Unicredit (UCG) Unicredit The Best

intraday, segnale negativo in osservazione, seguiamolo con cura potrebbe rovinare il qudro operativo, ci aggiorniamo...
 
cosa ti ha portato a dire ciò?

la differenza che sta tra chi lavora a livello professionale e chi no, ovvero qualità personali, preparazione e tanta esperienza. In un'attività difficile e pericolosa, per pochi, non come pubblicizzano banche e SIM, i quali mettono le persone in difficoltà garantendo guadagni che solo pochi, la minoranza è in grado di fare...

le banche e le SIM, stanno tentando di mettere riparo facendo corsi, ma ho visto di che pasta son fatti è mi sorgono altri dubbi...

l'A T va studiata, bene, ma poi è becessario applicarla con compromessi dati solo dallesperienza sul campo, non dalla sggistica, quello è solo roba sulla carta...

inoltre deve essere sostenuta con alcuni dati che solo l'esperienza dice quali scegliere...

tornando a UNICREDIT, confermo negatività osservata con struttura intraday in flessione, sempre pronto lo stop stretto come indicato in precedenza...
 
bona news....

MARKET TALK: Unicredit, Berenberg rivede al rialzo stime
MF-Dow Jones - 29/03/2012 09:05:55
MILANO (MF-DJ)--Berenberg rivede al rialzo (+3%) le stime di Eps 2012 e 2013 di Unicredit. Secondo gli analisti della banca d'affari, infatti, i trend mostrati dalla banca nell'ultimo trimestre del 2011 sono stati piuttosto soddisfacenti. I risultati sono stati leggermente superiori alle attese con gli accantonamenti per perdite su prestiti che hanno raggiunto buoni livelli. A detta degli esperti, infine, qualora Unicredit sia in grado di contenere gli accantonamenti per perdite su prestiti, potrebbero esserci spazi per un incremento del target price.
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Unicredit -0,75% a 3,962 euro. fav


Questi report di stime fatte dall'estero ed oltrettutto da banche straniere non valgono un calzino bucato.
La situazione di questa banca italiana e delle sue filiali in Europa, tutte le sue vicessitudini a partire dal 2008 le conosciamo molto meglio noi.
Mi piacerebbe invece che qualcuno riuscisse a spulciare ed andare a fondo di questi bilanci delle banche che da un trimestre all'altro si trovano cambiamenti che lasciano molto ma molto esterefatti.
Sappiamo benissimo inoltre che purtroppo i maestri delle falsificazioni dei bilanci sono proprio le banche.
Viviamo in un sistema d'informazione continuamente manipolato dai mass-media pilotati dai poteri forti.
Sarebbe bello ogni tanto vedere qualche articolo controcorrente, possibilmente quindi indipendente e disinteressato e magari a tutela dei piccoli azionisti.
Ecco, se possibile diamo spazio a quest'ultimi, diamoci da fare magari nel cercarli e divulgarli.

Sappiamo inoltre che le borse, compresa quella italiana, sono completamente drogate (per ultima dalla BCE...), non rispondono assolutalmente alla vera situazione economica delle società.





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Ultima modifica:
Per Unicredit, Gheddafi non è ancora morto....

I problemi per Unicredit non sono ancora finiti, tutt'altro:
Unicredit non si è ancora liberata da Gheddafi, altro sequestro questa volta dalla Guardia di Finanza:

La Guardia di Finanza di Roma, su mandato del tribunale internazionale de l'Aya, ha sequestrato beni riconducibili all'ex dittatore di Tripoli, al figlio Saif al Islam e all'ex capo dei servizi segreti Abdallah Al Senussi, di importanti società italiane, beni immobili e conti correnti.
Il pacchetto di quote è detenuto da due fondi sovrani libici: il Lia (Libyan investment Authority) e il Lafico (Libyan Arab Foreign Investment Company), emanazioni della banca centrale libica, riconducibili a Gheddafi. L' 1,256% di Unicredit, pari a 611 milioni di euro e lo 0,58 di Eni per un valore di 410 milioni. Inoltre i fondi detengono il 2% diFinmeccanica (valore 40 milioni di euro), l'1,5 della Juve (16 milioni), lo 0,33% di Fiat Spa e Fiat Industrial (rispettivamente 19 e 34 milioni). Sequestrate anche azioni privilegiate per 622mila e 883mila euro di Fiat Auto e Fiat Industrial.
 
Scoperte tardive e rimedi non pervenuti

Passera: Italia in recessione, si è creato un vero e proprio credit crunch

Un ministro del governo ci viene a dire solo ora che c'è un grosso problema di credit crunch.
Ma al di là della tardiva uscita di questo ex banchiere, agli italiani interessa sapere come si pensa di uscire da questa grave situazione e soprattutto quando il ministro si attiverà per fare qualcosa in concreto, nella speranza che prenda delle decisioni oculate. E qui un altro punto critico. Finora il governo di Monti ha sempre agito contro il ceto popolare più debole, è probabile quindi che continuerà alla stessa stregua, allora viene il dubbio, meglio stia fermo e magari si dimetta insieme al suo Presidente.
L'allarme del credit crunch erà già stato annunciato da parecchi mesi.
Che imprese e famiglie non potessero più avere crediti dalle banche lo si sà da parecchio tempo.
Possibile che un ex banchiere ora addirittura ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti non abbia ancora presentato delle proposte risolutive di questo grosso problema?
Ma scherziamo! E' molto più importante parlare invece per 2-3 mesi dell'art.18, vogliamo mettere? Vero Mario Monti?
 

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