Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 2 (6 lettori)

carib

rerum cognoscere causas
L'unica cedola pagata, stando ai reports, dal 10 ottobre in poi, e' quella di PDVsa 37.
PDVsa ha anche affermato di aver trasferito venerdì' a JPM i fondi per l'ammortamento di PDVsa 2020.
nessuna notizia, che io sappia, circa gli altri coupons in ritardo.
Sono circa 500 milioni di dollari.
 

Giak71

Forumer storico
L'unica cedola pagata, stando ai reports, dal 10 ottobre in poi, e' quella di PDVsa 37.
PDVsa ha anche affermato di aver trasferito venerdì' a JPM i fondi per l'ammortamento di PDVsa 2020.
nessuna notizia, che io sappia, circa gli altri coupons in ritardo.
Sono circa 500 milioni di dollari.
Ci vogliono fare penare ( gli americani).
Speculatori su cose che ci spettano.
Inqualificabili
 

riky2013

Forumer attivo
per vs informazione


Bond oggi: un dubbio, i Venezuela pilotati da mani amiche?
LORENZO RAFFO, PUBBLICATO: 8 ORE FA


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Tutto e il contrario di tutto: sulla situazione dei bond del Venezuela e della società petrolifera di Stato Pdvsa le informazioni si succedono a ritmo infernale, spesso contraddicendosi fra loro. Pdvsa ha informato di aver disposto il pagamento per 842 milioni di $ riferito alle cedole del bond scadenza 2020, ma i relativi importi non sarebbero ancora stati versati ai detentori. Il problema è che a occuparsene c’è JP Morgan, banca statunitense soggetta a possibili restrizioni da parte dell’amministrazione Trump. Intanto alcuni intermediari hanno però confermato di aver già incassato venerdì quanto loro dovuto. Caos quindi. E adesso il problema si sposta al rimborso dell’obbligazione di Pdvsa previsto il 2 novembre, per un ammontare di 1,2 miliardi dollari.

Il giochino dei politici
L’impressione è che si stia assistendo a una specie di nascondino, con cui il Venezuela vorrebbe minimizzare i suoi problemi di liquidità, garantendo i pagamenti riferiti a bond privi della clausola di possibile posticipazione per 30 giorni e ritardando invece quelli che la consentono. Gli operatori presenti sulla piazza di Caracas ammettono che c’è chi sta speculando su una situazione paradossale e qualcuno pensa che i flussi di cassa in entrata potrebbero addirittura essere garantiti attraverso trading su tali bond da parte di mani amiche. Vero o falso? Nel primo caso ci si potrebbe attendere il proseguimento nel tempo di questa volatilità di notizie, gestite forse ad arte. Proprio dalle stesse fonti giunge un’analisi che confermerebbe l’anomalia del contesto: da inizio 2015 l’indice dei titoli di Stato venezuelani ha fatto meglio di quello riferito a tutti i Paesi emergenti. Com’è possibile in un quadro di continue notizie che riferiscono di probabile default di Caracas? Un asset manager venezuelano rincara la dose sostenendo che il pagamento degli 842 milioni di $ non impedisce che stia ripartendo la girandola di rumours secondo cui il 2 novembre si andrà all’inadempienza, sebbene i compratori del relativo bond superino i venditori.
 

riky2013

Forumer attivo
18 ottobre

Bond oggi: Venezuela, default sì default no fino ad Halloween
LORENZO RAFFO, PUBBLICATO: 18 OTTOBRE 08:15

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Non paga le cedole di alcune emissioni Pdvsa ma ha tempo per farlo sino alla festa d’autunno, sebbene non sia uno scherzo. Il problema è ben più grave.

(Pagina 2)

Vendere o comprare?
I mercati l’hanno presa male comunque solo in parte. Ieri, per esempio, si sono registrati cali delle quotazioni ma limitati. Il Venezuela 9,25% scadenza 2027 (Isin US922646AS37) su Tlx ha perso il 2,3% (scendendo a 37,2 $); da fine agosto registra forte debolezza e si muove in laterale. Attenzione però agli spread denaro/lettera in estensione e a volumi in vendita nettamente superiori rispetto a quelli in acquisto. Anche il titolo più corto in assoluto, il 7,75% scadenza 2019 (Isin USP97475AN08) ha lasciato sul terreno l’1% (44 $), sebbene sia a luglio sia ad agosto avesse già toccato i 40 $. Anche in questo caso si sono registrati forti volumi in “sell”. La risposta alla domanda del vendere o compare viene quindi data dal mercato, che sembra decisamente improntato nella seconda direzione. La situazione appare più indecifrabile proprio per i Pdvsa, presenti con quattro emissioni su Tlx e il cui rating è CCC-, identico a quella del governativo, perché si tratta di due facce della stessa medaglia.

Malgrado tutto regge l’8,5% Sink 02nv17 (Isin USP7807HAK16): ieri ha addirittura registrato un mini incremento di quotazione dello 0,3% restando ancorato sui 94 $. Il mercato disconosce quindi in parte il rischio default e anticipa un possibile salvataggio dell’ultima ora. Non altrettanto avviene per le scadenze lunghe: la 2022 quota sui 42 $, la 2024 sui 30 $ e la 2026 è crollata sotto i 30 $, ma da agosto muove in un laterale stretto. Il quadro generale appare di conseguenza contradditorio e tale da imporre estrema prudenza a chi per lungo tempo ha utilizzato i Venezuela e i Pdvsa come strumenti di trading stretto. Troppa politica – o meglio bassa politica – aggrava infatti la situazione di un emittente da anni sul filo del rasoio di un default più o meno pilotato.
 

carib

rerum cognoscere causas
Ci vogliono fare penare ( gli americani).
Speculatori su cose che ci spettano.
Inqualificabili

chi ci fa "penare", e' il debitore, che non comunica come di costume l'intenzione di procedere ai pagamenti e i motivi dei ritardi.
sembra ragionevole presumere che la tattica del silenzio fornisce un grosso vantaggio agli insiders, per far soldi facili a spese degli ignari.
 

carib

rerum cognoscere causas
visto che i bonds, in media ponderata.. prezzano sotto 40.. per guadagnare i 750 milioni di c cedole che mancano attraverso "insider trading."
occorrerebbe transazionare circa un terzo del debito totale in circolazione, cioè vendere alto per ricomprare a sconto circa 20 miliardi di nominale,
guadagnando nell'operazione circa il 10%. I cinesi, che hanno le tasche capienti, potrebbero finanziare un'operazione del genere.
PDVsa da sola, a mio parere no. Tra l'altro, per vendere 20 miliardi di bonds.. occorrerebbe averli.
 

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