Val
Torniamo alla LIRA
Buongiorno. I giallo-verdi cominciano con il piede sbagliato
e Vi spiego il perchè ......
Iva al 24,2% nel 2019, ecco cosa sono le clausole di salvaguardia. E perché Berlusconi potrebbe inguaiare Salvini e Di Maio
Ma che cos'è e come funziona questa clausola?
La clausola nasce con l'intento di garantire gli obiettivi concordati in sede europea e ottenere così l'approvazione da parte della Commissione Ue.
È stata introdotta per la prima volta nella manovra di luglio del 2011 e più volte modificata.
Il suo funzionamento è semplice, interviene aumentando automaticamente l'Iva nel caso in lo Stato non riesca a reperire le risorse pianificate.
Il primo a introdurla è stato Silvio Berlusconi che quando era al governo, per veder approvata la manovra finanziaria da Bruxelles,
decise di garantire il rispetto dei vincoli comunitari da parte dell'Italia promettendo che, nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi previsti (20 miliardi),
sarebbe stato attuato un piano di revisione delle agevolazioni fiscali e sarebbe scattato l'aumento dell'Iva.
Da allora tutte le leggi di Bilancio sono dovute ricorrere a misure per impedire gli aumenti previste dalla clausola.
La patata bollente di governo in governo
Il governo Monti riuscì a disinnescare buona parte della clausola (per 13,4 miliardi), ma non la previsione di un aumento dell'Iva, a partire dal primo luglio 2013;
il governo Letta posticipò di qualche mese e la patata bollente arrivò a
Renzi: grazie alla flessibilità ottenuta in sede europea, l'esecutivo sterilizzò le clausole per il 2016 e ridusse quelle degli anni a venire.
L'ultima legge di Bilancio 2018 ha messo a disposizione circa 15 miliardi di euro ma l'eredità resta.
Quanto serve per evitare l'aumento
Nel 2019 sarà necessario reperire oltre 12 miliardi di euro e nel 2020 quasi 20 miliardi.
In base a quanto previsto dalla legge di Bilancio 2018,
a partire dal primo gennaio 2019 l'aliquota Iva agevolata del 10% salirà all'11,5% e al 13% a partire dal 2020.
L'aliquota Iva ordinaria del 22% passerà, invece al 24,2% a partire dal primo gennaio 2019, al 24,9% a partire dal primo gennaio 2020 e al 25% a partire dal primo gennaio 2021.
e Vi spiego il perchè ......
Iva al 24,2% nel 2019, ecco cosa sono le clausole di salvaguardia. E perché Berlusconi potrebbe inguaiare Salvini e Di Maio
Ma che cos'è e come funziona questa clausola?
La clausola nasce con l'intento di garantire gli obiettivi concordati in sede europea e ottenere così l'approvazione da parte della Commissione Ue.
È stata introdotta per la prima volta nella manovra di luglio del 2011 e più volte modificata.
Il suo funzionamento è semplice, interviene aumentando automaticamente l'Iva nel caso in lo Stato non riesca a reperire le risorse pianificate.
Il primo a introdurla è stato Silvio Berlusconi che quando era al governo, per veder approvata la manovra finanziaria da Bruxelles,
decise di garantire il rispetto dei vincoli comunitari da parte dell'Italia promettendo che, nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi previsti (20 miliardi),
sarebbe stato attuato un piano di revisione delle agevolazioni fiscali e sarebbe scattato l'aumento dell'Iva.
Da allora tutte le leggi di Bilancio sono dovute ricorrere a misure per impedire gli aumenti previste dalla clausola.
La patata bollente di governo in governo
Il governo Monti riuscì a disinnescare buona parte della clausola (per 13,4 miliardi), ma non la previsione di un aumento dell'Iva, a partire dal primo luglio 2013;
il governo Letta posticipò di qualche mese e la patata bollente arrivò a
Renzi: grazie alla flessibilità ottenuta in sede europea, l'esecutivo sterilizzò le clausole per il 2016 e ridusse quelle degli anni a venire.
L'ultima legge di Bilancio 2018 ha messo a disposizione circa 15 miliardi di euro ma l'eredità resta.
Quanto serve per evitare l'aumento
Nel 2019 sarà necessario reperire oltre 12 miliardi di euro e nel 2020 quasi 20 miliardi.
In base a quanto previsto dalla legge di Bilancio 2018,
a partire dal primo gennaio 2019 l'aliquota Iva agevolata del 10% salirà all'11,5% e al 13% a partire dal 2020.
L'aliquota Iva ordinaria del 22% passerà, invece al 24,2% a partire dal primo gennaio 2019, al 24,9% a partire dal primo gennaio 2020 e al 25% a partire dal primo gennaio 2021.