vi segnalo un intervista del Giornale ad una persona interessante che non conoscevo.
Fiat, l'operaio diventato il primo Marchionne... - Interni - ilGiornale.it del 06-02-2011
Sia sincero: l'economia come sta andando?
«Male. Non mi bevo i discorsi di Obama, suggeritigli da banchieri a lui adiacenti mentre è costretto a piatire l'aiuto dei cinesi...... l'economia si muove per bolle successive.
Il cinico deve sfruttare la fase di creazione della bolla e trarre benefici dai disastri conseguenti al suo scoppio...».
Mi dipinge proprio un bel quadretto.
«Siamo in balia di un establishment euroamericano guidato da mediocri. Ai vertici di istituzioni e imprese siedono politici, funzionari e manager fatti con lo stampino. ..... Studiano tutti nelle stesse università, parlano tutti perfettamente l'inglese, hanno tutti frequentato un master, sono tutti telegenici, rilasciano tutti altisonanti interviste. Ma è solo fuffa: ........Conosco un solo modo per fare sviluppo: si prendono dei materiali grezzi e ci si mette dentro il lavoro per ricavarne prodotti finiti. È questo il valore aggiunto. L'Occidente invece ha pensato di arricchirsi all'infinito sulle commissioni bancarie. Lei sa che cos'è l'Ice Trust?».
Mi coglie impreparato.
«È un club di New York formato da appena nove persone. Rappresentano le grandi banche d'affari. Si riuniscono il terzo mercoledì di ogni mese, in luoghi diversi, comunque sempre nel distretto finanziario di Manhattan. Secondo il ministero della Giustizia americano, gestiscono il mercato mondiale dei derivati con "metodi non pubblici", per dirla nel linguaggio esoterico degli obamiani».
Mi sta dicendo che neppure i potenti sono attrezzati a prevedere dove andremo a finire?
«È così, basta ascoltare le parole oscene che pronunciano, tipo exit strategy , intesa come via d'uscita da ciò che non ci piace. Un'espressione sconvolgente, che toglie qualsiasi speranza ai giovani. Non mi prenda per un guru. Sono un uomo comune, un operaio di successo, ................».