E' vergognoso e succede ovunque.
“Il numero di ‘ospiti’ del CAS (Centro di Accoglienza Straordinario) nella frazione di Maggio
è eccessivo e non è assolutamente diminuito, come invece da due anni l’amministrazione comunale
va richiedendo alla Prefettura di Lecco. Anzi, è successo il contrario, nel centro ad oggi sono saliti a 130 i richiedenti asilo.
Altro che accoglienza diffusa tanto sbandierata.
In questo piccolo paese della Valsassina il rapporto rispetto ai residenti (circa 1500) è di 85 richiedenti asilo ogni mille abitanti,
ampiamente distante dal parametro di 2,5 che il Governo sta pensando di applicare sull’intero territorio italiano”.
“A Cremeno si trova conferma di quanto sia superficiale ed inefficace la gestione dell’immigrazione operata dal Governo italiano.
Tra i 130 ospiti non c’è un siriano, un iracheno o un eritreo, nazionalità che effettivamente hanno bisogno di protezione internazionale.
Le maggiori presenze sono invece di nigeriani e pachistani, cioè nazionalità per le quali le statistiche del Ministero dell’Interno
attestano un riconoscimento del 4% dello status di rifugiato. Risultato?
Anche a Cremeno come in tutto il paese viene erogata assistenza nella maggior parte a migranti economici, cioè clandestini.
Questo è inaccettabile, economicamente e socialmente, soprattutto per i lunghissimi tempi di valutazione dello status,
che per molti dei 130 ospiti è stato confermato supera abbondantemente l’anno di attesa” ha continuato il parlamentare lecchese.
“Quello che poi aggiunge ulteriori problemi e preoccupazioni ai primi cittadini sono le recenti disposizioni legislative
che riconoscono al richiedente asilo l’iscrizione all’anagrafe comunale.
Queste non solo comportano obblighi e carico di lavoro all’ufficio anagrafe all’atto dell’iscrizione
per il conseguente rilascio della carta d’identità; soprattutto, determinano incombenze lunghe (12 mesi),
costose e con grande impegno di personale per le pratiche di cancellazione per irreperibilità dei migranti,
fenomeno questo che a Cremeno in questi giorni sta riguardano ben 43 soggetti sui 96 che avevano ottenuto la residenza.
In merito, ho accertato che non esistono procedure chiare e trasparenti verso il Comune”.
“Tutto questo è grave ed è inaccettabile che ricada sui comuni, soprattutto quelli piccoli come quello di Cremeno,
già al collasso per i tagli alle risorse e per vincoli vari e sul personale.
Per tutto quanto oggi ho accertato, anche in qualità di componente del Comitato Schengen,
assumerò presto in Parlamento iniziative di denuncia e proposta”.