FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (11 lettori)

dondiego49

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altra giornata fermi
in queste condizioni uso Stop sui titoli che son vicini a diventare negativi ,mi tengo un po di Gain per la lunga custodia da coprire le spese :wall:
 

dondiego49

Forumer storico
sembrano molto indecisi sul cosa fare :mumble:
 

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dondiego49

Forumer storico
"Preoccupati da volatilità mercato? Tutto, ma non vendete"

Stampa Invia Commenta (2) di: WSI | Pubblicato il 26 agosto 2015| Ora 08:24

Non sono un economista o un banchiere a dirlo, bensì i dati statistici e le serie storiche.
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Nel grafico: Rendimenti su 1.000 dollari investiti nello S&P 500 nel 1980



NEW YORK (WSI) - "Non vendere". Questo è il suggerimento di Ben Casselman, economista americano del sito di statistiche 'FiveThirtyEight’ che, in un post pubblicato ieri, nel bel mezzo del crollo dei mercati, continuava a ripetere ai lettori di restare sulle posizioni e non farsi prendere dal panico.

"Non ho idea di che cosa succederà dopo il tonfo di oggi. Non so se il rimbalzo sarà immediato o bisognerà aspettare. Non so neppure quale sia la ragione del collasso di oggi. (I timori che l'economia cinese stia rallentando drammaticamente? Certo, ma questi ci sono da mesi). Non credo tuttavia che un paio di giorni di turbolenze stiano ad indicare che gli Stati Uniti sono diretti verso un'altra recessione. E' anche vero che gli economisti sono notoriamente pessimi a prevedere le recessioni", scrive Casselman.

"Quello che sappiamo è che crolli del mercato come questi succedono. Dal 1950, l'S & P 500 ha avuto cali giornalieri superiori al 3 per cento quasi 100 volte. Sono stati solo una ventina invece i giorni in cui è le perdite sono state del 5 per cento o superiori".

"Di certo, ognuno di questi cali è stato seguito da un rimbalzo. Immaginate due persone che abbiano investito $ 1.000 nello S & P 500 nel 1980. La prima ha comprato una volta e non ha mai venduto. La seconda, po 'più cauta, ha venduto ogni volta che il mercato ha perso il 5 per cento in una settimana, riacquistando subito dopo quando lo stesso è rimbalzato del 3 per cento. Alla fine della scorsa settimana, il capitale del primo investitore sarebbe ammontato a $ 18.635. Il secondo investitore avrebbe invece avuto in mano solo $ 10.613". (mt)

Fonte: Fivethirtyeight.com
 

dondiego49

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Aveva anticipato crollo emergenti, ora scommette su rimbalzo Borse

Stampa Invia Commenta (0) di: WSI | Pubblicato il 25 agosto 2015| Ora 16:35

Ecco secondo Julian Bridgen, consulente Usa presso alcuni hedge fund, cosa succederà nei prossimi mesi sui mercati.
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Nella foto: Julian Bridgen, consulente americano per alcuni hedge fund



NEW YORK (WSI) - Aveva previsto mesi in anticipo la ritirata dei mercati emergenti, la svalutazione dello yuan, e la battuta d’arresto delle Borse occidentali due giorni prima del picco di aprile.

Con un fiuto che pochi possiedono, Julian Bridgen, 50enne consulente americano per alcuni hedge fund, partner presso la società Macro Intelligence 2 Partners, scommette su una rimbalzo dei mercati in vista di un cambio di programma della Fed. Che, a questo punto, secondo le sue previsioni deciderà di posticipare il primo rialzo dei tassi dal 2006. Niente stretta dunque come anticipato dal mercato questo settembre.

Il rinvio della stretta – secondo Bridgen – finirà per frenare la corsa del dollaro, dando momentaneo respiro ai mercati europei e a Wall Street. "Se penso che questo risolverà il problema? No", ha subito aggiunto Bridgen. "Ma siamo arrivati ad un punto in cui una risposta da parte della classe politica americana è probabile".

Bridgen non è il solo a pensarla così. Il sell off che si è abbattuto ieri sui mercati internazionali sembra aver modificato le previsioni sui tempi della prima stretta della Fed con la maggior parte degli analisti che ora credono su un rinvio.

Nel breve periodo, l’esperto vede un rimbalzo degli asset legati ai mercati emergenti fino a fine anno. Da lì, la strada sarà tutta in declino. Nei prossimi cinque anni, Bridgen sostiene che il MSCI Emerging Markets subirà una flessione fino a 400 punti, circa la metà dei valori attuali.

Fonte: Bloomberg
 

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