PUNTO 7 - Libia, rivolta raggiunge Tripoli, decine di morti
Reuters - 21/02/2011 20:16:47
* Decine di morti a Tripoli - Al Jazeera
* Il governo sembra aver perso il controllo di Bengasi
* I leader musulmani esortano a ribellarsi
* Imprese straniere rimpatriano dipendenti
* Piloti libici riparano a Malta
(aggiorna con dettagli)
TRIPOLI, 21 febbraio (Reuters) - Il governo del leader libico Muammar Gheddafi appare sempre più in crisi dopo che la rivolta ha raggiunto la capitale e le forze di sicurezza hanno ucciso decine di persone.
Aerei militari hanno bombardato diverse zone di Tripoli, come riferito da abitanti alla tv araba al Jazeera.
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Quello cui stiamo assistendo è inimmaginabile. Aerei da guerra ed elicotteri stanno bombardando indiscriminatamente una zona dietro l'altra. Ci sono moltissimi morti e stanno continuando. Colpiscono chiunque si muova, anche nelle proprie auto", ha detto Adel Mohamed Saleh.
Non è stata possibile una verifica indipendente di quanto riferito dalla tv araba.
Una fonte del governo venezuelano e il vice ministro degli Esteri libico, Khalid Kayem, hanno smentito oggi le voci secondo le quali Muammar Gheddafi sarebbe in arrivo in Venezuela. Il ministro degli Esteri britannico, William Hague, aveva detto in precedenza di avere preso visione di informazioni che indicavano che Gheddafi avesse lasciato la Libia per via della rivolta e fosse diretto proprio in Venezuela.
Due jet da guerra libici sono atterrati a sorpresa oggi a Malta. Le autorità maltesi hanno spiegato che i due piloti, due colonnelli, hanno detto di esser partiti da Tripoli e di aver disertato dopo aver ricevuto l'ordine di bombardare i manifestanti che protestavano.
Dopo questo episodio, le basi dell'aeronautica militare italiana sono state poste in stato di massima allerta, come riferito da fonti della Difesa, secondo le quali è stato anche deciso il trasferimento di un certo numero di elicotteri della Marina e dell'Aeronautica nel sud d'Italia.
Diverse città nell'est, hanno raccontato gli abitanti, sembrano cadute in mano all'opposizione, dopo che la protesta è dilagata da Bengasi, ricevendo l'appoggio di alcune unità dell'esercito, e le vittime potrebbero essere oltre 200.
Questa mattina a Tripoli è andata a fuoco la sede del Congresso generale del Popolo, cioè il parlamento, mentre alcune ore dopo è bruciata anche una stazione di polizia nella zona di Souk Al Jamma, a est della capitale, comprese diverse auto parcheggiate di fronte all'edificio.
Ma in un discorso trasmesso dalla tv Saif al-Islam Gheddafi, uno dei figli del leader Muammar ha detto che l'esercito imporrà la sicurezza a qualunque costo.
Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha condannato "l'inaccettabile uso della forza" in Libia, mentre il segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon, ha avuto un colloquio con Gheddafi, condannando l'escalation di violenza in Libia e dicendogli che "le violenze devono cessare immediatamente", come ha detto un portavoce del Palazzo di vetro.