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Il capo del SIIL, al-Baghdadi, morto in un ospedale israeliano

aprile 28, 2015 Lascia un commento

Veterans Today 27 aprile 2015Il capo del gruppo terroristico SIIL Abu Baqr al-Baghdadi è morto e membri del gruppo taqfirita in Iraq hanno già giurato fedeltà ad Abu Ala Afri quale suo successore, secondo media arabi. Secondo le agenzie irachene Alghad Press e Yum al-Thaman (l’8.vo giorno), così come fonti da Mosul, al-Baghdadi è morto in un ospedale israeliano nelle alture occupate del Golan, dov’era ricoverato per cure dopo aver subito gravi ferite nel corso di un attacco dell’esercito iracheno e delle forze popolari. Le fonti hanno aggiunto che al-Baghdadi è stato dichiarato da medici e chirurghi israeliani ormai “clinicamente morto”. Il capo dei terroristi era stato colpito in un attacco aereo nell’Iraq occidentale il 18 marzo.
Yum al-Thaman, citando fonti dell’intelligence ha detto che il SIIL aveva già registrato diversi video del suo capo, mesi prima del raid aereo di marzo, dopo che una era scampato, con gravi ferite, circa un anno fa, per dimostrare che era vivo finché il gruppo non avesse presentato un nuovo capo universalmente accettato. Le fonti hanno aggiunto che i membri del gruppo taqfirita operante in Iraq hanno già giurato fedeltà al nuovo capo Abdurahman al-Shaijlar, alias Abu Ala Afri, successore di Baghdadi. Ci sono anche notizie non confermate su dispute interne e divergenze tra le numerose fazioni del SIIL in Siria e Iraq, che si ampliano con la nomina del nuovo capo, mentre il ramo del SIIL che combatte in Siria ha respinto la leadership di Afri e cerca un altro successore di Baghdadi.
La televisione HispanTV ha anche pubblicato una notizia il 25 aprile, in cui conferma la morte del capo del SIIL. Una notizia sul Guardian del 21 marzo indicava che Baghdadi aveva subito gravi ferite ed “era in pericolo di vita” per un attacco a marzo. L’articolo, naturalmente, aggiunse che Baghdadi era sopravvissuto. Il ferimento di Baghdadi ha portato a riunioni urgenti dei capi del SIIL, che inizialmente credevano che sarebbe morto e quindi pianificavano di nominare un nuovo capo. Un ufficiale iracheno ha confermato che l’attacco ha avuto luogo il 18 marzo ad al-Baj, provincia di Niniwa, presso il confine siriano. C’erano state due notizie a novembre e dicembre secondo cui Baghdadi era stato ferito, anche se non facevano precisazioni.
Hisham al-Hashimi, ufficiale iracheno che consiglia Baghdad sul SIIL, ha detto: “Sì, è stato ferito ad al-Baj, presso il villaggio Um al-Rus, il 18 marzo assieme al suo gruppo“.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora


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Il Cartello della Federal Reserve: le otto famiglie
Pubblicato su 7 Dicembre 2014 da frontediliberazionedaibanchieri in ECONOMIA
I quattro cavalieri bancari (Bank of America, JP Morgan Chase, Citigroup e Wells Fargo) possiedono i quattro cavalieri del petrolio (Exxon Mobil, Royal Dutch/Shell, BP Amoco e Chevron Texaco), in tandem con Deutsche Bank,BNP, Barclays e altri vecchi colossi monetari europei. Ma il loro monopolio sull’economia globale non si ferma sull’orlo del pozzo petrolifero. Secondo i 10mila documenti societari depositati alla SEC, i quattro cavalieri bancari sono tra i primi dieci titolari di azioni di praticamente ogni società di Fortune 500. [1] Così sono gli azionisti delle banche centrali? Questa informazione va analizzata molto più da vicino. Le mie domande sulle agenzie di regolamentazione bancaria, in materia di partecipazione azionaria delle prime 25 aziende bancarie degli Stati Uniti furono poste con il Freedom of Information Act, prima di essere negate per motivi di “sicurezza nazionale”. Questo è piuttosto ironico, dal momento che molti azionisti bancari risiedono in Europa. Un archivio importante sulla ricchezza dell’oligarchia globale che possiede queste holding bancarie è l’US Trust Corporation, fondata nel 1853 e ora di proprietà di Bank of America. L’ultimo US Corporate Trust Director e Trustee Onorario fu Walter Rothschild. Altri direttori furono Daniel Davison di JP Morgan Chase, Richard Tucker di Exxon Mobil, Daniel Roberts di Citigroup e Marshall Schwartz di Morgan Stanley. [2]
J. W. McCallister, un insider dell’industria del petrolio con legami con la Casa dei Saud, ha scritto su ‘The Grim Reaper‘, che ha acquisito un’informazione dai banchieri sauditi secondo cui l’80% della proprietà della New York Federal Reserve Bank, di gran lunga il più potente ramo della Fed, è di sole otto famiglie, quattro delle quali risiedono negli Stati Uniti: Goldman Sachs, Rockefeller, Lehman e Kuhn Loeb di New York, i Rothschild di Parigi e Londra, la Warburg di Amburgo, i Lazards di Parigi e la Israel Moses Seifs di Roma. Thomas D. Schauf della CPA avvalora le affermazioni di McCallister, aggiungendo che dieci banche controllano tutti i dodici rami della Federal Reserve Bank. Nomina N. M. Rothschild di Londra, Banca Rothschild di Berlino, Banca Warburg di Amburgo, Banca Warburg di Amsterdam, Lehman Brothers di New York, Lazard Brothers di Parigi, Kuhn Loeb Bank di New York, Israel Moses Seif Bank dell’Italia, Goldman Sachs di New York e JP Morgan Chase Bank di New York. Schauf elenca William Rockefeller, Paul Warburg, Jacob Schiff e James Stillman quali individui che possiedono grandi quantità di azioni della FED. [3] Gli Schiff sono addetti alla Kuhn Loeb. Gli Stillman addetti alla Citigroup, essendosi sposati con il clan Rockefeller alla fine del secolo. Eustace Mullins arrivò alle stesse conclusioni nel suo libro I segreti della Federal Reserve, in cui mostra i grafici che collegano la Fed e le banche associate alle famiglie dei Rothschild, Warburg, Rockfeller e altre. [4] Il controllo che queste famiglie di banchieri esercitano sull’economia globale non può essere sottovalutato, ed è volutamente abbastanza avvolto nel segreto. Il loro ramo aziendale è rapido nel screditare qualsiasi informazione che smascheri questo cartello di banche centrali private come “teoria della cospirazione”. Eppure, i fatti restano.

La Casa dei Morgan
La Federal Reserve Bank è nata nel 1913, lo stesso anno negli USA il rampollo bancario J. Pierpont Morgan morì e laRockefeller Foundation fu costituita. La Casa dei Morgan presiede la finanza statunitense da un angolo tra Wall Street e Broadway, in qualità di quasi-banca centrale degli USA fin dal 1838, quando George Peabody la fondò a Londra. Peabody era un socio in affari dei Rothschild. Nel 1952 il ricercatore sulla Fed Eustace Mullins avanzò l’ipotesi che i Morgan non fossero altro che agenti dei Rothschild. Mullins scrisse che i Rothschild: “…preferivano operare in modo anonimo negli Stati Uniti dietro la facciata di JP Morgan & Company“. [5] L’autore Gabriel Kolko ha dichiarato, “le attività di Morgan nel 1895-1896 nella vendita di obbligazioni d’oro degli Stati Uniti in Europa, si basarono sull’alleanza con la Casa dei Rothschild“. [6] La piovra finanziaria dei Morgan avvolse rapidamente nei suoi tentacoli tutto il mondo. Morgan Grenfell operò a Londra. Morgan et C.ie governò Parigi. I Lambert, cugini dei Rothschild, istituirono la Drexel & Company di Philadelphia. La Casa dei Morgan supportò Astor, Dupont, Guggenheim, Vanderbilt e Rockefeller. Finanziò il lancio di AT&T, General Motors, General Electric e DuPont. Come i Rothschild di Londra e delle banche Barings, Morgan entrò a far parte della struttura di potere di molti Paesi.
Nel 1890 la Casa dei Morgan prestava alla banca centrale dell’Egitto, finanziava le ferrovie russe, manteneva le obbligazioni brasiliane dei governi provinciali e finanziava i progetti dei lavori pubblici argentini. La recessione del 1893 rafforzò ancor più Morgan. Quell’anno Morgan salvò il governo degli Stati Uniti dal panico bancario, formando un sindacato per sostenere le riserve statali, con un prestito di 62 milioni dollari in oro dei Rothschild. [7] Morgan era la forza trainante dell’espansione verso occidente degli Stati Uniti, del finanziamento e del controllo dei buoni delle ferrovie meridionali, attraverso patti di sindacato. Nel 1879 la Central Railroad di New York di Cornelius Vanderbilt, finanziata dai Morgan, adottò tariffe di spedizione preferenziali per supportare il monopolio della Standard Oil di John D. Rockefeller, cementando il rapporto Rockefeller/Morgan. La Casa dei Morgan finì sotto il controllo delle famiglie Rothschild e Rockefeller. Un titolo del New York Herald diceva, “Il Re della ferrovia forma un gigantesco trust“. J. Pierpont Morgan una volta dichiarò: “La concorrenza è un peccato“, ma poi opinò allegramente, “Pensa che tutti i concorrenti del traffico ferroviario ad ovest di St. Louis sono sotto il controllo di una trentina di uomini“. [8] Morgan ed Edward Harriman, banchiere della Kuhn Loeb, avevano il monopolio delle ferrovie, mentre le dinastie bancarie Lehman, Goldman Sachs e Lazard si unirono ai Rockefeller nel controllo della base industriale degli Stati Uniti. [9] Nel 1903 un trust bancario fu istituito dalle otto famiglie. Benjamin Strong del trust bancario fu il primo governatore della New York Federal Reserve Bank. Nel 1913, la creazione della Fed fuse il potere delle otto famiglie con il potere militare e diplomatico del governo degli Stati Uniti. Se i loro prestiti esteri non venivano ripagati, gli oligarchi potevano ora inviare i marines degli Stati Uniti a raccogliere i debiti. Morgan, Chase e Citibank formarono un sindacato del prestito internazionale. La Casa dei Morgan era accondiscendente con i Windsor e i Savoia. Kuhn Loeb, Warburg, Lehman, Lazard, Israel Moses Seifs e Goldman Sachs hanno avuto stretti legami con i reali europei. Nel 1895 Morgan controllava il flusso di oro degli Stati Uniti. La prima ondata di fusioni statunitensi avvenne alla sua infanzia e fu promossa dai banchieri. Nel 1897 vi furono sessantanove fusioni industriali. Nel 1899 milleduecento. Nel 1904 John Moody, fondatore del Moody Investor Services, disse che era impossibile parlare degli interessi di Rockefeller e Morgan in modo distinto. [10]
La sfiducia pubblica sulle fusioni si diffuse. Molti li considerarono dei traditori che lavoravano per i soldi della vecchia Europa. La Standard Oil di Rockefeller, l’US Steel di Andrew Carnegie e le ferrovie di Edward Harriman furono tutti finanziati dal banchiere Jacob Schiff di Kuhn Loeb, che lavorava a stretto contatto con i Rothschild europei. Diversi stati occidentali vietarono i banchieri. Il predicatore populista William Jennings Bryan fu tre volte il candidato democratico alla presidenza dal 1896 al 1908. Il tema centrale della sua campagna anti-imperialista era che gli USA stavano cadendo nella trappola della “servitù finanziaria a capitalista inglese“. William Howard Taft sconfisse Bryan nel 1908, ma da quel momento il predecessore e mentore di Taft, Teddy Roosevelt, fu costretto da questo populismo diffuso a promulgare lo Sherman Anti-Trust Act. Che poi continuò con la Standard Oil Trust. Nel 1912, si tennero le udienze Pujo, rivolte sulla concentrazione di potere a Wall Street. Nello stesso anno la moglie di Edward Harriman vendette le sue quote della Guaranty Trust Bank di New York a JP Morgan, creando il Morgan Guaranty Trust. Il giudice Louis Brandeis convinse il presidente Woodrow Wilson a chiedere la fine delle intersezioni dei consigli amministrativi. Nel 1914 il Clayton Antitrust Act fu approvato. Jack Morgan, figlio e successore di J. Pierpont, rispose invitando i clienti della Morgan Remington e Winchester ad aumentare la produzione di armi. Sostenne che gli Stati Uniti dovevano entrare nella Prima guerra mondiale. Pungolato dalla Fondazione Carnegie e da altri oligarchi, Wilson li appoggiò. Come scrisse Charles Tansill in L’America va in guerra: “Anche prima del fragore delle armi, la ditta francese dei Rothschild Freres informò la Morgan & Company di New York, suggerendo la flottazione di un prestito di 100 milioni di dollari, una parte consistente del quale doveva essere lasciato negli Stati Uniti per pagare gli acquisti francesi di beni statunitensi“. La Casa dei Morgan finanziò la metà dello sforzo bellico degli Stati Uniti, durante la ricezione delle commissioni che allinearono aziende come GE, Du Pont, US Steel, Kennecott e ASARCO. Tutti erano clienti della Morgan che anche finanziò la guerra anglo-boera in Sud Africa e la guerra franco-prussiana. La Conferenza di Pace di Parigi del 1919 fu presieduta da Morgan, che sostenne gli sforzi della ricostruzione sia tedeschi che alleati. [11]
Negli anni ’30 il populismo ritornò negli USA dopo che Goldman Sachs, Lehman Bank e altri approfittarono del crollo del 1929. [12] Il presidente della commissione bancaria del Congresso, Louis McFadden (D-NY), disse della Grande Depressione, “Non fu un incidente, ma un avvenimento attentamente artificioso… I banchieri internazionali cercarono di suscitare una situazione disperata qui, in modo che potessero imporsi come governanti di tutti noi“. Il senatore Gerald Nye (D-ND) presiedette un’indagine sulle munizioni nel 1936. Nye concluse che la Casa dei Morgan aveva gettato gli Stati Uniti nella prima guerra mondiale per proteggere i prestiti e creare una industria bellica in piena espansione. Nye poi produsse un documento dal titolo ‘La prossima guerra‘, che cinicamente parlava “del vecchio trucco della dea democrazia“, attraverso cui il Giappone poteva essere usato per trascinare gli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale. Nel 1937 Ii segretario degli Interni Harold Ickes avvertì sull’influenza delle “60 famiglie d’America”. Lo storico Ferdinand Lundberg scrisse un libro dallo stesso titolo. Il giudice della Corte Suprema William O. Douglas denigrò “l’influenza dei Morgan… la più perniciosa nell’industria e nella finanza di oggi.” Jack Morgan rispose spingendo gli Stati Uniti verso la seconda guerra mondiale. Morgan aveva stretti rapporti con le famiglie Iwasaki e Dan, i due clan più ricchi del Giappone, che possedevano Mitsubishi e Mitsui rispettivamente da quando le imprese apparvero nello shogunato del 17° secolo. Quando il Giappone invase la Manciuria, massacrando contadini cinesi a Nanchino, Morgan minimizzò l’incidente. Morgan ebbe anche stretti rapporti con il fascista italiano Benito Mussolini, mentre il nazista tedesco dr. Hjalmar Schacht fu un agente di collegamento della Morgan Bank durante la seconda guerra mondiale. Dopo la guerra i rappresentanti della Morgan incontrarono Schacht presso la Banca dei regolamenti internazionali (BRI) a Basilea, in Svizzera. [13]

La Casa dei Rockefeller
La BIS è la banca più potente del mondo, la banca centrale globale delle otto famiglie che controllano le banche centrali private di quasi tutte le nazioni occidentali e in via di sviluppo. Il primo presidente della BIS fu il banchiere dei Rockefeller Gates McGarrah, funzionario presso la Chase Manhattan e la Federal Reserve. McGarrah è il nonno dell’ex direttore della CIA Richard Helms. I Rockefeller, come i Morgan, avevano stretti legami con Londra. David Icke scrive ne ‘I figli di Matrix‘, che Rockefeller e Morgan erano solo “controfigure” dei Rothschild europei. [14] BIS è di proprietà di Federal Reserve, Banca d’Inghilterra, Banca d’Italia, Banca del Canada, Banca nazionale svizzera, Nederlandsche Bank, Bundesbank e Banca di Francia. Lo storico Carroll Quigley ha scritto, nel suo epico libro ‘Tragedy and Hope’, che la BIS era parte di un piano “per creare un sistema mondiale di controllo finanziario privato capace di dominare il sistema politico di ogni Paese e l’economia mondiale nel suo complesso… essere controllati in modo feudale dalle banche centrali del mondo che agiscono di concerto con accordi segreti.” Il governo degli Stati Uniti ebbe diffidenza storica verso la BIS, facendo lobbying, senza successo, per la sua scomparsa alla Conferenza di Bretton Woods del 1944. Invece il potere delle otto famiglie fu ingrandito con la creazione a Bretton Woods del FMI e della Banca Mondiale. La Federal Reserve si riprese le azioni della BIS solo nel settembre 1994. [15] La BIS detiene almeno il 10% delle riserve monetarie di almeno 80 banche centrali del mondo, del FMI e di altre istituzioni multilaterali. Opera da agente finanziario negli accordi internazionali, raccoglie informazioni sull’economia globale ed è prestatore di ultima istanza per evitare il collasso finanziario globale. La BIS promuove l’agenda del fascismo del monopolio capitalista. Diede un prestito ponte all’Ungheria negli anni ’90 per garantire la privatizzazione dell’economia di quel Paese. Servì ad incanalare il finanziamento delle otto famiglie di Adolf Hitler, guidate dalla J. Henry Schroeder e Mendelsohn Bank dei Warburg di Amsterdam. Molti ricercatori sostengono che la BIS è al nadir del riciclaggio globale dei narcodollari. [16] Non è un caso che la BIS abbia sede in Svizzera, luogo preferito per nascondere la ricchezza dell’aristocrazia mondiale e sede della P2 italiana, dei massoni della Loggia Alpina e del nazismo internazionale. Altre istituzioni controllate dalle otto famiglie sono il World Economic Forum, la Conferenza monetaria internazionale e l’Organizzazione mondiale del commercio.
Bretton Woods fu una manna per le otto famiglie. Il FMI e la Banca Mondiale sono stati al centro di questo “nuovo ordine mondiale”. Nel 1944 le prime obbligazioni della Banca Mondiale furono emesse da Morgan Stanley e First Boston. La famiglia francese Lazard fu sempre più coinvolta negli interessi della Casa dei Morgan. La più grande banca d’investimento della Francia, la Lazard Freres di proprietà delle famiglie Lazard e David-Weill, vecchi rampolli bancari genovesi rappresentati da Michelle Davive. Un recente presidente e CEO di Citigroup fu Sanford Weill. Nel 1968 Morgan Guaranty lanciò Euro-Clear, sistema di compensazione bancario con sede a Bruxelles sui titoli in eurodollari. Fu il primo tentativo del genere automatizzato. Alcuni presero a chiamarlo Euro-Clear “The Beast”. Bruxelles funge da quartier generale della nuova Banca centrale europea e della NATO. Nel 1973 i funzionari di Morgan s’incontrarono segretamente alle Bermuda per resuscitare illegalmente la vecchia casa dei Morgan, 20 anni prima che la legge Glass-Steagal venisse abrogata. Morgan e Rockefeller fornirono sostegno finanziario alla Merrill Lynch, sostenendo i Big 5 dell’investimento bancario statunitense. Merrill è ora parte di Bank of America.
John D. Rockefeller usò le sue ricchezze petrolifere per acquisire Equitable Trust, che aveva inghiottito alcune grandi banche e società dal 1920. La Grande Depressione contribuì a consolidare il potere dei Rockefeller. La loro banca Chase si fuse con la Kuhn Loeb Manhattan Bank, formando Chase Manhattan, cementando un rapporto familiare di lunga data. La Kuhn-Loeb aveva finanziato, insieme a Rothschild, il tentativo dei Rockefeller di diventare i monarchi del petrolio. La National City Bank di Cleveland rese disponibili a John D. il denaro necessario per intraprendere la monopolizzazione dell’industria petrolifera statunitense. La banca fu identificata nelle audizioni del Congresso come una delle tre banche di proprietà Rothschild negli Stati Uniti, negli anni 1870, quando i Rockefeller crearono laStandard Oil of Ohio. [17] Un socio dei Rockefeller alla Standard Oil fu Edward Harkness, la cui famiglia controllava la Chemical Bank. Un altro era James Stillman, la cui famiglia controllava la Manufacturers Hanover Trust. Entrambe le banche si fusero sotto l’ombrello della JP Morgan Chase. Due figlie di James Stillman sposarono due figli di William Rockefeller. Le due famiglie controllano anche una grossa fetta di Citigroup. [18]
Nel settore assicurativo, i Rockefeller controllano Metropolitan Life, Equitable Life, Prudential and New York Life. Le banche dei Rockefeller controllano il 25% di tutte le attività delle 50 maggiori banche commerciali degli Stati Uniti e il 30% di tutte le attività delle 50 più grandi compagnie di assicurazione. [19] Le imprese di assicurazione, la prima negli Stati Uniti fu lanciata dai massoni attraverso la loro Woodman of America, svolgono un ruolo chiave nel traffico in narcodollari alle Bermuda. La società controllate da Rockefeller comprendono Exxon Mobil, Chevron Texaco, BP Amoco, Marathon Oil, Freeport McMoran, Quaker Oats, ASARCO, United, Delta, Northwest, ITT, International Harvester, Xerox, Boeing, Westinghouse, Hewlett-Packard, Honeywell, International Paper, Pfizer, Motorola, Monsanto, Union Carbide e General Foods. La Fondazione Rockefeller ha stretti legami finanziari con le fondazioni Ford e Carnegie. Altri sforzi filantropici della famiglia: Rockefeller Brothers Fund, Rockefeller Institute for Medical Research, General Education Board, Rockefeller University e Università di Chicago, che sforna un flusso costante di economisti di estrema destra apologeti del capitalismo internazionale, tra cui Milton Friedman. La famiglia possiede 30 Rockefeller Plaza, dove l’albero di Natale nazionale viene illuminato ogni anno, e il Rockefeller Center. David Rockefeller fu determinante nella costruzione delle torri del World Trade Center. La principale sede della famiglia Rockefeller è un massiccio complesso nello Stato di New York, conosciuto come Pocantico Hills. Possiede anche un appartamento di 32 camere sulla 5th Avenue a Manhattan, una villa a Washington DC, Monte Sacro Ranch in Venezuela, piantagioni di caffè in Ecuador, diverse aziende in Brasile, una tenuta a Seal Harbor, nel Maine e resort nei Caraibi, Hawaii e Puerto Rico. [20]
Le famiglie Dulles e Rockefeller sono cugine. Allen Dulles ha creato la CIA, assistito i nazisti, coperto l’assassinio di Kennedy con la sua fasulla Commissione Warren e raggiunto un accordo con i Fratelli musulmani per creare assassini mentalmente controllati. [21] Il fratello John Foster Dulles presiedette il falso trust della Goldman Sachs prima del crollo del mercato azionario nel 1929 e aiutò il fratello a rovesciare i governi di Iran e Guatemala. Entrambi erano Skull & Bones, attivi nel Council on Foreign Relations (CFR) e massoni di 33° grado. [22] I Rockefeller contribuirono a formare il Club di Roma orientato verso lo spopolamento, presso la tenuta di famiglia di Bellagio, in Italia. Nel loro immobile di Pocantico Hills crearono la Commissione Trilaterale. La famiglia è uno dei principali finanziatori del movimento eugenetico che produsse Hitler, la clonazione umana e l’attuale ossessione sul DNA negli ambienti scientifici statunitense. John Rockefeller Jr. fu a capo del Consiglio sulla popolazione fino alla morte. [23] Il figlio, omonimo, è senatore del West Virginia. Il fratello Winthrop Rockefeller era vice-governatore dell’Arkansas e l’uomo più potente di quello Stato fino al suo decesso nel 2006. Nell’intervista dell’ottobre 1975 a Playboy Magazine, il vicepresidente Nelson Rockefeller, che era anche governatore di New York, articolò la paternalistica visione del mondo della sua famiglia: “Sono un grande sostenitore della pianificazione totale mondiale, della pianificazione economica, sociale, politica, militare.” Ma di tutti i fratelli Rockefeller, è David, fondatore della Commissione Trilaterale (TC) ed ex presidente della Chase Manhattan, che ha guidato l’agenda globale fascista di famiglia. Ha difeso lo Scià di Persia, il regime sudafricano dell’apartheid e la giunta cilena di Pinochet. Fu il più grande finanziatore del CFR, della TC e (durante la guerra del Vietnam), del Comitato per una pace effettiva e duratura in Asia, una miniera d’oro contrattuale per coloro che hanno passato la loro vita fuori dai conflitti.
Nixon gli chiese di essere il segretario del Tesoro, ma Rockefeller rifiutò, sapendo che il suo potere era molto più saldo al timone della Chase. L’autore Gary Allen scrive su ‘Dossier Rockefeller’ che nel 1973 “David Rockefeller incontrò ventisette capi di Stato, tra cui i governanti della Russia e della Cina Rossa.” Dopo il golpe della Banca Nugan Hand/CIA del 1975 contro il Primo ministro australiano Gough Whitlam, la Corona inglese nominò suo successore Malcolm Fraser, che si precipitò negli Stati Uniti incontrando il presidente Gerald Ford dopo aver conferito con David Rockefeller. [24]

Note
[1] 10K Filings of Fortune 500 Corporations to SEC. 3-91
[2] 10K Filing of US Trust Corporation to SEC. 6-28-95
[3] “
The Federal Reserve ‘Fed Up’. Thomas Schauf. 1-02
[4] The Secrets of the Federal Reserve. Eustace Mullins. Bankers Research Institute. Staunton, VA. 1983. p.179
[5] Ibid. p.53
[6] The Triumph of Conservatism. Gabriel Kolko. MacMillan and Company New York. 1963. p.142
[7] Rule by Secrecy: The Hidden History that Connects the Trilateral Commission, the Freemasons and the Great Pyramids. Jim Marrs. HarperCollins Publishers. New York. 2000. p.57
[8] The House of Morgan. Ron Chernow. Atlantic Monthly Press NewYork 1990
[9] Marrs. p.57
[10] Democracy for the Few. Michael Parenti. St. Martin’s Press. New York. 1977. p.178
[11] Chernow
[12] The Great Crash of 1929. John Kenneth Galbraith. Houghton, Mifflin Company. Boston. 1979. p.148
[13] Chernow
[14] Children of the Matrix. David Icke. Bridge of Love. Scottsdale, AZ. 2000
[15] The Confidence Game: How Un-Elected Central Bankers are Governing the Changed World Economy. Steven Solomon. Simon & Schuster. New York. 1995. p.112
[16] Marrs. p.180
[17] Ibid. p.45
[18] The Money Lenders: The People and Politics of the World Banking Crisis. Anthony Sampson. Penguin Books. New York. 1981
[19] The Rockefeller File. Gary Allen. ’76 Press. Seal Beach, CA. 1977
[20] Ibid
[21] Dope Inc.: The Book That Drove Kissinger Crazy. Editors of Executive
 
ITALIA: DITTATURA TELECOMANDATA DALL'ESTERO!





di Gianni Lannes


Vediamo se indovinate chi è il fantoccio eterodiretto di turno nel marcio palazzone romano, che recentemente è andato da Obama a prendere ordini, come i suoi predecessori. Piazzato per volontà straniera dall'abusivo Napolitano, ma non votato dal popolo italiano.Vanta come consulente internazionale Michael Leeden, un terrorista nordamericano della White House, cacciato dall'Italia nei tempi passati, coinvolto nella strage di Bologna (ma non solo), nella strategia della tensione alimentata dalla Central Intelligence Agency, e in trame rosso-nere.


Italicum? Almeno Mussolini ai tempi della fascistissima legge Acerbo, aveva contro in Parlamento, giganti del calibro politico, intellettuale e morale di Gramsci e Matteotti, oggi invece circolano nelle due Camere, pingo pallini, quaquaraquà, affaristi e leccapiedi. Un Parlamento in punta di diritto illegittimo, qualificato così dalla stessa Corte costituzionale (sentenza numero 1 dell'anno 2014) che però, ha impiegato solo 9 anni per rendersene conto, e solo dopo circostanziata denuncia di cittadine e cittadini, invece di sciogliersi, manomette definitivamente la Costituzione, già stracciata dal Trattato di Lisbona (firmato da Prodi e D'Alema nel 2007), e impone una nuova legge truffa elettorale, decisamente abominevole, oltre che seguitare a tartassare il popolo sovrano sulla carta.

Il punto è che comanda la massoneria dal 1861, alla quale è in parte affiliato anche il Vaticano. Purtroppo, l'opinione pubblica non ha alcun peso nel belpaese; peggio nei fatti, non esiste alcuna opposizione politica, ma il solito, inutile chiacchiericcio di tifoserie e clan. A proposito, attualmente quanti sono i magistrati tesserati, ossia obbedienti a logge e riti occulti in barba alla legge? La prima rivoluzione è interiore, ma nello Stivale (isole comprese) latitano il pensiero indipendente e l'azione coinvolgente. La dittatura non si riforma, ma si combatte e si annienta, o si subisce come nel caso tricolore. Ma quale Stato di diritto se non ci sono giustizia, indipendenza, dignità, sovranità e libertà?


Pubblicato da Gianni Lannes a 07:35 Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Pinterest



Etichette: A FUTURA MEMORIA
 
15.4.15

STRAGE DI USTICA: SILENZIO E SEGRETO GOVERNATIVO DI ROMANO PRODI




di Gianni Lannes

Anche questo atto parlamentare, indirizzato al governo di Romano Prodi, non ha avuto risposta! In quell'esecutivo agli interni c'era Giorgio Napolitano, mentre agli esteri figurava Dini, alla difesa Andreatta e al commercio Bersani. L'allora primo ministro Prodi ha opposto al giudice istruttore Rosario Priore, il segreto di Stato proprio su Israele.

stralcio sentenza-ordinanza del giudice istruttore Priore (31 agosto 1999)




Pubblicato da Gianni Lannes a 18:10 Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Pinterest



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STRAGE DI USTICA: I SEGRETI INDICIBILI



Kfir di Israele





di Gianni Lannes




Nessun magistrato o politicante ci ha ancora detto cosa è accaduto al Dc9 Itavia, e chi ha reciso l’esistenza delle 81 persone a bordo. E sono trascorsi 35 anni. Se fosse stato un incidente, perché coprire ancora verità non scomode e sicuramente confessabili?




Ho fatto un sogno e ve lo racconto spontaneamente, senza cesure. Dunque, attenzione: si tratta di fantasie oniriche, una narrazione buona tutt'al più per una fiction.

Il movente? Il giorno, anzi la sera del trasporto dell'uranio arricchito al 93 per cento, dalla Francia all’Irak è proprio quello del 27 giugno 1980. Il governo francese, tramite i suoi servizi segreti, sapeva che il Mossad era al corrente del trasferimento di materiale fissile. Infatti, lo Sdece sapeva che con ogni probabilità i servizi israeliani avevano appurato la data in cui sarebbe stata effettuata la consegna del materiale strategico. E allora? Temendo un attentato, chiesero ai colleghi italiani (il piduista Santovito & soci) di collaborare per la buona riuscita dell'operazione di trasporto. Anche il governo italiano era della partita, poiché interessato al trasferimento della tecnologia nucleare per estrarre plutonio, dopo aver sottoscritto alcuni contratti miliardari con l'Irak in cambio di petrolio e montagne di dollaroni.

E così, insieme come per altre operazioni coperte, i governi italo-francesi e i rispettivi servizi di sicurezza, concordarono un piano per beffare il Mossad e la Cia. Anche Washington era in polemica con i francesi, perché temeva che l'Irak potesse dotarsi della bomba atomica. Gli israeliani, addirittura, ne erano terrorizzati. Ma quale piano misero a punto? Il Dc 9 Itavia fu sacrificato ed usato come specchietto per le allodole. E, quindi, poiché aveva accumulato notevole ritardo e scendeva sulla stessa aerovia, fu trattenuto all'aeroporto Marconi altri 20 minuti, per farlo transitare appena prima del velivolo contenente il carico strategico. Per motivi di sicurezza il trasporto di materiale pericoloso viene normalmente effettuato con aerei cargo che hanno caratteristiche esterne diverse dai normali aerei di linea. Quella volta, invece, i francesi e gli italiani, per non far capire all'aviazione israeliana qual era il velivolo da attaccare, caricarono l'uranio su un velivolo camuffato in modo che apparisse del tutto simile ad un Dc9. E così venne ritardata la partenza (c'è un documento che l'attesta) del Dc9 Itavia, in modo da far transitare entrambi i velivoli a breve distanza l'uno dall'altro, come si evince anche dal tracciato radar. Ecco il perché di quell'inconfessabile, di quell’indicibile.


Ma non è tutto. C’era un Mirage francese che tallonava il Dc9, in modo da sembrare la sua scorta e così disorientare eventuali assalitori che avrebbero eventualmente colpito nell’unica zona radar cieca del Mediterraneo (il punto Condor), lungo il tragitto del volo francese. Ecco perché Naldini e Nutarelli (assassinati nel 1988) sull’F 104, incrociando il volo IH 870 lanciarono l’allarme generale tre volte.


Il presidente Carter si era dato un gran da fare al vertice di Venezia del 22 e 23 giugno 1980 per convincere gli alleati italo-francesi a desistere, a non violare le disposizioni internazionali, a non dar corso a certe forniture.


Ma come si giunse alla tragedia? Quando furono rilevate inequivocabili segnali di un'imminente azione dell’aviazione israeliana, scattò l’allarme e da più siti di terra e di mare si levarono in volo aerei da guerra. Ci fu, infatti, una battaglia aerea e, nel corso di essa, fu colpito il Dc9, ma non solo. La cosa più grave è che l'aereo civile effettuò un ammaraggio e non fu soccorso nonostante la sua posizione nel Tirreno meridionale fosse ben nota alle autorità militari italiane.



Sia chiaro una volta per tutte. La Libia non ha nulla a che vedere con la strage di Ustica. La storia del Mig è stata inserita in un secondo momento dal Sios Aeronautica e dal Sismi, per confondere con il classico gioco delle tre carte, le idee ai magistrati che avrebbero eventualmente indagato. In realtà, a precipitare in Calabria fu un aereo diverso, un Mirage o un Kfir. Infatti, immediatamente dopo la caduta, alcuni P3C Orion nordamericani si levarono in volo da Sigonella e setacciarono nottetempo la Sila, rintracciando il relitto, che all’alba del 28 giugno fu piantonato da militari italiani, impedendo così il diffondersi della notizia. Al suo posto fu piazzato un Mig 23 fatto decollare in seguito da Pratica di Mare. E quel pilota morto? In realtà era premorto. Si trattava di un cadavere tolto da una cella refrigerante dell’aeroporto militare di Gioia del Colle. Insomma, mandarono in onda, un depistaggio con tanto di messinscena per posdatare l'evento. In sostanza, a Castelsilano non è precipitato nessun Mig la sera del 27 giugno 1980. Quello che è stato rinvenuto è solo il caccia che s'è voluto far trovare per nascondere una ben diversa realtà. Quella, per esempio, che avrebbe fatto figurare altre nazioni tra le principali protagoniste della battaglia aerea.


Dietro la faccenda di Castelsilano si nasconde qualcosa che richiama il gioco delle scatole cinesi: un depistaggio che contiene un depistaggio che, a sua volta, contiene un altro depistaggio. Quindi, la storiella del Mig 23 ha avuto una duplice caratterizzazione: la prima, volta a posdatare la caduta del Mig (18 luglio 1980?) rispetto all’evento Ustica (27 giugno 1980); la seconda, finalizzata ad occultare la verità sul velivolo effettivamente caduto (Mirage o Kfir), il quale è stato sostituito col Mig 23, vale a dire col velivolo che s’è voluto far trovare. E non è tutto. Perché esiste una terza peculiarità che va evidenziata sul depistaggio del Mig. E infatti, esistono concrete possibilità che dietro il Mig 23 si nasconda qualcosa di più articolato, quel quid di inconfessabile che lo lega inevitabilmente ai veri motivi dell’abbattimento del Dc9 Itavia, e che nulla ha a che fare col tentativo dei nordamericani di uccidere Gheddafi. In quest’ultima caratteristica è l'autentico scopo del depistaggio del Mig 23. Questa è stata la consegna, non si doveva rivelare la vera nazionalità. E’ spuntata così la messinscena della pista libica; dovevano tenere buona l’opinione pubblica. Ci voleva un capro espiatorio buono per tutte le stagioni. Allora si è pensato di addossare la responsabilità a quel Gheddafi imprevedibile, che poi ha fatto la vittima per ricattare l’Italia.

Era stata messa in preventivo la possibilità che gli israeliani potessero colpire il Dc9 per errore. Le autorità francesi ed italiane sapevano che c’era un elevato margine di probabilità che l’operazione di copertura ed inganno sfociasse in tragedia. Lo sapevano e non hanno fatto nulla per impedirlo. Lo sapevano e addirittura resero ancora più probabile l'accadimento quando, da mostri professionisti, collaudati e impuniti del crimine, decisero di far scortare l’I-TIGI da un loro aereo militare. E’ proprio questo che rende inconfessabile lo scenario. E l’hanno fatto perché in tal modo, se gli israeliani, vale a dire i sabotatori, avessero attaccato, molto probabilmente sarebbe stato, com’è poi accaduto, proprio il Dc9 a rimetterci le penne. Il volo IH 870, non il velivolo francese camuffato, che poi, dopo la battaglia aerea, passò indisturbato e portò a termine la missione, come ha certificato l’IAEA con l’ispezione del 28 giugno 1980.


Che ruolo hanno avuto i politicanti italiani, francesi ed israeliani in questa tragedia inconfessabile? Chi scelse di "sacrificare" il Dc9 Itavia? Una strage simile può suggerire l’idea di un affare spropositato, di una tangentopoli irrispettosa di ogni regola e di ogni valore, compresa la vita umana.


Infine, dietro le quinte c'è ancora chi si muove per costringere altri a dimenticare; e in questo disegno falsifica gli indizi e le prove, alza polveroni, produce delitti, commissiona suicidi e minaccia. Sangue, tanto sangue, non importa se innocente, purché scorra a fiumi. E sia d'avvertimento a chi dovrebbe e non vuol capire. La strage di Bologna del 2 agosto 1980 vi dice niente?


Pubblicato da Gianni Lannes a 19:20 Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Pinterest



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La storia dell’umanità su questo pianeta è la più grande menzogna mai raccontata






La storia dell’umanità su questo pianeta è la più grande menzogna mai raccontata e scritta. Non vedo l’ora che la verità venga esposta e che i falsi libri di storia vengano bruciati! I mass-media sono complici di un insabbiamento di proporzioni epiche!

Ormai ci sono le prove inconfutabili che la storia umana è completamente da riscrivere! Il vero schiavo è quello che DIFENDE il padrone, perché è quello che non E' PIU' CAPACE d'immaginarsi la LIBERTA' !!!

Una cultura basata quasi esclusivamente sulla menzogna, una società che accetta felicemente tutte le favole che gli vengono raccontate, questo è il mondo in cui viviamo!

Dall’inizio della nostra storia siamo stati indottrinati con falsità raccapriccianti, siamo stati indotti a credere in cose che letteralmente non erano né in cielo né in terra, menzogne crudeli che ci hanno resi schiavi di un sistema finalizzato al dominio assoluto di tutto ciò che esiste, fin anche a ciò che di più intimo abbiamo: la nostra stessa volontà. Il tutto è stato fatto in una maniera ben precisa, attraverso il Divide et impera , il principio secondo il quale, per dominare nel miglior modo una popolazione, è necessario creare disordini odi e rivalità all’interno di essa.

Tutto ciò che è falso sta crollando lo vediamo dappertutto: la comunità europea doveva unire i popoli e portare pace e ricchezza e invece è servita all’esatto contrario, ora tutti sanno che è spacciata bisogna solo capire quando avverrà il suo crollo; la nato doveva servire a difendere i popoli occidentali dall’aggressore russo invece è stata soltanto uno strumento di aggressione e sottomissione, nessuno ci crede più e non appena l’Europa sarà costretta a fare accordi con la Russia per il proprio approvvigionamento di gas sarà anche la fine di questa organizzazione; il potere bancario doveva portare ricchezza e benessere invece è servito solamente a renderci schiavi di una moneta privata creata a debito che sarà schiacciata dall’imminente ritorno al gold standard; gli OGM dovevano portare salute e una maggiore produzione alimentare e hanno portato solo inquinamento e malattie, adesso non li vuole più nessuno…


La religione doveva avvicinare i popoli a Dio, cosa a fatto invece?
Sarà l’ultima istituzione a crollare ma il boato si sentirà forte e a lungo.
L’era dell’inganno è finita, non vogliano più i vostri falsi eroi ora per noi è tempo di unirci e ritrovare la centralità dell’essere umano.


Nonostante i vostri sforzi per separarci dai nostri simili e dal nostro io interiore un pugno di persone ha deciso di unirsi, indipendentemente dalle distanze fisiche, in un unico credo: quello di poter vivere in un mondo migliore, un mondo in cui non ci fossero più guerra, povertà, disparità e separazione.


Prima ci dicevano che eravamo dei poveri pazzi bistrattati da tutti ma ora stiamo crescendo e le cose stanno cambiando in numero e in efficacia. Non c’è più spazio per la separazione, avete cercato per millenni di dividerla ma in questo momento l’umanità è più unita che mai.


Francesco Davoli, FB
https://www.facebook.com/francesco.davoli.92/videos/719953651456814/



http://www.macrolibrarsi.it/libri/__scoperte-mediche-non-autorizzate-libro.php?pn=1184
 
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bon cominciamo da qui..................
 

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