tontolina
Forumer storico
NON SO VOI ma per me sa di fregatura per fininvest
Il compromesso di Natixis su Mediaset-Vivendi
Gli analisti della casa che ha affiancato Bolloré nella scalata ipotizzano uno scenario alternativo che prevede un’opa amichevole dei francesi su Mediaset e Mediaset Espana e la retrocessione del 51% delle attività della tv in chiaro in Italia e Spagna a Fininvest
È possibile un compromesso nella diatriba che oppone Fininvest a Vivendi sul caso Mediaset . Almeno così la pensano gli analisti di Natixis, che hanno analizzato «uno scenario alternativo», ipotizzando un’alleanza tra le due parti, con «un’opa amichevole di Vivendi su Mediaset e Mediaset Espana e la retrocessione del 51% delle attività della tv in chiaro» in Italia e Spagna «a Fininvest». Tale opzione, spiega Natixis, «permetterebbe alla famiglia Berlusconi di continuare a gestire nel breve-medio termine queste due attività storiche e a Vivendi di consolidare le attività restanti e per lei strategiche (pay tv, produzione-diritti). Vivendi potrebbe evitare un’operazione ostile e allearsi con Fininvest per la gestione della tv in chiaro, soluzione preferibile in un contesto di investimento duraturo in Italia ed Europa del Sud. La creazione di un’opzione call a 5 anni sul 51%» a favore di Vivendi , prosegue Natixis, «permette di considerare finalmente una fusione completa e, quindi, garantire alla famiglia Berlusconi una finestra di liquidità. Ciò permetterebbe anche di aggirare la barriera di regolamentazione (controllo congiunto di Telecom e Mediaset ). Questo attualmente non è uno scenario, ma è a nostro avviso credibile perché consentirebbe di risolvere molte difficoltà e conciliare gli obiettivi a volte contrastanti».
Pur non essendo uno scenario è un’ipotesi comunque suggestiva soprattutto perché proviene da una casa d’affari che ha affiancato Bolloré nella scalata al gruppo italiano e che quindi dovrebbe bene interpretare gli obiettivi di Vivendi . Nel dettaglio, gli analisti parlano di «tre operazioni: due opa e una retrocessione. Secondo il nostro schema, Vivendi lancerebbe un’opa su Mediaset e Mediaset Espana e retrocederebbe il 51% della tv in chiaro in Italia e Spagna a Fininvest. In questo modo, i francesi deterranno il 100% di Mediaset Premium e delle attività di produzione e dei diritti (in particolare Tadoue e Medusa) e una quota del 49% nel nuovo polo della tv in chiaro (Italia/Spagna). Lo schema potrebbe prevedere un’opzione di acquisto a favore di Vivendi sul 51% con un orizzonte a 3-5 anni e potenzialmente pagabile con titoli Vivendi ».Fininvest, prosegue Natixis, potrà allora diventare azionista di Vivendi (12% sulla base delle valutazioni di borsa indicate) e in questo caso sarebbe il secondo socio dopo Bolloré. L’intesa potrebbe prevedere una clausola di liquidita’ che permetterebbe a Vivendi di cedere in borsa il suo 49% in caso di mancato accordo con Fininvest. Un modo per convincere Fininvest, sostengono gli analisti, sarebbe «apportare i canali gratuiti francesi di Vivendi (D8, D17 e Itelé) al nuovo polo della tv in chiaro. Ci sarebbe dunque una presenza su tre mercati della tv in chiaro: Italia, Spagna, Francia. Questo ridurrebbe anche l’esborso per Vivendi dal momento che il polo della tv free del gruppo francese può valere 406 milioni».
L’esborso iniziale per i francesi, calcola Natixis, sarebbe di 2,8 miliardi. Ipotizzando un premio del 10% sui corsi attuali di Mediaset e Mediaset Espana, Vivendi «sborserà 5,8 miliardi per il 70% che non possiede di Mediaset e per il 50% di Mediaset Espana. Sulla base della nostra valutazione della tv in chiaro in Italia e dei corsi di Mediaset Espana, Vivendi otterrebbe da Fininvest, per la retrocessione del 51% delle attività tv in chiaro nei due Paesi, 3,5 miliardi. Dunque, il costo dell’operazione sarebbe di 2,3 miliardi per Vivendi , che potrebbe chiedere di aggiungere una parte del debito netto di Mediaset (circa 1 miliardo a fine 2017)», portando l’ammontare a 2,8 miliardi. Infine, conclude Natixis, «l’integrazione del polo della tv in chiaro di Vivendi nello schema ridurrebbe tale cifra nell’ordine di 400 milioni».
Il compromesso di Natixis su Mediaset-Vivendi
Gli analisti della casa che ha affiancato Bolloré nella scalata ipotizzano uno scenario alternativo che prevede un’opa amichevole dei francesi su Mediaset e Mediaset Espana e la retrocessione del 51% delle attività della tv in chiaro in Italia e Spagna a Fininvest
È possibile un compromesso nella diatriba che oppone Fininvest a Vivendi sul caso Mediaset . Almeno così la pensano gli analisti di Natixis, che hanno analizzato «uno scenario alternativo», ipotizzando un’alleanza tra le due parti, con «un’opa amichevole di Vivendi su Mediaset e Mediaset Espana e la retrocessione del 51% delle attività della tv in chiaro» in Italia e Spagna «a Fininvest». Tale opzione, spiega Natixis, «permetterebbe alla famiglia Berlusconi di continuare a gestire nel breve-medio termine queste due attività storiche e a Vivendi di consolidare le attività restanti e per lei strategiche (pay tv, produzione-diritti). Vivendi potrebbe evitare un’operazione ostile e allearsi con Fininvest per la gestione della tv in chiaro, soluzione preferibile in un contesto di investimento duraturo in Italia ed Europa del Sud. La creazione di un’opzione call a 5 anni sul 51%» a favore di Vivendi , prosegue Natixis, «permette di considerare finalmente una fusione completa e, quindi, garantire alla famiglia Berlusconi una finestra di liquidità. Ciò permetterebbe anche di aggirare la barriera di regolamentazione (controllo congiunto di Telecom e Mediaset ). Questo attualmente non è uno scenario, ma è a nostro avviso credibile perché consentirebbe di risolvere molte difficoltà e conciliare gli obiettivi a volte contrastanti».
Pur non essendo uno scenario è un’ipotesi comunque suggestiva soprattutto perché proviene da una casa d’affari che ha affiancato Bolloré nella scalata al gruppo italiano e che quindi dovrebbe bene interpretare gli obiettivi di Vivendi . Nel dettaglio, gli analisti parlano di «tre operazioni: due opa e una retrocessione. Secondo il nostro schema, Vivendi lancerebbe un’opa su Mediaset e Mediaset Espana e retrocederebbe il 51% della tv in chiaro in Italia e Spagna a Fininvest. In questo modo, i francesi deterranno il 100% di Mediaset Premium e delle attività di produzione e dei diritti (in particolare Tadoue e Medusa) e una quota del 49% nel nuovo polo della tv in chiaro (Italia/Spagna). Lo schema potrebbe prevedere un’opzione di acquisto a favore di Vivendi sul 51% con un orizzonte a 3-5 anni e potenzialmente pagabile con titoli Vivendi ».Fininvest, prosegue Natixis, potrà allora diventare azionista di Vivendi (12% sulla base delle valutazioni di borsa indicate) e in questo caso sarebbe il secondo socio dopo Bolloré. L’intesa potrebbe prevedere una clausola di liquidita’ che permetterebbe a Vivendi di cedere in borsa il suo 49% in caso di mancato accordo con Fininvest. Un modo per convincere Fininvest, sostengono gli analisti, sarebbe «apportare i canali gratuiti francesi di Vivendi (D8, D17 e Itelé) al nuovo polo della tv in chiaro. Ci sarebbe dunque una presenza su tre mercati della tv in chiaro: Italia, Spagna, Francia. Questo ridurrebbe anche l’esborso per Vivendi dal momento che il polo della tv free del gruppo francese può valere 406 milioni».
L’esborso iniziale per i francesi, calcola Natixis, sarebbe di 2,8 miliardi. Ipotizzando un premio del 10% sui corsi attuali di Mediaset e Mediaset Espana, Vivendi «sborserà 5,8 miliardi per il 70% che non possiede di Mediaset e per il 50% di Mediaset Espana. Sulla base della nostra valutazione della tv in chiaro in Italia e dei corsi di Mediaset Espana, Vivendi otterrebbe da Fininvest, per la retrocessione del 51% delle attività tv in chiaro nei due Paesi, 3,5 miliardi. Dunque, il costo dell’operazione sarebbe di 2,3 miliardi per Vivendi , che potrebbe chiedere di aggiungere una parte del debito netto di Mediaset (circa 1 miliardo a fine 2017)», portando l’ammontare a 2,8 miliardi. Infine, conclude Natixis, «l’integrazione del polo della tv in chiaro di Vivendi nello schema ridurrebbe tale cifra nell’ordine di 400 milioni».