Affari e scoperte: mercatini, negozi, aste, eredità ...

Pensare che io lo trovavo di una certa ingenuità nel rappresentare una scena di vita quotidiana e trattndosi di arte eschimese l'abbigliamento come una stilizzazione dei cappotti di pelliccia per coprirsi dal freddo.
Riconosco che, pur ritenendomi piuttosto "analitica" come approccio, mi fate sentire spesso davvero basic e lineare... per non dire superficiale, cosa che non mi capita quasi mai.
Dovete ammettere però che l'acquisto è piuttosto originale.
Non solo acquisto originale,dimentichi ciò che ci hai fatto leggere,cioè che l'artista è un esponente dell'arte Inuit e il suo curriculum espositivo è abbastanza ampio e non limitato al suo Paese.:up:
 
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Ma l'ultima è ritoccata con la biro? In realtà non è chiara comunque la tecnica di stampa.
Aldo Mui(r)??
Sembra ritoccato con colori a spirito(?)con l'aggiunta di un testo forse traduzione in arabo ma appena posso faccio fare traduzione(non mancano i lingua Madre da me):tutti:L'autore pensavo fosse Aldo Mari tu e gli altri cosa ne pensate?
 
Potrebbe anche essere Aldo Mari, di cui ho trovato un solo pezzo, un olio, dove la firma è differente (ma magari nel disegno la firma la si fa diversamente).

http://www.anca-aste.it/opera.asp?id=58107

Quanto al ritocco, la biro può aver rilasciato una certa quantità di alcool (?). Addirittura talora si passa l'alcool con un batuffolo per ottenere certi effetti sui segni a biro, e la carta rimane come "grassa".
Ma potrebbe anche essere semplice inchiostro di stilografica. Conta che ci sia un ritocco a mano (fatto da chi?)
 
Pensare che io lo trovavo di una certa ingenuità nel rappresentare una scena di vita quotidiana e trattndosi di arte eschimese l'abbigliamento come una stilizzazione dei cappotti di pelliccia per coprirsi dal freddo.
Riconosco che, pur ritenendomi piuttosto "analitica" come approccio, mi fate sentire spesso davvero basic e lineare... per non dire superficiale, cosa che non mi capita quasi mai.
Dovete ammettere però che l'acquisto è piuttosto originale.
Macché superficiale. Ognuno si specializza in certe cose, il tuo approccio a queste è recente e stai facendoti le ossa, mi pare. Comunque, non credere che tanti avrebbero percepito quel tocco di sciamanesimo - io l'ho sentito come disagio.
Non ho nulla di cui vantarmi, se 50 anni di contatto con l'arte e 30 di scienze spirituali non mi permettessero di percepire cose del genere, avrei solo buttato il tempo.
L'acquisto è comunque originale (ed economico). Quando andai in Canada, comprai anch'io una collanina in argento con in mezzo un soggetto inuit, chissà dov'è ora.

Piuttosto, voglio solo accennare a quello studioso che ha percepito nella foca una corrispondenza con lo stadio fetale dell'uomo. La vita inuit non è solo lotta con la dura natura. E' anche continuo contatto con elementi molto antichi, in parte aventi potenziale regressivo, della storia terrena.
 
Macché superficiale. Ognuno si specializza in certe cose, il tuo approccio a queste è recente e stai facendoti le ossa, mi pare. Comunque, non credere che tanti avrebbero percepito quel tocco di sciamanesimo - io l'ho sentito come disagio.
Non ho nulla di cui vantarmi, se 50 anni di contatto con l'arte e 30 di scienze spirituali non mi permettessero di percepire cose del genere, avrei solo buttato il tempo.
L'acquisto è comunque originale (ed economico). Quando andai in Canada, comprai anch'io una collanina in argento con in mezzo un soggetto inuit, chissà dov'è ora.

Piuttosto, voglio solo accennare a quello studioso che ha percepito nella foca una corrispondenza con lo stadio fetale dell'uomo. La vita inuit non è solo lotta con la dura natura. E' anche continuo contatto con elementi molto antichi, in parte aventi potenziale regressivo, della storia terrena.

Sai che la tua osservazione ha invece inquietato me? Non sono superstiziosa ma mi è venuto il dubbio che l'aver acquistato a quel prezzo quel lavoro possa portarsi dietro una qualche maledizione o negatività, per quello forse nessuno l'ha voluto o il commerciante se ne è voluto liberare... Ho poi guardato nel web ed ho proprio visto che nello sciamanesimo inuit quel tio di abbigliamento nero è ricorrente anche in altre raffigurazioni; è un mondo talmente estraneo al mio e che mi crea un senso di disagio da non aver proprio colto il riferimento, limitandomi ad osservare ed apprezzare il motivo "etnico" e popolare.
 
Ultima modifica:
Puoi sempre considerarla come un oggetto di studio, una testimonianza. In qualche modo una forma di rispetto che esorcizza gli aspetti negativi. Ovvio poi che quell'abbigliamento di pelliccia animale sia ricorrente: in quei posti difficile poter indossare un bolerino di chiffon ... :d:
Ho colto l'occasione in positivo per informarmi un poco anch'io. Capitato su questa storia, mi è venuta voglia di condividerla - anche perché oggi pioggia sì mercatini no. Comunque anche in questa leggenda si sente l'eco di un mondo oscuro e per noi strano, dove si percepisce molta angoscia.

La leggenda
La Leggenda di Sedna fa parte della tradizione mitologica presso gli Inuit, popolazione eschimese.
Sedna, giovane e bellissima donna dalla natura di bimba, passa molto tempo a curarsi e truccarsi, alimentando una relazione col padre dai risvolti forse morbosi. Sedna non vuole crescere e separarsi dal padre, il quale alla fine si impone.
Prima versione
Secondo una prima versione questi impone a Sedna di sposare un cane: si crede che gli antenati degli indiani e dei bianchi furono i suoi figli nati da quella unione. A fronte della pressione Sedna obbedisce dunque alla richiesta del padre, di qui il collegamento alla mitologia greca: Minosse beneficato da Nettuno, impone la potenza economica di Creta sul mare Egeo, e inorgoglito e avido rifiuta di sacrificare al Dio il toro immacolato da questi indicatogli e gli sacrifica invece un toro bianco e maculato. Nettuno indignato induce a Pasifae, sua moglie, una insana passione per i tori, da cui nasce il Minotauro.
Seconda versione
In una seconda versione, si presenta un altro essere inferiore, una procellaria, un uccello dalla livrea stupenda. Il padre concede perplesso la figlia al misterioso sposo. Ma dopo la separazione ella viene lasciata sola, su un isolotto ad aspettare il marito su una pelle di animale, tra la sporcizia e altre desolanti ombre di solitudine. Sedna è avvilita nella sua regalità, e nutrita selvaticamente dal pretenzioso animale e decide di chiamare il padre a riprenderla con sé. Il padre ode il richiamo della figlia e si mette in mare per riportarla a casa. Sedna aspetta a riva esausta e speranzosa. I due si ritrovano e navigano per ore verso casa, ma all'improvviso Sedna vede all'orizzonte una macchia nera. È la procellaria, che vistasi privata della sposa, si vendica e una volta sopra la barca batte le ali con potenza, scatenando una tempesta. Il padre di Sedna capisce di aver rapito la moglie dell'uccello, e terrorizzato fa per riconsegnarla, la getta in acqua, ma Sedna, urlando e piangendo, si aggrappa con le mani sul bordo del kayak, finché il padre sopraffatto dalla paura, ne colpisce le falangi col remo, finché Sedna privata di appoggio, cala vinta tra i flutti in tempesta. La separazione dal padre e dall'animale si è finalmente consumata. Sedna incontra il suo destino di dea del mare e degli abissi. Dalle dita recise si generarono foche, balene, trichechi e altri animali.

Sedna, dea del mare
Negli abissi diviene spirito potente, dea con testa e tronco del corpo di donna e con la parte inferiore del corpo a coda di pesce (a volte viene rappresentata con volto di foca o con volto di donna e il resto del corpo a forma di pesce).

Per gli Inuit mare e abissi sono nettamente distinguibili, per via della banchisa o di una superficie in tempesta, nonché della impossibilità a scendere in profondità. Per loro la superficie dell'esperienza è sufficiente per valutarne il significato e i contenuti profondi. Sedna nel divenire dea ha maturato rancore nei confronti dell'umanità cieca di fronte all'importanza della giovinezza e della vanità e, quando vuole manifestare la sua ira, lo fa con tuoni, fulmini e violenti temporali, in definitiva increspando la superficie del mare. I cacciatori, per questo comportamento, la temono e per ingraziarsela inviano, tramite rituali sciamanici, un loro messaggero, che prima di ogni richiesta deve strigliare e intrecciare i lunghi capelli neri, che Sedna non può curare da sé, avendo perso le dita. Solo quando Sedna è calma, libera i suoi sudditi animali per permettere agli eschimesi di nutrirsi e sostenere le loro famiglie.

I cacciatori, tuttora, quando catturano una foca o un tricheco versano dell'acqua dolce nella bocca del mammifero, in segno di ringraziamento nei confronti di Sedna. Questo rito risale ai tabù che gli eschimesi hanno per non irritare Sedna, la quale si offende se gli uomini commettono omicidi o trasgressioni sessuali. Sedna chiede anche di non cacciare e mangiare mai insieme carne e pesce.

Tra gli eschimesi Sedna è conosciuta come "quella lontana e in basso", oppure come donna delle profondità o colei che non vuole marito.

Insomma, ancora una volta ... Viva la foca ... :DD:
 
Puoi sempre considerarla come un oggetto di studio, una testimonianza. In qualche modo una forma di rispetto che esorcizza gli aspetti negativi. Ovvio poi che quell'abbigliamento di pelliccia animale sia ricorrente: in quei posti difficile poter indossare un bolerino di chiffon ... :d:
Ho colto l'occasione in positivo per informarmi un poco anch'io. Capitato su questa storia, mi è venuta voglia di condividerla - anche perché oggi pioggia sì mercatini no. Comunque anche in questa leggenda si sente l'eco di un mondo oscuro e per noi strano, dove si percepisce molta angoscia.


Insomma, ancora una volta ... Viva la foca ... :DD:

Ovvio l'abbigliamento di pelliccia, ma il tipo e disegno del costume, inclusa la "coda" sembrano identici... in Italia c'è credo una sola galleria a Milano di cui riporto i riferimenti che tratta arte inuit oltre ad un paio di mostre tenute a Verona e Roma.

Anche la scultura molto praticata e rituale; la religiosità legata a temi della natura/sopravvivenza è vissuta comunque con un'ottica molto "pragmatica". Tuttora gli inuit = uomini/popolo ("eschimese" è una definizione occidentale che include sia il blocco Alaska-Canada-Groenlandia che il versante russo) affrontano condizioni estreme ed emarginate, con alcolismo ed alti tassi di suicidi giovanili aggravati dalle difficoltà determinate dalle limitazioni sulla caccia di sussistenza, praticata anche in passato sempre con rispetto per l'ambiente.
Nella storia di Sedna-foca mi ero imbattuta anch'io durante le mie navigazioni "polari".

Galleria Seti Arte
 
Ultima modifica:
Dovremo aprire un 3d tra arte e sciamanesimo che dalla cultura inuit porta fino al Salento di Luigi Presicce!!! Sembra uno di quei titoli improbabili dellemostre che si vedono in giro... :pozione:

Tranquilli nel pomeriggio piovoso mi sono limitata al caffè d'orzo.. non ho fatto un'immersione nel grog!!! :barella:
 
Dovremo aprire un 3d tra arte e sciamanesimo che dalla cultura inuit porta fino al Salento di Luigi Presicce!!! Sembra uno di quei titoli improbabili dellemostre che si vedono in giro... :pozione:

Tranquilli nel pomeriggio piovoso mi sono limitata al caffè d'orzo.. non ho fatto un'immersione nel grog!!! :barella:
:hua:E da Salentino,permettimi la correlazione,passerei per Leandro coi suoi Mostri e Pupi.
 

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