Alla cortese attenzione di Tashtego

Se l'individuo spezzato incontra la sua metà l'abbraccia e senza curarsi d'altro perisce.
Ma il secondo intervento di Zeus è quello della pietà: Dio sposta i genitali degli uomini frammentari così questi congiungendosi potranno procreare. Dunque l'eros è un diretto istinto di morte, poiché l'eros esprime l'inadeguatezza, l'impotenza dell'uomo spezzato, l'impulso a spegnere l'individuazione. Istinto di morte, se quella che possediamo oggi è vita, ma istinto di vita, se quello che siamo è scadimento, frammentazione, insufficienza cioè morte. Il sesso è un elemento tardivo, derivato, la pietà di un dio crudele, un rimedio incidentale per una infelicità irrimediabile. L'eros precede il sesso, lo sovrasta: la sua spinta radicale di ricostituzione metafisica può soltanto essere raffrenata dal sesso. Il sesso tende a perpetuare quell'individuazione che l'eros annienterebbe, l'eros vuol risanarci, far rivivere la natura, la pienezza arcaica.
 

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