Vaccini obbligatori: cosa c’è da sapere

LE TRE FALLACIE LOGICHE DELL'OBBLIGO VACCINALE

L'intero impianto propagandistico messo in piedi da Big Pharma per sostenere l'obbligatorietà dei vaccini si basa su tre mostruose fallacie logiche, tanto facili da smontare dialetticamente, quanto difficili da eradicare dal pensiero dominante.

La prima fallacia riguarda il caso Wakefield. Se provate a suggerire a qualunque medico, di qualunque branca della medicina faccia parte, che i vaccini causano l'autismo, lui vi risponderà immancabilmente che: "Questa storia del collegamento fra vaccini autismo è stata proposta per la prima volta da un medico inglese, Andrew Wakefield. Ma poi si è rivelata essere tutta una bufala, perché è saltato fuori che Wakefield aveva falsificato i dati della sua ricerca".

In base a questo semplice ragionamento, il medico in questione scarta a priori l'ipotesi che esista una correlazione fra vaccini e autismo. Non si accorge, il medico, di essere caduto in una banalissima trappola dialettica: anche se per ipotesi Wakefield avesse falsificato i dati della sua ricerca (cosa tutt'altro che vera, peraltro), questo significa automaticamente che non esiste una correlazione fra vaccini autismo? Ovviamente no. Wakefield potrebbe anche essere il più grande truffatore di questo mondo, ma questo non esclude automaticamente che una correlazione possa esistere.

Eppure il medico, che non ha nessuna voglia di "scoprire" che questa correlazione esiste, si accontenta del banalissimo sillogismo "Wakefield ha mentito - quindi i vaccini non causano l'autismo", e per lui l'argomento è chiuso. Un po' come la storia della falsa autopsia dell'alieno. Nel momento in cui si scopre che il filmato dell'autopsia è un falso clamoroso, si è automaticamente portati a dedurre che gli alieni non esistano.
Fesso chi ci casca, e bravo chi li ha portati in quella trappola.


La seconda fallacia logica è la più clamorosa e più importante di tutte. Si tratta della famosa affermazione, ripetuta come un mantra da tutti i Burioni di questo mondo, che "non esiste nessuna prova scientifica di un legame tra vaccini e autismo".
Probabilmente è vero, di certo non esiste una prova inoppugnabile e incontrovertibile che i vaccini causino l'autismo. Ma il problema è un altro: fino a che punto questa prova è stata cercata?
Perché una cosa è dire che "non esistono prove che il signor Rossi abbia compiuto un certo omicidio", ben altra è dire "è stato dimostrato che il signor Rossi non è colpevole di quell'omicidio".
Se non le cerchi bene, le prove che il signor Rossi abbia compiuto l'omicidio potresti non trovarle mai. Se invece il signor Rossi è in grado di dimostrare che lui quel giorno si trovava a 3000 km di distanza, ecco che allora puoi escludere con certezza che sia stato lui a compiere l'omicidio.
Quindi la vera domanda da farsi, nel caso dei vaccini, non è se "esistano prove di una correlazione", ma è "Esistono prove che i vaccini non causino l'autismo"? Ovviamente la risposta è no. Però, nascondendosi dietro il gioco di parole che "non esistono prove che" si riesce ad evitare il ben più difficile ostacolo rappresentato dalla frase "esistono prove che non".
E' un semplice stratagemma dialettico, che nasconde una delle più grosse menzogne della storia moderna.


La terza fallacia logica è quella rappresentata dal concetto di "immunità di gregge". Questo concetto, che di recente è diventato un mantra ripetuto all'infinito dai media di regime, ci dice che "se si raggiunge la soglia di vaccinazioni del 95% si può impedire la diffusione del virus pericolosi." Questo ragionamento non è altro che una fallacia ad autoritatem, dove si fa passare per scientifico un concetto puramente emotivo: non sta infatti scritto da nessuna parte che una percentuale del 95% dei vaccinati possa arrestare la diffusione di un virus. Non esistono prove scientifiche in questo senso. (Anzi, esistono piuttosto dei casi, come quello recente della Mongolia, nei quali si è avuta un'epidemia di morbillo nonostante un tasso di vaccinazione del 98%).
Tanto poco scientifico è il concetto di immunità di gregge, che addirittura una volta la soglia considerata sufficiente per arrestare la diffusione di un virus era del 65%. Ma questo non ha importanza, perché il ragionamento pseudoscientifico fa leva su un aspetto emotivo della personalità umana, quello della paura. E l'idea che "siamo in numero sufficiente ad essere vaccinati" fa sentire l'individuo al sicuro da possibili infezioni.

Pensate, se vivessimo in un mondo dove domina la ragione, basterebbero queste semplici argomentazioni per demolire alla radice l'intero impianto che sorregge l'obbligo vaccinale. Invece viviamo in un mondo dominato dalle emozioni, che vengono sapientemente manipolate da chi gestisce la propaganda mediatica, con effetti nefasti su tutta la nostra società.

Massimo Mazzucco
Massimo Mazzucco
 
questa è la denuncia in commissione: Con la farmacovigilanza attiva emerge che le reazioni Gravi avverse ai vaccini sono il 4% ed è TANTO!



https://www.notizieora.it/…/vaccini-nessun-test-sulla-qual…/


NOTIZIEORA.IT

Vaccini, nessun test sulla qualità negli ultimi 32 anni. Vittoria in tribunale - NotizieOra
Sicurezza dei vaccini: secondo un documento legale intitolato "Mandato per vaccini più sicuri per l'infanzia", i servizi sanitari e umani degli USA (HHS) hanno ammesso apertamente di non aver presentato alcun rapporto sulla sicurezza dei vaccini da oltre 30 anni.
 
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Anche Nature riporta la notizia delle analisi del Corvelva sui vaccini
Anche Nature riporta la notizia delle analisi del Corvelva sui vaccini ...Corvelva afferma che la ricerca che propone è necessaria perché i precedenti ..... profilo di composizione chimica Infanrix Hexa di Corvelva; 10/12/2018

Vaccingate: Primi risultati sul profilo di composizione chimica Infanrix Hexa
LE ANALISI STAFF CORVELVA 14 DICEMBRE 2018 VISITE: 9536
corvelva_vaccingate_infanrix_large.jpg

Vi descriviamo alcuni punti che ci preoccupano, vi anticipiamo che quando abbiamo iniziato queste analisi, dalle metagenomiche alle attuali chimiche, avevamo tante domande e cercavamo solo risposte... con i primi risultati abbiamo ancora più domande e soprattutto preoccupazioni!

L’indagine quali-quantitativa di composti organici riveste molta importanza in campo farmacologico. Esistono potenziali problemi di sicurezza derivanti dai nuovi processi di produzione e dalle complesse caratteristiche strutturali e biologiche dei prodotti.

Ne segue che nel vaccino sono state riscontrate:
  • Contaminazioni chimiche provenienti dal processo di lavorazione o da contaminazioni crociate con altre linee di produzione
  • Tossine chimiche
  • Tossine peptidiche batteriche
  • Macromolecola insolubile e indigeribile che reagisce al saggio per le proteine, ma non viene riconosciuta dalle banche dati delle proteine
Non è stata riscontata la presenza di:
  • Antigeni proteici dei tossoidi della difterite, tetano, pertosse, epatite B, Haemophylus influenzae B, Poliomielite 1-2-3
  • Formaldeide e glutaraldeide, fenossietanolo, residui di antibiotici indicati nella composizione
Gli antigeni presenti nel vaccino Infanrix Hexa sono sei: i tossoidi del tetano, difterite e pertosse, gli antigeni D dei tre virus della poliomielite, le proteine ottenute mediante ingegneria genetica per l’epatite B e i polisaccaridi dell’haemophylus legati chimicamente al tossoide del tetano come carrier. Per formare i tossoidi è necessario un trattamento con formaldeide e glutaraldeide che dovrebbe consentire di eliminare la tossicità mantenendo integra la loro capacità di stimolare anticorpi protettivi contro le tossine originali.

Ció che ci aspettavamo di trovare erano i tre tossoidi e gli altri antigeni non modificati dai trattamenti con formaldeide e glutaraldeide, separabili tra loro e digeribili dall’enzima specifico per le proteine (tripsina). È stato invece trovato un vero e proprio polimero, insolubile e indigeribile, costituito dall’'insieme degli antigeni legati chimicamente tra loro (da definire se presente come aggregato dei singoli antigeni o un’unica macromolecola), sul quale risultano informazioni anche in letteratura per singoli antigeni.1-2
Questa macromolecola non è stata in alcun modo riconosciuta dalle banche dati delle proteine, e quindi di fatto risulta essere un composto solido di struttura chimica sconosciuta.

La solubilità delle proteine e la possibilità di digerirle (cioè tagliarle in piccoli frammenti peptidici) sono le due caratteristiche tipiche delle proteine, che ci permettono non sono di studiarle con le metodiche per l’analisi delle proteine ma anche sono un requisito necessario per l’interazione con il sistema immunitario per la formazione di anticorpi protettivi, perché se la struttura di una proteina viene modificata profondamente rispetto a quella originale anche gli anticorpi che si formano sono completamente diversi da quelli che sono in grado di attaccare gli antigeni originali che causano le malattie.

Poiché questo polimero che abbiamo incontrato, derivato dal mix di antigeni, non è solo diverso dal punto di vista della conformazione spaziale ma soprattutto è diverso dal punto di vista chimico, possiamo affermare che non siamo in presenza di antigeni simili a quelli originali ma a un composto con tossicità ed efficacia non note ed imprevedibili.

Oltre a non essere stati di fatto rilevati gli antigeni vaccinali, sono stati riscontrati 65 segnali di contaminanti chimici di cui il 35% noto, cioè riconosciuto per confronto con le banche dati; tra questi troviamo vari residui di lavorazione, e contaminazioni crociate da altre linee di produzione, la cui identificazione andrà verificata nell’approfondimento analitico di secondo livello (cioè con standard di controllo).

Tra questi segnali sono state identificate anche 7 tossine chimiche, probabilmente provenienti dal processo di lavorazione degli antigeni o da altri processi di produzione presenti nella sede di produzione del vaccino; tali tossine non ancora definite in maniera univoca nella struttura, sembrano in parte derivare dalla reazione della formaldeide, glutaraldeide, e bromuro di cianogeno con altri contaminanti chimici presenti nel vaccino. Si sottolinea che gran parte di queste tossine hanno una tossicità accertata e pubblicata in Pubchem 3 o Toxnet 4 e pongono un problema significativo di sicurezza.

Dallo studio della frazione proteica e peptidica sono risultati vari peptidi liberi (cioè frammenti corti di catene di aminoacidi) di origine batterica, che provengono quindi dalle cellule batteriche di coltura per l’estrazione degli antigeni. I peptidi batterici sono riportati in letteratura come potenziali allergeni 5 e capaci di indurre reazioni autoimmuni 6 e anche questi pongono un problema di sicurezza che andrà chiarito con le agenzie regolatorie.

Tornando ai due pilastri portanti che ci hanno fatto iniziare questo percorso di analisi e ribadendo il concetto espresso dalla recente intervista sulla prestigiosa rivista scientifica Nature: noi stiamo indagando l’efficacia e la sicurezza dei vaccini e in realtà ci risulta difficile capire come sia possibile affermare che questo vaccino sia in grado di formare anticorpi protettivi contro le sei malattie per le quali ci si protegge e ci risulta ancora più difficile capire come possa essere stabilito che questo ammasso non sia tossico nei neonati visto che si tratta di ben 6 antigeni neurotossici legati insieme.

L'esavalente Infanrix hexa, per la metodica da noi commissionata, lascia enormi dubbi sia sulla sua efficacia che sulla sua sicurezza…

Noi assicuriamo una cosa: non ci fermeremo.

Vaccingate: Primi risultati sul profilo di composizione chimica Infanrix Hexa


Download: CORVELVA-Report-analisi-composizione-chimica-Infanrix-Hexa.pdf

Riferimenti
  1. J Chromatogr B Analyt Technol Biomed Life Sci. 2017 Jun 1;1054:80-92 - The combined use of analytical tools for exploring tetanus toxin and tetanus toxoid structures.
  2. Vaccine. 2007 Mar 8;25(12):2213-27. - Investigation of the detoxification mechanism of formaldehyde-treated tetanus toxin.
  3. PubChem Search
  4. TOXNET
  5. Int J Med Microbiol. 2018 Aug;308(6):738-750. - The quest for bacterial allergens.
  6. Front Microbiol. 2017 Oct 9;8:1938 - Morbid Sequences Suggest Molecular Mimicry between Microbial Peptides and Self-Antigens: A Possibility of Inciting Autoimmunity.
 
Approfondimenti
Il vaccino Infanrix Hexa presenta la seguente composizione, copiamo fedelmente dalla scheda tecnica presente secondo scheda tecnica del produttore:

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La preparazione degli antigeni sotto riportata è quella indicata nel report dell’EMA per l’autorizzazione all’immissione in commercio di Infanrix Hexa. 1

Tossoide difterico: Il tossoide difterico si ottiene inattivando la tossina (prodotta da Corynebacterium diphtheriae) con formaldeide a 37°C in ambiente leggermente alcalino e poi viene adsorbito su sali di alluminio (idrossido e fosfato)

Tossoide tetanico: Il tossoide tetanico si ottiene con lo stesso procedimento del tossoide difterico (il Clostridium tetani è un batterio sporigeno anaerobio obbligato e produce la tetanospasmina, una tossina neurotropa che agisce attraverso il blocco delle sinapsi inibitorie della contrazione muscolare riflessa)

Tossoide pertussico: i componenti del vaccino antipertosse acellulare sono ottenute per estrazione e purificazione di colture di fase I di Bordetella pertossis (un coccobacillo aerobio, in grado di produrre quattro tossine: la tossina della pertosse, la tossina adenilato-ciclasica, la tossina dermonecrotica, la citotossina tracheale e due tipi di lipopolisaccaride; per la preparazione del vaccino acellulare si purifica e utilizza solo la tossina della pertosse), seguita da detossificazione irreversibile della tossina della pertosse tramite trattamento con glutaraldeide e formaldeide e trattamento con formaldeide delle componenti emoagglutinina filamentosa e pertactina; i vari componenti sono poi adsorbiti su sali di alluminio.

Antigene di superficie dell’epatite B: è prodotto da colture di Saccharomyces cerevisiae geneticamente modificato che codifica per il gene dell’antigene maggiore di superficie del virus dell’epatite B; tale antigene viene purificato mediante vari passaggi chimico-fisici e si assembla spontaneamente in particelle sferiche di circa 20 nm di diametro contenenti l’antigene polipeptidico e una matrice fosfolipidica. Tale antigene viene poi adsorbito su fosfato di alluminio.

Virus della poliomielite (inattivati): il vaccino Salk, o polio inattivato (IPV), si basa su tre ceppi selvaggi, virulenti di riferimento: Mahoney (poliovirus di tipo 1), MEF-1 (poliovirus di tipo 2), e Saukett (poliovirus tipo 3), coltivati nella linea cellulare VERO: si tratta di una linea cellulare immortalizzata ottenuta nel 1962 dai reni di scimmie africane adulte (cercopitechi); per la produzione del vaccino le cellule vengono sottoposte a 130-140 passaggi di propagazione, (basso livello di propagazione), si tenga presente che oltre i 200 passaggi la linea cellulare diventa cancerogena nei topi; il terreno di coltura per la crescita della linea VERO è di derivazione animale (e quindi va testato per la presenza di virus e prioni contaminanti), mentre per la crescita del virus si usa il Medium 199, il quale non contiene sostanze di derivazione animale. Dopo essere stati isolati e purificati i virus vivi vengono inattivati con formaldeide.
Da quanto reso noto dall’EMA, nel vaccino non si trovano i virus tal quali, ma le proteine prodotte dai tre ceppi, denominate Antigene D; queste proteine si formano prima del trattamento con formaldeide e glutaraldeide che ha la funzione di inattivare i tossoidi, e di distruggere tutto il materiale genetico, proveniente dalle cellule Vero, potenzialmente cancerogeno, ma anche quello dei virus della poliomielite.

Polisaccaride dell’Haemophilus influenzae tipo b: è preparato dal ceppo batterico Hib 20,752 (esistono ceppi non capsulati, non tipizzabili, e ceppi capsulati, antigenicamente distinti in 6 tipi diversi denominati con le lettere dell'alfabeto dalla a alla f. Le infezioni più frequenti e meno gravi provocate dall'Hib sono quelle che interessano le prime vie respiratorie, e sono sostenute usualmente da ceppi non capsulati. Le infezioni invasive, come le meningiti sono invece causate prevalentemente da ceppi capsulati, soprattutto di tipo b)
Il polisaccaride si ottiene dalla crescita del ceppo batterico in un medium di coltura sintetico e dopo attivazione con bromuro di cianogeno e derivatizzazione con uno spaziatore idrazide-adipico viene accoppiato con il tossoide tetanico via condensazione carbamidica; dopo la purificazione il coniugato è adsorbito su sali di alluminio e poi è liofilizzato in presenza di lattosio come stabilizzatore. La coniugazione con il tossoide del tetano è necessaria per conferire l’antigenicità al polisaccaride in quanto cambia il polisaccaride da antigene T-indipendente ad antigene T-dipendente.

Prodotto Finito: i concentrati sterili assorbiti su alluminio di DT, PT, FHA, PRN, e HBsAg e il componente trivalente di IPV vengono mescolati con una soluzione sterile di cloruro di sodio e acqua per iniettabili e addizionati di una soluzione sterile di 2-fenossietanolo.
Il 2-fenossietanolo è un agente antimicrobico e viene aggiunto al prodotto finito perchè non è possibile eseguire la sterilizzazione finale mediante filtrazione della componente DTPa-HBV-IPV e l’opalescenza della sospensione potrebbe mascherare una contaminazione microbica.
 
Vaccinegate: Aggiornamento 2° step analisi metagenomiche su Priorix Tetra
LE ANALISI STAFF CORVELVA 22 DICEMBRE 2018 VISITE: 1343
A luglio 2018 avevamo pubblicato le analisi, qui: “Vaccinegate: 5 su 7 vaccini analizzati non sono conformi“ (Vaccinegate: 5 su 7 vaccini analizzati non sono conformi), ma non avevamo finito.

Ricapitolando brevemente le precedenti analisi, mutazioni nel genoma dei virus e quantitativi di DNA assurdi erano solo alcuni dei punti da noi rilevati. Come sempre ci eravamo limitati alla divulgazione del dato, senza eccedere in ipotesi sulle reali implicazioni, ogni documento è stato inviato all’EMA, AIFA, ISS e forze politiche per chiedere chiarezza.

Abbiamo continuato le indagini, sia chimiche che biologiche, sul Priorix Tetra, quadrivalente contro morbillo, rosolia, parotite e varicella.

L’approfondimento delle chimiche/proteiche è disponibile qui: “Vaccinegate: Primi risultati sul profilo di composizione chimica Priorix Tetra” (Vaccinegate: Primi risultati sul profilo di composizione chimica Priorix Tetra), dove si è attestata la presenza di molti segnali, tracce di composti (contaminanti non residuali) a cui i laboratori avevano dato una probabile corrispondenza. Parliamo di tracce che probabilmente erano associate all’antiepilettico Vigabatrin, ad un farmaco sperimentale anti-HIV, ad antibiotici, diserbanti, erbicidi, acaricidi, metaboliti della morfina, al famoso Sildenafil (Via.gra), all’antiepilettico Gabapentin e l’antimalarico Atovaquone più molti altri. Si era visto in maniera chiara che tra i due lotti analizzati vi erano sostanziali differenze sotto il profilo.

Per completezza riportiamo anche che le precedenti risultanze delle analisi biologiche/metagenomiche di luglio (1°step) avevano stabilito che il vaccino “Priorix Tetra”, nei campioni analizzati presenta una popolazione di virus mutanti per ciascun virus attenuato dette quasispecie. Le varianti genetiche degli antigeni vaccinali potrebbero alterare significativamente sia la sicurezza del vaccino, che la sua efficacia.

Oggi vi pubblichiamo il report delle seconde analisi biologiche/metagenomiche su Priorix Tetra, come vedrete pongono un serio dilemma non solo medico e scientifico, ma anche etico e vi elenchiamo di seguito i punti che per noi sono più rilevanti:

È stata confermata (come emerso nella fase precedente) la presenza di DNA fetale in grossi quantitativi, 1,7 μg sul primo lotto e 3,7 μg sul secondo lotto, circa 325 volte superiore al limite massimo di 10 nanogrammi e ben 325.000 volte superiore al limite minimo di 10 picogrammi, limiti che Ema ci ha comunicato essere riferiti solo alle cellule che sono note per l’attività cancerogenica. Secondo quanto da loro scritto, le cellule fetali degli anni 60, utilizzate per la produzione di questi vaccini, non sarebbero cancerogeniche perché “utilizzate da decenni”. Questo punto andrebbe maggiormente investigato, vi sono infatti alcuni studi che mettono in serio dubbio l’assenza di cancerogenicità di queste linee.

Abbiamo poi appurato in maniera più precisa le dimensioni molecolari del DNA rilevato e rispetto alle precedenti analisi è stato appurato che il DNA contenuto ha un peso molecolare di 20.000/60.000 bp. Questo significa sostanzialmente che non vi sono all’interno di questo farmaco frammenti di DNA, ma interi filamenti, con presenza dunque di genoma intero.

Abbiamo anche confermato che non vi è presenza del genoma del virus della rosolia nel primo lotto e nel secondo lotto, utilizzando una rilevazione molto più sensibile, lo abbiamo rilevato in 3 reads, pari allo 0,00008% del totale dei virus a RNA.

Note: i reads sono copie di virus. Esempio, i virus in questo vaccino sono circa il 5% del DNA totale, equivalente a circa 500.000 reads. Il virus del morbillo circa 850 reads, pari allo 0.008%. Più si scende con i reads e la percentuale, più diminuiscono i quantitativi.

Tenete a mente questo dato, perché è fondamentale.

3 reads, pari allo 0,00008% del totale dei virus a RNA possono creare immunizzazione?
Se sì, allora si apre un problema molto molto serio su quanto leggete nel seguito.
 All’interno dello stesso vaccino, sono state rilevate tracce in misura anche superiore ma sempre molto piccola, di numerosi virus avventizi. Ma anche altro.

All’interno del vaccino Priorix Tetra della GlaxoSmithKline è stato rilevato il Proteobacteria, vermi Platyhelminthes e Nematoda, altri 10 virus a ssRNA, Microviridae (virus batterici o fagi) e numerosi retrovirus tra cui retrovirus endogeni umani e aviari, virus aviari, virus dell’immunodeficienza umana e virus dell’immunodeficienza delle scimmie (frammenti che se inseriti in banca dati rilevano essere frammenti del virus dell’HIV e del SIV), virus murini, virus dell’anemia infettiva del cavallo, virus della malattia linfoproliferativa, Rous sarcoma virus. Altri virus come alphaendornavirus ed epatite b virus, virus del lievito. [CHE SCHIFO!!!!!! questo è il mio commento]

Ripetiamo per esprimere meglio il concetto e preghiamo tutti di utilizzare con molta attenzione i nostri risultati: all’interno del vaccino Priorix Tetra non è stata rilevata la presenza del virus della rosolia, tranne in un lotto, ma il quantitativo era così minimo da rendere dubbio che dia immunizzazione. Se invece si considera che questo vaccino sia efficace contro la Rosolia, perché 3 reads pari allo 0,00008% del totale Rna sono quantitativo sufficiente a determinare una risposta dell’organismo, allora questo vale anche per una lunga serie di virus tumorigenici, virus dell’HIV, vermi e batteri, presenti in quantitativi pari o superiori al virus della Rosolia.

Sostanzialmente, per rintracciare la Rosolia (per dimostrare che ci fosse) abbiamo dovuto andare molto a fondo, utilizzando una metodica ad alta sensibilità. Questo ci ha portati ad imbatterci anche in decine di virus e retrovirus, taluni potenzialmente cancerogeni, funghi, lieviti, batteri. 

Qualunque sia la risposta in merito alle quantità, nulla toglie che non ci dovrebbero essere, il che ancora attesta che non vi è NESSUN controllo adeguato sui vaccini perché se ci fosse, questi elementi sarebbero stati rilevati.

Ricordiamo di seguito le linee guida EMA che attestano come i reads di virus "estranei" devono essere ASSENTI quindi neanche 1 copia è consentita.

Download: CORVELVA-Report-analisi-metagenomiche-su-Priorix-Tetra.pdf

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