Alla cortese attenzione di Tashtego

“Non si può fare carriera solo per legami di parentela”. A dirlo è Lapo Elkann, non proprio il figlio (o il nipote) di uno sconosciuto. Intervistato da Repubblica Tv il rampollo di casa Agnelli ha elogiato la meritocrazia contrapposta alle carriere basate sui legami di sangue. Lapo Elkann rivendica il proprio ruolo di imprenditore indipendente, con l’obiettivo di ”vedere il Paese crescere nella giusta direzione con dei giusti principi, con le giuste morali e con etica. Un paese dove viene premiato chi ha le capacità e non chi è amico di, fratello di o figlio di”.
 
“Non si può fare carriera solo per legami di parentela”. A dirlo è Lapo Elkann, non proprio il figlio (o il nipote) di uno sconosciuto. Intervistato da Repubblica Tv il rampollo di casa Agnelli ha elogiato la meritocrazia contrapposta alle carriere basate sui legami di sangue. Lapo Elkann rivendica il proprio ruolo di imprenditore indipendente, con l’obiettivo di ”vedere il Paese crescere nella giusta direzione con dei giusti principi, con le giuste morali e con etica. Un paese dove viene premiato chi ha le capacità e non chi è amico di, fratello di o figlio di”.

Uno che si e' fatto da solo :-o

Uno che si e' fatto, piu' che altro.
 
Troppo sale: in moltissimi casi è questa la causa di ipertensione e danni ai reni, ma anche una delle cause del cancro allo stomaco e dell’osteoporosi. In Italia ne assumiamo davvero in eccesso: in media al giorno tra gli 8,5 grammi delle donne e i 10,9 degli uomini contro i 5 grammi (non di più) consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
E uno studio congiunto dell’Università di Harvard e del Mit ha notato che potrebbe esserci un legame fra il consumo eccessivo di sale e le malattie autoimmuni come diabete e sclerosi multipla.
Troppo sale è presente soprattutto nell’alimentazione del sud Italia: Calabria, Puglia, Sicilia e Basilicata, dice lo studio Minisal, sono le regioni dove se ne consuma di più. Sardegna, Molise, Lazio e Lombardia quelle in cui se ne consuma meno, ma comunque sopra i livelli di guardia dell’Oms.
Eppure ridurre il sodio nell’alimentazione quotidiana abbassa la pressione, riducendo il rischio di ictus e infarto. Secondo uno studio del British Medical Journal ripreso da Elena Dusi su Repubblica se si riducesse del 15% il consumo di sale si potrebbero salvare 9 milioni di vite. Per l’autorevole rivista Lancet il sale sarebbe addirittura uno dei grandi killer insieme a fumo e colesterolo cattivo.
La facilità di eccedere con il sale è causata dalla presenza di sodio in molti cibi. Spesso mangiamo il sale senza saperlo. Sono soprattutto gli alimenti lavorati, come insaccati e formaggi, ad avere un alto contenuto di sale. Solo il 30% circa dell’apporto giornaliero di sale arriva direttamente dalla saliera.
Diminuire l’apporto di sale aiuta anche a contrastare le carenze genetiche. Meno sodio aiuta a diminuire la presenza nelle urine di uromodulina, proteina che causa un maggior assorbimento di sale da parte dei reni, aumentando il rischio di ipertensione. E di infarto.
 
Troppo sale: in moltissimi casi è questa la causa di ipertensione e danni ai reni, ma anche una delle cause del cancro allo stomaco e dell’osteoporosi. In Italia ne assumiamo davvero in eccesso: in media al giorno tra gli 8,5 grammi delle donne e i 10,9 degli uomini contro i 5 grammi (non di più) consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
E uno studio congiunto dell’Università di Harvard e del Mit ha notato che potrebbe esserci un legame fra il consumo eccessivo di sale e le malattie autoimmuni come diabete e sclerosi multipla.
Troppo sale è presente soprattutto nell’alimentazione del sud Italia: Calabria, Puglia, Sicilia e Basilicata, dice lo studio Minisal, sono le regioni dove se ne consuma di più. Sardegna, Molise, Lazio e Lombardia quelle in cui se ne consuma meno, ma comunque sopra i livelli di guardia dell’Oms.
Eppure ridurre il sodio nell’alimentazione quotidiana abbassa la pressione, riducendo il rischio di ictus e infarto. Secondo uno studio del British Medical Journal ripreso da Elena Dusi su Repubblica se si riducesse del 15% il consumo di sale si potrebbero salvare 9 milioni di vite. Per l’autorevole rivista Lancet il sale sarebbe addirittura uno dei grandi killer insieme a fumo e colesterolo cattivo.
La facilità di eccedere con il sale è causata dalla presenza di sodio in molti cibi. Spesso mangiamo il sale senza saperlo. Sono soprattutto gli alimenti lavorati, come insaccati e formaggi, ad avere un alto contenuto di sale. Solo il 30% circa dell’apporto giornaliero di sale arriva direttamente dalla saliera.
Diminuire l’apporto di sale aiuta anche a contrastare le carenze genetiche. Meno sodio aiuta a diminuire la presenza nelle urine di uromodulina, proteina che causa un maggior assorbimento di sale da parte dei reni, aumentando il rischio di ipertensione. E di infarto.

Ce n'è per tutti. :-o
 

Allegati

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Gassman per esempio mica era normale. Era curioso, diciamo. Bisessuale intende?
No, non ha capito. Quando si ritrovava a letto con una donna, come prima cosa cercava di asportarle un piccolo quadratino di pelle dal fondoschiena, usando un taglierino. Lo chiamavamo «il tassello di Gassman». Sì, insomma, era un cannibale.
paolo villaggio e de andre Tognazzi?
È stato salvato dal caso. Un giorno, a Milano, incontra un travestito affascinante, viene colto da una curiosità tragica e decide di portarselo in hotel, vicino al Corriere della sera. Mentre sta cercando di sodomizzarlo, per strada scoppia una bomba che Tognazzi interpre- ta come segnale divino. Da quel giorno la sua condotta è stata più lineare.
La donna più bella di sempre qual è stata, secondo lei?
È ancora viva: Penelope Cruz.
In Italia?
Virna Lisi.
Diego Abatantuono dice che al Derby lei aveva più ammiratrici di Teo Teocoli e Franco Califano.
Beh, perché loro non erano di prima qualità, contavano meno. Io non facevo imitazioni, non raccontavo barzellette. Il padrone voleva che mi esibissi per ultimo, lasciandomi sul palco per un'ora e mezza.
FABRIZIO DE ANDRE PAOLO VILLAGGIO ll suo migliore amico chi è stato?
Fabrizio De André.
Che cosa le ha insegnato?
Lui a me? Niente. Sono io che ho insegnato a lui il coraggio per seguire la propria strada.
Strano, si è sempre disegnato come un vigliacco totale.
Davanti alla sfida fisica lo sono, in modo miserabile. Una volta mi trovavo ad Amsterdam, con Valeria Moriconi, per girare Quelle strane occasioni. Una sera in un bar le si avvicina un bestione di colore, un immigrato del Suriname, che le solleva la gonna chiedendo con un ringhio chi fosse il suo accompagnatore. Ho finto di non conoscerla. E mi sono fatto chiamare un taxi.
VITTORIO GASSMAN NEL SORPASSO De André invece è passato alla storia come protettore dei deboli.
Chi, Fabrizio? Fingevamo di essere brave persone ma eravamo delle carogne. Da ragazzi tormentavamo due omosessuali, uno dichiarato e l'altro no. Li prendevamo a pietrate, solo per il gusto di farlo. Perfidia pura.
De André non ha mai espresso pentimento?
No, mai.
 
Voleva prendere le distanze, perché «la vita è una cosa sacra» e non è mai condivisibile l’intento di chi uccide. Così, su Facebook, la senatrice dei Cinque Stelle Sara Paglini rimproverava la collega deputata Emanuela Corda per aver, in qualche modo, giustificato il kamikaze che provocò la morte di 19 italiani a Nassiriya. giusto dieci anni fa. PINO CHET- Il problema però è che la Paglini, per articolare il suo distinguo, ha cercato delle pezze d’appoggio nella storia recente: «Non giustifichiamo tutto- scrive la senatrice - altrimenti mi verrebbe da pensare che lo stesso un giorno si potrebbe anche dire delle stragi naziste, i morti in Siberia, i regimi violenti come quello di Pino Chet , o i colonnelli in Argentina o Pol Pot in Cambogia.»
 
Valerio Onida, giudice costituzionale dal 1996 al 2005, intervistato su Radio24, alla trasmissione "24 Mattino", parla degli stipendi dei giudici della Corte Costituzionale. Precisamente 549 mila 407 euro per il presidente, mentre quello di un componente del collegio si abbassa di circa centomila euro (457 mila 839 euro). Nei giorni scorsi Libero aveva pubblicato un'inchiesta proprio sugli stipendi e su tanti benefit dei giudici della Consulta denunciando l'enormità della cifra.
toghe large ro medium Ma secondo "il saggio" Onida tale "retribuzione è congrua": Spiega: "La legge costituzionale 153 dice che non può essere inferiore a quella del più alto magistrato della giurisdizione ordinaria". Cosa che agli occhi degli italiani risulta a dir poco assurda, come fa notare il conduttore della trasmissione Alessandro Milan. Per l'ex giudice costituzionale lo stipendio previsto è giusto e precisa : "Noi non possiamo cumulare nient'altro, quindi per garantire l'autonomia del giudice è giusto che guadagni in modo da essere indipendente e non a rischio corruzione".

2. LA CORTE COSTITUZIONALE: UNO SCANDALO NASCOSTO
Roberto Perotti per Lavoce.info | Economia, Finanza, Politica, Lavoro


Forse il più grande scandalo della pubblica amministrazione in Italia è anche uno dei più nascosti: la Corte Costituzionale. Per ovvie ragioni, pochi hanno il coraggio di parlarne (1). Ma i bilanci parlano da soli: sentiamo cosa dicono (premessa: per motivi ignoti, la Corte Costituzionale pubblica su Internet solo i bilanci di previsione, anche per gli anni passati).
toghe I GIUDICI ITALIANI GUADAGNANO IL TRIPLO DEI COLLEGHI STATUNITENSI....
Cominciamo dalle retribuzioni (Tabella 1). La retribuzione lorda del presidente della Corte è di 549.407 euro annui, quella dei giudici di 457.839 euro (2). La retribuzione media lorda dei 12 giudici britannici è di 217.000 euro, meno della metà. Il Canada è simile: 234.000 euro per il presidente, 217.000 per i giudici. Negli USA siamo a circa un terzo della retribuzione italiana: 173.000 euro per il presidente e 166.000 per i giudici.
toghe rosse Tabella 1: Un confronto internazionale delle retribuzioni dei giudici
* Media dei 12 giudici. Fonti: vd. nota (3).
..... E HANNO IL TELEFONO DOMESTICO PAGATO DALLO STATO
Ma la differenza fra la remunerazione dei giudici italiani e i colleghi stranieri è fortemente sottostimata. Il dato italiano non include svariati benefits in natura. Le auto blu, in primis, su cui vedi sotto. Inoltre i costi dei singoli viaggi ferroviari, aerei o su taxi effettuati per ragioni inerenti alla carica sono a carico della corte; ogni auto abbinata ad ogni giudice ha una tessera viacard e il telepass; i giudici dispongono di un cellulare e di un pc portatile e i costi dell'utenza telefonica domestica sono a carico della Corte (salvo rinuncia del singolo giudice); i giudici dispongono inoltre di una foresteria, composta di uno o due locali con annessi servizio igienico e angolo cottura, nel Palazzo della Consulta o nell'immobile di via della Cordonata. (4)
Giudici della Corte Costituzionale LA NOSTRA CORTE COSTA IL TRIPLO DI QUELLA BRITANNICA
Ma vediamo un confronto più completo sui costi totali della Corte Costituzionale in Italia e in Gran Bretagna, riferite al 2012.
Tabella 2: Spesa totale escluse pensioni, 2012
*Include oneri, non include pensioni. Dati in migliaia di Euro.
Fonte: vd. nota (5)
Escludendo le pensioni, su cui non ho i dati per la Gran Bretagna, la corte italiana (15 giudici) costa oltre tre volte quella inglese (12 giudici).
PENSIONE MEDIA DI GIUDICI E SUPERSTITI: 200.000 EURO
corte costituzionale Ma quanto costano le pensioni alla Corte Costituzionale italiana?
Tabella 3: Le pensioni alla Corte Costituzionale, 2013
Fonti: vd. nota (6)
Per il 2013 la Corte Costituzionale prevede di pagare a ex giudici della CC e loro superstiti 5,8 milioni di pensioni. Al momento vi sono 20 ex giudici percettori di pensione e 9 superstiti. La pensione media è dunque esattamente di 200.000 euro all' anno. C'è da sorprendersi che la Consulta abbia bloccato il seppur minimo taglio alle pensioni d' oro proposto dal governo Monti?
La spesa totale per pensioni di ex dipendenti e superstiti sarà di 13,5 milioni. Vi sono 120 ex dipendenti e 78 superstiti percettori di pensioni; la pensione media del personale in quiescenza è dunque di 68.200 Euro.
PALAZZO DELLA CORTE COSTITUZIONALE OGNI GIORNO, OGNI GIUDICE COSTA 750 EURO DI SOLE AUTO BLU
Esattamente: per ogni giudice, ogni giorno lavorativo si spendono in media 750 euro per le sole auto blu. Vediamo come si arriva a questa cifra. I giudici in carica hanno diritto un' auto blu e due autisti; i giudici in pensione ad un' auto blu per il primo anno di pensione (fino al settembre 2011 era per tutta la vita). La spesa totale per "Noleggio, assicurazione e parcheggio autovetture" + "Carburante per autovetture" + "Manutenzione, riparazione e accessori per autovetture" nel 2013 sarà di 758.000 euro.
NAPOLITANOMa questo senza calcolare la spesa per gli autisti. Assumendo prudenzialmente un costo per lo Stato di 50.000 Euro per autista, e (come confermatomi dalla Corte) due autisti per giudice, arriviamo a un totale di circa 2,25 milioni, esattamente 150.000 Euro all' anno per giudice. Calcolando 200 giorni lavorativi all' anno per giudice, questo significa 750 euro al giorno per giudice di sola spesa per autovetture. Probabilmente, costerebbe meno far viaggiare i giudici in elicottero, magari chiedendo loro la gentilezza di fare un po' di helicopter-pooling.
 

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