PARE CHE FINO ADESSO NESSUNO SI E' ACCORTO DI NOI....
PUNTO 1-Berlusconi frena su ipotesi elezioni, evoca crisi bond
Reuters - 30/09/2010 12:57:55
* Premier dice che maggioranza si e' rafforzata e ci sono
condizioni per concludere legislatura
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Berlusconi avverte che Italia finora è stata fortunata a
non destare l'attenzione dei mercati finanziari
ROMA, 30 settembre (Reuters) - All'indomani di un voto di fiducia alla Camera che ha visto crescere sia i voti della maggioranza che le sue probabilità di collasso, Silvio Berlusconi frena sull'ipotesi elezioni ed evoca il rischio di una crisi sui titoli di Stato in caso di instabilità.
"Questo è il vero dato politico...La maggioranza è più forte. Confortato da questi dati il governo è in condizioni di completare la legislatura", ha detto Berlusconi nel suo discorso programmatico al Senato.
Ieri l'esecutivo ha ricevuto la fiducia della Camera con 342 voti a favore sui 316 della maggioranza assoluta. Nel 2008, al momento del suo insediamento, ne aveva ricevuti 335.
Il voto, che era stato richiesto dopo la drammatica rottura tra Berlusconi e Gianfranco Fini, ha confermato che senza i 35 deputati leali a Fini, l'esecutivo non ha la maggioranza.
Berlusconi si trova quindi a dover scendere a compromessi con i finiani nel prosieguo della legislatura, mentre l'alleato Lega Nord spinge per un voto anticipato che potrebbe ridimensionare Fini e rafforzare il Carroccio.
"Abbiamo il dovere di continuare a governare anche se non è semplice e tante volte verrebbe voglia di dire lasciamo ad altri questo sacrificio", ha detto il premier.
"SEGUIAMO LE EMISSIONI CON IL CUORE IN GOLA"
A palazzo Madama Berlusconi ha ribadito, come già fatto ieri a Montecitorio, che l'Italia con il suo debito pubblico superiore al Pil non può permettersi di stuzzicare i mercati con periodi di instabilità politica.
"Tutte le mattine seguiamo con il cuore in gola le emissioni dei titoli del debito pubblico e siamo stati, direi, fortunati che durante l'agosto non si sia concentrata sulle nostre difficoltà - le difficoltà della politica - l'attenzione della speculazione internazionale", ha proseguito Berlusconi
"Ci avrebbe potuto portare ad una diserzione da parte dei grandi enti internazionali rispetto alla sottoscrizione dei nostri titoli del debito pubblico, per cui avremmo potuto vedere un aumento incredibile dei costi di questo servizio, degli interessi".
Entro la fine dell'anno l'Italia ha in scadenza 82,35 miliardi di titoli di Stato (compresi 45,175 miliardi di Bot) che diventano 313 miliardi da qui ad agosto (compresi 129,824 miliardi di Bot).
"Ricordiamo che in questo momento l'Irlanda paga, per avere soldi sui propri titoli del debito pubblico, più del 10 per cento di interessi e la Grecia è vicina al 20 per cento, e noi siamo ancora ad uno spread di 146 punti base rispetto alla Germania", ha detto ancora Berlusconi.
Oggi, secondo le indicazioni Reuters lo spread tra i Btp a 10 anni e i bund tedeschi è a 163 punti base.