Alla cortese attenzione di Tashtego

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Renzi alla Piaggio, gesto irrispettoso: "Chieda scusa al Consiglio regionale"


In occasione della celebrazione dei 70 anni della Vespa Matteo Renzi ha fatto visita agli stabilimenti della fabbrica di Pontedera. Ad accoglierlo i responsabili Piaggio Roberto, Matteo e Michele Colaninno, rispettivamente presidente, vicepresidente e amministratore delegato, insieme ai i sindaci della zona ed il Presidente del Consiglio della Regione Toscana.

Fin qui tutto normale. Si è verificato però un episodio nel cerimoniale su cui intervengono i consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti: "I sindaci, come richiesto in queste occasioni - spiegano - indossavano la fascia tricolore ed Eugenio Giani la fascia del Consiglio della Regione Toscana, un simbolo da adottare nelle occasioni ufficiali voluto di recente con voto unanime dell'Aula".

"Renzi ha inizialmente invitato Giani, per non si sa quale motivo, a togliersela ed al suo ovvio rifiuto è intervenuto arrogantemente e malamente togliendogliela e appallottolandola nelle sue mani. Ovviamente, da buon fiorentino, lo ha fatto assumendo un tono scherzoso, ma il fatto rimane. Un incomprensibile gesto di arroganza e di non rispetto delle istituzioni che per altro aveva avuto già un precedente quando, in una visita ufficiale a Firenze, aveva già deriso Giani, presentatosi con la fascia, costringendolo anche in quella occasione a togliersela".


Attaccano ancora i due consiglieri: "Sullo stile poco raffinato del presidente del Consiglio già in molte occasioni non avevamo nutrito dubbi, ma in questa occasione ci colpisce la mancanza del senso e del rispetto delle istituzioni, nello specifico del parlamento della Regione Toscana e dei suoi membri. Un atteggiamento arrogante e irrispettoso che sta alla base della sua ordinaria vita politica vedi le sue recenti proposte di riforma costituzionale.

 
Il famoso match di Kinshasa del 1974, col quale riconquistò il titolo mondiale a spese di George Foreman, per motivi ancora oggi sconosciuti non venne trasmesso in diretta dalla RAI, che all'epoca possedeva due canali e non tre. A farlo, in lingua italiana, fu Tele Capodistria (emittente, oggi slovena, al tempo jugoslava). La telecronaca ebbe luogo intorno alle 3 di notte con telecronista Sandro Damiani.

Mi è appena arrivata una email, che riporto integralmente. :)

Ringraziamenti
sono capitato per caso su codesta pagina... grazie per avermi "ricordato" a proposito del match di 41 anni fa tra Alì e Foreman... Va detto che il telecronista ufficiale per la boxe era Bruno Petrali, di Fiume. All'epoca il Petrali era anche attore e direttore della compagnia di prosa del Dramma Italiano (e agli sgoccioli come cantante, bravo, di musica leggera). Verso le undici di sera telefonò al caporedattore della Sportiva di TV-Capodistria (Slavko Prijon) per dirgli che era stanco morto e non se la sentiva di venire a Capodistriadi notte per la telecronaca... Io mi trovavo in loco, la sera avevo condotto il TG. Mi chiamarono - avevo già fatto delle telecronache di pugilato dilettanti (Olimpiadi di Monaco del 1972) - e la feci. Con gioia e paura: ero convinto che Foreman avrebbe distrutto il "mio" Muhammed Alì. Al termine, uscito dallo studio, un tecnico mi disse: Non sei stato un telecronista, ma un tifoso!
Sandro Damiani
 
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