News, Dati, Eventi finanziari amico caro, te lo dico da amico, fatti li.... qui e' tutta malvivenza

Allegati

  • HILLARY'S HOUSE-1.jpg
    HILLARY'S HOUSE-1.jpg
    13 KB · Visite: 316
Le “opinioni eretiche” di Michele Rallo

Posted on giugno 11, 2015 by il discrimine



di Enrico Galoppini
Sarà pure vero che, come insegnavano già gli antichi greci, l’opinione non è una conoscenza certa. E sarà – ma non ci credo – che esistono alcuni “liberali” che darebbero la loro vita perché anche le idee con le quali non sono d’accordo possano essere espresse.
Fatto sta che le “opinioni eretiche” di Michele Rallo contenute in un volume che raccoglie i suoi “zibaldoni” pubblicati dal 2011 al 2013 sulla stampa trapanese meriterebbero di circolare più di quanto non l’abbiano già fatto perché contengono un grado di “verità” superiore a quelle mediamente circolanti sui medesimi argomenti trattati.
Idee chiare, dirette ed appassionate, il che non guasta in tempi d’ipocrite “oggettività” e “scientificità”, espresse con un linguaggio accessibile anche al proverbiale “uomo della strada”. Il quale, purtroppo, non avendo idee “sue” ma abbeverandosi a quelle dei famosi ed “autorevoli opinionisti” viene da questi abituato a pensare a tutto quel che non dovrebbe interessarlo, o ad interpretare ciò che invece lo tocca direttamente in base a categorie e criteri di giudizio falsati e distorti.
In altre parole, “economisti”, “sociologi” e “politologi” di casa sui “grandi giornali”, ben selezionati a monte, svolgono il compito di rendere alternativamente “complicato” quello che, in realtà, è assai semplice da capire; ma anche estremamente “banale” quello che, al contrario, necessiterebbe d’una analisi un tantino più approfondita.
In queste Opinioni e rievocazioni, ripubblicate suddivise per argomenti a cura del Centro Provinciale Studi “Giulio Pastore” di Trapani (Via Corollai 8 – 91100 Trapani), il lettore non troverà le solite banalità e parole d’ordine messe in giro dal circo mediatico in materia di “Europa”, “globalizzazione”, “immigrazione” e “primavere arabe”, tanto per citare alcuni dei temi sui quali Michele Rallo predilige intervenire.
Non servono paginate interminabili per spiegare lo scenario nel quale il suddetto “uomo della strada” si ritrova immerso fino al collo, ovvero quello della “crisi”. Bastano infatti due-tre pagine, che con cadenza regolare ed insistenza battano sempre sui soliti tasti, perché quelle sono le ‘piaghe’ nelle quali l’onesto commentatore mosso da amor di Patria e di Verità dovrebbe ficcare il ‘dito’.
Per questo Rallo insiste in maniera ‘ossessiva’ sulla questione della “sovranità”. Perché a quella è stata disabituata in ogni modo la maggioranza degli italiani.
La truffa del cosiddetto “debito pubblico”, le “riforme” invocate e perseguite da “destra” e “sinistra”, gli oramai regolari “scandali della politica”, la “esportazione della democrazia”, la “politica dell’accoglienza” ed il “terrorismo islamico” sono così, nella prosa dell’Autore, le sfaccettature di quella “crisi” prescritta da chi ha tutto l’interesse a cacciare gli Italiani (e gli europei tutti) in un marasma di durata indefinita al termine del quale, quando e se si placherà, vi sarà una parodia di “pace perpetua” sotto le insegne del mondo ridotto a “mercato” e dell’uomo, conseguentemente, trattato alla stregua di una merce.
Da dove parta quello che a tutti gli effetti è un piano perseguito con particolare metodicità e senza esclusione di colpi Michele Rallo lo ripete in continuazione. Si tratta del dominio da imporre su ogni popolo, incluso il nostro, da parte delle elite finanziarie che si servono in particolare degli Stati Uniti come braccio armato per imporre una “globalizzazione” che altro non è se non l’imposizione di un modello disumano a tutto vantaggio di pochi e a detrimento di molti.
Quei molti che, felici di andare a votare per zuppa o pan bagnato, non sospettano minimamente che i giochi, al di là delle fortune di questo o quel politico, si decidano in altre sedi rispetto a quelle istituzionali della “democrazia”.
Una “democrazia” che l’Autore stesso, Deputato al Parlamento della Repubblica dal 1994 al 2001, ha potuto saggiare quanto sia vuota e parolaia quando nei fatti tutto il potere risiede nelle mani di pochi “signori del denaro” che, per giunta, lungi dal palesarsi per quello che sono mettono su un teatrino ad uso e consumo della limitata capacità di comprensione del poveraccio-medio che, manipolato da “opinionisti” di professione pagati profumatamente ed illuso ogni tot anni con la nuova edizione dei “ludi elettorali”, si spera possa almeno procurarsi una copia di questo libro per cominciare a riordinare le idee su quanto concerne il bene suo e di tutti i suoi connazionali.
Michele Rallo, Opinioni e rievocazioni. Tre anni di collaborazione alla stampa trapanese (2011-2013), Centro Provinciale Studi “Giulio Pastore”, Trapani 2014, pp. 358 [il volume può essere richiesto gratuitamente all’indirizzo indicato nella recensione].

Per inserire un commento è necessario
 
I COMUNI POSSONO STAMPARE MONETA PROPRIA PER LEGGE
Pubblicato su 13 Giugno 2015 da FRONTE DI LIBERAZIONE DAI BANCHIERI - CM in ECONOMIA, POLITICA
Di: Maurizio Spezia
“Al Comune spettano tutte le funzioni che riguardano la popolazione ed il territorio, in particolare è il Comune stesso che deve farsi carico delle esigenze nascenti in determinati settori specificamente delineati dal dettato normativo. “
A conferma di quanto sopra infatti, l’articolo 112 del T.U.E.L. enuncia che: “Gli enti locali, nell’ambito delle rispettive competenze, provvedono alla gestione dei servizi pubblici che abbiano per oggetto produzione di beni ed attività rivolte a realizzare fini sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile delle comunità locali”.
Queste ampie funzioni che come abbiamo visto vengono in diversi modi attribuite all’ente comunale, comportano uno serie di problematiche:
a) in primo luogo sono frequenti le controversie circa la definizione dei confini dei ruoli tra i livelli di governo in alcuni settori chiave quali, ad esempio, quello della tutela della salute, governo del territorio e dell’ambiente nonché in tema di servizi sociali.
b) In secondo luogo risulta problematico delineare il rapporto tra le nuove competenze attribuite al Comune e le effettive risorse che al Comune stesso vengono messe a disposizione.
Tutto questo in attuazione dell’art. 119 Cost. il quale prevede per i Comuni (Province, Città Metropolitane e Regioni) autonomia finanziaria di entrata e di spesa, tributi ed entrate propri, compartecipazione al gettito di tributi erariali riferibili al loro territorio nonché un fondo perequativo per i territori con minore capacità fiscale per abitante.
Prevede altresì il medesimo articolo che le risorse di cui sopra consentono al Comune di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite.
Inoltre l’art. 7 del Decreto Legislativo 112/1998 prevede la “devoluzione alle regioni e agli enti locali di una quota delle risorse erariali tale da garantire la congrua copertura […] degli oneri derivanti dall’esercizio delle funzioni e dei compiti conferiti nel rispetto
dell’autonomia politica e di programmazione degli enti; in caso di delega regionale agli enti locali, la legge regionale attribuisce ai medesimi risorse finanziarie tali da garantire la congrua copertura degli oneri derivanti dall’esercizio delle funzioni delegate, nell’ambito delle risorse a tale scopo effettivamente trasferite dallo Stato alle Regioni”. Dal dettato dell’art. 54 T.U.E.L. emerge altresì che il Sindaco, sempre nella sua funzione di ufficiale di Governo: emana atti in materia di ordine e sicurezza pubblica, svolge funzioni in
materia di polizia giudiziaria, vigila sulla sicurezza e l’ordine pubblico, adotta Ordinanze contingibili ed urgenti in caso di pericolo per l’incolumità dei cittadini.
E’ necessario ricordare inoltre che il Sindaco opera come Ufficiale di Governo anche relativamente ad altre funzioni sulla base di norme di settore (ad es. in base alla Legge 833/78 in materia di sanità).
Proprio in merito alle funzioni svolte quale Ufficiale di Governo è utile svolgere qualche breve considerazione.
Prima di tutto occorre chiarire che il Sindaco che esercita le funzioni di Ufficiale di Governo o di autorità sanitaria non è un organo del Comune, ma dello Stato.
Tale principio viene chiaramente sostenuto dalla giurisprudenza, ultimamente si è pronunciata in proposito la Corte di cassazione.
In tema di poteri e funzioni del Sindaco la giurisprudenza ha avuto modo di pronunciarsi più volte; punto di notevole interesse è quello relativo al potere di ordinanza del Sindaco medesimo.
Circa tale aspetto, il Consiglio di Stato ribadisce che: “… i presupposti che si richiedono per l’adozione dei provvedimenti contingibili ed urgenti, da parte della massima Autorità comunale, sono – ai sensi dell’art. 38 comma 2, l. 142/1990 – da un lato, l’impossibilità di
differire l’intervento ad altra data in relazione alla ragionevole previsione di danno incombente (donde il carattere dell’urgenza); dall’altro, l’impossibilità di provvedere con gli ordinari mezzi offerti dalla legislazione (donde la contingibilità)”.

Proprio per i punti ed i passaggi messi in evidenza ( con il grassetto ), i Sindaci possono operare con provvedimenti (ordinanze) contingibili ed urgenti in materia di sanità e sicurezza dotandosi di strumenti straordinari rispetto a quelli previsti dalla legislazione. Lo strumento monetario”diverso” da quello previsto dalla legge ( L’Euro ) può essere sostituito con uno strumento monetario alternativo e straordinario rispetto a quello “forzoso” per prevenire problemi di salute pubblica “mentale” dovuti alla
crisi monetaria ed alla angoscia sociale che sono le cause di problemi di sicurezza pubblica quali gesti estremi violenti che potrebbero coinvolgere la comunità ( drastici suicidi, esplosioni, messe a fuoco,stragi ) ed evitare l’incremento del crimine dovuto alla affannosa ricerca di soldi.

N.B.:
Ovviamente bisogna avere dei Sindaci che abbiano attributi genitali e dignità
Tratto da: Lo Sai? Perché noi ci siamo stufati di essere presi in giro!
 
posted by admin
Numero dipendenti pubblici e costi del personale unitari per regione: 50 miliardi non tornano!

Allego questo grafico, con dati ricavati sul 2010 tratti da Elaborazioni Unioncamere su dati Conti Pubblici Territoriali e Ragioneria Generale dello Stato.
01.jpg

Ne ho gia’ parlato diffusamente; riassumo (i dati si riferiscono al personale di regione, comuni e stato, residenti ed operanti nelle varie regioni nell’insieme dei settori della PA: scuola, sanita’, difesa, giustizia, etc):
– La Lombardia ha il 23% di personale nella PA in meno della Media Italiana
– La Lombardia paga il personale della PA il 6% in meno della Media Italiana (pur avendo il di costo della vita piu’ alto del 15%)
– La PA eroga in Lombardia in ogni settore servizi mediamente superiori qualitativamente alla Media Nazionale (la cosa si evince da qualsiasi indicatore di qualita’ dei servizi, ed e’ nota a tutti)
Traduco: se il personale della PA fosse in numero e qualifica comparabile a quello della Lombardia, lo Stato Italiano risparmierebbe 50 miliardi di Euro all’anno e complessivamente erogherebbe servizi di migliore qualita’.
Qualcuno mi puo’ spiegare perche’, senza togliere alcun servizio a nessuno, non sia il caso di pretendere che il personale della PA sia in numero, qualifica e produttivita’ comparabile al BEST CASE, in questo caso la Lombardia? Ovviamente nessuno pretende che sia fatto tutto domani, ma pretenderei che da domani si cominci, anche perche’ con quei 50 miliardi si potrebbero ridurre deficit e tasse in modo sostanziale per lavoratori, famiglie ed imprese italiane.


By GPG Imperatrice
Mail: [email protected]
 
Qualcuno mi puo’ spiegare perche’, senza togliere alcun servizio a nessuno, non sia il caso di pretendere che il personale della PA sia in numero, qualifica e produttivita’ comparabile al BEST CASE, in questo caso la Lombardia? Ovviamente nessuno pretende che sia fatto tutto domani, ma pretenderei che da domani si cominci, anche perche’ con quei 50 miliardi si potrebbero ridurre deficit e tasse in modo sostanziale per lavoratori, famiglie ed imprese italiane.

Forse perché quei 50 miliardi servono a foraggiare un bacino elettorale che nessuno ha il coraggio di intaccare :wall:
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto