SINIBALDO
Forumer attivo
UN SALUTO DI GRATITUDINE A............ TEXWIN PER IL SUO INTERVENTO E LA CORRETTA INTERPRETAZIONE DEL MIO POSTARE. GRAZIE !!!!!!!!!!!!!
GOVERNATORE ONNIPOTENTE:
"DIO ME LA DATA E GUAI A CHI LA............. TOCCA" !!!!!!!!!!!!!
___________________________________________________________
PIERLUIGI STEFANINI – CDA UNIPOL:
Non so dirle esattamente qual è il livello di eventuale reato che può essere dentro questa operazione; ho letto i giornali come lei e le intercettazioni che ha letto lei immagino.
GIORNALISTA
Le è venuto qualche dubbio?
PIERLUIGI STEFANINI – CDA UNIPOL:
No perché ad esempio in quel caso il rappresentante di Unipol in Earchimede non ha partecipato alle riunioni del consiglio d’amministrazione, quindi il problema di fatto non si pone.
GIORNALISTA
Vabbè ma l’ha saputo poco dopo che cosa era successo in quel precedente consiglio d’amministrazione.
PIERLUIGI STEFANINI – CDA UNIPOL:
Certo ma non avendo partecipato e non avendo deliberato quella decisione quindi non c’è nessuna partecipazione e coinvolgimento diretto da parte di Unipol.
GIORNALISTA
Fiorani per acquisire Antonveneta deve dimostrare che ha i conti in ordine e che i soldi ci sono, come fa?
Fa finta di vendere delle proprietà alla società Earchimede, dentro al c.d.a. di Earchimede c’è Unipol, ma l’uomo Unipol quando si è fatta questa operazione non si è presentato.
Un fatto che parla da solo.
Comunque la compagnia di assicurazione della lega delle cooperative , in concorrenza con gli spagnoli del Bilbao, sta per scalare una delle più grandi banche italiane.
Da una parte alcuni soci di Unipol si chiedono ma che senso ha questa operazione, dall’altra l’arbitro, Fazio, che dovrebbe essere il garante di un gioco pulito.
L’Unipol è stata per mesi contrapposta al banco di Bilbao per la conquista della banca Nazionale del Lavoro.
La più grossa cooperativa che partecipa ad Unipol è la Unicoop di Firenze e non ha voluto aderire al progetto di Consorte.
7 luglio.
Il gruppo di imprenditori guidato da Francesco Gaetano Caltagirone che possiede un bel pacchetto di azioni Bnl si riunisce per capire a chi vendere.
In quelle ore Gianni Consorte parla con D’Alema, Fassino, Follini.
PIERLUIGI STEFANINI – CDA UNIPOL:
Immagino che Consorte abbia voluto fornire informazioni su come stava andando avanti questo progetto e che legittimamente autorevoli rappresentanti del mio partito abbiano ritenuto opportuno avere informazioni su come procedeva questa vicenda.
GIORNALISTA
Parlo di un problema di opportunità, proprio nel mentre si sta facendo una cosa di questo tipo con tutte le autorità che stanno decidendo se stai
facendo bene o male, che il politico si occupi di sapere come fanno le cose, insomma, è un problema di opportunità, lei invece crede che va benissimo.
PIERLUIGI STEFANINI – CDA UNIPOL:
Io penso che sia non solo opportuno ma anche doveroso.
GIORNALISTA
Passano alcuni giorni e gli uomini del cosiddetto contropatto vendono a Unipol.
Caltagirone, Coppola Ricucci, Statuto, Bonsignore, Lonati e Grazioli incassano 2,25 miliardi di euro per il 27,5 per cento di Bnl. Oltre la metà, 1,23 miliardi sono plusvalenze.
NERIO NESI – Deputato SDI ex Presidente BNL
Penso che sono le persone che si sono trovate con scarsi meriti ad avere patrimoni immensi e con dei plusvalori immensi e questi plusvalori sono netti,
questi valori netti gridano vendetta davanti a Dio, perché quando 7 persone si guadagnano in 8-9 mesi, il corrispettivo in euro di 2500
miliardi di vecchie lire senza pagare una lira di imposta perché il signor Tremonti ha tolto le tasse sulle plusvalenze, c’è proprio da indignarsi.
Debbo anche dire che una cosa sul piano sociale mi preoccupa molto è che non ci sia stata indignazione.
Cioè io credo che all’indignazione di classe si sia passati all’emulazione di classe e la gente dice: se l’ha fatto lui, lo posso fare anch’io.
GIORNALISTA
Il 21 luglio Consorte chiama il commercialista di Gnutti per fissare con lui un appuntamento da Tremonti a Milano.
Negli stessi giorni Consorte parla spessissimo con Francesco Maria Frasca, capo della vigilanza di Bankitalia, che dispensa consigli a lui e rifiuta di parlare con gli spagnoli del banco di Bilbao.
Anche il presidente della Bnl Abete pensa che Bankitalia abbia fatto favori a Unipol.
LUIGI ABETE – Presidente BNL
Il Bilbao nel mese di maggio viene autorizzata da Bankitalia ad acquisire il 100 per cento di Bnl dopo una serie di indagini, lunghe, approfondite molto complesse.
Nel mese di giugno il Bilbao chiede nel frattempo di poter acquisire
fino al 30 per cento dell’azienda partendo dall’attuale 15 per cento.
Banca d’Italia per dare un’autorizzazione che era automatica ed evitabile perché se un’autorità autorizza un’azionista a salire dal 15 al 30 per cento e ovvio che non deve fare un’analisi più specifica per autorizzarlo a salire dal 15 al 30 per cento essendo questo un minus rispetto al plus del cento per cento.
Banca d’Italia per dare l’autorizzazione ci mette un mese, il massimo consentito dalla legge, trenta giorni. Nel frattempo Unipol chiede delle autorizzazioni per salire dal 5 al 10 per cento, dal 10 al 15 per cento.
Nel frattempo Unipol organizza una serie di compratori che comprano le azioni dei così detti immobiliaristi e quindi di fatto allocano queste partecipazioni in soggetti i quali improvvisamente tutti quanti insieme il 18 luglio fanno 6, 7 accordi tutti distinti
ma tutti connessi per cui di fatto il 51 per cento di BNL viene bloccato nel senso che questi azionisti prendono l’impegno di non apportare le azioni all’opa, l’ops di Bbva .
Tutto questo se l’autorizzazione non fosse stata di 30 giorni, ma fosse stata in tre giorni, come ad esempio è stata il tempo del quale la stessa autorizzazione è stata concessa alla Popolare di Lodi in altra pratica, evidentemente sarebbe accaduto molto più difficilmente, usiamo questo eufemismo
GIORNALISTA
Ripetiamo.
Al Banco di Bilbao la Banca d’Italia consente di salire dal 15 al 30 per cento di azioni Bnl solo dopo un vaglio di 30 giorni.
Nello stesso periodo di tempo Bankitalia autorizza Unipol a incrementare le proprie azioni BNL e non vuole accorgersi del patto stipulato coi Caltagirone e i Ricucci che aveva portato Unipol a rastrellare già il 51 per cento.
Ma a caro prezzo.
LUIGI ABETE – Presidente BNL
La proposta di Bilbao oggi vale 2 e 80, la proposta che farà l’Unipol fra qualche mese vale sempre 2 e 70.
I diritti dei piccoli azionisti sono stati tutelati o non sono stati tutelati?
GIORNALISTA
Così avete pagato un prezzo più alto a Caltagirone e Ricucci a discapito degli azionisti minori, questa è la sua, in estrema sintesi…
PIERLUIGI STEFANINI – CDA UNIPOL
No anzi Unipol nell’offerta che ha fatto sia gli immobiliaristi che gli altri azionisti ciò che sarà la base dell’offerta che farà per completare l’opa, se verrà autorizzata dalle autorità nelle prossime settimane, ha qualificato il
titolo a 2 euro e 70, quindi è andata oltre l’offerta degli spagnoli da una parte ma soprattutto ha determinato un atteggiamento di pari condizioni per tutti gli azionisti, quindi in realtà la cosa che sostiene Abete non è vera.
GIORNALISTA
E’ ancora presto per dire chi ha ragione.
Comunque si spera che possano dire la loro i piccoli azionisti di Bnl.
Nel frattempo Fazio resta stretto alla sua sedia.
Noi siamo andati a trovarlo ad agosto, quando tutti lo cercavano e siamo finiti nel suo paese, ad Alvito, 3000 anime, in piena ciociaria, dalle parti di Frosinone.
Fazio esce di casa solo per andare a messa la mattina presto nella chiesa di San Francesco, dove si sussurra lo abbiano incontrato esponenti del governo.
Ma oggi il governatore non prega qui…e nemmeno alla chiesa nuova.
Veniamo a sapere che i sacerdoti di San Domenico a Sora lo aspettano a messa con il vescovo, ma non è neppure qui.
Scopriamo allora la sua automobile all’abbazia di Casamari. Fazio e la signora Cristina sono in preghiera e a fine messa per depistare i giornalisti gli viene in soccorso addirittura il priore che si infila nell’auto di Fazio e sparisce.
Il governatore si è nascosto nel convento. Una vita durissima.
Il governatore è indagato dalla procura di Roma per abuso d’ufficio.
Per la banca centrale europea il suo comportamento è stato negligente.
Per la stampa internazionale non possiede le qualità indispensabili ad una persona che ha il compito di tutelare i risparmi dei cittadini.
Eppure rimane lì al suo posto.
Ad oggi l’acquisizione di BNL non è ancora stata completata. Alla Popolare Italiana è andata male, e Antoveneta è passata gli olandesi.
Fiorani passa le sue giornate in procura, Ricucci non riesce a vendere le sue azioni RCS, il titolo è sceso ed è indagato insieme a Coppola per aggiotaggio, insider trading e ostacolo alla Consob.
L’obiettivo finale di questo gruppo di persone, legate fra loro, è tutto da scoprire, perché dal giorno in cui sono state pubblicate le intercettazioni,
fu il giornale di Paolo Berlusconi a pubblicarle per primo, nessuno ha più usato il telefono. E chi ha passato le intercettazioni ai giornali, probabilmente lo sapeva.
In mezzo ci siamo noi, sempre in attesa di una legge sul risparmio che non arriva mai. (di P.Mondani in Report del 16/10/05)
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(FINE)
SINIBALDO

GOVERNATORE ONNIPOTENTE:
"DIO ME LA DATA E GUAI A CHI LA............. TOCCA" !!!!!!!!!!!!!
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PIERLUIGI STEFANINI – CDA UNIPOL:
Non so dirle esattamente qual è il livello di eventuale reato che può essere dentro questa operazione; ho letto i giornali come lei e le intercettazioni che ha letto lei immagino.
GIORNALISTA
Le è venuto qualche dubbio?
PIERLUIGI STEFANINI – CDA UNIPOL:
No perché ad esempio in quel caso il rappresentante di Unipol in Earchimede non ha partecipato alle riunioni del consiglio d’amministrazione, quindi il problema di fatto non si pone.
GIORNALISTA
Vabbè ma l’ha saputo poco dopo che cosa era successo in quel precedente consiglio d’amministrazione.
PIERLUIGI STEFANINI – CDA UNIPOL:
Certo ma non avendo partecipato e non avendo deliberato quella decisione quindi non c’è nessuna partecipazione e coinvolgimento diretto da parte di Unipol.
GIORNALISTA
Fiorani per acquisire Antonveneta deve dimostrare che ha i conti in ordine e che i soldi ci sono, come fa?
Fa finta di vendere delle proprietà alla società Earchimede, dentro al c.d.a. di Earchimede c’è Unipol, ma l’uomo Unipol quando si è fatta questa operazione non si è presentato.
Un fatto che parla da solo.
Comunque la compagnia di assicurazione della lega delle cooperative , in concorrenza con gli spagnoli del Bilbao, sta per scalare una delle più grandi banche italiane.
Da una parte alcuni soci di Unipol si chiedono ma che senso ha questa operazione, dall’altra l’arbitro, Fazio, che dovrebbe essere il garante di un gioco pulito.
L’Unipol è stata per mesi contrapposta al banco di Bilbao per la conquista della banca Nazionale del Lavoro.
La più grossa cooperativa che partecipa ad Unipol è la Unicoop di Firenze e non ha voluto aderire al progetto di Consorte.
7 luglio.
Il gruppo di imprenditori guidato da Francesco Gaetano Caltagirone che possiede un bel pacchetto di azioni Bnl si riunisce per capire a chi vendere.
In quelle ore Gianni Consorte parla con D’Alema, Fassino, Follini.
PIERLUIGI STEFANINI – CDA UNIPOL:
Immagino che Consorte abbia voluto fornire informazioni su come stava andando avanti questo progetto e che legittimamente autorevoli rappresentanti del mio partito abbiano ritenuto opportuno avere informazioni su come procedeva questa vicenda.
GIORNALISTA
Parlo di un problema di opportunità, proprio nel mentre si sta facendo una cosa di questo tipo con tutte le autorità che stanno decidendo se stai
facendo bene o male, che il politico si occupi di sapere come fanno le cose, insomma, è un problema di opportunità, lei invece crede che va benissimo.
PIERLUIGI STEFANINI – CDA UNIPOL:
Io penso che sia non solo opportuno ma anche doveroso.
GIORNALISTA
Passano alcuni giorni e gli uomini del cosiddetto contropatto vendono a Unipol.
Caltagirone, Coppola Ricucci, Statuto, Bonsignore, Lonati e Grazioli incassano 2,25 miliardi di euro per il 27,5 per cento di Bnl. Oltre la metà, 1,23 miliardi sono plusvalenze.
NERIO NESI – Deputato SDI ex Presidente BNL
Penso che sono le persone che si sono trovate con scarsi meriti ad avere patrimoni immensi e con dei plusvalori immensi e questi plusvalori sono netti,
questi valori netti gridano vendetta davanti a Dio, perché quando 7 persone si guadagnano in 8-9 mesi, il corrispettivo in euro di 2500
miliardi di vecchie lire senza pagare una lira di imposta perché il signor Tremonti ha tolto le tasse sulle plusvalenze, c’è proprio da indignarsi.
Debbo anche dire che una cosa sul piano sociale mi preoccupa molto è che non ci sia stata indignazione.
Cioè io credo che all’indignazione di classe si sia passati all’emulazione di classe e la gente dice: se l’ha fatto lui, lo posso fare anch’io.
GIORNALISTA
Il 21 luglio Consorte chiama il commercialista di Gnutti per fissare con lui un appuntamento da Tremonti a Milano.
Negli stessi giorni Consorte parla spessissimo con Francesco Maria Frasca, capo della vigilanza di Bankitalia, che dispensa consigli a lui e rifiuta di parlare con gli spagnoli del banco di Bilbao.
Anche il presidente della Bnl Abete pensa che Bankitalia abbia fatto favori a Unipol.
LUIGI ABETE – Presidente BNL
Il Bilbao nel mese di maggio viene autorizzata da Bankitalia ad acquisire il 100 per cento di Bnl dopo una serie di indagini, lunghe, approfondite molto complesse.
Nel mese di giugno il Bilbao chiede nel frattempo di poter acquisire
fino al 30 per cento dell’azienda partendo dall’attuale 15 per cento.
Banca d’Italia per dare un’autorizzazione che era automatica ed evitabile perché se un’autorità autorizza un’azionista a salire dal 15 al 30 per cento e ovvio che non deve fare un’analisi più specifica per autorizzarlo a salire dal 15 al 30 per cento essendo questo un minus rispetto al plus del cento per cento.
Banca d’Italia per dare l’autorizzazione ci mette un mese, il massimo consentito dalla legge, trenta giorni. Nel frattempo Unipol chiede delle autorizzazioni per salire dal 5 al 10 per cento, dal 10 al 15 per cento.
Nel frattempo Unipol organizza una serie di compratori che comprano le azioni dei così detti immobiliaristi e quindi di fatto allocano queste partecipazioni in soggetti i quali improvvisamente tutti quanti insieme il 18 luglio fanno 6, 7 accordi tutti distinti
ma tutti connessi per cui di fatto il 51 per cento di BNL viene bloccato nel senso che questi azionisti prendono l’impegno di non apportare le azioni all’opa, l’ops di Bbva .
Tutto questo se l’autorizzazione non fosse stata di 30 giorni, ma fosse stata in tre giorni, come ad esempio è stata il tempo del quale la stessa autorizzazione è stata concessa alla Popolare di Lodi in altra pratica, evidentemente sarebbe accaduto molto più difficilmente, usiamo questo eufemismo
GIORNALISTA
Ripetiamo.
Al Banco di Bilbao la Banca d’Italia consente di salire dal 15 al 30 per cento di azioni Bnl solo dopo un vaglio di 30 giorni.
Nello stesso periodo di tempo Bankitalia autorizza Unipol a incrementare le proprie azioni BNL e non vuole accorgersi del patto stipulato coi Caltagirone e i Ricucci che aveva portato Unipol a rastrellare già il 51 per cento.
Ma a caro prezzo.
LUIGI ABETE – Presidente BNL
La proposta di Bilbao oggi vale 2 e 80, la proposta che farà l’Unipol fra qualche mese vale sempre 2 e 70.
I diritti dei piccoli azionisti sono stati tutelati o non sono stati tutelati?
GIORNALISTA
Così avete pagato un prezzo più alto a Caltagirone e Ricucci a discapito degli azionisti minori, questa è la sua, in estrema sintesi…
PIERLUIGI STEFANINI – CDA UNIPOL
No anzi Unipol nell’offerta che ha fatto sia gli immobiliaristi che gli altri azionisti ciò che sarà la base dell’offerta che farà per completare l’opa, se verrà autorizzata dalle autorità nelle prossime settimane, ha qualificato il
titolo a 2 euro e 70, quindi è andata oltre l’offerta degli spagnoli da una parte ma soprattutto ha determinato un atteggiamento di pari condizioni per tutti gli azionisti, quindi in realtà la cosa che sostiene Abete non è vera.
GIORNALISTA
E’ ancora presto per dire chi ha ragione.
Comunque si spera che possano dire la loro i piccoli azionisti di Bnl.
Nel frattempo Fazio resta stretto alla sua sedia.
Noi siamo andati a trovarlo ad agosto, quando tutti lo cercavano e siamo finiti nel suo paese, ad Alvito, 3000 anime, in piena ciociaria, dalle parti di Frosinone.
Fazio esce di casa solo per andare a messa la mattina presto nella chiesa di San Francesco, dove si sussurra lo abbiano incontrato esponenti del governo.
Ma oggi il governatore non prega qui…e nemmeno alla chiesa nuova.
Veniamo a sapere che i sacerdoti di San Domenico a Sora lo aspettano a messa con il vescovo, ma non è neppure qui.
Scopriamo allora la sua automobile all’abbazia di Casamari. Fazio e la signora Cristina sono in preghiera e a fine messa per depistare i giornalisti gli viene in soccorso addirittura il priore che si infila nell’auto di Fazio e sparisce.
Il governatore si è nascosto nel convento. Una vita durissima.
Il governatore è indagato dalla procura di Roma per abuso d’ufficio.
Per la banca centrale europea il suo comportamento è stato negligente.
Per la stampa internazionale non possiede le qualità indispensabili ad una persona che ha il compito di tutelare i risparmi dei cittadini.
Eppure rimane lì al suo posto.
Ad oggi l’acquisizione di BNL non è ancora stata completata. Alla Popolare Italiana è andata male, e Antoveneta è passata gli olandesi.
Fiorani passa le sue giornate in procura, Ricucci non riesce a vendere le sue azioni RCS, il titolo è sceso ed è indagato insieme a Coppola per aggiotaggio, insider trading e ostacolo alla Consob.
L’obiettivo finale di questo gruppo di persone, legate fra loro, è tutto da scoprire, perché dal giorno in cui sono state pubblicate le intercettazioni,
fu il giornale di Paolo Berlusconi a pubblicarle per primo, nessuno ha più usato il telefono. E chi ha passato le intercettazioni ai giornali, probabilmente lo sapeva.
In mezzo ci siamo noi, sempre in attesa di una legge sul risparmio che non arriva mai. (di P.Mondani in Report del 16/10/05)
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SINIBALDO