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<LI id=menu-item-11771 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11771">Covert Operation <LI id=menu-item-11773 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11773">Difesa <LI id=menu-item-11772 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11772">Eurasia <LI id=menu-item-11770 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11770">Geopolitica <LI id=menu-item-11778 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11778">Giappone <LI id=menu-item-11769 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11769">Imperialismo <LI id=menu-item-11775 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11775">Storia <LI id=menu-item-11774 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11774">Tecnologia <LI id=menu-item-11777 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11777">Varie Cinque Occhi e rivoluzioni colorate

maggio 26, 2015 Lascia un commento

Wayne Madsen Strategic Culture Foundation 26/05/2015 L’ultima informazione da Edward Snowden è la presentazione PowerPoint classificata dalla National Security Agency (NSA) che descrive dettagliatamente come l’alleanza dell’intellgience elettronica dei Cinque Occhi tra Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Australia e Nuova Zelanda ha cospirato con i promotori delle rivoluzioni basate sui social media, come la “primavera araba”, per abbattere governi eletti democraticamente e no. Tuttavia, le diapositive di PowerPoint sono state parzialmente redatte nei punti chiave dai dubbi censori di First Look Media, finanziati dal fondatore di e-Bay, il miliardario Pierre Omidyar. Le diapositive di PowerPoint illustrano come, nel novembre 2011, NSA; Communications Security Establishment (CSE) del Canada, oggi Communications Security Establishment Canada (CSEC); Defense Signals Directorate (DSD) dell’Australia, oggi Australian Signals Directorate (ASD); Government Communications Security Bureau (GCSB) della Nuova Zelanda; e Government Communications Headquarters (GCHQ) inglese crearono un metodo non solo per monitorare, ma controllare cellulari e social network utilizzati per le rivolte socio-politiche. Il programma, noto come “Synergizing Network Analysis Tradecraft”, è stato sviluppato dal Network Tradecraft Advancement Team o NTAT dei Cinque Occhi. Gli sforzi della NTAT erano diretti contro dispositivi con cui “i servizi voce e dati interagiscono”. Questi dispositivi comprendono smart phone e altri dispositivi dati e vocali portatili. Nel novembre 2011 le rivolte della primavera araba erano in pieno svolgimento con i governi del tunisino Zin Abidin Bin Ali, dell’egiziano Hosni Mubaraq e del libico Muammar Gheddafi rovesciati, e disordini antigovernativi in Siria, Yemen, Bahrayn e Marocco. I Cinque Occhi s’incontrarono per discutere come utilizzare l’operazione classificata dal nome in codice IRRITANT HORN, in future “primavere arabe” in “diversi Paesi”. Gli esperti dell’intelligence dei segnali formularono piani per utilizzare le lezioni apprese nella primavera araba attaccando i server in “Paesi non dei Cinque Occhi” sfruttando operazioni MITM (“man-in-the-middle“) e di “raccolta dati sul posto e in transito”. Un’operazione per sfruttare le reti mobili correlata aveva il nome in codice CRAFTY SHACK. Le diapositive mostrano che tra i Paesi in cui i server per applicazioni mobili furono colpiti dai Cinque Occhi vi erano Francia, Cuba, Senegal, Marocco, Svizzera, Bahamas e Russia. Le informazioni cercate dai partner dell’intelligence dei segnali occidentali includevano “geolocalizzazione e informazioni sulla proprietà della rete di ogni indirizzo IP” consistenti nel “nome del proprietario della rete, nome del gestore, ASN (rete di servizi avanzati), continente, Paese, regione, città, latitudine e longitudine e ogni altro dettaglio correlato”. Non interessavano ai Cinque Occhi applicazioni come Google, mobile banking e iTunes. È interessante notare che, secondo un PowerPoint TOP SECRET/SI (Intelligence Speciale), un sistema dei Cinque Occhi dal nome in codice EONBLUE fu utilizzato per colpire gli utenti Blackberry in Arabia Saudita. Di tutti i Paesi in cui le manifestazioni della primavera araba iniziarono, l’Arabia Saudita agì rapidamente reprimendo brutalmente le proteste di piazza. L’interesse dei Cinque Occhi nelle comunicazioni mobili dell’Arabia Saudita, durante le operazioni IRRITANTE HORN, indicherebbe l’esistenza di un doppio scopo in tale sorveglianza. NSA e partner, nell’azione offensiva della “guerra dell’informazione”, potrebbero aver guidato i manifestanti in Egitto, Libia, Siria e altri Paesi nelle sommosse antigovernative attraverso le operazioni MITM, mentre avvertirono le autorità in Arabia Saudita sui piani per inscenare dimostrazioni antigovernative nel Paese. Un’altra operazione dei Cinque Occhi mirava a Samsung, Nokia e altri utenti della rete mobile Warid-Congo nella Repubblica del Congo. CSE vantava in una diapositiva di PowerPoint di avere “l’elenco degli smartphone più popolari tra i clienti di Warid Congo e i numeri dei loro international mobile subscriber identity (IMSI)”. Gli IMSI sono assegnati ad ogni utente GSM. Warid, di proprietà dello sceicco Nahayan bin Mubaraq al-Nahayan, ministro della cultura, gioventù e sviluppo sociale degli Emirati Arabi Uniti, di Abu Dhabi, fornisce anche servizi di telefonia mobile in Uganda, Repubblica di Georgia, Costa d’Avorio e Pakistan.
L’interesse dei Cinque Occhi nel fomentare una rivolta sociale basata sui media nella Repubblica del Congo è interessante. Il Paese è guidato dal 1997 dall’autoritario presidente Denis Sassou-Nguesso considerato fermamente filo-francese. La Repubblica del Congo è uno dei principali produttori di petrolio della regione e l’alleanza anglofona dei Cinque Occhi certamente è interessata a sostituire il presidente con uno più in linea con Stati Uniti e Gran Bretagna. L’interesse sul Congo fornisce altre prove sugli analisti militari e civili NSA, che trascorrono lunghe ore di guardia, dedicando le loro carriere in sostanza più alle compagnie petrolifere inglesi e degli Stati Uniti che alla sicurezza nazionale. Appena quattro mesi dopo la riunione NTAT dei Cinque Occhi, una protesta di massa parzialmente basata sui social media esplose nel quartiere Talangai di Brazzaville, capitale congolese. In un dispaccio dall’ambasciata degli Stati Uniti a Brazzaville del 26 marzo 2012 si legge: “I manifestanti esprimono malcontento verso il governo della Repubblica del Congo, per la gestione delle indennità a coloro che hanno perso le case nell’esplosione del deposito di munizioni del Reggimento Blindato, il 4 marzo. Fonti dell’ambasciata hanno riferito di aver udito colpi di pistola nel luogo della protesta, sulla Marien Ngouabi Avenue, vicino al mercato Talangai. I manifestanti marciano verso il Palazzo Presidenziale. Ai cittadini degli Stati Uniti si consiglia di evitare il quartiere Talangai e l’area circostante il palazzo presidenziale per tutto il giorno”. L’ambasciata sembrava conoscere i piani dei manifestanti, forse con l’aiuto dell’intelligence fornita da IRRITANT HORN e CRAFTY SHACK. Nel gennaio 2012, appena due mesi dopo la riunione NTAT, proteste anti-governative scoppiarono in Senegal, altro Paese preso di mira da IRRITANT HORN/CRAFTY SHACK, dopo che il presidente Abdoulaye Wade, sostenitore degli Stati Uniti d’Africa di Muammar Gheddafi, annunciò che avrebbe concorso per un terzo mandato. La portavoce del dipartimento di Stato di allora, l’infame Victoria Nuland di “euromajdan”, esortò l’85.enne Wade a passare il potere a “The Next Generation”. Wade fu sconfitto alle elezioni il mese dopo lo scoppio dei disordini violenti a Dakar, capitale del Senegal. OSI e International Crisis Group pesantemente finanziati da Soros, diedero un sostegno significativo alle proteste di Brazzaville e Dakar.
Le diapositive di PowerPoint descrivono anche un browser web mobile cinese fu scoperto da un analista del GCHQ “perdere” IMSI; gli MSISDN (Mobile International Subscriber Numbers Directory) collegati alle carte SIM; le International Mobile Station Equipment Identities (IMEI) univoche per ogni dispositivo mobile utilizzato, tra l’altro, per tracciare cellulari rubati o “in fuga”; e altre informazioni specifiche dei dispositivi. Anche se parzialmente redatto, l’ultima rivelazione sul NSA conferma il nesso tra sorveglianza dell’intelligence dei Cinque Occhi e misure attive a sostegno del rovesciamento dei governi in Medio Oriente e altrove. Le informazioni verificano la convergenza tra “rivoluzioni colorate” della rete Open Society Institute (OSI) di George Soros e del National Endowment for Democracy (NED) e attività di sorveglianza dei Cinque Occhi. C’è anche una correlazione evidente tra l’operazione dei “falsi Twitter” dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) a Cuba, noto come “Zun Zuneo”, e IRRITANT HORN. Zun Zuneo o “Proyecto ZZ”, mirava a formare “folle intelligenti” a Cuba per protestare contro il governo e cercarne il rovesciamento con la “primavera cubana”. E’ importante notare che IRRITANT HORN mirava a sorvegliare la rete mobile e i social media di Cuba e alle operazioni MITM. Zun Zuneo utilizzava due aziende del Costa Rica, Contractor Creative Associates International e Mobile Accord of Denver, che ottennero 400000 numeri di cellulare della Cubacel, che ora appaiono nel programma IRRITANT HORN dei Cinque Oocchi, ed iniziarono ad inviare messaggi di testo sui Twitter cubani, presumibilmente provenienti dalla Spagna. A Zun Zuneo partecipava anche una società di copertura nelle Isole Cayman, MovilChat, che utilizzava un conto corrente bancario per finanziare segretamente Zun Zuneo. Il finanziamento dell’USAID a Zun Zuneo fu distolto segretamente da un ignoto progetto USAID in Pakistan. Il conto bancario utilizzato da USAID e MovilChat era presso la filiale delle Isole Cayman della Banca delle Bermuda NT Butterfield & Son Ltd. The Carlyle Group, insieme alla Canadian Imperial Bank of Commerce (CIBC) è azionista della banca. USAID ha utilizzato una tecnologia simile a Zun Zuneo per mobilitare “folle intelligenti” in Moldova, Filippine e Ucraina. Il 1 maggio 2014, le proteste di massa contro il governo della Cambogia sembra siano state istigate da un’operazione stile “folla intelligente” via Twitter di USAID/CIA. Affinando la loro “tradecraft network” nei Paesi arabi e a Cuba, i Cinque Occhi erano ben preparati a sostenere l’insurrezione di Piazza Maidan a Kiev nei primi mesi del 2014. Il programma IRRITANT HORN rivela che non c’è differenza tra le operazioni di “manipolazione della democrazia” di Soros e Nuland e la sorveglianza dei social media dell’alleanza dei Cinque Occhi. La ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line Strategic Culture Foundation.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora


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PAROLE, PAROLE, PAROLE..........
Pubblicato su 26 Maggio 2015 da FRONTE DI LIBERAZIONE DAI BANCHIERI - CM in IPHARRA
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, il massimo organo giuridico di questa Repubblica, sui media si sono sprecati fiumi di parole ( inutili ) da parte di tutti i rappresentanti della cosiddetta opposizione.
I pensionati vittime di questo sopruso sono circa 5 milioni.
Se le opposizioni, da SEL alla Lega passando per il M5S, fossero serie ed avessero veramente a cuore gli interessi della gente, avrebbero fatto “ quadrato” ed si sarebbero prodigate per portare, a circondare il Parlamento, almeno 500.000 persone interessate alla questione.
Ho detto 500.000, che sono il 10%.
Non gli è neanche passato per la testa.
Per “ lavarsi” la coscienza hanno continuato a blaterare in televisione, a scrivere sui social network, sui giornali……gli manca solo un rotolo di carta igienica.
Parole per i gonzi, inutili e vuote: i soli fatti.
Ma se avessero fatto “ quadrato” 500.000 persone ci sarebbero andate a circondare il Parlamento?
Credo di no.
Ormai quel che resta di quello che una volta fu un popolo, pensa la suo piccolo orticello ( fino a quando glielo lasciano) e se ne frega del bene comune.
Continuare a seguire questi politici, a fare opera di informazione per questa massa magmatica umana non ha più né senso né significato.
Per questi motivi, tra non molto, questo blog cesserà le pubblicazioni e verranno cancellate le pagine ad esso collegate.
Non esiste un Dio che combatta per i pavidi.
Claudio Marconi

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posted by Antonio Maria Rinaldi
CONSIDERAZIONI SULLE CONSIDERAZIONI DI VISCO (di Nino Galloni)



Ci sarebbero quattro “considerazioni sulle considerazioni” finali del governatore Visco di ieri.
1) La ripresa: comprensibile che a certi livelli si cerchi di dire che è iniziata la ripresa. Con un tasso di crescita del PIL inferiore a quello di incremento della popolazione residente, quindi, con diminuzione del PIL pro capite, è difficile che i consumi si riprendano. Ovviamente se la classe media viene terrorizzata dal bail in (esproprio dei correntisti, depositanti e clienti in genere delle banche in difficoltà), può darsi che qualcuno – persa per persa – attinga al risparmio per comprarsi una macchina nuova o farsi un bel viaggetto. Può darsi ma non è una tesi economica molto fondata.
2) Riforme: necessarie per la ripresa secondo il Governatore; in genere, si è trattato, fin dai tempi di Monti (ma si può partire da quello Dini), di misure recessive; a parte le esortazioni liturgiche ed ecumeniche contro gli sprechi e la corruzione: cose vere, intendiamoci, ma per far prevalere l’onestà e la legalità, non credo ci vogliano “riforme”!
3) Grecia. Preoccupazioni? Beh, sì: per la Grecia se non esce subito dell’euro, anche per noi se tale uscita dovesse avvenire con caratteri di traumaticità (ma solo se il probabile deprezzamento dei titoli di Stato degli altri Paesi mediterranei rimasti nell’euro sui mercati secondari dovesse accompagnarsi ad una miope, pedissequa e assurda decisione delle autorità di far crescere i tassi di interesse sulle nuove emissioni). Con il ritorno alla moneta sovrana, la Grecia recupererà stabilità economico sociale nel medio termine; nell’immediato, o sarà aiutata a rinegoziare coi creditori un periodo di mora di due anni o farà default (con conseguenze per i creditori rigidi e miopi…). Altro discorso è se si sta solo facendo una commediola in cui una parte dell’attuale governo greco cerca solo di rimanere dentro l’euro a condizioni migliori, mentre l’unione europea fa vedere quanto sono seri e inflessibili.
4) Banche. Minaccia di bail in, distribuzione generosa di dividendi, scarsa dinamica del credito, rafforzamento della bad bank (un’altra bella “riforma”!), richiesta all’Europa di criteri meno rigidi, accorpamento delle popolari e quotazioni in borsa portano verso un’unica logica: investimenti finanziari a go-go, cercando un equilibrio tra insufficiente sviluppo (fatto passare come buono), boom finanziario in borsa e, cosa diversa, emissione di titoli di carta che consentono ai supermanager di guadagnare sulle continue emissioni stesse del tutto scollegate dalla sostenibilità dei titoli stessi. Quest’ultima resa possibile da cosa? Indovinate: dalle continue autorizzazioni monetarie delle Banche Centrali…ma guarda!
Nino Galloni



http://scenarieconomici.it/considerazioni-sulle-considerazioni-di-visco-di-nino-galloni/#
 

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Henry Tougha 2 giorni fa 13 commenti
Krugman: Il Giorno Dopo Che La Grecia Esce dall’Euro

Paul Krugman sul New York Times, con ancora fresca la notizia della vittoria di Podemos nelle maggiori città spagnole, torna brevemente sul tema della Grecia e della sua possibile uscita dalla moneta unica. La grande paura dell’ormai screditato establishment europeo, ragiona il premio Nobel, non è che la Grecia fallisca, ma che possa riprendersi a seguito dell’uscita dall’euro, diventando così un esempio per tutti gli altri.


di Paul Krugman, 25 maggio 2015
C’è appena stato un altro terremoto elettorale nell’eurozona: i candidati spagnoli di Podemos hanno vinto le elezioni locali a Madrid e a Barcellona. Io spero che l’IFKAT — cioè l’insieme delle istituzioni finora chiamate “Troika” — facciano bene attenzione.
Il nocciolo della situazione greca è che gli attuali parametri per il raggiungimento di un accordo a breve termine sono chiari e ineludibili: la Grecia non può fare un grosso deficit primario, perché nessuno le presterebbe ulteriore denaro, e non farà nemmeno (perché essenzialmente non ne è in grado) un grosso avanzo primario, dato che non è possibile cavare sangue dalle pietre. Perciò non resta che aspettarsi un accordo per cui la Grecia farà un modesto avanzo primario nel corso dei prossimi anni, e questo si potrebbe facilmente raggiungere — e se questo è ciò che succederà, perché non renderlo ufficiale?
Ma ora il FMI sta facendo la parte del poliziotto cattivo, e dice che non concederà altri fondi fino a che Syriza non si metterà in riga sulle pensioni e le riforme del mercato del lavoro. Queste ultime sono abbastanza discutibili — le stesse ricerche del FMI non danno alcun motivo per essere entusiasti delle riforme strutturali, specialmente di quelle del mercato del lavoro. Il primo punto invece riflette probabilmente un problema reale — la Grecia probabilmente non è in grado di concere ai propri pensionati quanto gli ha promesso — tuttavia non è chiaro perché questo dovrebbe essere un punto da discutere nel particolare al di là della questione generale dell’avanzo primario.
Ciò su cui vorrei tutti ragionassero è cosa succederebbe se la Grecia alla fine fosse spinta fuori dall’euro. (Sì, parlo del “Grexit” — brutta parola, ma tutti la usano.)
Sarebbe certamente una brutta situazione per la Grecia, almeno all’inizio. Proprio ora i paesi “core” dell’eurozona pensano che il resto dell’area euro possa gestire il problema, e questo può essere vero. Tenete conto però che il presunto intervento promesso dalla BCE [il “whatever it takes”, NdT], non è ancora stato realmente sperimentato. Se i mercati perdono fiducia nello stesso momento in cui la BCE è costretta ad acquistare titoli spagnoli e italiani, cosa succederà?
Ma la questione ancora più importante è cosa succederà un anno o due dopo che la Grecia sarà uscita dall’euro, nel momento in cui il vero rischio per l’euro non sarà che la Grecia fallisca, ma che possa avere successo. Immaginate che una nuova dracma fortemente svalutata porti frotte di turisti britannici, gran bevitori di birra, sulle coste dello Ionio, e che la Grecia cominci a riprendersi. Questo darebbe grande incoraggiamento a tutti quelli che, in ogni paese, si oppongono all’austerità e alla svalutazione interna.
Pensateci. Fino l’altro ieri gli “Europei Molto Seri” indicavano la Spagna come un caso esemplare di successo, come la giustificazione di tutto il loro programma. Evidentemente i cittadini spagnoli non erano d’accordo. E così, se le forze anti-establishment potranno fare riferimento a una Grecia in via di ripresa, lo screditamento dell’establishment verrà accelerato.
Una possibile conclusione, immagino, è che la Germania provi a sabotare la Grecia dopo l’uscita. Ma spero che ciò venga considerato inaccettabile.
Perciò pensateci, cari IFKAT: siete proprio sicuri di voler andare avanti per la vostra strada?

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Henry Tougha 2 giorni fa 13 commenti
Krugman: Il Giorno Dopo Che La Grecia Esce dall’Euro

Paul Krugman sul New York Times, con ancora fresca la notizia della vittoria di Podemos nelle maggiori città spagnole, torna brevemente sul tema della Grecia e della sua possibile uscita dalla moneta unica. La grande paura dell’ormai screditato establishment europeo, ragiona il premio Nobel, non è che la Grecia fallisca, ma che possa riprendersi a seguito dell’uscita dall’euro, diventando così un esempio per tutti gli altri.


di Paul Krugman, 25 maggio 2015
C’è appena stato un altro terremoto elettorale nell’eurozona: i candidati spagnoli di Podemos hanno vinto le elezioni locali a Madrid e a Barcellona. Io spero che l’IFKAT — cioè l’insieme delle istituzioni finora chiamate “Troika” — facciano bene attenzione.
Il nocciolo della situazione greca è che gli attuali parametri per il raggiungimento di un accordo a breve termine sono chiari e ineludibili: la Grecia non può fare un grosso deficit primario, perché nessuno le presterebbe ulteriore denaro, e non farà nemmeno (perché essenzialmente non ne è in grado) un grosso avanzo primario, dato che non è possibile cavare sangue dalle pietre. Perciò non resta che aspettarsi un accordo per cui la Grecia farà un modesto avanzo primario nel corso dei prossimi anni, e questo si potrebbe facilmente raggiungere — e se questo è ciò che succederà, perché non renderlo ufficiale?
Ma ora il FMI sta facendo la parte del poliziotto cattivo, e dice che non concederà altri fondi fino a che Syriza non si metterà in riga sulle pensioni e le riforme del mercato del lavoro. Queste ultime sono abbastanza discutibili — le stesse ricerche del FMI non danno alcun motivo per essere entusiasti delle riforme strutturali, specialmente di quelle del mercato del lavoro. Il primo punto invece riflette probabilmente un problema reale — la Grecia probabilmente non è in grado di concere ai propri pensionati quanto gli ha promesso — tuttavia non è chiaro perché questo dovrebbe essere un punto da discutere nel particolare al di là della questione generale dell’avanzo primario.
Ciò su cui vorrei tutti ragionassero è cosa succederebbe se la Grecia alla fine fosse spinta fuori dall’euro. (Sì, parlo del “Grexit” — brutta parola, ma tutti la usano.)
Sarebbe certamente una brutta situazione per la Grecia, almeno all’inizio. Proprio ora i paesi “core” dell’eurozona pensano che il resto dell’area euro possa gestire il problema, e questo può essere vero. Tenete conto però che il presunto intervento promesso dalla BCE [il “whatever it takes”, NdT], non è ancora stato realmente sperimentato. Se i mercati perdono fiducia nello stesso momento in cui la BCE è costretta ad acquistare titoli spagnoli e italiani, cosa succederà?
Ma la questione ancora più importante è cosa succederà un anno o due dopo che la Grecia sarà uscita dall’euro, nel momento in cui il vero rischio per l’euro non sarà che la Grecia fallisca, ma che possa avere successo. Immaginate che una nuova dracma fortemente svalutata porti frotte di turisti britannici, gran bevitori di birra, sulle coste dello Ionio, e che la Grecia cominci a riprendersi. Questo darebbe grande incoraggiamento a tutti quelli che, in ogni paese, si oppongono all’austerità e alla svalutazione interna.
Pensateci. Fino l’altro ieri gli “Europei Molto Seri” indicavano la Spagna come un caso esemplare di successo, come la giustificazione di tutto il loro programma. Evidentemente i cittadini spagnoli non erano d’accordo. E così, se le forze anti-establishment potranno fare riferimento a una Grecia in via di ripresa, lo screditamento dell’establishment verrà accelerato.
Una possibile conclusione, immagino, è che la Germania provi a sabotare la Grecia dopo l’uscita. Ma spero che ciò venga considerato inaccettabile.
Perciò pensateci, cari IFKAT: siete proprio sicuri di voler andare avanti per la vostra strada?

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