Unicredit e la partecipazione in Fonsai
Borsa Milano: scivola Fonsai (-5%)
La crisi finanziaria ha spinto Fondiaria Sai ad emettere un "allarme utili" (profit warning) sul proprio risultato netto di fine anno. In relazione al turmoil che negli ultimi mesi si è abbattuto sui mercati, ed alle svalutazioni per 250 milioni che ne sono derivate al portafoglio titoli della compagnia, «è ragionevole ritenere il mancato raggiungimento del risultato netto di gruppo previsto nel budget 2011 in un ammontare superiore a 50 milioni di euro».
La comunicazione è giunta su richiesta della Consob dopo che nei giorni scorsi l'agenzia di rating Standard&Poor's, nel rivedere "in negativo" le prospettive del rating (BBB-), aveva stimato un risultato netto di fine anno di 150 milioni.
Una previsione che non aveva mancato di sorprendere gli osservatori - non è consueto per la società di rating produrre simili "aspettative" - e che, appunto, contrastava significativamente con le valutazioni del budget, confermate anche nella semestrale di fine agosto. La richiesta del regulator di giungere rapidamente ad una "riconciliazione" delle stime ha spinto i manager di Fonsai ad annullare in tutta fretta l'incontro con gli analisti già programmato ieri a Londra nell'ambito della Merrill Lynch conference.
Il profit warning di ieri è anche il frutto della trasparenza. Se gli amministratori del gruppo non si fossero arrischiati in una stima del risultato netto 2011 ma soltanto di quello operativo (come hanno fatto le altre compagnie) probabilmente non avrebbero dovuto rettificare alcunchè. I problemi della compagnia non sono infatti da attribuire alla gestione operativa del gruppo (in miglioramento) ma a quella finanziaria e, in particolare, alla svalutazione degli strumenti disponibili per la vendita. Dopo gli abbattimenti consistenti del passato esercizio il budget 2011 prevedeva ulteriori limature per circa 40 milioni che, a fine giugno, erano già state incrementate a 60.
Lo smottamento è avvenuto successivamente in sintonia con la volatilità dei mercati innescata dalle difficoltà dell'area euro. A fine settembre - ha rivelato ieri la nota di Fonsai – le rettifiche di valore avevano raggiunto i 250 milioni a livello consolidato (160 milioni nella controllata Milano Assicurazioni). Al riguardo va precisato che quelle minusvalenze, se anche fossero confermate alla fine dell'anno, non si tradurrebbero in altrettante perdite nel bilancio visto che, almeno in parte, andrebbero attribuite agli assicurati ed al fisco. Gli amministratori di Fonsai hanno spiegato ieri che saranno in grado di evidenziare lo scostamento effettivo rispetto al budget 2011 soltanto nella prossima trimestrale.
Il comunicato di Fonsai ha anche aggiornato le stime della società sui propri ratios patrimoniali. A fine giugno erano pari al 112% del margine minimo da costituire ed a fine settembre quel cuscinetto di riserva patrimoniale era salito al 115 per cento. Il miglioramento, comunque, è soltanto apparente visto che nel risultato influiscono anche, per diversi punti percentuali, gli effetti del recente provvedimento dell'Isvap (il regulator assicurativo) che ha consentito di attenuare il peso delle minusvalenze da titoli di stato sui bilanci degli assicuratori. L'obiettivo della società - precisa la nota - è quello di raggiungere un ratios del 120% a fine esercizio, da realizzare con dismissioni di asset immobiliari. Ulteriori rispetto a quelle già realizzate e che hanno consentito di conseguire plusvalenze nette di 36 milioni (31 milioni per la cessione della quota in Citylife). Nella nota della compagnia è riportata infine la minusvalenze da realizzo per 18 milioni subita da Milano assicurazioni per la cessione dei diritti di opzione sulle azioni della controllante, diritti non esercitati nel corso del recente aumento di capitale.