E la celiachia?
La celiachia, come l’autismo, è una condizione che probabilmente esiste da quando gli esseri umani hanno iniziato a consumare cereali contenenti glutine, circa 10.000 anni fa, con l’avvento dell’agricoltura nel Neolitico. Tuttavia, non è stata riconosciuta come malattia distinta fino a tempi relativamente recenti.
La prima descrizione clinica della celiachia risale al I-II secolo d.C., quando il medico greco Areteo di Cappadocia descrisse una condizione chiamata "koiliakos" (dal greco "koilia", intestino), caratterizzata da diarrea cronica e malassorbimento in alcuni pazienti. Tuttavia, la connessione con il glutine non era ancora compresa.
La celiachia, come la intendiamo oggi, è stata identificata formalmente nel XIX secolo. Nel 1888, il pediatra britannico Samuel Gee pubblicò una descrizione dettagliata della malattia, osservando sintomi come diarrea, debolezza e ritardo nella crescita nei bambini, e suggerì che la dieta potesse giocare un ruolo. La svolta decisiva arrivò durante la Seconda Guerra Mondiale, negli anni '40, quando il medico olandese Willem-Karel Dicke notò che i sintomi dei bambini celiaci miglioravano durante la scarsità di grano (e quindi di glutine) nei Paesi Bassi, e peggioravano quando il pane tornava disponibile. Dicke collegò esplicitamente la celiachia al consumo di glutine, ponendo le basi per la diagnosi moderna e la terapia dietetica senza glutine.
In sintesi, la celiachia esiste probabilmente da millenni, ma è stata riconosciuta e compresa come malattia legata al glutine solo a partire dalla metà del XX secolo.