Unicredit (UCG) Unicredit The Best

ok grazie di tutto domani vedo di aprire una discussione nuova per incominciare a fare sul serio.

una buona serata a tutti.
 
30'000 eu sul c.c

E margine al 5%, mi fa spostare in leva20, fino a 607.250 euro per un totale di 350.000 pz, ogni tick sono 350 euro. con sl a 10 tck, se mi bucano sono 3500 eu, ossia 4 dei miei stipendi da operaio in 10 tick :). Non mi reggerà mai, diavoli tentatori..30362.5 per la precisione
 
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Banche nella tempesta, si salva solo il Credem
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Websim - 04/04/2011 16:42:26
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La scure di Kbw (Keefe, Bruyette & Woods) si abbatte sulle banche italiane in vista dell'ondata di ricapitalizzazioni inaugurata la scorsa settimana da Ubi. Il broker americano specializzato sui titoli finanziaritaglia il rating sul settore bancario italiano a underperform da marketperform, ma risparmia il Credem : tra tutti i titoli presi in esame, quello dell'istituto di credito emiliano è l'unico su cui Kbw mantiene un giudizio positivo (outperform) con prezzo obiettivo a 5,7 euro.

A fine 2010 il Credem presentava un coefficiente Core Tier1 all'8,6% e un'elevata qualità degli asset: il non performing loan ratio, ovvero il rapporto tra crediti non performanti (sofferenze e incagli) e i crediti totali, è risultato pari un modesto 1%. Il Credem, di conseguenza, non avrà bisogno di lanciare un aumento di capitale per soddisfare i requisiti di Basilea III.

Per il resto, le previsioni sono a tinte fosche: dopo l'annuncio di Ubi la scorsa settimana, domani dovrebbe essere la volta di Intesa Sanpaolo (i rumors indicano un aumento da 5 miliardi). Secondo ulteriori indiscrezioni, anche Mps dovrebbe uscire allo scoperto con un'operazione da 1,5-2 miliardi da annunciare entro fine mese. La sensazione, in ogni caso, è che siamo solo all'inizio. Il broker prende in esame cinque banche italiane: Mps, Banco Popolare, Bpm, Ubi e Credem. Per loro prevede la necessità di rafforzare ulteriormente il capitale per una cifra complessiva di 3 miliardi di euro, in modo da raggiungere un Core Tier 1 all'8%. Nel caso di un ratio al 9%, le ricapitalizzazioni dovrebbero raggiungere i 6 miliardi di euro.

Entrambi gli scenari non tengono conto né di Intesa Sanpaolo , su cui il mercato saprà qualcosa di più domani, né di Unicredit , su cui altri broker hanno già cominciato a ipotizzare il ricorso a un'ulteriore ricapitalizzazione. Detto questo, nell'ipotesi di aumenti per complessivi 3 miliardi, e considerando uno sconto del 25% sul Terp (il prezzo teorico delle azioni dopo lo stacco dei dividendi), l'utile per azione degli istituti presi in esame dovrebbe subire una diluizione del 13%. Anche la reddittività è destinata a scendere: il RoNav (il ritorno sui mezzi propri) dovrebbe scendere nel 2011 dal 6% al 5%.

Una buona notizia giunge invece dal costo del denaro: il previsto aumento dei tassi di interesse dovrebbe tradursi in una crescita dell1% dei margini di interesse delle banche nel 2011. Ciò tuttavia non basterà a bilanciare completamente l'impatto delle ricapitalizzazioni: fino a tutto il 2013 il ritorno sui mezzi propri (RoNav) sarà inferiore al costo del capitale (cost of equity).

L'attenzione sulle banche rimane alta: secondo un sondaggio condotto da Morgan Stanley su 800 investitori, le banche europee dovranno aumentare il proprio capitale di almeno 40 miliardi di euro, mentre meno di dieci banche non supereranno i prossimi stress test.
 
aia

porca , quadro tecnico fragilissimo si va giù sono 20 min di fuoco azzz sono a 4 tick dalla fine
 
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Banche nella tempesta, si salva solo il Credem
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Websim - 04/04/2011 16:42:26
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La scure di Kbw (Keefe, Bruyette & Woods) si abbatte sulle banche italiane in vista dell'ondata di ricapitalizzazioni inaugurata la scorsa settimana da Ubi. Il broker americano specializzato sui titoli finanziaritaglia il rating sul settore bancario italiano a underperform da marketperform, ma risparmia il Credem : tra tutti i titoli presi in esame, quello dell'istituto di credito emiliano è l'unico su cui Kbw mantiene un giudizio positivo (outperform) con prezzo obiettivo a 5,7 euro.

A fine 2010 il Credem presentava un coefficiente Core Tier1 all'8,6% e un'elevata qualità degli asset: il non performing loan ratio, ovvero il rapporto tra crediti non performanti (sofferenze e incagli) e i crediti totali, è risultato pari un modesto 1%. Il Credem, di conseguenza, non avrà bisogno di lanciare un aumento di capitale per soddisfare i requisiti di Basilea III.

Per il resto, le previsioni sono a tinte fosche: dopo l'annuncio di Ubi la scorsa settimana, domani dovrebbe essere la volta di Intesa Sanpaolo (i rumors indicano un aumento da 5 miliardi). Secondo ulteriori indiscrezioni, anche Mps dovrebbe uscire allo scoperto con un'operazione da 1,5-2 miliardi da annunciare entro fine mese. La sensazione, in ogni caso, è che siamo solo all'inizio. Il broker prende in esame cinque banche italiane: Mps, Banco Popolare, Bpm, Ubi e Credem. Per loro prevede la necessità di rafforzare ulteriormente il capitale per una cifra complessiva di 3 miliardi di euro, in modo da raggiungere un Core Tier 1 all'8%. Nel caso di un ratio al 9%, le ricapitalizzazioni dovrebbero raggiungere i 6 miliardi di euro.

Entrambi gli scenari non tengono conto né di Intesa Sanpaolo , su cui il mercato saprà qualcosa di più domani, né di Unicredit , su cui altri broker hanno già cominciato a ipotizzare il ricorso a un'ulteriore ricapitalizzazione. Detto questo, nell'ipotesi di aumenti per complessivi 3 miliardi, e considerando uno sconto del 25% sul Terp (il prezzo teorico delle azioni dopo lo stacco dei dividendi), l'utile per azione degli istituti presi in esame dovrebbe subire una diluizione del 13%. Anche la reddittività è destinata a scendere: il RoNav (il ritorno sui mezzi propri) dovrebbe scendere nel 2011 dal 6% al 5%.

Una buona notizia giunge invece dal costo del denaro: il previsto aumento dei tassi di interesse dovrebbe tradursi in una crescita dell1% dei margini di interesse delle banche nel 2011. Ciò tuttavia non basterà a bilanciare completamente l'impatto delle ricapitalizzazioni: fino a tutto il 2013 il ritorno sui mezzi propri (RoNav) sarà inferiore al costo del capitale (cost of equity).

L'attenzione sulle banche rimane alta: secondo un sondaggio condotto da Morgan Stanley su 800 investitori, le banche europee dovranno aumentare il proprio capitale di almeno 40 miliardi di euro, mentre meno di dieci banche non supereranno i prossimi stress test.


Salve ragazzuoli,:ciao:
ma della scure di Barry Lyndon:) non ne parla alcuna ... testata:wall:?:D:D:D

Ad es., l'Unicredit t.p. 1,01:D?

 
:benedizione:titolo di ..

BIP!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

CI VUOL TUTTA a chiudere peggio id ISP-ADC!!!!!!!!!
:wall::wall:
 
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