Unicredit (UCG) Unicredit The Best

può essere ma forse è u po' presto per 12 mila e ucg a 0,67 calcola che non sto più operando per mancanza di euri e non sono per nulla di parte anzi chi mi presterebbe 5 mila euro a 1 anno :D;):lol::-o:eek:

tanto per parlare:

in una visione di trend negativo che riprende il suo cammino

i doppi minimi sarebbero un fragilissimo supporto............

dopotutto questa fase internazionale se volgesse al peggio
non è minimamente pragonabile a quella che portò al fallimento L.B.

e quindi i 12000 sarebbero facilmente brekkabili............
 
asta la vista ragazzi, vedo che è cambiato un gazzo....
free, nn mandarmi al diavolo, ma la view di ludwiigi x caso, l'hai letta?
vedeva il dax sui minimi x venerdì, noi idem, da svariati giorni.....tutto supportato da grafici (cicli di 19 + 19 giorni, vedi il minimo del 12 come ripartenza ciclo).
devo dire che lunedì, dopo il fnto rimbalzo di mezz'ora, mi ha salvato dai guai....
io aspetto, forse il peggio addavenì....
e lui lo prevede x venerdì, appunto-

ora me lo leggo

io sul dax ho messo ieri dei grafici............

cmq sempre per parlare.......

per me sul settimanale potrebbe verificarsi un bruttissimo segnale.......

e i rimbalzi - per quanto corposi - sarebbero pie illusioni.

ma questo è solo il bikkiere mezzo vuoto.............
solitamente guardo quello mezzo pieno..........
vedem
 
ora me lo leggo

io sul dax ho messo ieri dei grafici............

cmq sempre per parlare.......

per me sul settimanale potrebbe verificarsi un bruttissimo segnale.......

e i rimbalzi - per quanto corposi - sarebbero pie illusioni.

ma questo è solo il bikkiere mezzo vuoto.............
solitamente guardo quello mezzo pieno..........
vedem
http://www.investireoggi.it/forum/un-dilettante-allo-sbaraglio-vt63820-79.html#post2340471
ecco il post specifico su ucg, gli avevo chiesto una view in particolare.
non è affatto ottimista, tuttavia, se è vero che il minimo su indici è previsto per vene, secondo me un vero rimbalzo anke x ucg dovrà esserci da sett prox. questo solo per la proprietà transitiva......
 
Unicredit, utili raddoppiati nel 2011

Dati in crescita nell'est Europa, al netto dei 105 milioni di euro di crediti deteriorati in bond greci






La sede Unicredit di Piazza Cordusio a Milano MILANO - Il gruppo UniCredit ha chiuso il primo semestre 2011 con un utile netto di pertinenza di 1,321 miliardi,quasi raddoppiato rispetto ai 669 milioni del primo semestre 2010 (+97,5%). Nel solo secondo trimestre l'utile netto si è attestato a 511 milioni dai 148 milioni del secondo trimestre 2010 e risulta influenzato negativamente da 105 milioni di impairment su titoli governativi greci (impatto al netto delle tasse). Al netto di tale voce, il risultato semestrale ammonterebbe a 1,426 miliardi, e quello trimestrale a 616 milioni. Il dato del secondo trimestre è comunque superiore alle stime del consensus degli analisti, che indicavano un utile di 471 milioni. IL CORE TIER 1 - Il Core Tier 1 a fine periodo (incluse le azioni sottostanti ai 'cashes') si è attestato al 9,12%. Il Tier 1 ratio era al 9,92% ed il Total Capital Ratio al 13,49% Il risultato di gestione nei primi sei mesi 2011 ha raggiunto i 5,6 miliardi (+3,1%), mentre nel solo secondo trimestre si è attestato a 2,53 miliardi (-17,6% trimestre su trimestre). Le rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni sono scese nel primo semestre a 2,685 miliardi da 3,507 mld dello stesso periodo 2010 e nel solo secondo trimestre sono calate a 1,181 miliardi da 1,504 miliardi del primo trimestre 2011. I crediti deteriorati lordi a fine giugno 2011 sono pari a 69,908 miliardi (+1,4% trimestre su trimestre). Dal punto di vista geografico, si nota una diminuzione dei crediti deteriorati in Germania e in Austria, e una decelerazione nel deterioramento del portafoglio italiano. Le sofferenze lorde sono cresciute del 2,7% nel trimestre, mentre le altre categorie di crediti problematici mostrano un dato in diminuzione dello 0,5%. Nel secondo trimestre i crediti a clientela del gruppo hanno raggiunto 561,8 miliardi (da 558,8 mld a marzo 2011).
I MERCATI IN CRESCTA - Il maggiore contributo alla crescita è derivato dall`Est Europa (Cee e Polonia) con un +3,2% , mentre l`Europa Occidentale è rimasta stabile nel periodo. I debiti verso la clientela a giugno ammontavano a 406,7 miliardi (da 401,9 mld a marzo 2011). La crescita è derivata dall`Europa Occidentale (+1,5%), mentre l`area Cee e Polonia è rimasta stabile (+0,6%). Il rapporto impieghi a clientela/raccolta diretta si è collocato a giugno 2011 a 95,9%. Il Gruppo UniCredit ha completato il 29 luglio scorso l'85% del 'funding plan' (piano di finanziamento) per l'intero 2011, per un totale di 27,2 miliardi di titoli emessi. Il 37% del piano, si legge nella nota sui conti semestrali, è stato realizzato in Germania e Austria, e oltre il 90% del 'funding plan' italiano è già stato completato: la diversificazione geografica del gruppo ha consentito di ridurre la pressione ad accedere al mercato dall'Italia. Dato che, si legge ancora, il piano di finanziamento dell'intero anno è già stato quasi totalmente realizzato, per il secondo semestre il gruppo - si legge nella nota - "si riserva di sfruttare altre opportunità di finanziamento che si possano presentare sul mercato, con l'obiettivo non solo di finanziare la crescita, ma anche di anticipare eventuali necessità di finanziamento future (pre-funding)". Il saldo degli altri oneri e proventi nei primi sei mesi è di 99 milioni, in calo del 53,7%, e include 28 milioni di bank levies (imposte bancarie) in Germania nel secondo trimestre.
I COSTI E LE RETTIFICHE - I costi operativi nel semestre crescono dello 0,5% (-0,5% al metto delle bank levies). Le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali si attestano a livello semestrale a 563 milioni, in linea con i 559 milioni di un anno prima. Il risultato di gestione nel semestre ha raggiunto i 5,6 miliardi (+3,1%), con il secondo trimestre però in calo del 17,6% a 2,53 miliardi rispetto a quello precedente. In crescita a 405 milioni gli accantonamenti per rischi e oneri mentre sono diminuite a 2,68 miliardi dai 3,5 miliardi dell'anno prima le rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni, equivalenti a un costo del rischio di 96 punti base annualizzato. I crediti deteriorati lordi a fine giugno erano pari a 69,9 miliardi, con una crescita dell'1,4% nel secondo trimestre rispetto a quello precedente.
LE PAROLE DI GHIZZONI - Unicredit non ha «alcun problema» con i suoi azionisti che «accetteranno il piano industriale che sarà loro proposto». Lo ha detto l'amministratore delegato dell'istituto, Federico Ghizzoni, rispondendo alle domande degli analisti nel corso della conference call di presentazione dei conti del semestre.


Stando a questi risultati, personalmente non sono in grado di dire se sono completamente manipolati, dopo il positivo I° Trim si conferma buono anche il secondo, un'altra volta sopra le previsoni degli analisti, il titolo dovrebbe essere quantomeno sopra la quota 2, e invece....
Situazione surreale.
Ma come avrà fatto UCG ad arrivare a questi utili considerando tutto quello che ha ancora da smaltire, crediti insofferenti ed inesigibili, la quota azionaria Libica congelata (lo è ancora o no?), che dovrà essere reintegrata in qualche maniera, la recessione economica industriale, il fondo Pioneer, la ItalPetroli, l'A.C Roma che non sono altro che grosse palle al piede che si porta dietro da parecchio tempo?
Secondo me hanno speculato finora in borsa al ribasso, il sistema più semplice per far soldi, ovviamente dietro c'è tutto un sistema bancario di trust con altre banche ben organizzato.
 
Poichè in questo thread continuo a leggere previsioni e collegamenti a sedicenti guri, come fossero delle guide a cui poter fare riferimento, ribadisco il concetto:

Le previsioni fatte da chiunque, soprattutto da quelli ritenuti guri, non sono altro che chiacchere, non hanno alcun valore, sono pareri personali, nulla di più.
Nello specifico UCG può andare sotto anche gli 0,60 come salire in un mese pure sopra i 2.
NESSUNO PUO' E POTRA' SAPERLO, AL LIMITE POTRA' INDOVINARLO, ma non per proprie o altrui capacità.
 
SINTESI - UniCredit può arrivare a target analisti su utile 2011
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Reuters - 03/08/2011 20:14:33
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* Svalutati titoli Grecia per 105 milioni euro
* In portafoglio 40 mld euro di titoli debito italiano
* A fine luglio chiuso 85% del piano finanziamento 2011
* Titolo termina in rialzo 1,8%, su bancari deboli
(Accorpa pezzi precedenti, aggiunge dettagli da conf call)

MILANO, 3 agosto (Reuters) - UniCredit (
UCG.MI) potrebbe raggiungere il target di utile netto 2011 individuato dagli analisti di 2,6 miliardi di euro nonostante la crisi del debito della zona euro grazie anche alla diversificazione geografica dell'attività di funding che rende il gruppo meno soggetto agli effetti negativi dell'aumento degli spread.

Lo ha detto l'AD di UniCredit, Federico Ghizzoni, nel corso della conferenza stampa sui risultati del secondo trimestre che si è chiuso con un utile netto di pertinenza di 511 milioni di euro, in calo del 37% rispetto al trimestre precedente riflettendo il minore contributo dei ricavi da trading che nel primo trimestre dell'anno erano stati eccezionalmente elevati.


Il risultato, che sconta l'impairment sui titoli governativi greci per 105 milioni di euro è tuttavia tre volte più alto di quello dello stesso periodo del 2010 e batte il consensus - elaborato dalla banca con 21 analisti - di 471 milioni.


Al netto della svalutazione dei titoli Grecia il risultato trimestrale sarebbe stato di 616 milioni di euro e quello semestrale di 1,426 miliardi.


"Il target di 2,6 miliardi è possibile. E' molto difficile fare previsioni con questa volatilità, ma è certo che chiuderemo il 2011 meglio del 2010", ha detto Ghizzoni.



LIMTATA ESPOSIZIONE SU DEBITO ITALIANO

L'AD ha spiegato che la banca ha una esposizione limitata sul debito italiano, avendo in portafoglio circa titoli per 40 mld di euro pari al 5% del totale dell'attivo del gruppo, uno dei rapporti più bassi nel settore bancario.

Sul fronte greco l'attuale esposizione del gruppo in titoli di stato ellenici è di 535 milioni,


ULTIMATO 85% PIANO FUNDING 2011

Al 29 luglio il gruppo ha ultimato l'85% del piano di finanziamento per l'intero 2011, per un totale di 27,2 miliardi di euro di titoli emessi, di cui 9,3 miliardi sono bond retail.

Il 37% del funding plan è stato realizzato in Germania e Austria, e il restante 63% in Italia.


Oltre il 90% del funding plan italiano è già stato completato.


Visto che il funding plan dell'anno è già stato quasi totalmente realizzato, per il secondo semestre

"il gruppo si riserva di sfruttare altre opportunità di finanziamento che si possano presentare sul mercato, con l'obiettivo non solo di finanziare la crescita, ma anche di anticipare eventuali necessità di finanziamento future (pre-funding)", dice la banca nella nota e come ribadito dall'AD nel corso della conference call con gli analisti.

Sul piano di finanziamento dell'anno prossimo l'AD ha detto che sarà all'incirca delle stesse dimensioni di quello 2011.



SU TRIMESTRE PESA TRADING

Il margine di intermediazione nel secondo trimestre ha raggiunto quota 6,45 miliardi in calo del 6,8% sul trimestre precedente con una dinamica positiva per lo 0,5% degli interessi netti a 3,9 miliardi, grazie al miglioramento dei volumi, e negativa per 3,3% delle commissioni nette a 2,1 miliardi.

Nel secondo trimestre il risultato da negoziazione è stato di 290 milioni mostrando un forte calo, pari al 58,6%, rispetto al trimestre precedente.



CORE TIER 1 AL 9,12%, COSTO RISCHIO SOTTO 100 PB

Sotto il profilo patrimoniale il Core Tier I, inclusi le azioni legate ai cashes, si attesta a fine giugno 9,12%, con un aumento sul trimestre precedente di 6 punti base.

Il ratio beneficia dell'utile di periodo e della crescita "estremamente modesta" degli attivi ponderati per il rischio, che hanno più che compensato l'accantonamento per dividendi.


Il Tier 1 ratio si attesta al 9,92% ed il Total Capital Ratio al 13,49%.


Le rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni mostrano nel secondo trimestre ancora una riduzione rispetto al trimestre precedente (a 1,18 miliardi da 1,5 miliardi del primo trimestre 2011).


Il costo del rischio è nel semestre pari a 96 punti base annualizzato, sotto il livello di 100 pb per la prima volta dal 2008.


"Il costo del rischio è in un trend positivo e credo che sia sostenibile", ha sottolineato l'AD Federico Ghizzoni nel corso della conference call con gli analisti.


(Andrea Mandalà)
 
Poichè in questo thread continuo a leggere previsioni e collegamenti a sedicenti guri, come fossero delle guide a cui poter fare riferimento, ribadisco il concetto:

Le previsioni fatte da chiunque, soprattutto da quelli ritenuti guri, non sono altro che chiacchere, non hanno alcun valore, sono pareri personali, nulla di più.
Nello specifico UCG può andare sotto anche gli 0,60 come salire in un mese pure sopra i 2.
NESSUNO PUO' E POTRA' SAPERLO, AL LIMITE POTRA' INDOVINARLO, ma non per proprie o altrui capacità.


siano a quando la situazione è questa molto più probabile che si vada giùItaly 10-year spread (.IT10:IND) Index Performance - Bloomberg
 
Grazie BTP

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SU TRIMESTRE PESA TRADING
Il margine di intermediazione nel secondo trimestre ha raggiunto quota 6,45 miliardi in calo del 6,8% sul trimestre precedente con una dinamica positiva per lo 0,5% degli interessi netti a 3,9 miliardi, grazie al miglioramento dei volumi, e negativa per 3,3% delle commissioni nette a 2,1 miliardi.
Nel secondo trimestre il risultato da negoziazione è stato di 290 milioni mostrando un forte calo, pari al 58,6%, rispetto al trimestre precedente.
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Questo smentirebbe la mia supposizione, ma rimango comunque scettico difronte ai dati pubblicati da questa banca, come per tutte le altre daltronde.
Ci credo poco....
 

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