Unicredit, utili raddoppiati nel 2011
Dati in crescita nell'est Europa, al netto dei 105 milioni di euro di crediti deteriorati in bond greci
La sede Unicredit di Piazza Cordusio a Milano MILANO - Il gruppo UniCredit ha chiuso il primo semestre 2011 con un utile netto di pertinenza di 1,321 miliardi,quasi raddoppiato rispetto ai 669 milioni del primo semestre 2010 (+97,5%). Nel solo secondo trimestre l'utile netto si è attestato a 511 milioni dai 148 milioni del secondo trimestre 2010 e risulta influenzato negativamente da 105 milioni di impairment su titoli governativi greci (impatto al netto delle tasse). Al netto di tale voce, il risultato semestrale ammonterebbe a 1,426 miliardi, e quello trimestrale a 616 milioni. Il dato del secondo trimestre è comunque superiore alle stime del consensus degli analisti, che indicavano un utile di 471 milioni.
IL CORE TIER 1 - Il Core Tier 1 a fine periodo (incluse le azioni sottostanti ai 'cashes') si è attestato al 9,12%. Il Tier 1 ratio era al 9,92% ed il Total Capital Ratio al 13,49% Il risultato di gestione nei primi sei mesi 2011 ha raggiunto i 5,6 miliardi (+3,1%), mentre nel solo secondo trimestre si è attestato a 2,53 miliardi (-17,6% trimestre su trimestre). Le rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni sono scese nel primo semestre a 2,685 miliardi da 3,507 mld dello stesso periodo 2010 e nel solo secondo trimestre sono calate a 1,181 miliardi da 1,504 miliardi del primo trimestre 2011. I crediti deteriorati lordi a fine giugno 2011 sono pari a 69,908 miliardi (+1,4% trimestre su trimestre). Dal punto di vista geografico, si nota una diminuzione dei crediti deteriorati in Germania e in Austria, e una decelerazione nel deterioramento del portafoglio italiano. Le sofferenze lorde sono cresciute del 2,7% nel trimestre, mentre le altre categorie di crediti problematici mostrano un dato in diminuzione dello 0,5%. Nel secondo trimestre i crediti a clientela del gruppo hanno raggiunto 561,8 miliardi (da 558,8 mld a marzo 2011).
I MERCATI IN CRESCTA - Il maggiore contributo alla crescita è derivato dall`Est Europa (Cee e Polonia) con un +3,2% , mentre l`Europa Occidentale è rimasta stabile nel periodo. I debiti verso la clientela a giugno ammontavano a 406,7 miliardi (da 401,9 mld a marzo 2011). La crescita è derivata dall`Europa Occidentale (+1,5%), mentre l`area Cee e Polonia è rimasta stabile (+0,6%). Il rapporto impieghi a clientela/raccolta diretta si è collocato a giugno 2011 a 95,9%. Il Gruppo UniCredit ha completato il 29 luglio scorso l'85% del 'funding plan' (piano di finanziamento) per l'intero 2011, per un totale di 27,2 miliardi di titoli emessi. Il 37% del piano, si legge nella nota sui conti semestrali, è stato realizzato in Germania e Austria, e oltre il 90% del 'funding plan' italiano è già stato completato: la diversificazione geografica del gruppo ha consentito di ridurre la pressione ad accedere al mercato dall'Italia. Dato che, si legge ancora, il piano di finanziamento dell'intero anno è già stato quasi totalmente realizzato, per il secondo semestre il gruppo - si legge nella nota - "si riserva di sfruttare altre opportunità di finanziamento che si possano presentare sul mercato, con l'obiettivo non solo di finanziare la crescita, ma anche di anticipare eventuali necessità di finanziamento future (pre-funding)". Il saldo degli altri oneri e proventi nei primi sei mesi è di 99 milioni, in calo del 53,7%, e include 28 milioni di bank levies (imposte bancarie) in Germania nel secondo trimestre.
I COSTI E LE RETTIFICHE - I costi operativi nel semestre crescono dello 0,5% (-0,5% al metto delle bank levies). Le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali si attestano a livello semestrale a 563 milioni, in linea con i 559 milioni di un anno prima. Il risultato di gestione nel semestre ha raggiunto i 5,6 miliardi (+3,1%), con il secondo trimestre però in calo del 17,6% a 2,53 miliardi rispetto a quello precedente. In crescita a 405 milioni gli accantonamenti per rischi e oneri mentre sono diminuite a 2,68 miliardi dai 3,5 miliardi dell'anno prima le rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni, equivalenti a un costo del rischio di 96 punti base annualizzato. I crediti deteriorati lordi a fine giugno erano pari a 69,9 miliardi, con una crescita dell'1,4% nel secondo trimestre rispetto a quello precedente.
LE PAROLE DI GHIZZONI - Unicredit non ha «alcun problema» con i suoi azionisti che «accetteranno il piano industriale che sarà loro proposto». Lo ha detto l'amministratore delegato dell'istituto, Federico Ghizzoni, rispondendo alle domande degli analisti nel corso della conference call di presentazione dei conti del semestre.