A proposito di cicli

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L'analisi ciclica, e più in particolare la possibilità di poter prevedere l'andamento di un indice, azione o quant'altro è una cosa senza dubbio affascinante, e vi sono diversi metodi in commercio applicati alle serie storiche finanziarie.

Da diverso tempo mi sono dedicato all'approccio ciclico, e ho preso in esame tutto quello che ho potuto (e che ho trovato) per valutarne l'affidabilità.

Il primo strumento che ho considerato è stata, ovviamente, la fft ma purtroppo si è evidenziato immediatamente la non compatibilità di tale approccio in quanto, come ho già riportato, la fft evolve a potenze del 2 ed è stata scartata subito.

Altro strumento che ha ancora qualche sostenitore è l'analisi alla Hurst, ma che soffre purtroppo di varie lacune: innanzitutto si basa su medie mobili centrate il che significa che ha un lag all'inizio e alla fine della serie pari a n/2 del periodo della media presa in considerazione, oltre al fatto che introduce un ulteriore parametro relativo al tipo di media presa in esame.
Un primo problema è quindi quello di dover utilizzare un interpolazione polinomiale per arrivare all'ultimo punto noto, e poi bisogna sperare che le freq estratte continuino la loro corsa, altrimenti si hanno i catastrofici risultati che sono stati esposti anche su questo forum in altro post. Questo tipo di analisi, seppur bella e affascinante, non è affidabile.

Uno studio decisamente più avanzato l'ha proposto Elhers, più avanzato per il semplice fatto che almeno non valuta i movimenti della serie storica ad occhio come invece fa l'analisi di Hurst, ma utilizza strumenti di tipo scientifico per valutare se e quando il mercato si comporta in maniera da assimilarsi ad una sinusoide, e solo in tal caso, dopo averne valutato freq e fase, è possibile ricavarne una previsione.

Del Battleplan di Migliorino non mi esprimo in quanto non ho avuto modo di sapere qual'è la teoria che c'è alla base di questo studio nè ho avuto modo di provarlo, posso solo dire che i pochi risultati visti su un altro forum non erano per niente validi, a volte ci prendeva a volte sbagliava completamente.

lo studio che reputo più interessante in assoluto l'ha proposto un professore di un università americana qualche decennio fa; la cosa più interessante di questo approccio è stato quello di non limitarsi ad estrarre le frequenze, ma di analizzare ogni singolo ciclo con strumenti statistici, per valutarne l'effettiva presenza ed aderenza alla serie storica.

Un paio di anni fa avevamo ricreato con un amico tale studio in Matlab, e sebbene non fosse stato portato a termine si iniziavano a vedere risultati decisamente promettenti anche se non utilizzabile attualmente sui mercati, in quanto non completato.

Mi piacerebbe riprendere questo studio e rivederlo dall'inizio, introducendo concetti rigorosamente scientifici in tutti gli steps necessari, dall'analisi preliminare della serie, alla trasformazione, ecc, fino ad arrivare alla valutazione della predict.

Per poter fare uno studio in questa modo sono necessarie competenze in statistica, analisi dei segnali, tecniche di filtraggio e linguaggi di programmazione quali Matlab e C#.

Se c'è qualcuno interessato si potrebbe creare un gruppo per impostare lo sviluppo di un software basato sull'analisi ciclica (ma non solo, altre cose si potranno aggiungere in seguito); come dicevo prima sono necessarie persone preparate in statistica, teoria dei segnali e uno sviluppatore.

Saluti
 
FFT = Fast Fourier Transform

E' un algoritmo per il calcolo "rapido" della trasformata di Fourier.

Fourier era un matematico e fisico francese autore di un'approssimazione di una funzione a mezzo di funzioni trigonometriche (il tutto sotto opportune ipotesi. la matematica funziona solo "sotto opportune ipotesi", in genere on riscontrabili in realta'. Cosicche', una volta fatte funzionare le cose nella realta', il difficile diventa trovare la matematica che giustifichi la realta' a posteriori).

La trasformata e' un concetto che consente di passare da un'analisi nel dominio del tempo a un'analisi nel dominio della frequenza.

Diciamo di avere una funzione del tempo. Lo studio di questa funzione spesso ci dice assai poco. E talora lo studio e' proprio impossibile. Quando dico funzione del tempo intendo una funzione rappresentabile in un diagramma in cui in ascissa ci sono i tempi e in ordinata le ampiezze. Diciamo "segnale" questa funzione del tempo.

In realta', il nostro interesse spesso si limita, per esempio, a verificare la periodicita' di questo segnale. O a verificare quali sono le sue componenti frequenziali piu' importanti.

La trasformata di Fourier ci viene in aiuto, consentendoci di analizzare il segnale in un diagramma in cui in ascissa c'e' la frequenza e in ordinata un'ampiezza (in realta' ci sarebbe cio' che e' chiamato densita' spettrale di potenza, ma non importa).
Quest'ampiezza ci da' la misura delle varie componenti frequenziali che costituiscono il segnale.

(Mi siano perdonati gli strafalcioni, visto che lavoravo piu' che altro con le trasformate di Laplace e le trasformate Z.)

L'argomento mi affascinerebbe: ma al momento sono preso dallo studio dell'eteroschedasticita' (come si possano fare soldi con questa roba, e' a mio avviso, il vero problema da risolvere).
 
Ciao, nel mio background di studi ho fatto qualcosa di statistica e ricerca operativa (algoritmi di ottimizzazione) ma non mi ricordo piu' niente, ma comunque non ai livelli di cui tu parli,

A mio avviso la previsione di un indice va oltre la definizione di una funzione tipo fft o altra funzione; infatti esistono anche relazioni di carattere sistemico tra mercati (e la definizione di un sistema di relazioni tra mercati complica la vita) e soprattutto relazioni di tipo logico.

Le correlazione tra variabili non avviene solo da un punto di vista matematico e formale ma da un punto di vista logico (ad esempio prendiamo quello che è successo: la Fed ha tagliato i tassi, allora deduzione maggiore pil economia, allora deduzione travaso denaro da soldi titoli di stato a borsa, allora influenza su tassi di cambio ecc.ecc.).
Quindi a mio avviso sarebbe forse piu' centrato un sistema che, utilizzando comunque criteri di carattere statistico - matematico, fa delle riflessioni del tipo sopra espresso ma questo vuole dire buttare giu la base della conoscenza e delle relazioni e fare o un sistema esperto o una rete neurale.
Io molto ma molto tempo fa ho fatto un sistema esperto e ho capito che l'intelligenza umana ha una complessità inaudita (per farti un esempio il sistema sta ad un uccello come un aereo, si vola l'aereo ma non lo fa come l'uccello non so se mi sono spiegato)
e la loro conoscenza ed esperienza è veramente limitata, basta che parli di un'altra cosa che non era prevista nel sistema e per lui è arabo.
 
Nell'ultimo anno mi sono avvicinato all'analisi ciclica identificandola come vero punto focale di partenza a cui poter successivamente sovrascrivere le letture dell'analisi tecnica più tradizionale.

Attualmente con i miei studi sono sull'analisi ciclica introdotta in Italia per primo (almeno così credo) dall'Ing Migliorino... non sul Battleplan quanto più sull'utilizzo delle citate medie mobili centrate e dell'indicatore di ciclo, introducendo alcune variazioni e personalizzazioni ottimizzate per l'operatività intraday su cicli a 1, 2 e 4 ore. Questo approccio d'analisi, da solo e pur con le sue note limitazioni (approssimazione con ultimo valore di prezzo per l'ultimo n/2 di periodo delle MM centrate) mi sta portando non pochi benefici al trading.

Conosco gli studi di Ehlers sul Maximum Entropy Spectrum Analysis (MESA) nei quali per primo stabilì che le FFt non erano adatte allo studio e all'analisi ciclica dei mercati. Alcuni di questi studi, come ad esempio la riduzione del noise sull'andamento dei prezzi, propongono interessanti indicatori che sto esaminando in questo periodo (ma il tempo a disposizione è sempre tiranno).

Infine ho raccolto del materiale sull'approccio ciclico di Bressert, che in prima analisi mi pare più semplicistico ma non per questo potrebbe essere meno redditizio.
Fondamentalmente sto cercando di mantenere il più possibile le distanze dalla pura e dispersiva teoria, per focalizzare i miei sforzi su binomio "semplicità + performance".

Per i miei studi e personalizzazioni solitamente integro ciò che manca in excel con codice VBA. Sono interessato ad approfondimenti in team sugli argomenti esposti prediligendo poca dispersività e un approccio molto pratico e subito operativo.
 
Un sistema sviluppato sull'analisi ciclica potrebbe dare dei risultati molto buoni e decisamente affidabili, ma non significa che sia il migliore.

Con questo voglio rispondere a robom1 il quale suggeriva l'utilizzo di un metodo basato su variabili macro abbinato ad una rete per la pesatura delle componenti e la successiva elaborazione di output previsivo.

Sono convinto che un sistema del genere, se fatto e progettato correttamente possa performare molto bene, probabilmente anche meglio di uno studio ciclico.

Ma la mia proposta non è quella di dedicarsi al miglior studio possibile, quanto quello di sviluppare NEL MIGLIOR MODO POSSIBILE (e con questo intendo dire analizzare ogni singolo passaggio con utilizzo di strumenti scientifici e con approccio il più possibile non-parametrico e non-discrezionale) l'analisi delle serie storiche finanziarie con un modello la cui teoria alla base è quella del riconoscimento, estrazione, analisi e previsione della componente ciclica.

Tale modello, se sviluppato su una piattaforma stand-alone scalabile, potrebbe permettere l'aggiunta di altri studi come conferma o negazione del risultato ottenuto con i cicli.

Questo perchè uno studio ciclico ha, per sua natura, degli ovvi limiti di cui non si sente mai parlare, nemmeno nell'intervento su altro thread dai colorati e conturbati canali dagli esiti purtroppo disastrosi, ed è questo: un analisi ciclica, sia essa MESA, mm centrate, o quant'altro è comunque una relazione lineare tra variabili, mentre i mercati sono di tipo non lineare!

Per questo il voler ricavare delle previsioni con canali, fiumi o altro in ogni momento semplicemente verificando ad occhio che una o due determinate frequenze sembrerebbero ben adattarsi alla serie storica è una boiata pazzesca, e un operatività basata su questo porta inevitabilmente al fallimento, o comunque ad un equity in discesa.

Questo che ho riportato, a prima vista, sembrerebbe un controsenso in quanto uno strumento lineare su una realtà non lineare non sarebbe lo strumento adatto, e in effetti in parte è così: il pretendere di poter fare previsioni utilizzando i cicli in ogni momento come si è visto sul fdax è un errore enorme.

Ma è altrattanto vero che componenti cicliche esistono nei mercati, e potete verificarlo facilmente utilizzando l'analisi delle componenti principali o la singular value decomposition. Se guardate i grafici a scatter plot degli autovettori vedrete chiaramente le componenti di trend, stagionalità, ciclicità, semi-ciclicità e noise.

Quindi esiste ciclicità sui mercati. Certo che esiste, ma si tratta di verificare quando queste componenti sono sufficientemente forti da poter essere sfruttate per un elevata probabilità di successo, il che non può avvenire sempre.

Ehlers ha verificato che il mercato si comporta in maniera ciclica per il 15% circa delle volte e tutto il resto non è riconducibile a ciclicità, e di conseguenza tutte le previsioni fatte con i mercati non in modo ciclico sono sbagliate concettualmente.

Ora, Ehlers ha proposto un suo metodo per verificare il comportamento ciclico o non ciclico dei mercati, a mio avviso si può fare molto di più utilizzando analisi approfondite in ogni passaggio, e con un applicazione ragionata di test statistici.

Ma per provare questo, come dicevo nel precedente intervento, occorre un team di persone preparate in diverse discipline, e che abbiano voglia e tempo di unire gli sforzi...cosa non certo facile da realizzare ma nemmeno impossibile.

La proposta rimane sempre valida.

Saluti
 
Quello che dici è interessante ma il tuo approccio mi pare sia, parlando con il massimo rispetto, troppo a taglio accademico... da ricercatore.

Certo, l'analisi ciclica non può fornire indicazioni in ogni momento. Spesso i cicli son confusi, spesso si annullano o subentrano cicli intermedi non presi in considerazione. Però per esperienza diretta, risulto molto più ottimista di Ehlers ritenendo che il mercato ha comportamento ciclico molto maggiore del 15% di volte da lui ipotizzato, o per lo meno così posso evidenziare con gli strumenti che ho sviluppato, il tutto ovviamente in un'ottica multiciclica.
Preciso per onestà intellettuale,che il mio riferimento è un'analisi intraday con cicli che vanno da 1 alle 8 ore.

I miei successivi step evolutivi riguarderanno:
- Verificare performance di altre MM oltre la SMA. Ad esempio molto interessante la media mobile di Hull
- Analisi volumetrica. I volumi, componente fondamentale sulla persistenza dell'andamento dei prezzi, sono l'unica traccia lasciata sul mercato dalle mani forti.
- Utilizzare un sistema di adattività (magari in base a volatilità e volumi).

In fondo ritengo che un'accurata integrazione tra analisi ciclica e volumetrica sia la chiave di volta fornita dal mercato per interpretarlo al meglio, utilizzando semplicemente ciò che esso propone in ogni momento: prezzi e volumi.
 
Sì è vero, io intendo perseguire decisamente un approccio di tipo scientifico seguendo ragionamenti mirati e cercando di analizzare la problematica solo dopo aver organizzato e pianificato al meglio tutti gli step che compongono lo sviluppo del modello, esattamente come hai detto, da ricercatore.

Ma non fine a se stesso, cioè intendo dire che non mi interessa la ricerca pura quanto invece l'applicazione pratica.

Vedi, andare a caso tipo provo questa media no anzi provo quest'altra ma forse se faccio così è meglio, non funziona; se non ci si mette in testa che prima di fare qualsiasi passo ci deve essere necessariamente una logica con tanto di fondamenti dimostrabili, il resto è come cercare il petrolio facendo dei buchi ovunque, a caso solo perchè sembra o qualcuno ha detto che lì c'è il petrolio.

Poi magari c'è quello fortunato che, in vacanza sulle spiagge della Libia trova il petrolio mentre sta facendo il castello di sabbia con la paletta ma, come si sa, una rondine non fa primavera.

Ehlers è un ingegnere molto preparato, la sua affermazione che i mercati si muovono con assimilazione ad un seno o coseno hanno dei riscontri scientifici, non lo dice perchè gli sembra così ad occhio, ma perchè ha compiuto anni di studi con strumenti che gli hanno permesso di misurare la presenza di tali comportamenti ciclici, e i risultati sono disponibili sulle sue pubblicazioni.

Se tu dici che hai notato una presenza maggiore del 15% circa riportato da Ehlers ( e ti credo, non lo metto in dubbio) dovresti anche riportare in che modo hai verificato, su quanti indici/titoli e su che storici hai effettuato queste rilevazioni, in modo da arrivare ad una verifica statistica affidabile.

Lo strumento migliore per fare questo è probabilmente la PCA (o SSA, o SVD, loro derivazioni), e se sei arrivato alla conclusione di una % maggiore di ciclicità avrai sicuramente trovato il modo di pesare il rapporto degli eigenvector rispetto alle altre componenti, oppure, seguendo i moderni dettami di econofisica, avrai forse riportato in uno spazio alla n-1 la serie storica per un analisi state-space.

Se hai seguito questi, o altre metodologie serie, mi piacerebbe sapere quali passi hai seguito e che risultati hai avuto in un file xls, perchè mi interessa molto.

Sull'analisi dei volumi non mi esprimo in quanto non ho sufficienti dati che possano confermare o negare l'importanza delle transazioni scambiate, posso solo dire che, conoscendo indirettamente persone che gestiscono fondi di investimento, molto spesso a mercati aperti avvengono forti scambi di blocchi tra una sim e l'altra, senza che questo influenzi in alcun modo il movimento del titolo, ma semplicemente perchè cambiano gli asset delle sim.

Saluti
 
Mi intrometto in una colta e interessante discussione con qualche banale affermazione e mi scuso da subito per questo.

Dal mio punto di vista il problema andrebbe inquadrato tra questi due punti:

Il metodo perfetto esiste ma ci vogliono tecniche e strumenti così sofisticati da non poter mai essere alla portata di un gruppetto di traders, anzi questo fatto dovrebbe indurre tutti a stare quanto più lontano dal trading.

Il metodo perfetto non esiste ed é spreco d'energia ricercarlo, si dovrebbe tendere ad identificare una metodologia semplice che possa portare ad un'attendibilità superiore al 66% da verificare statisticamente in corso d'opera.
 

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