PMI mensile- luglio 2012
Come ogni mese diamo un'occhiata al Pmi , ovvero il Purchasing manager's index , ovvero l'indice che attraverso sondaggi sui direttori degli acquisti ci da un'indicazione abbastanza accurata sull'andamento mensile dell'attività manifatturiera.
Questi i valori per paese:
Irlanda 53.9
Usa Chicago 53.7
Polonia 49.7
China Hsbc 49.3
Giappone 47.9
UK 45.4
Italia 44.3
Eurozona 44
Francia 43.4
Germania 43
Spagna 42.3
Grecia 41.9
Australia 40.7
Cerchiamo di trarre qualche conclusione . Ricordando che valori sotto 50 rappresentano contrazione dell'attività manifatturiera , mentre valori sopra 50 rappresentano espansione , vediamo che praticamente l'intero pianeta è in contrazione.
Si salvano solo gli Usa dei deficit pubblici al 10% annuo e del debito vicino al 100% del pil . Debiti che però prima o poi dovranno ripagare , e la soglia di debito che storicamente non crea problemi è stata superata ampiamente , quindi sostanzialmente la crescita Usa di oggi ricorda molto la crescita dell'Italia degli anni '80 . Sappiamo come è andata a finire .
Abbiamo poi invece l'Irlanda , ovvero l'unico paese europeo che non ha aumentato le tasse , ma ha tagliato in via quasi esclusiva la spesa pubblica e ha un debito e un deficit in via di ricomposizione .
Per il resto , al contrario dell'analisi precedente che vedeva alcune risalite non indifferenti facendo quindi ben sperare , notiamo invece che per luglio c'è stato un vero e proprio tonfo , almeno per Germania , Francia , Australia.
L'Italia , considerando il contesto recessivo mondiale e la contrazione fiscale della quale è preda , regge abbastanza bene , meglio ad esempio di Francia e Germania. Certo , è un reggere meglio nel fondo della contrazione , ovvero stiamo annegando ma meno di altri , però è già qualcosa .
L
'indicazione è quella che a fronte di un settore pubblico totalmente inefficiente e settori privati protetti da monopoli , c'è un piccolo e minoritario ( e vista la politica economica degli ultimi 50 anni , sempre meno sopportato e supportato )
settore produttivo privato estremamente efficiente e dinamico . Speriamo non venga ucciso , ma le indicazioni sui prossimi aggravi fiscali non vanno in questa direzione.
Per concludere abbiamo l'Uk . Dopo aver retto meglio di tutti i paesi europei per lungo tempo l'economia di sua maestà è entrata in forte contrazione. Meglio di quasi tutti i paesi europei , ma sempre in contrazione . Ricordiamo che l
'Uk non fa parte dell'euro e viene da continui quantitative easing . E' evidente che ne l'uno ne l'altro non stanno aiutando l'economia . Inoltre nonostante i tagli del 2010 di Cameron il deficit pubblico viaggia ancora attorno al 10% . Qualcuno potrebbe arguire che il deficit è causato dalla recessione , con il crollo del gettito delle entrate fiscali . Questo è effettivamente accaduto nel 2009 , ma solo in quell'anno . Le entrate fiscali dal 2010 sono tornate al livello precedente e anzi , aumentate di quasi il 10% dal valore più alto pre-crisi .
Siamo di fronte , esattamente come gli Usa , agli effetti dello scoppio della bolla immobiliare che non solo non ha ancora finito di sgonfiarsi , ma anzi sta tornando ad accelerare nel ribasso dei prezzi nonostante tutte le politiche inflattive dei prezzi immobiliari praticate dai governi ?
Qualche indicazione potrebbe andare esattamente in questo senso
House prices hit by sharpest drop since 2009 | Money | guardian.co.uk