Alla cortese attenzione di Tashtego

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Vedi l'allegato 492678
 
"Ho detto: non ha senso che mi rapiniate alle 3 del pomeriggio, è alle 18.30 che dovreste venire a derubarmi. Ora potreste prendere solo mille euro, più tardi ne potreste ottenere molti di più". E' bastato poco per far gola a dei rapinatori di un negozio di sigarette elettroniche di Montignies-Sur-Sambre, in Belgio, il cui proprietario li ha informati del fatto che se avessero voluto fare una vera rapina a mano armata, era il caso di farla nel tardo pomeriggio. Inspiegabilmente i ladri si sono lasciati convincere nel tornare tre ore più tardi, ma ad aspettarli questa volta non c'era solo il proprietario del negozio, ma le forze dell'ordine - allertate dal commerciante stesso - che li hanno arrestati. Il negoziante ha raccontato che la polizia riteneva del tutto improbabile che la banda tornasse nel negozio: "Così ho risposto: 'sono sicuro che torneranno"'. E infatti è stato proprio così. Le immagini state catturate dalle telecamere di sicurezza.
 
L´autore sta proprio ora lavorando a una nuova biografia, King of Cool. Tales of a Lurid life (in uscita a dicembre), che indaga sui segreti di McQueen, figlio di prostituta abusato dai clienti di sua madre, towel boy in un bordello della Repubblica Dominicana, giovane prostituto nella Times Square del dopoguerra ed escort di lusso per facoltosi newyorkesi, ben prima di diventare lo spietato sciupafemmine di Hollywood.

McQueen non fu né la prima né l´ultima passione di Paul. Newman aveva avuto esperienze gay sotto le armi, poi a New York scoprì Brando, che era già una star di Broadway. Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams faceva il tutto esaurito all´Ethel Barrymore Theater dal 3 dicembre 1947.



«La prima volta che l´ho visto in scena», confidò Paul a Geraldine Page, «sono rimasto stregato». Con la t-shirt bianca arrotolata sui bicipiti e i jeans attillati, Marlon era già sex symbol e icona gay. Paul lo aspettò fuori dal teatro, gli chiese un autografo. «Sono anch´io un attore, ma non riesco a esprimere il mio sex appeal», gli confessò. «Per riuscirci devi recitare col cazzo e le palle», borbottò Brando con rude franchezza.
«Sali», gli intimò poi, dopo aver acceso la moto, «ti porto a fare un giro di mezzanotte attraverso i canyon di Manhattan». Il giorno dopo all´Actors Studio tutti sapevano della notte di sesso che c´era stata tra i due. «Mi assomiglia talmente che è come se avessi scopato me stesso», tagliò corto Brando, «e poi è troppo sentimentale, lui degli uomini si innamora.
 
A un certo punto Newman, dopo la morte di Dean - con tre figli e una moglie che stava per abbandonare, Jackie Witte; un´attrice che stava per sposare, Joanne Woodward - continuava ad amare Marilyn, si vedeva con Mineo (che si incontrava anche con Rock Hudson e Yul Brynner), intrecciava una relazione fissa con Anthony Perkins (che a sua volta aveva anche una relazione fissa con Tab Hunter), flirtava con Montgomery Clift e iniziava le sue schermaglie amorose con Steve McQueen.
Non è tutto: Newman amava sedurre le dive, anche quelle sfiorite: finì a letto con Joan Crawford, Judy Garland, Lana Turner, Susan Hayward, Grace Kelly, Peggy Lee, Rita Hayworth e Myrna Loy. Si concesse qualche scappatella con la 15enne Sandra Dee e con Joan Collins fece coppia fissa.
Partecipò alle orgette bisex di Tyrone Power (e apprese che Tyrone e Errol Flynn erano stati amanti), e alle orgette etero di Sinatra. «Non sarai mica frocio? Girano strane voci su di te», gli disse Frank. Lui negò.
Negli anni Sessanta, Paul rallentò il ritmo: s´invaghì solo di Robert Wagner ed ebbe una storia con John Derek, finito da ragazzo anche nelle grinfie dell´insospettabile SpencerTracy. Solo le sue passioni per Robert Redford (Butch Cassidy) e Tom Cruise (Il colore dei soldi) sono rimaste platoniche. Lo conferma anche Cal Culver, pornostar gay: «Sono certo di essere stato l´ultimo uomo con cui Paul abbia fatto l´amore, alla fine degli anni Settanta. Aveva superato i cinquanta e vi assicuro che non veleggiava più col vento in poppa».
Cruise fu la sua nemesi, finalmente c´era «il nuovo Paul Newman», voleva dire che finalmente lui non era più «il nuovo Brando». Le due mogli sapevano e tacevano. Louella Parsons, Edda Hopper ed Elsa Maxwell, le regine del gossip, non facevano che decantare le sue prodezze da dongiovanni. La rispettabilità era salva.
Avrebbe vissuto serenamente la sua bisessualità se non avesse avuto la sua dark star, quel Sal Mineo che pretendeva un rapporto esclusivo. Newman andò in tilt e lo abbandonò. Il giovane attore si tagliò le vene, fu salvato per miracolo. Folle di gelosia, colpì Paul nell´unico punto debole, il figlio Scott. Ribelle, tossicodipendente, alcolista, bisex, Scott Newman era in rotta di collisione con il padre.
Nel cuore della notte Mineo chiamò Paul: «Sto scopando tuo figlio», gli disse. Newman cercò di mantenere la calma, fece del tutto per recuperare un rapporto con Scott. Una volta lo trovò in condizioni pietose al Ramada Inn di Beverly Hills. Decise di dormire da lui. Scott cominciò ad accusarlo: «Sei un frocio, un rovina famiglie, hai lasciato noi tre e nostra madre a marcire in un letamaio di San Fernando Valley, mentre tu e Joanne ve la spassate in villa».
Ci fu una colluttazione, una sorta di wrestling in cui Scott cercò di violentare suo padre. Di fronte agli occhi di ghiaccio di Paul, il ragazzo rimase disarmato e si arrese. «Non sei neanche abbastanza uomo da finire lo schifo che hai cominciato», gli disse andandosene. Non capì che era l´ultimo, disperato gesto d´amore di un figlio negletto. Scott morì suicida a ventotto anni, nel 1978.
 

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