Alla cortese attenzione di Tashtego

PRIMARIE CS: BERSANI IN TESTA AL SUD, EXPLOIT IN CALABRIA
(AGI) -
Pier Luigi Bersani in netto vantaggio alle primarie del centrosinistra nelle regioni del Sud. In Sicilia, a meta dello scrutinio, e al 51.32%, contro il 30,35% di Matteo Renzi e il 15,7% di Nichi Vendola. In Campania (un-terzo dello scrutinio), Bersani e al 50,9%, Renzi al 25,36%, Vendola al 18,8%. In Basilicata (meta dei seggi), Bersani e al 56.05%, Renzi al 23,5% e Vendola al 15,9%. In Puglia (un-terzo dei seggi), Bersani e al 38,75%, Renzi al 20,28& e Vendola al 37,99%. In Calabria (un-quarto dei seggi) Bersani e al 59,345%, Renzi al 21,49% e Vendola al 12,61%. Bene Bersani anche in Sardegna, al 52,59%, Renzi al 24,23%
e Vendola al 20,23%.
 
Una vedova che racconta vecchi segreti. Legami insospettabili, intrighi inediti. E dubbi nuovi che si affacciano sulla scena di storie sepolte dagli anni. Quella vedova si chiama Ayda Suárez Levy, classe 1934. Sposata dal 1958 al 1981 con il boliviano Roberto Suárez Gómez, dal quale ha avuto quattro figli.
Roberto Calvi E adesso, per la prima volta, Ayda racconta davanti alle telecamere quello che ha scritto in un libro già pubblicato in America del Sud e in uscita (domani) in Italia per Mondadori (Il re della cocaina). L'ha intervistata Gianluigi Nuzzi, giornalista autore di «Vaticano SpA» e «Sua Santità» che - a partire da stasera - firmerà anche una serie di inchieste per L'Infedele, in onda su La7 alle 23.30
pablo escobar Raccontando la vita del marito, dal quale si separò dopo aver scoperto il coinvolgimento nel narcotraffico internazionale, Ayda racconta gli accordi di Suárez con i governi cubano e delle Bahamas per favorire l'ingresso della droga negli Stati Uniti. Ma rivela anche contatti italiani. Per esempio quello con Roberto Calvi, il banchiere ritrovato morto sotto il ponte dei Frati Neri, a Londra, il 17 giugno del 1982 (un omicidio di cui non si conoscono ancora né autori né mandanti). Da cinque giorni lo cercava la polizia di tutt'Europa perché coinvolto nello scandalo finanziario del crac del Banco Ambrosiano.
GIANLUIGI NUZZI Ora la vedova di Suárez spiega al microfono di Nuzzi che Calvi «era il socio italiano di mio marito» e che «poteva fare da garante per noi. Lui disse che con un garante di quel livello sarebbero andati molto meglio i suoi affari. Con la cocaina immagino, lui non fu esplicito ma immagino fosse così». E poi un episodio inquietante che chiama in causa Gunter Sachs, l'ex marito di Brigitte Bardot morto suicida l'anno scorso.
Nell'intervista Ayda racconta che sei mesi prima della morte di Calvi lei e Suárez erano in Svizzera e lì incontrarono Sachs che parlò del banchiere all'amico boliviano. «Calvi è molto spaventato perché Pablo Escobar rivuole i suoi soldi sulla banca di Nassau» avrebbe detto Sachs a Suárez chiedendogli un consiglio per conto di Calvi. Stando a questa versione, Escobar avrebbe quindi avuto un credito che voleva fosse restituito attraverso la banca, appunto, di Nassau (Bahamas) che era la consociata estera del Banco Ambrosiano.
Gunter Sachs e Brigitte Bardot Rivelazioni che aprirebbero un fronte abbastanza nuovo nella vicenda Calvi: i contatti, cioè, fra il banchiere italiano ed esponenti del cartello di Medellin (accennati appena in un vecchio rapporto dell'Fbi).
Ayda Suárez Levy ricorda che dopo quel breve incontro in Svizzera, suo marito e Sachs si rividero a Nizza e da lì andarono insieme in Toscana per parlare con Calvi e cercare di risolvere il problema di quei soldi da restituire a Escobar. Ma dell'esito di quell'incontro la vedova non racconta dettagli.
Mentre ne svela molti sulla ricchissima famiglia di suo marito (morto d'infarto nel 2000) e sui mille legami che quell'uomo riuscì a imbastire in tutto il mondo per far crescere i suoi affari. Nel libro Il re della cocaina si parla di «quasi due tonnellate di pasta di coca al giorno» che Suárez inviava, «dai suoi laboratori nella giungla boliviana ai soci del cartello di Medellín, detentori del know how della raffinazione della droga».
 
L'intima natura di Lerner non sta però nell'attività pubblica ma nei complessi intrecci della sua vita privata. Con ceppi ucraini, lituani, turchi e perfino siriani, Gad ha visto la luce cinquantotto anni fa a Beirut, da genitori sabra, Moshé e Revital, nati in Terrasanta prima che sorgesse Israele. A tre anni, Gad era a Milano, sperduto in un mondo nuovo. Fece il ginnasio al Parini, il liceo al Berchet, un anno fu respinto e frequentò le serali. A 19 anni - nel 1973 - entrò in Lotta Continua e, nel 1976, collaborando col quotidiano omonimo, debuttò nel giornalismo.
GAD LERNER GIULIANO PISAPIA Era, per così dire, un lottacontinuista moderato, contrario al terrorismo. Sciolta Lc, entrò nel giro della grande informazione. A metà degli anni Ottanta era all'Espresso, prima di fare il salto in tv, che ne moltiplicò la notorietà, diventare vicedirettore della Stampa tra il 1993 e il 1996 e invaghirsi, lui milanese, di Torino e del Piemonte. Nel Duemila fu direttore del Tg1, poi passò a La7 di cui da dieci anni è una colonna.
È curioso che Lerner, pur perfettamente integrato, sia rimasto apolide fino a trent'anni, costretto agli estenuanti rinnovi del soggiorno. Non è chiaro se abbia incontrato ostacoli per la cittadinanza o l'abbia volontariamente ritardata per meglio immedesimarsi nel dramma dell'immigrato. Quello di sperimentare sulla sua pelle è un masochismo che gli appartiene. Quando era all'Espresso per un'inchiesta sui barboni, si mescolò per giorni tra loro, vestito da mendicante. Tuttora, in difesa di zingari e altre minoranze, ripete che bisogna calarsi in quei panni prima di criticare.
CARLO DEBENEDETTI Un giorno Gad dovette scegliere che tipo di italiano essere. Optò per il genere «azionista torinese», altero e benestante. Ossia un uomo di sinistra, di forte tempra morale, vestito di tweed. Negli anni di Torino, aveva frequentato Bobbio e Galante Garrone, ex del Partito d'Azione, con Agnelli era andato in elicottero, con De Benedetti in vacanza. Contrasse il gusto delle scelte compagnie. Per assecondarlo, acquistò una cascina a Odalengo Grande nel Monferrato a un tiro di schioppo dalle tenute di Inge Feltrinelli, Grande Stevens e altri borghesi di lignaggio. Lerner vive in cascina con la seconda moglie, la già citata Umberta, di ricca famiglia genovese, e i cinque figli: due di primo letto di Gad, uno della coppia, due di prime nozze di lei. È inoltre - ombra sciagurata sulla sua figura di giornalista - segretario della locale sezione Pd.
Da «azionista torinese», Lerner si infuriò per un'intervista a Bobbio del Foglio nel 1999. In essa, pungolato dal destro Pietrangelo Buttafuoco, il filosofo, ormai novantenne, confessò di avere per decenni nascosto opportunisticamente la militanza fascista e di vergognarsi di questa pusillanimità. Gad, su Repubblica, denunciò la «trappola» tesa al povero vecchio. Che fosse zelo militante o attacco di bile per lo scoop, sta di fatto che il «vecchio» lo smentì dicendo che aveva parlato in piena consapevolezza.
bobbio norberto Lerner è un tipo malfidato, come temesse di perdere quanto ha raggiunto per tornare migrante. Forse, un doloroso atavismo. C'è chi lo giudica, vendicativo e vile. Walter Veltroni ha detto di lui: «Che sia cattivo non credo sia una novità, credo sia la sua prevalente natura». Lo stesso Gad, fine conoscitore di sé, ha messo le mani avanti definendosi ironicamente (nel blog) Bastardo, vuoi per le origini erratiche che per il carattere torbido. Ha sempre conti in sospeso.
Un paio di anni fa scrisse un'autobiografia familiare, Scintille, feroce redde rationem con il padre Moshé. Lo trattò da millantatore egoista, sostanzialmente fallito che per poco non trascinava anche lui, Gad, nel baratro dei suoi insuccessi. Moshé, infuriato, citò il figlio per diffamazione. Un giudice di buon senso archiviò però la faccenda scaturita - scrisse - «da profondo dolore per un rapporto difficile».
 
Trucco e parrucco 350.00 euro

prova con Hypnotic parrucchieri. Ti raggiungono ovunque. Trucco(effettuato da truccatrice/visagista) e parrucco con rispettive prove a sole 350 euro
 
Non sono esperto però un amico medico mi ha insegnato che l'apparato digerente si pulisce così:
- appena svegli la mattina bere acqua tiepida con succo di limone
- non fare mai colazione con cibi solidi
- mangiare frutta e verdura. Questo potrebbe darti qualche problema ( nausea e mal di testa ) è normale il corpo si disintossica
- preferisci un'alimentazione vegetariana e se possibile con pochi latticini
un cucchiaio di aceto di mele + miele in acqua tiepida 2 volte al giorno
- fare qualche clistere di acqua. E' fastidiosissimo ma i benefici che ne trai saranno immediati.
 
Ha tutte le qualità dei grandi uomini: tiene la testa di traverso come Alessandro Magno, porta il toupet come Giulio Cesare e ha sempre i pantaloni sbottonati come Cervantes"
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto