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Mar Rosso, Houthi: via libera a navi russe e cinesi. Pakistan: non vogliamo un'escalation con l'Iran
I miliziani yemeniti hanno rivendicato l'attacco a una petroliera Usa. Netanyahu respinge la spinta statunitense per uno Stato palestinese, ma il suo governo potrebbe avere vita breve. Israele: ucciso il responsabile dei video degli ostaggi
I miliziani yemeniti hanno rivendicato l'attacco a una petroliera Usa. Netanyahu respinge la spinta statunitense per uno Stato palestinese, ma il suo governo potrebbe avere vita breve. Israele: ucciso il responsabile dei video degli ostaggi
Attacchi Houthi in Mar Rosso, Usa hanno chiesto aiuto alla Cina: il retroscena
24 gennaio 2024 | 10.46 Redazione Adnkronos
LETTURA: 2 minuti Financial Times: Washington ha chiesto a Pechino di premere sull'Iran per fermare gli attacchi dei ribelli
Il transit-time per la tratta Cina-Milano, ha fatto sapere Codognotto, è stimato in 22 giorni
Milano – In risposta alla crisi del Mar Rosso, il gruppo Codognotto ha introdotto un nuovo servizio ferroviario per garantire la continuità del servizio ai propri clienti.
Il nuovo servizio, in vigore da gennaio, prevede tre punti di partenza in Cina: Zhenghou, Chengdu e Xi’an. Con tre diverse partenze settimanali, il servizio mira a coprire in modo esaustivo le esigenze della clientela.
Il transit-time per la tratta Cina-Milano, ha fatto sapere Codognotto, è stimato in 22 giorni, “riaffermando la performance positiva del trasporto ferroviario in termini di lead time. Le caratteristiche principali del nuovo servizio includono la sua sostenibilità e flessibilità. Coprendo una distanza di oltre 11.000 km, il servizio ferroviario rappresenta un’alternativa strategica alle tradizionali rotte marittime”.
Codognotto assicura ai propri clienti che “la modalità marittima sarà ancora disponibile e il nuovo servizio ferroviario costituisce un’alternativa complementare e strategica. Questa alternativa consente a Codognotto di utilizzare la propria esperienza in intermodalità, risorse e copertura del mercato per garantire servizi senza interruzioni”.
Non sparargli . I nostri interessi nazionali non hanno nulla in comune con quelli dei bombardatori compulsivi sion-americani, i quali sono riusciti ad ottenere la chiusura permanente di Suez,forse […]
“per alcuni anni” La geniale flessibile diplomazia USA (Mike Withney) da un articolo del Washington Post: L’amministrazione Biden sta elaborando piani per una campagna militare sostenuta contro gli Houthi nello Yemen dopo che […]
www.maurizioblondet.it
Il fatto che 8 anni di implacabili attacchi aerei da parte dei sauditi siano serviti solo a rafforzare gli Houthi, non ha smorzato l’entusiasmo dell’amministrazione per ulteriori azioni simili. Biden è convinto che la stessa politica produrrà un risultato diverso. Ma non è questa la definizione di “follia”? E dove vediamo la prova che il metodo prescritto funziona davvero: l’Afghanistan? Iraq? Siria? Libia? Ucraina? Sono questi i fulgidi esempi di “trionfo militare” che hanno convinto Biden di essere sulla strada giusta?
Ma anche se il team di Biden avesse una strategia militare coerente, l’approccio attuale rimarrebbe comunque un problema fondamentale, soprattutto perché è moralmente sbagliato. Gli Stati Uniti dovrebbero lavorare al fianco di coloro che stanno cercando di far rispettare la Convenzione sul genocidio, non trattarli come nemici.
Gli Houthi hanno adottato un approccio costruttivo e (finora) non letale nei confronti delle depredazioni di Israele a Gaza, un approccio coerente con l’Articolo 1 della Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio che afferma chiaramente:
Le Parti contraenti confermano che il genocidio, sia commesso in tempo di pace che in tempo di guerra, costituisce un crimine secondo il diritto internazionale che esse si impegnano a prevenire e a punire.