ARGENTO da wiky
Il valore dell'argento subì un brusco calo quando la scoperta di giacimenti in
America Latina, tra cui le miniere di
Zacatecas e
Potosì, portò ad un'inflazione del metallo. L'argento dà il nome ad una nazione, l'
Argentina, ed al suo principale fiume, il
Rio de la Plata - dal suo nome
spagnolo,
plata. Nel corso del secolo diciannovesimo l'argento iniziò ad essere demonetizzato mentre l'oro seguirà il medesimo destino nel secolo successivo. Mentre l'oro resta però in parte nei forzieri delle banche centrali
l'argento fu man mano completamente liquidato. Questa immensa quantità d'argento
"liberata" dalle funzioni monetarie ha causato fino a tempi recentissimi una grande disponibilità di metallo, nonostante la produzione mineraria fosse di gran lunga inferiore ai consumi. La quantità di argento disponibile sulla crosta terrestre è di ppm (g/ton) 0,0800,
superiore di 20 volte dell'oro che è ppm (g/ton) 0,0040, e del
platino che è ppm (g/ton) 0,0100; la potenzialità di estrazione dalle miniere per l'argento è di circa 547 milioni di
once troy all'anno, contro 82 milioni di once troy dell'oro e 5 milioni di once troy del platino.
Per questi motivi e anche per i costi di estrazione enormemente superiori per l'oro, l'argento ha e avrà sempre un valore nettamente inferiore rispetto ad altri metalli preziosi. Da valutare per un investimento il rapporto oro/argento: dal
1344 fino verso al
1830 ha sempre avuto un rapporto quasi fisso di circa
1 a 16, verso fine '800 ha cominciato ad alzarsi per toccare un record di 1/153 nel 1939, poi ridiscendere a 1/28 nel 1971 e risalire a 1/110 nel 1992, nel 2008 il rapporto (molto volatile) si sta mantenendo nell'intervallo fra i 1/46 e 1/93. Calcolando l'inflazione e ragionando in termini odierni (2008) l'argento ha avuto il suo valore massimo nel
1477 con un prezzo di 1.040 dollari all'oncia troy, poi è iniziata la discesa che ha portato il prezzo sempre in termini attuali ai minimi nel 1993 a 5,35 dollari all'oncia troy (3,53 dollari del 1993 all'oncia troy). Chi avesse investito in argento nel 1477 si troverebbe ora, con l'argento quotato a circa 10 dollari all'oncia troy, con una perdita reale del 99,3%, ciò nonostante l'argento è considerato un bene rifugio. Infatti ben peggio han fatto le varie banconote cartacee il cui valore si è annientato;
inoltre la svalutazione dell'argento nei secoli è avvenuta in modo lento e graduale e non improvvisamente come per la carta-moneta, i cui possessori caddero nella miseria.