60 campioni per le Olimpiadi a Roma

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Olimpiadi, Totti e i big dello sport:
«Monti firmi per Roma 2020»
Appello al governo di 60 campioni: ci sono anche Buffon,
Pellegrini, Valentino Rossi, Idem, Zezzali e Fiona May




ROMA - «Caro Monti, sottoscriva l'impegno del Governo per Roma 2020». Firmato Totti, Valentino Rossi e Chechi: ma anche Idem, Vezzali, Pellegrini e Buffon. Un appello al premier per la candidatura olimpica è stato lanciato da 60 atleti di altissimo livello e sarà pubblicato domani in forma di pagina pubblicitaria su 8 quotidiani.

L'appello al premier. L'invito al premier è firmato tra gli altri anche da Antonio Rossi, Deborah Compagnoni, Igor Cassina, Alex Zanardi e Fiona May. La pagina di pubblicità è stata voluta dalla Fondazione «Roma 2020», presieduta da Aurelio Regina, ed è stata realizzata con il contributo della Camera di Commercio di Roma, guidata da Giancarlo Cremonesi.

Governo tiepido. «Il governo prenderà una decisione al riguardo nei tempi stabiliti e cioè entro metà febbraio e quindi, siccome il tema è così importante, non mi sembra giusto darvi nessuna anticipazione, che sia positiva o negativa» a questo proposito, ha osservato venerdì scorso Monti, facendo trasparire qualche perplessità del governo sul progetto Olimpiadi a Roma.

La scadenza. La scadenza per la manifestazione di sostegno da parte del Governo alla candidatura di Roma per i Giochi 2020, e quindi la simbolica firma del dossier, aveva detto il sindaco Gianni Alemanno è il 14 febbraio. L'attesa della pronuncia del Governo sulla candidatura di Roma, aveva aggiunto Alemanno, «si concluderà la prossima settimana, e sono convinto che si concluderà positivamente».

Alemanno: grazie ai campioni, Monti prenda atto. «L'appello che sessanta atleti italiani, tra i più
rappresentativi dello sport nazionale, hanno rivolto al premier Monti affinché sostenga la candidatura di Roma ai Giochi Olimpici e Paralimpici del 2020 è un'ulteriore dimostrazione della condivisione che contraddistingue questo progetto». Lo afferma, in una nota, il sindaco di Roma Gianni Alemanno. «C'è la forte consapevolezza - aggiunge - che ospitare i Giochi rappresenterebbe per tutta l'Italia una grandissima occasione di rilancio, che non possiamo lasciarci sfuggire in questo difficile momento di crisi». «Nel ringraziare tutti gli sportivi che hanno scelto di scendere in campo per Roma 2020, auspico - conclude Alemanno - che il presidente Monti prenda atto della volontà degli italiani, accolga l'appello dei nostri atleti e appoggi la candidatura di Roma».

Zingaretti: l'appello ci dà una carica in più. «L'appello lanciato oggi dai nostri sportivi più amati ci da una carica in più per raggiungere questo straordinario traguardo che abbiamo di fronte e al quale tutti uniti vogliamo arrivare. La candidatura di Roma ai giochi Olimpici e Paralimpici 2020 è un'occasione che non possiamo perdere, soprattutto per le nuove generazioni», ha commentato il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti. «Vedere campioni straordinari come Francesco Totti, Valentino Rossi, Yuri Chechi e tutti gli altri firmatari dell'appello spendersi con orgoglio per la candidatura - ha aggiunto Zingaretti - ci fa essere ancora più convinti che la strada imboccata sia quella giusta».

Martedì 07 Febbraio 2012 - 18:42 Ultimo aggiornamento: Mercoledì 08 Febbraio - 19:54
 
ma x la carità. :down:

Costruire strade e vie di comunicazione in generale; questa si che è una priorità: si interrompe il nodo autostradale a Bo e l' Italia è tagliata in due... Gli attraversamenti costa / costa richiedono un secolo ... Immaginateli con hub portuali ...
Osservate la carta stradale della Germania: nn c'è NIENTE di uguale in Europa - fu voluta da Hitler (una delle poche cose buone fatte da egli)

Altro che soldi sbattuti nel cesso per le Olimpiadi Invernali a To (come hanno fatto) oppure futuri a Roma.
 
sono d'accordo che se i soldi sono da buttare le olimpiadi sia meglio non farle. Nel 1960 però l'organizzazione delle stesse portò benefici notevoli (villaggio olimpico, metropolitana, e infrastrutture varie) dipende sempre dall'uso che si fa dei soldi. Già i mondiali del 90 furono un fiasco da questo punto di vista. certo con uno come alemanno sarebe meglio lasciar perdere da subito
 
Ultima modifica di un moderatore:
OLIMPIADI A ROMA? SE LE FINANZINO COI LORO SOLDI

del DIRETTORE

Tutto il meglio dell’italianismo si sta mobilitando a favore della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020. Beh, ci sarebbe solo da ridere rispetto alle capacità organizzative della capitale viste le prove date in questi giorni. Ma passiamo oltre e vediamo tutto questo schieramento di cervelli.

“Caro Monti, firmi”. Al coro che invita il premier sull’impegno del Governo per Roma 2020, si aggiungono i premi Oscar Tornatore e Morricone e altri 28 artisti. ‘Il presidente dimostri che il Governo ha ancora voglia di Volare’, aggiungono sulla falsariga della canzone di Modugno perché non resti solo ‘un sogno che non ritorni mai piu”.

“Caro Presidente Monti – è scritto nella lettera aperta firmata tra gli altri, oltre che da Tornatore e Morricone, Albertazzi, Pippo Baudo, Massimo Ranieri, Gianni Morandi e Verdone – il mondo della cultura si unisce all’appello degli atleti per chiederLe di sostenere con forza la candidatura di Roma ai Giochi Olimpici e Paralimpici del 2020. Le Olimpiadi non sono soltanto un grande evento sportivo, ma anche un’occasione unica per proporre al mondo le ricchezze artistiche e culturali di un Paese. Ciò vale ancora di più per l’Italia, che nel medagliere di queste discipline è da secoli al primo posto. Roma 2020 sarebbe un momento indimenticabile di incontro e di confronto fra diverse lingue, tradizioni e forme di espressione in grado di rilanciare a livello globale la nostra immagine. Candidarsi alle Olimpiadi è un segnale di fiducia in noi stessi, nei nostri giovani, nella capacità dell’Italia di ripartire anche grazie alla sua creatività. Ma perché ciò non resti solo “un sogno che non ritorni mai più”, c’é bisogno che tutti, anche il Governo, dimostrino di avere ancora la voglia di Volare”.

Questa la lista dei 30 firmatari dell’appello: Giorgio Albertazzi, Claudio Amendola, Luca Argentero, Pippo Baudo, Raoul Bova, Enrico Brignano, Antonio Calenda, Milly Carlucci, Antonella Clerici, Carlo Conti, Beppe Fiorello, Alessandro Gassman, Claudia Gerini, Max Giusti, Michele Mirabella, Gianni Morandi, Ennio Morricone, Francesca Neri, Deniz Ozdogan, Massimiliano Pani, Carlo Pedersoli, Gigi Proietti, Massimo Ranieri, Riccardo Scamarcio, Valeria Solarino, Gianni Togni, Giuseppe Tornatore, Massimiliano Vado, Antonello Venditti, Carlo Verdone.

L’idea dell’appello degli artisti per Roma 2020 è piaciuta molto a Rosario Fiorello, Claudio Baglioni e Carmen Consoli che hanno immediatamente chiesto ai trenta sottoscrittori iniziali di aggiungere la loro firma.

Gli artisti seguono nell’appello a numerosi campioni dello sport che sono già scesi in campo. E nelle prossime settimane dovremo sorbirci una valanga di tali uscite, finché arriverà l’immancabile puntata di Porta a Porta con Bruno Vespa gran ciambellano della candidatura. Volete scommetterci?

E per convincere tutti i beoti italioti andranno sproloquiando che dei 4,7 miliardi necessari a sostenere l’operazione (hanno già fatto i conti al millesimo, salvo poi in corso d’opera dirci che saranno diventati 9 o 10, di miliardi), lo Stato recupererà quasi tutto o anche di più: insomma, ci verranno a raccontare che l’operazione è a costo zero o quasi, ma volete mettere quanto ci guadagnerà l’Italia in immagine!!!!.

Ebbene, se l’operazione sarà veramente a costo zero, allora che i quattrini necessari li anticipino i cittadini romani e magari anche laziali (sempre che questi ultimi siano d’accordo) con una sottoscrizione di buoni comunali e regionali del tesoro, che poi gli verranno rimborsati con gli interessi a Olimpiadi consumate. Perché i soldi dovrebbe cacciarli lo Stato, che già sta messo con le pezze al culo e che si vedrebbe costretto a mungerli dalle solite Regioni che inviano nelle casse statali molti più schei di quelli che ricevono di ritorno, cioè le Regioni del Nord? Facessero tutto da soli e qualora ottenessero il risultato gli diremo anche bravi! Per ora, fossimo la classe dirigente del Nord, risponderemmo all’appello con la celebre scultura di Maurizio Cattelan collocata davanti al Palazzo della Borsa di Milano.



Intanto per ragionare sul presunto costo zero dell’operazione che vanno spacciando i sostenitori della candidatura olimpica, rileggiamo una significativa analisi pubblicata qualche giorno fa sul sito Lavoce.info, che non può certo essere tacciato di padanismo.
 
articolo interessante-


ehm... come viene finanziato l'expo di Milano ?

tanto per capire...

grazie.

Se non sai che l'Expo milanese è finanziato da risorse nazionali, che consistono in una limitatissima restituzione di quanto l'erario nazionale ha chiesto ai contribuenti milanesi / lombardi, allora evidentemente ti sei perso gli ultimi 589 congressi della Lega Nord.

Comunque, fintantoché il federalismo non è ancòra operativo, l'idea di per sè non sarebbe male: se si chiede che vengano spesi soldi pubblici per strutture i cui benefìci rimangono ad una certa popolazione, dovrebbe essere proprio quella popolazione a sovvenzionare quegli investimenti.
Forse, in questo modo, i cittadini che sanno che sono in gioco i loro soldi vigilerebbero un po' di più sull'andamento dei lavori, per quanto possibile.

F.to Joe il Federalista
Sottotitolo: Federalista non leghista in quanto la LegaNord ha fatto ben poco, a mio giudizio, per il Federalismo
 
Se non sai che l'Expo milanese è finanziato da risorse nazionali, che consistono in una limitatissima restituzione di quanto l'erario nazionale ha chiesto ai contribuenti milanesi / lombardi, allora evidentemente ti sei perso gli ultimi 589 congressi della Lega Nord.

Comunque, fintantoché il federalismo non è ancòra operativo, l'idea di per sè non sarebbe male: se si chiede che vengano spesi soldi pubblici per strutture i cui benefìci rimangono ad una certa popolazione, dovrebbe essere proprio quella popolazione a sovvenzionare quegli investimenti.
Forse, in questo modo, i cittadini che sanno che sono in gioco i loro soldi vigilerebbero un po' di più sull'andamento dei lavori, per quanto possibile.

F.to Joe il Federalista
Sottotitolo: Federalista non leghista in quanto la LegaNord ha fatto ben poco, a mio giudizio, per il Federalismo

Ma se andiamo tutti contro tutti non è forse meglio?:lol:
Io non voglio federarmi, non voglio classificarmi, non desidero associarmi, non accetto di legarmi, non penso di sbagliarmi.
Ognuno a casa propria ed ogni arma serva solo la sua propria legge.:D
 
S’HANNO DA FARE LE OLIMPIADI A ROMA NEL 2020?

di Lawrence Bartolomucci

La relazione di compatibilità economica della Commissione Roma 2020 mostra l’impatto positivo in termini economici di una candidatura della capitale alle Olimpiadi e Paralimpiadi del 2020. Analizzando a fondo la relazione, emerge che da un punto di vista metodologico sono state fatte scelte che hanno come conseguenza la convenienza del progetto. Ne deriva che la Commissione ha effettuato una valutazione che sovrastima alcuni benefici dell’evento, e va quindi presa con cautela.

La recente relazione di compatibilità economica per la valutazione della candidatura di Roma alle Olimpiadi e Paralimpiadi del 2020 ha dimostrato il potenziale impatto positivo dei Giochi sull’economia della capitale, del Lazio e del paese nel suo complesso. La Commissione di compatibilità economica, presieduta da Marco Fortis, afferma che le Olimpiadi, in un’ottica keynesiana di supporto pubblico alla domanda, porterebbero a una crescita dell’1,4 per cento del Pil. Nella Relazione, s’ipotizza un impegno economico di 9,7 miliardi di euro, di cui 4,7 miliardi pubblici: 2,5 per costi di organizzazione, 2,8 per infrastrutture sportive e 4,4 per infrastrutture di trasporti, mobilità e progetti urbani. Le Olimpiadi sarebbero a costo zero per lo Stato: l’investimento si autofinanzierà attraverso un maggior gettito erariale futuro e attraverso i ricavi del Comitato Organizzatore (ad esempio, biglietteria) e della valorizzazione immobiliare. Infine, i benefici occupazionali sarebbero notevoli, ma transitori: 170mila unità anno di lavoro in quattordici anni, con un picco di 29mila nuovi occupati nel 2020.
D’altra parte, è necessario smorzare facili entusiasmi. Il lavoro del team Fortis, seppur svolto con professionalità, sembra rappresentare una giustificazione economica a una decisione puramente politica. Sin dall’edizione di Los Angeles del 1984 sono state introdotte valutazioni ex ante sull’entità del finanziamento necessario e sui benefici derivanti dai Giochi, ma con scarsi risultati. Tali studi sono più che altro esercizi matematici, che dimostrano ipoteticamente la convenienza dell’evento. D’altra parte, se la Relazione fosse inconfutabile, perché il Governo Monti sta prendendo tempo prima di dare una risposta su Roma 2020? Se i Giochi sono tanto convenienti, perché mettere in dubbio i risultati?

IPOTESI CREDIBILI?

Nella relazione, si confronta l’ipotesi in cui vengano assegnati i Giochi a Roma rispetto a un’ipotesi di base in cui i Giochi non vengano ospitati (cioè zero investimenti). Risultato: crescita del Pil e dell’occupazione. Si vede che alla Commissione piace vincere facile. Creare ipotesi alternative credibili è sicuramente impresa ardua. Ma un confronto corretto richiederebbe un’ipotesi rilevante, ad esempio, il caso in cui si investisse comunque in tutte le infrastrutture urbane e sportive previste nella Relazione, escludendo invece i costi direttamente legati all’organizzazione dell’evento. Solo in questo modo sarebbe possibile dimostrare il valore aggiunto delle Olimpiadi.

IL MODELLO

La relazione utilizza una metodologia input/output (I/O) per la valutazione dell’impatto dell’evento. Nell’appendice alla relazione si sostenga che negli ultimi anni tale metodologia sia stata in parte abbandonata a favore di modelli di Computable General Equilibrium (Cge), che superano la visione statica dei modelli I/O, permettendo di inserire le dinamiche comportamentali (come le aspettative) degli agenti. Nel modello I/O utilizzato dalla commissione, i prezzi dei beni e dei servizi “non sarebbero influenzati, se non marginalmente per gli effetti della maggiore domanda” (pag. 62). Non tenendo in considerazione i vincoli dell’offerta, si sta ipotizzando, ad esempio, che i prezzi di alberghi e ristoranti non aumenteranno durante il periodo dell’analisi. In realtà, l’offerta non è sempre disponibile in qualsiasi quantità, ma sono i prezzi a modificarsi. In definitiva, i modelli I/O non includono gli effetti negativi, ma sovrastimano sistematicamente i benefici di un evento. Anche il modello Cge non è esente da critiche, ma è più accurato, e sorge il dubbio sul perché non sia stato scelto. La risposta si trova tra le righe dell’appendice: “i modelli Cge sono più costosi da sviluppare rispetto agli input-output, a fronte della struttura più complessa e del maggiore quantitativo di dati richiesto” (pag. 69). Di fatto bisognerebbe modellizzare il sistema dei prezzi e dei salari, complicando l’analisi. Ne consegue che si è preferito risparmiare tempo e denaro.

I PUNTI CRITICI

Nella Relazione si prevede anche:
1. un aumento dei posti di lavoro legati all’organizzazione dei Giochi Olimpici, al commercio, al turismo e al settore delle costruzioni. Ma che tipo di posti di lavoro? Part-time? Temporanei?
2. nessun effetto negativo per il turismo, grazie alla particolare configurazione del nostro sistema turistico, caratterizzato da molti poli di attrazione. I turisti continueranno a visitare Roma e altre località italiane, senza paura di sovraffollamento, con un effetto positivo sui consumi e sul settore turistico. Un modello Cge avrebbe invece incluso l’effetto di un aumento dei prezzi dovuto alla crescita della domanda dei turisti, e anche lo spostamento di risorse in questo settore da altre industrie, con conseguenze economiche negative sulle seconde. Giesecke e Madden dimostrano con un modello Cge come i Giochi di Sidney abbiano comportato uno spiazzamento dei consumi a livello nazionale di 2,1 miliardi di euro;
3. gli investimenti in infrastrutture (il villaggio olimpico e il villaggio media ) verranno “certamente” recuperati attraverso i privati. Una visione a dir poco ottimistica: il costo delle Olimpiadi di Londra 2012 è triplicato dall’anno della candidatura e il governo dovrà coprire con soldi pubblici il mancato investimento, a seguito della crisi, da parte dei privati.
4. la spesa pubblica prevista per i Giochi implicherà una riduzione della spesa in altri settori: a essere tagliate saranno le spese che risulteranno meno efficienti in termini di moltiplicatore del reddito. Sarebbe interessante sapere se anche per questa scelta si utilizzerà sempre un modello I/O.
I risultati finali della Commissione dipendono dunque dalle discutibili ipotesi del modello, che dimostrano la convenienza economica del progetto Roma 2020. Ciò implica che non è una valutazione del tutto obiettiva, e, sovrastimando i benefici, dovrebbe essere presa con cautela.

FONTE ORIGINALE: Lavoce.info
 
S’HANNO DA FARE LE OLIMPIADI A ROMA NEL 2020?

di Lawrence Bartolomucci

La relazione di compatibilità economica della Commissione Roma 2020 mostra l’impatto positivo in termini economici di una candidatura della capitale alle Olimpiadi e Paralimpiadi del 2020. Analizzando a fondo la relazione, emerge che da un punto di vista metodologico sono state fatte scelte che hanno come conseguenza la convenienza del progetto. Ne deriva che la Commissione ha effettuato una valutazione che sovrastima alcuni benefici dell’evento, e va quindi presa con cautela.

La recente relazione di compatibilità economica per la valutazione della candidatura di Roma alle Olimpiadi e Paralimpiadi del 2020 ha dimostrato il potenziale impatto positivo dei Giochi sull’economia della capitale, del Lazio e del paese nel suo complesso. La Commissione di compatibilità economica, presieduta da Marco Fortis, afferma che le Olimpiadi, in un’ottica keynesiana di supporto pubblico alla domanda, porterebbero a una crescita dell’1,4 per cento del Pil. Nella Relazione, s’ipotizza un impegno economico di 9,7 miliardi di euro, di cui 4,7 miliardi pubblici: 2,5 per costi di organizzazione, 2,8 per infrastrutture sportive e 4,4 per infrastrutture di trasporti, mobilità e progetti urbani. Le Olimpiadi sarebbero a costo zero per lo Stato: l’investimento si autofinanzierà attraverso un maggior gettito erariale futuro e attraverso i ricavi del Comitato Organizzatore (ad esempio, biglietteria) e della valorizzazione immobiliare. Infine, i benefici occupazionali sarebbero notevoli, ma transitori: 170mila unità anno di lavoro in quattordici anni, con un picco di 29mila nuovi occupati nel 2020.
D’altra parte, è necessario smorzare facili entusiasmi. Il lavoro del team Fortis, seppur svolto con professionalità, sembra rappresentare una giustificazione economica a una decisione puramente politica. Sin dall’edizione di Los Angeles del 1984 sono state introdotte valutazioni ex ante sull’entità del finanziamento necessario e sui benefici derivanti dai Giochi, ma con scarsi risultati. Tali studi sono più che altro esercizi matematici, che dimostrano ipoteticamente la convenienza dell’evento. D’altra parte, se la Relazione fosse inconfutabile, perché il Governo Monti sta prendendo tempo prima di dare una risposta su Roma 2020? Se i Giochi sono tanto convenienti, perché mettere in dubbio i risultati?

IPOTESI CREDIBILI?

Nella relazione, si confronta l’ipotesi in cui vengano assegnati i Giochi a Roma rispetto a un’ipotesi di base in cui i Giochi non vengano ospitati (cioè zero investimenti). Risultato: crescita del Pil e dell’occupazione. Si vede che alla Commissione piace vincere facile. Creare ipotesi alternative credibili è sicuramente impresa ardua. Ma un confronto corretto richiederebbe un’ipotesi rilevante, ad esempio, il caso in cui si investisse comunque in tutte le infrastrutture urbane e sportive previste nella Relazione, escludendo invece i costi direttamente legati all’organizzazione dell’evento. Solo in questo modo sarebbe possibile dimostrare il valore aggiunto delle Olimpiadi.

IL MODELLO

La relazione utilizza una metodologia input/output (I/O) per la valutazione dell’impatto dell’evento. Nell’appendice alla relazione si sostenga che negli ultimi anni tale metodologia sia stata in parte abbandonata a favore di modelli di Computable General Equilibrium (Cge), che superano la visione statica dei modelli I/O, permettendo di inserire le dinamiche comportamentali (come le aspettative) degli agenti. Nel modello I/O utilizzato dalla commissione, i prezzi dei beni e dei servizi “non sarebbero influenzati, se non marginalmente per gli effetti della maggiore domanda” (pag. 62). Non tenendo in considerazione i vincoli dell’offerta, si sta ipotizzando, ad esempio, che i prezzi di alberghi e ristoranti non aumenteranno durante il periodo dell’analisi. In realtà, l’offerta non è sempre disponibile in qualsiasi quantità, ma sono i prezzi a modificarsi. In definitiva, i modelli I/O non includono gli effetti negativi, ma sovrastimano sistematicamente i benefici di un evento. Anche il modello Cge non è esente da critiche, ma è più accurato, e sorge il dubbio sul perché non sia stato scelto. La risposta si trova tra le righe dell’appendice: “i modelli Cge sono più costosi da sviluppare rispetto agli input-output, a fronte della struttura più complessa e del maggiore quantitativo di dati richiesto” (pag. 69). Di fatto bisognerebbe modellizzare il sistema dei prezzi e dei salari, complicando l’analisi. Ne consegue che si è preferito risparmiare tempo e denaro.

I PUNTI CRITICI

Nella Relazione si prevede anche:
1. un aumento dei posti di lavoro legati all’organizzazione dei Giochi Olimpici, al commercio, al turismo e al settore delle costruzioni. Ma che tipo di posti di lavoro? Part-time? Temporanei?
2. nessun effetto negativo per il turismo, grazie alla particolare configurazione del nostro sistema turistico, caratterizzato da molti poli di attrazione. I turisti continueranno a visitare Roma e altre località italiane, senza paura di sovraffollamento, con un effetto positivo sui consumi e sul settore turistico. Un modello Cge avrebbe invece incluso l’effetto di un aumento dei prezzi dovuto alla crescita della domanda dei turisti, e anche lo spostamento di risorse in questo settore da altre industrie, con conseguenze economiche negative sulle seconde. Giesecke e Madden dimostrano con un modello Cge come i Giochi di Sidney abbiano comportato uno spiazzamento dei consumi a livello nazionale di 2,1 miliardi di euro;
3. gli investimenti in infrastrutture (il villaggio olimpico e il villaggio media ) verranno “certamente” recuperati attraverso i privati. Una visione a dir poco ottimistica: il costo delle Olimpiadi di Londra 2012 è triplicato dall’anno della candidatura e il governo dovrà coprire con soldi pubblici il mancato investimento, a seguito della crisi, da parte dei privati.
4. la spesa pubblica prevista per i Giochi implicherà una riduzione della spesa in altri settori: a essere tagliate saranno le spese che risulteranno meno efficienti in termini di moltiplicatore del reddito. Sarebbe interessante sapere se anche per questa scelta si utilizzerà sempre un modello I/O.
I risultati finali della Commissione dipendono dunque dalle discutibili ipotesi del modello, che dimostrano la convenienza economica del progetto Roma 2020. Ciò implica che non è una valutazione del tutto obiettiva, e, sovrastimando i benefici, dovrebbe essere presa con cautela.

FONTE ORIGINALE: Lavoce.info

Guarda, Roma sarebbe la città ideale se penso ad un'olimpiade. Ma se rifletto un attimo alle olimpiadi di Atene del 2004, anche solo per scaramanzia le rifuggirei come il mio peggior nemico.:-o
 

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