La produzione industriale cresce più delle attese, spread stabile dopo asta Btp
di Francesca Gerosa
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La produzione industriale cresce più delle attese, spread stabile dopo asta Btp
Piazza Affari consolida il rialzo (+0,53% a 24.003 punti l'indice Ftse Mib) dopo che a febbraio l'indice della produzione industriale italiana è aumentato dello 0,6% rispetto a gennaio quando era sceso dello 0,7% su base congiunturale. Nella media del trimestre dicembre 2014-febbraio 2015 la produzione è cresciuta dello 0,4% rispetto al trimestre precedente.
Corretto per gli effetti di calendario, a febbraio l'indice è diminuito in termini tendenziali dello 0,2% (i giorni lavorativi sono stati 20 come a febbraio 2014), mentre nella media dei primi due mesi dell'anno la produzione è diminuita dell'1,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Le previsioni degli economisti indicavano un aumento dello 0,5% su mese e un calo dell'1,3% su anno.
A febbraio l'indice destagionalizzato della produzione industriale ha presentato variazioni congiunturali positive nei raggruppamenti dell'energia (+3,6%) e dei beni strumentali (+1,1%); invece sono diminuiti i beni intermedi (-0,4%), variazione nulla per i beni di consumo.
In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario hanno registrato aumenti nei comparti dell'energia (+3,5%) e dei beni strumentali (+2,0%); invece sono calati i beni intermedi (-2,8%) e, in misura più lieve, i beni di consumo (-1,4%).
I maggiori contributi alla diminuzione tendenziale dell'indice generale (calcolato sui dati grezzi) sono giunti dalle componenti dei beni intermedi (-0,9 punti percentuali) e dei beni di consumo non durevoli (-0,3 punti percentuali).
Mentre l'indice corretto per gli effetti di calendario ha segnato, rispetto a febbraio 2014, i maggiori incrementi nei settori della fabbricazione di mezzi di trasporto (+16,3%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+12,2%) e della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+4,4%). I settori che hanno registrato i cali maggiori sono stati l'attività estrattiva (-13,4%), le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-7,7%) e la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-4,9%).
Guardando solo alla produzione di auto a febbraio è aumentata del 29% su base annua (dato corretto per effetti di calendario). Nei primi due mesi dell'anno l'aumento è stato del 32,2%. "I dati sulla produzione industriale italiana di febbraio dimostrano che la lunga recessione che ha colpito Roma potrebbe essere giunta alla fine", commentano gli economisti di Capital Economics, puntualizzando però che "la ripresa del Paese appare ancora sorprendentemente lenta considerando la spinta positiva che arriva dal crollo dell'euro e dei prezzi del petrolio".
Per Federconsumatori e Adusbef non c'è spazio per l'ottimismo. Infatti è chiaro come la ripresa sia ancora lontana. Eppure i presupposti per una politica di rilancio ci sono tutti: il calo del costo del petrolio, il tasso di cambio con il dollaro particolarmente favorevole alle esportazioni, lo spread Bund-Btp ai minimi storici, il quantitative easing della Bce. "Mancano solo il coraggio e la volontà". Il governo deve aprire gli occhi e avviare immediati provvedimenti in grado di sfruttare questi elementi favorevoli, che offrono "un vero e proprio trampolino per il rilancio del sistema economico italiano", hanno dichiarato Rosario Trefiletti e Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Lo spread Btp/Bund è fermo a quota 107 punti dopo l'asta di Btp (rendimento all'1,23%). Il Tesoro ha collocato tutti i 7,5 miliardi di euro di Btp a 3, 7 e 15 anni. Nel dettaglio sono stati assegnati 3,5 miliardi di Btp triennali, scadenza 15 maggio del 2018, con un tasso in aumento allo 0,23% dallo 0,15% dell'asta di marzo (minimo record). La domanda dei triennali è stata pari a 1,56 volte l'offerta.
Collocati anche 2,5 miliardi di Btp a 7 anni, con scadenza il 15 aprile 2022. Il rendimento sale a 0,89% dallo 0,71% di marzo, quando toccò il minimo record. Il rapporto di copertura è risultato stabile a 1,47. Infine, sono stati assegnati 1,5 miliardi di Btp a 15 anni con scadenza 1 marzo 2030. Il tasso è sceso all'1,64% dal 2,10% di marzo. La domanda è risultata pari a 1,44 volte l'ammontare offerto.