Azioni Italia @@@ X gli amici di ettore_61 e non solo @@@ (1 Viewer)
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ettore_61
?????????????????????
Buongiorno - STM
Il titolo si avvicina paurosamente al minimo a 3 anni (29 aprile 2004) a 10.82 e lo fa con una long black candle ......come dire "prima ci arriviamo meglio e' ".
Questo livello ha consentito il titolo di rimbalzare evidenziando una buona area di supporto e, anche a quel tempo, l'rsi era in ipervenduto.
Ora abbiamo una situazione analoga tutta pero' da confermare.....anche se.... la probabilita' di un rimbalzo sembra concreta.
Ovviamente il trend di medio e' ribassita come evidenziato dal canale in essere e, un'ipotetico rimbalzo poterebbe il titolo (so spera vedrso la parte alta del canale.
Da notare che ieri il titolo oltre all'area di supporto ha trovato la tenuta del "taglio" all'interno del canale ribassista....
Dicevo, ieri long black candle e quindi, secondo l'AT il livello da monitorare e' quello che definisce la meta' del body (11.02) che oggi funzionera' da resistenza.......
Un'apertuta sopra questa quota e la sua tenuta potrebbe darci una prima indicazione sulla negazione della black candle di ieri......
Rimane ovvio che il cedimento di area 10.82 porterebbe il titolo al livello specificato dal mio amorucchiolo Luciana (Ariete22)......(alla quale mando un bacione).
Gli indicatori:
RSI in ipervenduto che chiama quindi un possibile rimbalzo.
MACD: rimane negativo e sotto il suo trigger aumentando la divergenza dallo stesso.....segno che il trend di brevissimo ribassista ha aumentato la sua velocita'.....
Il titolo si avvicina paurosamente al minimo a 3 anni (29 aprile 2004) a 10.82 e lo fa con una long black candle ......come dire "prima ci arriviamo meglio e' ".
Questo livello ha consentito il titolo di rimbalzare evidenziando una buona area di supporto e, anche a quel tempo, l'rsi era in ipervenduto.
Ora abbiamo una situazione analoga tutta pero' da confermare.....anche se.... la probabilita' di un rimbalzo sembra concreta.
Ovviamente il trend di medio e' ribassita come evidenziato dal canale in essere e, un'ipotetico rimbalzo poterebbe il titolo (so spera vedrso la parte alta del canale.
Da notare che ieri il titolo oltre all'area di supporto ha trovato la tenuta del "taglio" all'interno del canale ribassista....
Dicevo, ieri long black candle e quindi, secondo l'AT il livello da monitorare e' quello che definisce la meta' del body (11.02) che oggi funzionera' da resistenza.......
Un'apertuta sopra questa quota e la sua tenuta potrebbe darci una prima indicazione sulla negazione della black candle di ieri......
Rimane ovvio che il cedimento di area 10.82 porterebbe il titolo al livello specificato dal mio amorucchiolo Luciana (Ariete22)......(alla quale mando un bacione).
Gli indicatori:
RSI in ipervenduto che chiama quindi un possibile rimbalzo.
MACD: rimane negativo e sotto il suo trigger aumentando la divergenza dallo stesso.....segno che il trend di brevissimo ribassista ha aumentato la sua velocita'.....
ettore_61
?????????????????????
NASDAQ
Pur realizzando una long black candle, l'inidice da' un'indicazione utile cioe' il rimbalzo dal livello 2583 come evidenziatop dalla lower shadow.
Si puo' quindi ipotizzare la realizzazione di un doppio minimo locale tutto da confermare.
La sua conferma infatti avverrebbe alla violazione del max (2700) tra i due minimi e cio' permetterebbe il cambio di trend di breve.....essendo il doppio min una figura di inversione.......
RSI pronto ad entrare in ipervenduto.....
Pur realizzando una long black candle, l'inidice da' un'indicazione utile cioe' il rimbalzo dal livello 2583 come evidenziatop dalla lower shadow.
Si puo' quindi ipotizzare la realizzazione di un doppio minimo locale tutto da confermare.
La sua conferma infatti avverrebbe alla violazione del max (2700) tra i due minimi e cio' permetterebbe il cambio di trend di breve.....essendo il doppio min una figura di inversione.......
RSI pronto ad entrare in ipervenduto.....
dona46
Forumer storico
analisi macro
La terza settimana del mese di novembre si è aperta nel peggiore dei modi per i principali mercati internazionali che quest'oggi hanno dovuto fare i conti con una nuova ondata di vendite. Il ribasso ha interessato tutte le maggiori Borse del mondo, a partire da quelle asiatiche che stamattina hanno chiuso in flessione, anche se la piazza di Hong Kong e di Tokyo sono riuscite a limitare i danni rispettivamente allo 0,56% e allo ADVERTISEMENT
0,74%.
Ben più pesante è stato il bilancio per i listini europei, dove ad avere la peggio sono stati il Ftse100 e il nostro S&P/Mib, arretrati rispettivamente del 2,72% e del 2,4%, seguiti dal Cac40 (Parigi: notizie) e dal Dax30 che hanno perso rispettivamente l'1,68% e l'1,32%. In una sola giornata le Borse del Vecchio Continente hanno bruciato oltre 180 miliardi di euro di capitalizzazione, principalmente per l'effetto Citigroup (NYSE: C - notizie) .
Quest'ultimo ha infatti riportato in primo piano le preoccupazioni relative alle perdite provocate dalla crisi dei mutui subprime che continua a creare alta tensione tra gli operatori. Buona parte del malumore è stato diffuso infatti da un report di Goldman Sachs (NYSE: GS - notizie) secondo cui Citigroup potrebbe essere costretta a procedere ad ulteriori svalutazioni per circa 15 miliardi di dollari. Una somma che si va ad aggiungere ai 6 miliardi già contabilizzati nel terzo trimestre e che rende sempre più gravoso il bilancio di uno dei gruppi maggiormente colpiti dalla crisi.
Tanto è bastato per scatenare una nuova ondata di vendite, sulla scia delle indicazioni tutt'altro che incoraggianti di Goldman Sachs. Gli analisti di quest'ultima ritengono infatti che l'impatto della crisi dei mutui ad alto rischio di insolvenza potrebbe essere addirittura drammatico per l'economia sottostante. Gli investitori attivi nel settore dei mutui operano generalmente a leva e questo potrebbe portare a ridurre drasticamente i prestiti in essere anche fino a 2mila miliardi di dollari. La banca d'affari americana ritiene che le conseguenze macroeconomiche potrebbero essere molto gravi, visto che le perdite sul fronte subprime portano ad un rischio macro più significativo di quanto si possa pensare.
Indicazioni poco lusinghiere arrivano anche dal Segretario al Tesoro Usa, Henry Paulson, che se da una parte punta ancora l'accento sullo stato di buona salute dell'economia a stelle e strisce, dall'altro afferma a chiare lettere che la crisi dei subprime è destinata a peggiorare e solo dopo in seguito si potrà avere una fase di progressivo miglioramento.
La terza settimana del mese di novembre si è aperta nel peggiore dei modi per i principali mercati internazionali che quest'oggi hanno dovuto fare i conti con una nuova ondata di vendite. Il ribasso ha interessato tutte le maggiori Borse del mondo, a partire da quelle asiatiche che stamattina hanno chiuso in flessione, anche se la piazza di Hong Kong e di Tokyo sono riuscite a limitare i danni rispettivamente allo 0,56% e allo ADVERTISEMENT
0,74%.
Ben più pesante è stato il bilancio per i listini europei, dove ad avere la peggio sono stati il Ftse100 e il nostro S&P/Mib, arretrati rispettivamente del 2,72% e del 2,4%, seguiti dal Cac40 (Parigi: notizie) e dal Dax30 che hanno perso rispettivamente l'1,68% e l'1,32%. In una sola giornata le Borse del Vecchio Continente hanno bruciato oltre 180 miliardi di euro di capitalizzazione, principalmente per l'effetto Citigroup (NYSE: C - notizie) .
Quest'ultimo ha infatti riportato in primo piano le preoccupazioni relative alle perdite provocate dalla crisi dei mutui subprime che continua a creare alta tensione tra gli operatori. Buona parte del malumore è stato diffuso infatti da un report di Goldman Sachs (NYSE: GS - notizie) secondo cui Citigroup potrebbe essere costretta a procedere ad ulteriori svalutazioni per circa 15 miliardi di dollari. Una somma che si va ad aggiungere ai 6 miliardi già contabilizzati nel terzo trimestre e che rende sempre più gravoso il bilancio di uno dei gruppi maggiormente colpiti dalla crisi.
Tanto è bastato per scatenare una nuova ondata di vendite, sulla scia delle indicazioni tutt'altro che incoraggianti di Goldman Sachs. Gli analisti di quest'ultima ritengono infatti che l'impatto della crisi dei mutui ad alto rischio di insolvenza potrebbe essere addirittura drammatico per l'economia sottostante. Gli investitori attivi nel settore dei mutui operano generalmente a leva e questo potrebbe portare a ridurre drasticamente i prestiti in essere anche fino a 2mila miliardi di dollari. La banca d'affari americana ritiene che le conseguenze macroeconomiche potrebbero essere molto gravi, visto che le perdite sul fronte subprime portano ad un rischio macro più significativo di quanto si possa pensare.
Indicazioni poco lusinghiere arrivano anche dal Segretario al Tesoro Usa, Henry Paulson, che se da una parte punta ancora l'accento sullo stato di buona salute dell'economia a stelle e strisce, dall'altro afferma a chiare lettere che la crisi dei subprime è destinata a peggiorare e solo dopo in seguito si potrà avere una fase di progressivo miglioramento.
dona46
Forumer storico
analisi macro
Quel che è certo è che i mercati azionari continuano a vivere giornate di grande fibrillazione, in un periodo particolare dell'anno in cui molti avevano già iniziato a pensare al consueto rally di fine anno. Certo sedute come quella odierna potrebbero indurre non poche ad abbandonare le più rosee aspettative per questa parte finale del 2007, ma non tutti si lasciano sopraffare dal pessimismo.
Gli analisti di Citigroup ad esempio non sembrano lasciarsi spaventare dalla forte volatilità registrata dall'azionario nelle ultime giornate. L'invito è quello di affidarsi ad un'ottica di più lungo termine, perché gli investitori che guarderanno in tale direzione saranno premiati nel tempo, dal momento che i rischi attuali potrebbero trasformarsi in vere e proprie opportunità.
La voce degli esperti di Citigroup però non rimane isolata e viene condivisa anche da altri analisti, basti pensare che secondo un sondaggio realizzato da Bloomberg, ben 5 strategist su 8 scommettono su una salita dell'S&P500 al di sopra dei 1.600 punti entro fine anno. Una posizione che trova tra i suoi fautori anche Abby Cohen, famosa strategist di Goldman Sachs, che attribuisce scarse probabilità alla recessione in Usa. Secondo l'esperta infatti nelle ultime sei settimane del 2007, quindi a partire dalle prossime giornate, si dovrebbe assistere ad un poderoso rialzo a Wall Street, tale da spingere l'indice S&P500 fino a quota 1.600 punti, al di sopra dunque del precedente record storico segnato il mese scorso in area 1.565 punti.
I più pessimisti stenteranno a credere a queste ipotesi, anche se l'ultimo sondaggio realizzato dall'American Association of Individual Investors mette in evidenzia un livello particolarmente elevato di pessimismo. Poco più di un terzo degli interpellati si è dichiarato rialzista, mentre il 51,4% è rappresentato dai ribassisti, ricordando che indicazioni superiori al 50% sono solitamente preludio a movimenti al rialzo per l'indice americano S&P500.
A quanto pare dunque il toro sembra pronto a risvegliarsi sui mercati, per i quali i rischi al ribasso potrebbero essere meno vistosi di quanto si possa immaginare. Comprare dunque proprio mentre tutti gli altri vendono non sarebbe da folli e le vecchie volpi del mercato questo lo sanno molto bene!
Quel che è certo è che i mercati azionari continuano a vivere giornate di grande fibrillazione, in un periodo particolare dell'anno in cui molti avevano già iniziato a pensare al consueto rally di fine anno. Certo sedute come quella odierna potrebbero indurre non poche ad abbandonare le più rosee aspettative per questa parte finale del 2007, ma non tutti si lasciano sopraffare dal pessimismo.
Gli analisti di Citigroup ad esempio non sembrano lasciarsi spaventare dalla forte volatilità registrata dall'azionario nelle ultime giornate. L'invito è quello di affidarsi ad un'ottica di più lungo termine, perché gli investitori che guarderanno in tale direzione saranno premiati nel tempo, dal momento che i rischi attuali potrebbero trasformarsi in vere e proprie opportunità.
La voce degli esperti di Citigroup però non rimane isolata e viene condivisa anche da altri analisti, basti pensare che secondo un sondaggio realizzato da Bloomberg, ben 5 strategist su 8 scommettono su una salita dell'S&P500 al di sopra dei 1.600 punti entro fine anno. Una posizione che trova tra i suoi fautori anche Abby Cohen, famosa strategist di Goldman Sachs, che attribuisce scarse probabilità alla recessione in Usa. Secondo l'esperta infatti nelle ultime sei settimane del 2007, quindi a partire dalle prossime giornate, si dovrebbe assistere ad un poderoso rialzo a Wall Street, tale da spingere l'indice S&P500 fino a quota 1.600 punti, al di sopra dunque del precedente record storico segnato il mese scorso in area 1.565 punti.
I più pessimisti stenteranno a credere a queste ipotesi, anche se l'ultimo sondaggio realizzato dall'American Association of Individual Investors mette in evidenzia un livello particolarmente elevato di pessimismo. Poco più di un terzo degli interpellati si è dichiarato rialzista, mentre il 51,4% è rappresentato dai ribassisti, ricordando che indicazioni superiori al 50% sono solitamente preludio a movimenti al rialzo per l'indice americano S&P500.
A quanto pare dunque il toro sembra pronto a risvegliarsi sui mercati, per i quali i rischi al ribasso potrebbero essere meno vistosi di quanto si possa immaginare. Comprare dunque proprio mentre tutti gli altri vendono non sarebbe da folli e le vecchie volpi del mercato questo lo sanno molto bene!
ettore_61
?????????????????????
Re: buongiornooooooooooooooooooooooooooo
Ciao zietta,
sono commosso.....
:vicini: :vicini: :vicini: :vicini:
dona46 ha scritto:Finchè abbiamo ricordi il passato dura, finchè abbiamo speranze il futuro attende, finchè conoscerò amici come voi il presente vale la pena di viverlo
Ciao zietta,
sono commosso.....
:vicini: :vicini: :vicini: :vicini:
- Stato