Generali, profitti netti di 1,2 miliardi (+3,7%), oltre le attese
Nel semestre risultato operativo a 2,6 miliardi (+4,1%), Vita a 5,7 miliardi (-23%). Utile superiore alle aspettative di Equita. Il ceo Donnet: ottimi risultati, vogliamo tagliare i costi di 200 milioni entro il 2018. Unicredit, Mediobanca e Generali sono tre realtà separate. Il titolo sale bene
di
Elena Dal Maso
Il gruppo Generali ha chiuso il primo semestre con un utile netto in crescita del 3,7% a 1,221 miliardi di euro, grazie alla "positiva performance in tutti gli ambiti di operatività". Il dato è superiore alle attese di Equita Sim per 1,161 miliardi di euro.
In aumento anche il risultato operativo, a 2,6 miliardi (+4,1%, anche qui oltre le attese di Equita per 2,564 miliardi), nonostante il contesto di bassi tassi di interesse, grazie alla migliore redditività dei segmenti Finanziario e Danni.
Intanto questa mattina il titolo ha aperto bene a Piazza Affari, con un rialzo dello 0,91% a quota 15,54 euro per azione.
In leggero ribasso i premi (36,6 miliardi di euro, -0,8 %). Prosegue la crescita nel segmento danni (+1,5%), mentre nel Vita la raccolta netta cala a 5,7 miliardi di euro, in flessione del 23%, che "riflette sia la politica di sottoscrizione maggiormente selettiva nei prodotti risparmio e di ribilanciamento verso prodotti che presentano migliori caratteristiche in termini di ritorno rispetto al rischio, sia l’aumento dei riscatti osservato in Italia, Francia e Irlanda".
In merito il group ceo Philippe Donnet ha spiegato che non è preoccupato per il Vita, "la raccolta è positiva", il gruppo punta ora "a ridurre i costi di 200 milioni di euro entro il 2018". In merito ai tagli, la compagnia assicurativa "è in anticipo di un anno su piano industriale".
Sul fronte della solidità patrimoniale, il Regulatory Solvency Ratio si è attestato a fine giugno al 188% e l'Economic Solvency Ratio al 207%, il Combined Ratio al 92,9% (Equita si aspettava un 93% dopo il 92,3% dello scorso anno). Il Roe operativo è al 13,6%.
"I risultati del primo semestre confermano la solidità del nostro business e l'efficace esecuzione della trasformazione industriale di Generali ". E' il commento di Donnet. "Stiamo raggiungendo i nostri obiettivi finanziari grazie alla determinazione, al focus e all'impegno dedicati alla realizzazione del piano strategico che mira a rendere Generali 'simpler & smarter' ", ha aggiunto il manager.
Donnet ha sottolineato che "il Combined Ratio a 92,9% ed il New Business Value in aumento del 52% con margine al 4,11% continuano a confermarsi a livelli di eccellenza". Il manager ha poi aggiunto che il RoE operativo è "significativamente superiore al target e l’incremento dei prodotti a basso assorbimento di capitale".
Nella nota si spiega poi che in un contesto macroeconomico e finanziario in ripresa, ma ancora caratterizzato da bassi tassi di interesse e incertezza sui mercati finanziari, il gruppo proseguirà l'esecuzione disciplinata del proprio piano strategico. Nel segmento Vita il Leone di Trieste "continuerà a favorire l'offerta di polizze meno sensibili al livello dei tassi di interesse e con minore assorbimento di capitale. Nel segmento Danni proseguirà il focus sulla redditività tecnica per sostenere la performance complessiva in uno scenario di minori redditi finanziari".
Sulla questione delle partecipazioni, Donnet ha specificato che "Unicredit , Mediobanca e Generali sono già tre realtà separate, non vedo nessuna novità". Così il manager oggi durante la conference call con le agenzie, a proposito delle indiscrezioni riportate dalla stampa secondo cui esisterebbe un progetto per separare le tre società, eliminando le partecipazioni a cascata che oggi vedono Unicredit detenere l'8,6% di Mediobanca e questa a sua volta il 13% di Generali .