giuseppe.d'orta
Forumer storico
Riassumiamo ciò che è accaduto ieri su Alitalia. L'Unione Europea ha dato il via libera al prestito-ponte statale per consentire ad Alitalia di sopravvivere in attesa della "ristrutturazione" e dell'"ingresso dei privati nel capitale"...per far credere a queste barzellette hanno, non a caso, mandato Buttiglione.
Emblematico quanto accaduto alla fine della riunione: mentre il commissario europeo parlava di "prestito consentito in vista della privatizzazione e dei tagli al personale", nello stesso momento Buttiglione affermava di "non aver assunto nessun impegno riguardo i tagli al personale".
I sindacati hanno già fatto sapere che di tagli non se ne parla, mentre voglio proprio vedere quali "imprenditori privati" non vedono l'ora di entrare, seppur a prezzo di favore, nel capitale di una società dove non puoi decidere nulla, pena il blocco totale dell'attività da parte di una delle decine di sigle sindacali.
Pertanto, tra qualche mese saremo nuovamente punto e a capo.
Alitalia è un titolo che, nel migliore dei casi, vale la metà di quanto scambia oggi in borsa, ma i nostri competenti e lungimiranti politici potrebbero benissimo far sì che il titolo si azzeri (la prossima volta l'UE li bastona prima ancora che aprano bocca) per via della liquidazione della società.
Quando il danaro del prestito-ponte starà per terminare, quindi, sarà arrivato il momento di assumere una posizione short sul titolo, ma per adesso prevale l'opinione del "salvataggio".
Diverso il discorso sulla convertibile, dove il prezzo già sconta le difficoltà: non a caso, nei mesi scorsi, fu la convertibile a far suonare il campanello d'allarme, con abbondante anticipo rispetto all'azione.
Giuseppe D'Orta
Emblematico quanto accaduto alla fine della riunione: mentre il commissario europeo parlava di "prestito consentito in vista della privatizzazione e dei tagli al personale", nello stesso momento Buttiglione affermava di "non aver assunto nessun impegno riguardo i tagli al personale".
I sindacati hanno già fatto sapere che di tagli non se ne parla, mentre voglio proprio vedere quali "imprenditori privati" non vedono l'ora di entrare, seppur a prezzo di favore, nel capitale di una società dove non puoi decidere nulla, pena il blocco totale dell'attività da parte di una delle decine di sigle sindacali.
Pertanto, tra qualche mese saremo nuovamente punto e a capo.
Alitalia è un titolo che, nel migliore dei casi, vale la metà di quanto scambia oggi in borsa, ma i nostri competenti e lungimiranti politici potrebbero benissimo far sì che il titolo si azzeri (la prossima volta l'UE li bastona prima ancora che aprano bocca) per via della liquidazione della società.
Quando il danaro del prestito-ponte starà per terminare, quindi, sarà arrivato il momento di assumere una posizione short sul titolo, ma per adesso prevale l'opinione del "salvataggio".
Diverso il discorso sulla convertibile, dove il prezzo già sconta le difficoltà: non a caso, nei mesi scorsi, fu la convertibile a far suonare il campanello d'allarme, con abbondante anticipo rispetto all'azione.
Giuseppe D'Orta