News, Dati, Eventi finanziari amico caro, te lo dico da amico, fatti li.... qui e' tutta malvivenza

L'URGENTE RILANCIO DELL'OCCUPAZIONE? COL SALE IN ZUCCA (no "permeismo" allowed)




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Avvertenza: commenti che affermino, o dimostrino per il loro contenuto, di non aver neppure letto con attenzione il post e i links che esso contiene, non verranno pubblicati.
Per i luoghi comuni e l'incompetenza "permeista" non c'è più tempo da perdere.



1. Repetita iuvant: secondo Eurostat, l'Istat dell'Unione europea, l'Italia ha una delle più basse spese pubbliche pro-capite in €uropa.


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2. Infatti, ciò è confermato dai dati sul numero dei pubblici impiegati.
E si tratta di quelli del 2011, a cui sono seguiti ulteriori accorpamenti di strutture e blocchi del turn over, sul fronte organizzativo pubblico (molti credono che la spending review non sia in corso, solo perchè il livore accecante non consente neppure la memoria a breve sulle leggi sfornate a getto continuo).
In questo numero dobbiamo pure conteggiare un precariato - nei settori dell'istruzione e della sanità, ma non solo-, che è un record UE e che ci pone in infrazione rispetto alle direttive europee sulla preferenza per il contratto a tempo indeterminato.


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3. Questo il dettaglio OCSE sui numeri del 2011 (ripetiamo ulteriormente ristretti dalle manovre degli anni successivi):


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Dall'esame dei dati OCSE 2011, quindi dalla fonte sopra linkata, prendiamo queste osservazioni:
"Contrariamente a quanto ritiene gran parte dell’opinione pubblica, i dipendenti pubblici in Italia non sono troppi: sono troppo pochi. Nel 2011 (dati OECD) in Italia c’erano 3.435.000 dipendenti pubblici (di cui 320.000 precari, tra collaboratori e partite IVA), contro i 6.217.000 della Francia e i 5.785.000 del Regno Unito, paesi con una popolazione molto simile a quella dell’Italia e un pil non troppo superiore. Anche in Spagna e negli Stati Uniti i dipendenti pubblici pro capite sono più numerosi che in Italia (rispettivamente 65.6 e 71.1 per mille abitanti, contro i 56.9 dell'Italia). Solo il dato tedesco è apparentemente simile a quello italiano (54.7 per mille abitanti), ma esso è influenzato verso il basso dal regime privatistico del personale sanitario.
Se consideriamo il solo personale amministrativo, per avere in Italia lo stesso numero di dipendenti pubblici pro capite che c’è in Germania bisognerebbe ricorrere a 417.000 nuove assunzioni, a fronte di uno stock attuale di 1.337.000: un incremento del 31%.E per avere lo stesso numero di impiegati amministrativi pro capite degli USA bisognerebbe assumerne addirittura 1.310.000."

Non è il caso di ricordare in questa sede i divari di disoccupazione giovanile tra l’Italia e quelli di quasi tutti gli altri paesi europei, né che la quota di giovani laureati in Italia è la più bassa nell’Unione europea. Negli altri paesi il settore pubblico rappresenta una quota cospicua della domanda di laureati, sia grazie alle sue dimensioni, sia all’elevata scolarità della forza lavoro che vi è impiegata. Al contrario, in Italia, al sotto-dimensionamento della pubblica amministrazione si accompagna un livello di scolarità del personale particolarmente basso: solo il 26% degli addetti (dati ARAN 2012) è in possesso di laurea vecchio ordinamento o magistrale, cui si deve aggiungere un 4% con la laurea triennale, a fronte, per esempio, di una percentuale del 54% in Gran Bretagna. dove i civil servants laureati sono oltre 3.000.000 (i pubblici dipendenti laureati italiani sono soltanto 1.000.000). Se si volesse adeguare il settore pubblico agli standard europei si riassorbirebbe completamente la disoccupazione dei laureati, rendendo altresì urgenti politiche educative di tipo espansivo...

...E' indubitabile che a) l’impiego pubblico è sottodimensionato, b) esiste un'alta disoccupazione di giovani con elevato titolo di studio, c) il livello della domanda interna è insufficiente, con conseguente grave crisi dei settori produttivi. Questa nostra proposta si propone di affrontare in modo coerente i tre problemi mediante un aumento consistente del numero di dipendenti pubblici. Le proposte che avanziamo circa il finanziamento, le modalità e la gestione dell’iniziativa – dei quali siamo peraltro convinti – sono opinabili e probabilmente esistono soluzioni diverse. Ma le difficoltà su questo piano non possono in alcun modo esimere il potere politico dalla necessità di affrontare i problemi che abbiamo citato in un modo, ripetiamo, coerente".


4. Secondo lo stesso studio fare assunzioni per 800.000-1.000.000 di unità costerebbe circa 15/20 miliardi: cioè da poco meno a poco più di un punto di PIL.
Questa semplice manovra, il cui finanziamento costerebbe meno di qualsiasi estensione seria del reddito di cittadinanza, riassorbirebbe completamente la disoccupazione dei laureati, rendendo automaticamente più dimensionata ed appetibile la domanda degli stessi laureati, e di personale qualificato, da parte del settore privato, punto non trascurabile quando si parla delle (presunte) esigenze di provvedere con urgenza, cui corrisponderebbe il reddito di cittadinanza
E l'effetto di rilancio della domanda (la disoccupazione calerebbe di circa il 27%, tornando...ad una cifra) porterebbe effetti occupazionali a cascata su tutti gli altri settori e tipologie di occupazione: ovviamente se ci calcola correttamente il moltiplicatore della spesa pubblica e non si sottraggono risorse utili mediante...il reddito di cittadinanza, deflattivo e esattamente contrario a questo processo.


5. Per chi abbia sale in zucca, è evidente che bisogna sforare il deficit strutturale imposto dall'€uropa (ma neanche di tanto,come insegnano Francia-Spagna purchè se magna, considerato l'effetto di aumento delle entrate del moltiplicatore fiscale).
O meglio, è evidente che il problema è lo stare in UEM, nulla più.
Il rilancio occupazionale pubblico, secondo l'assegnazione di compiti e funzioni non pretestuose ma necessarie, anzi indispensabili, per aumentare la produttività del settore pubblico (rinvio ancora allo studio linkato e a questo post), portebbe ad un rilancio della domanda e dell'intera occupazione, dunque.
Cosa ovvia (per chi ha sale in zucca): non altrettanto ovvio è che ciò influirebbe negativamente, - ed all'interno dell'euro in modo accentuato-, sul saldo delle partite correnti: consumi, ma anche investimenti, aggiuntivi avverrebbero con un aumento delle importazioni (che si sottraggono al PIL).


6. Ma attualmente, avremmo un margine di circa 2 punti di PIL (di attivo CAB) per assorbire questo effetto e graduarlo in un tempo ragionevole: l'effetto sarebbe inoltre transitorio se il rilancio degli investimenti, che indubbiamente ne conseguirebbe, fosse:
a) guidato da politiche industriali pubbliche che sapessero individuare i settori trainanti della nostra offerta idonei a sostituire beni di consumo e strumentali attualmente importati;
b) accompagnato dal recupero della flessibilità del cambio unito alle politiche di cui al punto a).
Rinviamo in tal senso alle indicazioni del "Ci facciamo buttare fuori?" (nelle sue varie puntate).


7. Oltre all'invito a leggervi per intero lo studio sopra citato (eccetto per le fonti di finanziamento, che lo stesso studio ammette come materia opinabile), vi fornisco di un altro elemento di comprensione che non dovrebbe essere ignorato:
"La PA arretra nei settori del Welfare. Diminuisce l’occupazione dipendente in settori di attività tradizionalmente pubblici e aumenta al contempo il numero degli addetti nelle imprese e nelle istituzioni non profit. Dall’indagine emerge quindi l’effetto “sostituzione” tra un settore e l’altro in termini di occupazione e unità economiche. Se, da una parte, rispetto al 2001 diminuisce l'occupazione dipendente nell’istruzione e nella sanità e assistenza sociale pubblica (rispettivamente –10,3 per cento e -8,6 per cento), dall'altra aumenta contestualmente nelle stesse attività economiche il numero degli addetti nel non profit (+78mila nell'istruzione, +123mila nella sanità e assistenza sociale) e nelle imprese (rispettivamente +13mila e +148mila). Una conferma del progressivo ampliamento dei servizi di mercato chiaramente misurato dal Censimento."


8. In altri termini, l'allargamento del settore dei servizi privati, che è quello maggiormente incentivato dalle politiche attuali, com'è del tutto evidente dai recenti dati Istat, e che è anche quello a più agevole precarizzazione e deflazione salariale, corrisponde proprio alla privatizzazione delle funzioni e dei servizi pubblici di più stretto interesse generale, e dunque alla diminuzione del numero dei pubblici impiegati.
E' il compito pubblico che diviene mercato privato del lavoro-merce. E porta dritti al reddito di cittadinanza.
Ma che volete che sia? L'importante è combattere sprechi e corruzzzzzzzzzzzzzzione abolendo lo Stato cattivo.
Rammentandosi che oltre ai delocalizzatori anche i colonizzatori, che ormai sono in procinto di controllare coi loro IDE l'intera offerta italiana (senza che abbiano dovuto aspettare altre "riforme" deflattive e la fine della "corruzione"),hanno interesse alla permanenza nell'euro e al reddito di cittadinanza: l'ulteriore deflazione salariale è condizione di favore per ESSI e di ulteriore rilancio delle acquisizioni.
Questo bisogna capirlo, ma non verrà capito...avanti così.
Senza chiedersi PERCHE' ESISTE QUESTA PERCEZIONE MEDIATICA DELLA CORRUZIONE. Ma non bisogna chiederselo mai e poi mai. Intesi?


Pubblicato da Quarantotto a 12:40 14 commenti: Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Pinterest









giugno 2015

E TRE (4, 5, 6
 
posted by Mitt Dolcino
Paradigma 2: Perché agli studenti britannici si insegna che l’Italia senza un’uscita dall’euro è condannata alla depressione mentre da noi è tabù solo pensarlo?

Siamo arrivati all’ultimo miglio della saga greca e dunque all’inizio della fine per l’euro; dunque, dobbiamo moltiplicare gli sforzi, o adesso o mai più. All’uopo la decisione di riassumere in pochi paradigmi la situazione economica italiana post crisi del 2008, direi dal 2010 in avanti.

grecia_crisi.jpg

Riprendo la coda di un pezzo scritto qualche tempo fa in quanto merita secondo me specifica attenzione, vedasi il corsivo in calce. In breve, casualmente ho scoperto un sito britannico che ha come mission il supporto agli studenti A-Level (la nostra maturità; www.economicshelp.org*), nel 2012 dava una descrizione appunto “per studenti” della situazione italiana: un paese ricco, industriale, con grande avanzo primario, grande risparmio che però restava ingabbiato dall’euro e quindi era destinato ad una depressione secolare (…). Ve lo ripropongo, come al solito la cosa bella della fonte (britannica) proposta sta nella semplicità, appunto per bambini.
Il problema di tutto questo eurodelirio non è la sostanza – l’abbiamo già dimostrato in tutte le salse che grazie a Monti è stata l’Italia a salvare l’euro e non viceversa -, il vero conunudrum è perché solo in Italia venga messa la totale sordina ai problemi che l’euro ci sta creando. E questo mentre all’estero viene di fatto insegnato ai bambini/ragazzi che l’euro sarà la fine del benessere italico. Infatti, si noti bene, non è l’euro in generale ad essere una disgrazia ma solo l’euro austero, quello per intenderci che abbiamo conosciuto solo dopo il 2010, ossia dopo gli effetti della crisi subprime sul sistema bancario europeo: molte delle banche tedesche erano tecnicamente fallite (le Landesbanken e su tutte West LB, forse passata nel dimenticatoio ma non per chi scrive), anche la mitica Commerzbank lo era. E che dire del sistema bancario francese, impelagato come nessuno nell’affaire greco dei prestiti diventati inesigibili? E la corsa agli sportelli in UK, ve la ricordate Northern Rock? E Lloyds Bank e RBS nazionalizzate? In Italia nulla, il sistema bancario italiano era il più sano della compagine, l’unica banca impelagata nei mutui subprime era la derivazione tedesca e soprattutto austriaca di Unicredit [Bank Austria e la mitica Creditanstalt di asburgica memoria, ndr], la stessa Unicredit poi salvata da Gheddadi che probabilmente pagò con la vita i fatto di averci fatto emergere da vincitori nel post subprime. In breve, a valle della crisi del 2008 i vecchi poteri coloniali europei dovevano salvare il proprio sistema economico e non hanno esitato ad approfittarsi del più debole, sebbene ricco, appunto dell’Italia caduta in disgrazia come quasi sempre accade da dopo JFK con una presidenza democratica in USA, situazione esacerbata dagli stupidi ammiccamenti berlusconiani stile abbronzato indirizzati all’uomo più potente della terra… Italia ricca di capitali e di risparmio, con una economia che aveva resistito meglio delle altre all’urto della crisi ma – come sempre – politicamente debole in assenza di copertura USA.
Il resto fu mera conseguenza, sta di fatto che i multipli economici italiani nel 2011 indicavano piena sostenibilità o meglio maggiore e comunque buona sostenibilità del sistema italiano rispetto a tutti gli altri paesi EU**. E quindi arrivò lo spread ed a carro Mario Monti con il suo rigore! Ben inteso, la concretizzazione dello scempio non sarebbe stata possibile se la “seconda gamba” non avesse avallato tale scelleratezza; la seconda gamba sono i poteri tradizionali italiani, le grandi famiglie per intenderci (tutte escluso Berlusconi ovviamente, che in questo caso fu vittima), quelle che hanno tratto smisurato guadagno dall’aver convertito in euro i loro enormi patrimoni prima denominati in lire, che poi sono gli stessi che in gran parte hanno tratto enorme profitto dalle privatizzazioni di fine millennio e che oggi dominano i media: cito tra gli altri gli Agnelli/Elkann, i Debenedetti, poi i Benetton, i Rocca e via discorrendo… Va da se che molti di questi vivono già all’estero da tempo, con il mirabile parossismo del predicozzo di Carlo Debenedetti che trova nella folle [per chi scrive] patrimoniale la soluzione dei mali italici dimenticando di dire che il pulpito della sua residenza dorata è la Svizzera, ossia lui personalmente non pagherà alcunchè… E si può facilmente rilevare come tutti questi siano a carro della sinistra oggi al governo, con buona pace della storia politica di un partito che solo in teoria dovrebbe fare gli interessi della classe operaia. Notate che chi parla sta dall’altra parte rispetto alla sinistra….
_______________________________
A latere faccio notare che nel 2011 la Germania era veramente preoccuppata della propria situazione economica ed anche lo Spiegel lo faceva ben capire, si vedeva chiaramente come l’avversario economico tedesco fosse – incredibile, ma solo fino ad un certo punto e comunque solo per i disinformati – proprio l’Italia:
E si noti nell’articolo dello Spiegel del 2011 – a nome di Neurkirch e Reiermann – che effettivamente il periodo migliore per far scoppiare il panico al fine di abbattere l’avversario italiano era proprio il 2011, visti i bonds i scadenza nel 2012 per l’Italia. Dunque ecco la giustificazione tempificata della crisi dello spread.

Ah, dimenticavo l’ammissione più importante dello Spiegel, quella secondo cui la Germania non stava così bene nel 2011 almeno economicamente, eccola qua [si dice testualmente: “ITALY’S FINANCES ARE IN MUCH BETTER SHAPE“:

Questo per dire che la teoria secondo cui è stato il relativo successo di un’economia poco finanziarizzata come quella italiana [fatto che rischiava di farci uscire come vincitori dalla crisi subprime del 2008 rispetto ai cd. “partners” EU] a determinarne l’attacco al Paese con la crisi dello spread non è così campata in aria, anzi. E dunque tale aspetto secondo chi scrive comportò azioni di sabotaggio economico nei confronti del Belpaese o qualcosa di simile, guarda caso i BTP iniziò a inopinatamente a venderli proprio Deutsche Bank.
Mi sono deciso ad andare a cercare in rete se qualcuno che parla straniero la pensa in modo simile al nostro di Scenarieconomici.it, ossia che l’euro da speranza che era nel 1999 è diventato una condanna per un paese ricco come l’Italia. Alla fine ho dovuto rilevare che, incredibilmente, più si scende di livello nella spiegazione degli eventi della crisi italiana e dell’annesso problema euro più si trova supporto. Ecco cosa dice il sito inglese Economics Help, il sito della didattica per gli studenti inglesi di economia (!), nella sezione “Italian Debt Crisis”:

If Italy could devalue it would help boost export and improve economic growth“.
Ed ancora: “If Italy has an independent Central Bank to print money to buy bonds, Italy wouldn’t be seeing crippling bond yields. This might give it the opportunity to grow out of the debt. But, instead they are being forced into policies of austerity which are exacerbating the crisis rather than solving it.”
Non vi suona famigliare? Non sono forse gli argomenti che stiamo promuovendo da tempo? Dobbiamo renderci conto che quelli di Berlino ci stanno scientemente facendo affogare nel debito e sembra che noi non vogliamo nemmeno reagire…
Ma non siamo soli. Ed anzi, saremo sempre di più a comprendere e – speriamo – a non accettarlo.
Mitt Dolcino
_______________________________
* Vedasi l’argomento: http://www.economicshelp.org/blog/5437/economics/italian-debt-crisis/
** Seguirà trattazione dettagliata


http://scenarieconomici.it/paradigm...pressione-e-condannata-mentre-da-noi-e-tabu/#
 
NINO GALLONI VOGLIONO LA TERZA GUERRA MONDIALE SE CONTINUANO COSI !!( HD)





COME INIZIA UNA GUERRA MONDIALE (di Nino Galloni)

Fonte http://scenarieconomici.it/come-inizia-guerra-mondiale-nino-galloni/


In un contesto di crisi finanziaria potenziale dei Paesi di più antica industrializzazione (dove il totale dei titoli tossici è pari a 54 volte il PIL mondiale) si comincia con una guerra commerciale devastante: pur di colpire la Russia nei suoi più intimi interessi (l’esportazione degli idrocarburi), si vuole spingere il prezzo del petrolio sotto il costo di estrazione dell’ex impero sovietico. L’Arabia saudita ci sta perché in combutta, come sempre con la finanza di Londra, tanto può contare su un costo di estrazione intorno al 25% più basso rispetto ai Russi. Il rublo va giù, ma finche’ la Russia esporta e la Banca Centrale si ricorda che può comprare rubli coi dollari del petrolio, non dovranno esserci problemi per Mosca. Peggio per tutti coloro che invece, con in testa gli Americani, si erano impegnati per ardimentose estrazioni o produzioni petrolifere scontando prezzi del petrolio oltre i 100 dollari al barile, o comunque, mai sotto i 70: segno che gli USA, se c’è da far guerra, non badano a spese; ma lo stesso crack delle società dell’occidente coinvolte negativamente nel crollo dei prezzi, potrebbero innescare fallimenti a catena.


I BRICS, invece, vanno benone ed i minori, ma sempre alti, loro tassi di sviluppo sono collegabili al fatto che essi puntano maggiormente sulla domanda interna. E questa è la scelta vincente che li porterà a superare gli indebitatissimi “occidentali”. Mentre questi ultimi, Germania in testa, continuano su percorsi da deflazione. Tra due settimane si vota in Grecia e le borse, che hanno festeggiato gli attentati di Parigi, danno, invece, segnali opposti quando si prospetta una vittoria di Tsipras. La sua proposta di ristrutturare il debito greco, infatti, costituisce un pericolo ben più grande, per i creditori (vale a dire le grandi banche tedesche, francesi e…) della proposta di Draghi di comperare i titoli pubblici o quantitative easing (QE). In ogni caso (ristrutturazione o QE), verrebbero chieste contropartite ai beneficiari: ciò rende perciò debole la proposta di Tsipras (e di chi vorrebbe imitarlo) e riduce quella di Draghi ad un fiscal compact in cui ciascun Paese che abbia un debito pubblico oltre il 60% del PIL dovrà svendersi senza alcun beneficio sul fronte dello sviluppo e dell’occupazione. Dopo il 2008 le Banche Centrali hanno autorizzato mezzi monetari illimitati a favore delle banche indebitate e in crisi di liquidità senza chiedere nulla in cambio, nemmeno di smetterla.


L’unica soluzione per Grecia, Europa e Paesi di più antica industrializzazione, quindi, è di abbandonare l’attuale modello finanziario basato sul debito all’infinito accettando uno sviluppo socialmente sostenibile; invece, i grandi centri del potere finanziario preferiscono la guerra.
Ma questa volta c’è un piccolo problema: i servizi segreti ed i vertici militari americani e israeliani non sono d’accordo…chi vincerà?


Nino Galloni


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Lyndon LaRouche: "Non è un debito ma una truffa e la Grecia non deve ripagare niente"




Fonte: Movisol

“Il saccheggio non costituisce un debito legittimo”. Lo afferma Lyndon LaRouche in una dichiarazione in cui chiede il pieno sostegno internazionale della Grecia e della sua richiesta che il debito venga sensibilmente ridotto. Il debito, aggiunge LaRouche, è illegale, è impagabile “ed è il frutto di un’impresa criminale guidata da Londra che va soffocata del tutto, se il mondo vorrà sopravvivere nei prossimi mesi senza l’eruzione di una guerra generale nel centro dell’Europa”.

Il nuovo governo greco chiede all’Unione Europea non soltanto di porre fine al saccheggio senza fine della popolazione greca ma anche alla gigantesca frode bancaria perpetrata da Wall Street e Londra, e di rendere nuovamente possibile la crescita economica in Europa. Il fatto che, in alcune occasioni, funzionari greci corrotti si siano resi complici di questa truffa insieme a partner come Goldman Sachs non rende meno criminale questo debito.

Tuttavia, invece di porre fine alla frode, la Cancelliera tedesca Merkel ed altri “leader” europei, insieme al Presidente Obama, esigono che la Grecia consegua un avanzo primario di bilancio del 4,5% esclusivamente per ripagare un debito presunto “greco”, un obiettivo semplicemente irraggiungibile.

La truffa dell’UE in Grecia è parte dello stesso schema per salvare le banche che fu lanciato dalla Federal Reserve negli Stati Uniti nel 2008, per coprire le perdite subite con i mutui subprime, anch’essi impagabili.

In Europa le banche, oltre ad acquistare titoli ipotecari dalle banche americane, hanno emesso montagne di prestiti impagabili, non solo mutui per la casa a proprietari privati, ma anche ai governi, come quello greco, privi di mezzi per ripagarli. Le banche di Wall Street, in particolare Goldman Sachs, con un trucco hanno fatto apparire un prestito alla Grecia come un semplice “currency swap” invece che un debito.

Tutto questo debito subprime europeo è esploso in faccia alle big banks nel 2009. Tutti i governi dell’UE si sono superindebitati per creare un fondo di 750 miliardi di Euro detto European Financial Stability Facility (EFSF), poi diventato ESM. In tutto sono stati spesi quasi 487,75 miliardi di Euro per ripagare il “debito subprime dei governi” di diversi paesi, per quanto impagabile.

La truffa del debito greco è classica. Nel 2009, il debito greco era di 180 miliardi di Euro. A quel punto alla Grecia furono “concessi” due giganteschi bailout, uno nel 2010 e l’altro nel 2012, per un totale di 246 miliardi. Meno del 10% di questi “aiuti” furono spesi dal governo greco, e oltre il 90% andò direttamente nelle casse di Deutsche Bank, HSBC, JPMorgan Chase, e di hedge fund speculativi. Solo le banche greche furono costrette a cancellare il loro “debito greco”, quello delle banche di Wall Street e Londra fu garantito al 100%.

Dal 2010, i paesi che hanno chiesto aiuti (Grecia, Irlanda, Portogallo, ecc.) hanno dovuto pagare il conto. Hanno imposto un’austerità omicida alla propria popolazione, costretta ad emigrare per la mancanza di lavoro, è aumentato il tasso di mortalità e sono crollate le nascite. Ecco perché il nuovo governo greco esige che l’Europa metta fine a questa frode bancaria globale e cancelli un debito impagabile, investendo nell’economia reale a partire da nuove infrastrutture economiche.

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COME INIZIA UNA GUERRA MONDIALE (di Nino Galloni)

Fonte http://scenarieconomici.it/come-inizia-guerra-mondiale-nino-galloni/


In un contesto di crisi finanziaria potenziale dei Paesi di più antica industrializzazione (dove il totale dei titoli tossici è pari a 54 volte il PIL mondiale) si comincia con una guerra commerciale devastante: pur di colpire la Russia nei suoi più intimi interessi (l’esportazione degli idrocarburi), si vuole spingere il prezzo del petrolio sotto il costo di estrazione dell’ex impero sovietico. L’Arabia saudita ci sta perché in combutta, come sempre con la finanza di Londra, tanto può contare su un costo di estrazione intorno al 25% più basso rispetto ai Russi. Il rublo va giù, ma finche’ la Russia esporta e la Banca Centrale si ricorda che può comprare rubli coi dollari del petrolio, non dovranno esserci problemi per Mosca. Peggio per tutti coloro che invece, con in testa gli Americani, si erano impegnati per ardimentose estrazioni o produzioni petrolifere scontando prezzi del petrolio oltre i 100 dollari al barile, o comunque, mai sotto i 70: segno che gli USA, se c’è da far guerra, non badano a spese; ma lo stesso crack delle società dell’occidente coinvolte negativamente nel crollo dei prezzi, potrebbero innescare fallimenti a catena.


I BRICS, invece, vanno benone ed i minori, ma sempre alti, loro tassi di sviluppo sono collegabili al fatto che essi puntano maggiormente sulla domanda interna. E questa è la scelta vincente che li porterà a superare gli indebitatissimi “occidentali”. Mentre questi ultimi, Germania in testa, continuano su percorsi da deflazione. Tra due settimane si vota in Grecia e le borse, che hanno festeggiato gli attentati di Parigi, danno, invece, segnali opposti quando si prospetta una vittoria di Tsipras. La sua proposta di ristrutturare il debito greco, infatti, costituisce un pericolo ben più grande, per i creditori (vale a dire le grandi banche tedesche, francesi e…) della proposta di Draghi di comperare i titoli pubblici o quantitative easing (QE). In ogni caso (ristrutturazione o QE), verrebbero chieste contropartite ai beneficiari: ciò rende perciò debole la proposta di Tsipras (e di chi vorrebbe imitarlo) e riduce quella di Draghi ad un fiscal compact in cui ciascun Paese che abbia un debito pubblico oltre il 60% del PIL dovrà svendersi senza alcun beneficio sul fronte dello sviluppo e dell’occupazione. Dopo il 2008 le Banche Centrali hanno autorizzato mezzi monetari illimitati a favore delle banche indebitate e in crisi di liquidità senza chiedere nulla in cambio, nemmeno di smetterla.


L’unica soluzione per Grecia, Europa e Paesi di più antica industrializzazione, quindi, è di abbandonare l’attuale modello finanziario basato sul debito all’infinito accettando uno sviluppo socialmente sostenibile; invece, i grandi centri del potere finanziario preferiscono la guerra.
Ma questa volta c’è un piccolo problema: i servizi segreti ed i vertici militari americani e israeliani non sono d’accordo…chi vincerà?


Nino Galloni


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gesuiticamente
e massonicamente parlando sarebbe in medio oriente,,,dopo se vedra, come scriveva pike a mazzini due dementi.......................



Lyndon LaRouche: "Non è un debito ma una truffa e la Grecia non deve ripagare niente"




Fonte: Movisol

“Il saccheggio non costituisce un debito legittimo”. Lo afferma Lyndon LaRouche in una dichiarazione in cui chiede il pieno sostegno internazionale della Grecia e della sua richiesta che il debito venga sensibilmente ridotto. Il debito, aggiunge LaRouche, è illegale, è impagabile “ed è il frutto di un’impresa criminale guidata da Londra che va soffocata del tutto, se il mondo vorrà sopravvivere nei prossimi mesi senza l’eruzione di una guerra generale nel centro dell’Europa”.

Il nuovo governo greco chiede all’Unione Europea non soltanto di porre fine al saccheggio senza fine della popolazione greca ma anche alla gigantesca frode bancaria perpetrata da Wall Street e Londra, e di rendere nuovamente possibile la crescita economica in Europa. Il fatto che, in alcune occasioni, funzionari greci corrotti si siano resi complici di questa truffa insieme a partner come Goldman Sachs non rende meno criminale questo debito.

Tuttavia, invece di porre fine alla frode, la Cancelliera tedesca Merkel ed altri “leader” europei, insieme al Presidente Obama, esigono che la Grecia consegua un avanzo primario di bilancio del 4,5% esclusivamente per ripagare un debito presunto “greco”, un obiettivo semplicemente irraggiungibile.

La truffa dell’UE in Grecia è parte dello stesso schema per salvare le banche che fu lanciato dalla Federal Reserve negli Stati Uniti nel 2008, per coprire le perdite subite con i mutui subprime, anch’essi impagabili.

In Europa le banche, oltre ad acquistare titoli ipotecari dalle banche americane, hanno emesso montagne di prestiti impagabili, non solo mutui per la casa a proprietari privati, ma anche ai governi, come quello greco, privi di mezzi per ripagarli. Le banche di Wall Street, in particolare Goldman Sachs, con un trucco hanno fatto apparire un prestito alla Grecia come un semplice “currency swap” invece che un debito.

Tutto questo debito subprime europeo è esploso in faccia alle big banks nel 2009. Tutti i governi dell’UE si sono superindebitati per creare un fondo di 750 miliardi di Euro detto European Financial Stability Facility (EFSF), poi diventato ESM. In tutto sono stati spesi quasi 487,75 miliardi di Euro per ripagare il “debito subprime dei governi” di diversi paesi, per quanto impagabile.

La truffa del debito greco è classica. Nel 2009, il debito greco era di 180 miliardi di Euro. A quel punto alla Grecia furono “concessi” due giganteschi bailout, uno nel 2010 e l’altro nel 2012, per un totale di 246 miliardi. Meno del 10% di questi “aiuti” furono spesi dal governo greco, e oltre il 90% andò direttamente nelle casse di Deutsche Bank, HSBC, JPMorgan Chase, e di hedge fund speculativi. Solo le banche greche furono costrette a cancellare il loro “debito greco”, quello delle banche di Wall Street e Londra fu garantito al 100%.

Dal 2010, i paesi che hanno chiesto aiuti (Grecia, Irlanda, Portogallo, ecc.) hanno dovuto pagare il conto. Hanno imposto un’austerità omicida alla propria popolazione, costretta ad emigrare per la mancanza di lavoro, è aumentato il tasso di mortalità e sono crollate le nascite. Ecco perché il nuovo governo greco esige che l’Europa metta fine a questa frode bancaria globale e cancelli un debito impagabile, investendo nell’economia reale a partire da nuove infrastrutture economiche.

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Savoini: “Sostenere Putin contro il mondialismo. E se cade lui…”

Aggiunto da Adriano Scianca il 11 giugno 2015.
Tags della Galleria Primo Piano
Tags: lombardia russia, mondialismo, Putin, Russia, savoini


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Milano, 11 giu – “Destra e sinistra non contano più, ci sono solo mondialisti e antimondialisti. È per questo che occorre sostenere Putin”. A parlare è Gianluca Savoini, presidente dell’associazione culturale Lombardia-Russia e consigliere di Matteo Salvini per quel che riguarda i rapporti con Mosca. Con lui Il Primato Nazionale ha parlato della visita lampo del presidente russo in Italia.
Come è maturata in Putin la decisione di intraprendere questo viaggio?

Noi avevamo già saputo mesi fa che il presidente russo sarebbe venuto all’Expo. Peraltro si tratta di una visita che avviene in giorni particolari: il 12 giugno loro festeggiano il Giorno della Russia, istituito dopo la creazione, nel 1991, della Federazione Russa. Venire a ridosso di questa ricorrenza così importante per il nazionalismo russo mi sembra un doppio segnale.
Quali erano gli scopi della visita?
Di sicuro Putin voleva infilare un cuneo nella Ue contro le sanzioni. E infatti ha ribadito che le sanzioni danneggiano soprattutto l’Italia, che ha perso già un miliardo. Si tratta di un provvedimento che non ha alcuna ragion d’essere, non sono certo i russi a voler rompere il trattato di pace con l’Ucraina, come pure sostiene la linea Obama.
Il presidente russo è stato ricevuto come un partner importante, non come il nemico pubblico dell’Occidente. Ma allora è vero che abbiamo la moglie americana e l’amante russa?
Peccato che l’amante russa la trattiamo come una sguattera. Dalla moglie americana dovremmo invece divorziare, anche perché ci dà sempre il mattarello in testa. Tu peraltro hai citato l’Occidente: attenzione perché l’Occidente è contro l’Europa. Ma anche la Ue è contro l’Europa. Questi organismi perseguono lo scopo di rendere l’Europa vassalla non tanto degli americani in generale. Guardate che agli americani, caduto il comunismo, non frega più niente della Russia. Anche lì criticano le sanzioni. Il problema sono le grandi lobby transnazionali.
Insomma, il grande spartiacque di sempre fra oligarchie e popoli…
Esatto. Destra e sinistra non contano più nulla, oggi lo spartiacque fondamentale è fra mondialisti e antimondialisti. Il fronte antimondialista conta la Lega, CasaPound, il Front national, Jobbik e il governo di Orban, Putin… I mondialisti sono quelli che tra le altre cose vogliono separare Europa e Russia.
Come giudichi il ruolo diplomatico di Papa Francesco, che ieri ha incontrato per la seconda volta il presidente russo?
Premesso che io non amo particolarmente alcune posizioni di Francesco, soprattutto sull’immigrazione, ma non ho titoli per parlare di questo, da un punto di vista strettamente diplomatico è stato proprio Putin a far arrivare il Papa su certe posizioni. Quando sembrava imminente la guerra americana contro la Siria, fu Putin a evitare questo abominio, facendo capire che Assad era un baluardo per tutti quei cristiani medio-orinetali minacciati dall’islam fanatico che combatteva il regime siriano. Su questi argomenti c’è stata subito sintonia con il Papa.
Com’è oggi la situazione interna in Russia? Putin gode sempre di grande popolarità, sembra…
Putin ha un livello di consenso che in Russia forse ha avuto solo Stalin dopo la vittoria in guerra. Putin è popolarissimo. Se si è in casa di una famiglia russa ci si accorge che quando parla Putin in tv si fa spontaneamente silenzio. Di fatto tutti i partiti sono filo-putiniani, quelli che sono all’opposizione spesso rimproverano al presidente solo di essere troppo moderato. Solo i liberali lo odiano. Ma attenzione: se togliessero di mezzo Putin non andrebbero al potere i liberali, ma qualcuno più radicale di lui.
Come è riuscito Putin ad avere un simile consenso?
Risollevando la Russia dopo i disastri di Eltsin. È riuscito a far rinascere il sentimento nazionale russo, che è fortissimo. Il politicamente corretto in Russia non esiste, le minoranze non si impongono sul sentimento della maggioranza. Nelle parate le bandiere nazionaliste sfilano insieme a quelle dell’Urss ma non per nostalgia, solo perché lì il passato è storicizzato. Qui da noi c’è, come diceva Nolte, il passato che non passa e che costituisce un ricatto perenne. Purtroppo credo che noi abbiamo ormai imboccato il famoso “tramonto dell’Occidente”…
Adriano Scianca
 
L’invasione di massa di clandestini e profughi brucia i tempi per l’africanizzazione dell’Italia pianificata dalle centrali mondialiste
Pubblicato su 11 Giugno 2015 da FRONTE DI LIBERAZIONE DAI BANCHIERI - CM in POLITICA
di Luciano Lago
Fino a poco tempo addietro pensavamo che il piano predisposto dalle centrali mondialiste per l’ingresso in Italia di masse di immigrati africani destinate a modificare l’assetto sociale e l’identità culturale del paese necessitava di tempo, qualche decennio almeno per essere portato a termine, in modo graduale.
La situazione invece sta rapidamente precipitando: sulle coste libiche sono in attesa di imbarcarsi, soltanto in questi giorni, circa 500.000 persone, secondo il rapporto dei servizi.
Dietro questa massa di persone, sulle quali si basano i guadagni lucrosi degli scafisti ed il giro d’affari delle mafie libiche e tunisine che sfruttano l’arrivo di questa valanga umana, altre centinaia di migliaia di persone dai vari paesi africani si preparano a partire, attirati dal miraggio dell’arrivo in Italia con traghettamento, ingresso libero senza documenti, alloggio confortevole fornito dallo Stato, pasti gratis e cure sanitarie dalle autorità italiane. Si può fare un calcolo approssimativo da cui si prevede l’arrivo a ondate di qualche milione di persone.


Il piano di africanizzazione, di cui varie volte abbiamo accennato su questo sito, (Vedi: L’ONU predispone il piano per il “ripopolamento” dell’Italia ) si sta attuando quindi in tempi molto più ravvicinati di quanto si prevedeva grazie alla condiscendenza del governo italiano e la sua posizione totalmente prona alle direttive degli organismi sovranazionali.
Il governo Renzi e Alfano opera per disseminare in Italia oggi decine di migliaia clandestini, prossimamente centinaia di migliaia che sono destinati a divenire milioni in base alle previsioni di vari esperti.
In pratica si vuole rendere di fatto l’Italia come un grande campo profughi dell’Europa che deve accogliere, alloggiare e sfamare centinaia di migliaia di persone che saranno la riserva di mano d’opera per il mercato del lavoro. Questo perchè tutti gli altri paesi d’Europa, dove i governi devono rispondere agli elettori, vogliono evitare di essere un domani accusati di favorire l’immigrazione clandestina in danno dell’interesse nazionale.

Il problema dell’interesse nazionale è invece del tutto sconosciuto in Italia dove i governi vengono nominati d’autorità da Bruxelles tramite il presidente dell Repubblica e devono rispondere ai mercati ed alle banche piuttosto che non ai cittadini. Il governo in Italia è del tutto succube ai dettati di Bruxelles, di Francoforte e di Washington e i politici al governo hanno la garanzia della propria posizione (poltrona) soltanto ottemperando alle direttive che arrivano da quelle centrali: che si tratti di partecipare alle guerre della NATO in qualsiasi parte del mondo, a danno degli interessi italiani (vedi Libia) o si tratti di accogliere masse di africani, i governanti italiani (sinistra o destra che siano) rispondono sempre “comandi”.
Probabile che le direttive ricevute da Bruxelles contemplino anche un premio per chi riesca a far arrivare più migranti, in gara per farselo assegnare il presidente del Consiglio Renzi con il ministro dell’interno Alfano, possiamo supporre che la prospettiva di ottenere questo premio faccia gola a qualcuno nel governo che si adopera per mandare messaggi di accoglienza di massa a chiunque voglia partire. Forse per questo, anche la candidata del PD in Veneto era arrivata a proporre ai pensionati veneti di ospitare un clandestino per arrotondare la propria pensione.
Come abbiamo descritto in un nostro precedente articolo In Africa da tempo la voce corre: in Italia siamo considerati delle “risorse”, affrettiamoci a partire e così centinaia di migliaia di persone si indebitano con gli scafisti per trovare un posto sui barconi, se non hanno tutti i soldi per pagare il passaggio, molti se li fanno prestare dalle famiglie e gli scafisti si sono organizzati con offerte promozionali : ” paghi due ed ottieni tre posti sul barcone”. Se le famiglie non hanno abbastanza soldi, in Nigeria ci sono pronti gli strozzini che prenotano le bambine per il giro della prostituzione che consentirà loro di pagare a rate, attraverso il protettore, il viaggio per l’Italia.
E’ ormai assodato che l’immigrazione di massa produce grossi guadagni non solo per gli scafisti e per le mafie ma anche per le Cooperative che ottengono l’assegnazione per l’alloggio, per i titolari di strutture alberghiere, per chi li trasporta via terra all’interno o all’estero, per gli assistenti sociali per gli interpreti, ecc., uno stuolo di persone che sull’immigrazione clandestina basa il suo lavoro ed i suoi affari.
Niente di strano quindi che sia in atto uno scontro tra i governatori delle Regioni del Nord che devono rispondere ai propri elettori ed il governo che è stato nominato (non eletto) e deve rispondere a Bruxelles ed agli altri organismi, incluso l’ONU che ha dettato, tramite Ban Ki Moon, i “compiti a casa” per i governo italiano: accogliere tutti, integrarli rapidamente e non infastidire gli scafisti che trasportano nei loro barconi “risorse” per la società italiana in grave deficit demografico.

D’altra parte anche tutto l’apparato dei media, con poche eccezioni, si è schierato con i favorevoli all’accoglienza ed alle porte spalancate per tutti in nome del “buonismo” e del “cosmopolitismo”, criminalizzando ed additando come razzista e fascista chiunque si opponga alla visione cosmopolita e multiculturale della sinistra mondialista, uniformatasi al pensiero unico prevalente.
Il governo ricerca edifici pubblici, caserme dismesse, scuole e qualsiasi altra struttura per alloggiare clandestini e profughi, si fanno pressioni sui prefetti delle regioni del nord per trovare soluzioni di accoglienza mentre da Austria e Francia i migranti clandestini che cercano di passare, vengono rimandati indietro.
Nel frattempo il Ministro Alfano e lo stesso Matteo Renzi continuano a inviare messaggi lamentosi: “l’Europa ci deve aiutare, l’Europa deve comprendere che il problema non è solo nostro, l’Europa ci chiede di salvare tutti, l’Europa ci deve sostenere, l’Europa ce lo chiede”, ecc. ecc..
Da Parigi, da Berlino, da Madrid e da Vienna arrivano messaggi inequivocabili: italiani ci avete rotto con le vostre lamentele ( Italiener haben Ihre Beschwerden gebrochen), sbrigatevela da soli, il problema è soltanto vostro.

Tratto da:controinformazione.info | Quello che gli altri non dicono





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http://www.investireoggi.it//it.pin... culturale del paese necessitava di tempo,...
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Globalismo ed Utili Idioti

Pubblicato su 11 Giugno 2015 da FRONTE DI LIBERAZIONE DAI BANCHIERI - CM in IPHARRA
dal sito Tomato Bubble
Traduzione di Anticorpi.info

Si ritiene che l'espressione 'utile idiota' sia stata coniata dal leader comunista Vladimir Lenin in riferimento ai cittadini occidentali che ingenuamente simpatizzavano per il comunismo. Da un lato Lenin e i dirigenti sovietici li disprezzavano profondamente, ma dall'altra li usavano come 'ripetitori' della loro propaganda.


Ci si può imbattere negli utili idioti (aka libtards) in qualche Starbucks (catena di caffetterie internazionale - n.d.t.) mentre sprofondati in una poltroncina sorseggiano un cappuccino e dissertano con i loro amici delle gravi carenze del sistema americano. Dell'insieme degli utili idioti fanno parte gli hipsters (giovani borghesi che vestono e si muovono come i rapper del ghetto - n.d.t.), i ragazzi del college con il cervello lavato, i faccendieri, i sognatori malati di idealismo, gli ex rivoluzionari degli anni 60 e 70 che ora fanno i professori universitari, quelli che vorrebbero fare gli intellettuali, le donne isteriche, gli uomini femminizzati ed i devoti di Michael Moore.

Gli utili idioti non sono per definizione persone cattive; anzi, spesso si tratta di gente molto calorosa e di buon cuore. Molti hanno un elevato quoziente intellettivo e raggiungono gradi di istruzione eccellenti. Le loro menti sono capaci di archiviare migliaia di informazioni, tuttavia non sembrano capaci di porle in correlazione per ricavarne un modello univoco e coerente. Sebbene si ritengano 'liberi pensatori' in realtà si tratta delle creature più servili e fanatiche (del politicamente corretto) che abbia mai incontrato. Quando si tratta di elaborare un'idea critica indipendente, queste persone è come se regrediscano alla più completa stupidità, e ciò le rende pericolose! Parafrasando il senatore Joseph McCarthy, i libtards sono come "ragazzine incoscienti in mano ai comunisti."

Per inciso, anche la maggior parte dei cosiddetti 'conservatori' è alienata come gli utili idioti di sinistra, dato che spendono ogni energia per contrastare gli effetti dell'indottrinamento ma evitano accuratamente di confrontarsi con le cause, cioè con il vero potere che tira i fili del baraccone. E nel frattempo dalle loro postazioni di osservazione e controllo, più in alto delle nuvole, gli intoccabili globalisti se la ridono mentre assistono compiaciuti agli scontri tra burattini di destra e burattini di sinistra.

Negli utili idioti c'è di buono che quando aprono gli occhi e si accorgono di fino a che punto il loro impegno e la loro buona fede siano stati strumentalizzati, si imbestialiscono così tanto da trasformarsi in fervidi nemici giurati delle ideologie che per anni hanno sostenuto.



Nell'illustrazione in alto potete ammirare la vetrata decorante la Beatrice Webb, ex sede dell'associazione globalistica britannica Fabian Society. Raffigura i più insigni membri della Fabian Society di fine '800 (Sydney Webb e George Bernard Shaw) indaffarati a rimodellare il mondo secondo i loro desideri. L'iscrizione dice: "Rimodellarlo in funzione del desiderio del cuore". Sotto di essi uno stuolo di ignari utili idioti è prostrato nell'adorazione degli dei del globalismo.

Tomato Bubble è lieta di esporre alcune delle connessioni che legano gli ideologi globalisti alle loro legioni di utili idioti.


Armi.
Burattinai globalisti: Sfruttiamo il pretesto della pubblica sicurezza per vietare il possesso di armi ai cittadini, così che al bisogno le masse si possano facilmente sopraffare, e ogni eventuale insurrezione possa essere soffocata senza grossi sforzi dai nostri agenti della Homeland Security.

Utile Idiota: Nessuno ha bisogno di un fucile d'assalto e di 50 proiettili per andare a caccia di cervi. Dobbiamo bandire le armi da fuoco per salvaguardare le vite umane. Quante altre stragi devono avere luogo prima che si vieti il possesso di armi da fuoco ai comuni cittadini? Le armi da fuoco devono essere prerogativa esclusiva delle forze di polizia.

Tasse.
Burattinai globalisti: Imponiamo tasse insostenibili sull'economia privata per sostenere il governo centrale e mantenere le masse in una condizione di perpetuo assoggettamento alla burocrazia.

Utile Idiota: Se viviamo nel benessere ciò accade perché con il ricavato del gettito fiscale qualcuno ha allestito infrastrutture e servizi. Tutti devono pagare la loro percentuale di tasse per contribuire al mantenimento deiservizi di pubblica utilità. Chi evade per sopravvivere è un parassita. Pagare le tasse è patriottico.

Gli utili idioti accettano con orgoglio qualsiasi forma di vessazione fiscale.


Riscaldamento Globale.
Burattinai globalisti: Tramite i nostri pseudo-scienziati prezzolati e i mass media asserviti promuoviamo decisamente la bufala del riscaldamento globale. Grazie alla paranoia che tale balla ingenererà nelle masse potremo incrementare la Carbon Tax, erodere le sovranità nazionali, frenare il potere dei gruppi privati, controllare sempre più strettamente proprietà ed industria privata. Il riscaldamento globale è una delle più grandi truffe che abbiamo mai inventato!

Utile Idiota: Che l'uomo sia il responsabile del riscaldamento globale è un fatto provato. Gli unici che continuano a negarlo sono gli ignoranti, gli irrazionali, i retrogradi e gli scienziati al soldo della lobby petrolifera. Dobbiamo affrontare il problema ora, per il bene dei nostri figli.

Non è raro vedere gruppi di utili idioti che sfidano il gelo per manifestare in piazza contro il riscaldamento globale.

Burocrazia.
Burattinai globalisti: Qualsiasi attività privata e indipendente non controllabile o acquisibile per via legale dev'essere ricattabile tramite l'introduzione di innumerevoli controlli e divieti. Tale obiettivo sarà conseguito usando il pretesto umanitario della tutela. Del consumatore, dell'ambiente, dei lavoratori, delle minoranze (un esempio recente in UE? la normativa sui cookies nei siti web - n.d.t.).

Utile Idiota: Ogni agenzia burocratica di controllo (FDA, EPA, EEOC, OSHA) esiste per servire l'interesse del cittadino, per proteggere le persone dai capitalisti avidi e cattivi.

Agenda Omosessuale.
Burattinai globalisti: Miniamo le fondamenta culturali e morali delle società occidentali per liberarci degli intralci della moralità e della famiglia di sangue.

Utile Idiota: La discriminazione è sbagliata. Non c'è niente di male a essere gay, dunque perché non dovrebbe essere consentito ai gay di sposarsi?

Arte Moderna.
Burattinai globalisti: Per destabilizzare sempre più a fondo i concetti di bellezza, obiettività e verità, usiamo il nostro potere per promuovere degli abomini senza sensospacciandoli per 'arte moderna' (dissonanza cognitiva).

Utile Idiota: Picasso era un genio! Basta guardare in che modo sublime adoperi il colore ponendo l'accento sul conflitto interiore dell'uomo nel mondo contemporaneo!

Non è raro vedere frotte di utili idioti che contemplano rapiti un mucchio di rifiuti appiccicato ad una parete nel museo d'arte moderna di New York. Siamo arrivati a questo.


Femminismo.
Burattinai globalisti: Destabilizziamo l'istituzione della famiglia alimentando i conflitti tra coniugi. Le imposte elevate e il sistematico svilimento culturale del ruolo delle casalinghe indurrà le madri a seguire i padri nel mondo del lavoro, e consegnare i figli alla televisione e agli asili nido.
.
Utile Idiota: Le casalinghe disperate sono donne oppresse dai mariti in quanto costrette a cucinare, pulire e crescere i figli mentre i maschi vanno e vengono dal lavoro. Le donne dovrebbero concentrarsi sul lavoro piuttosto che sul cambiare pannolini.

Gli utili idioti femministi hanno trasformato innumerevoli uomini in imbranati insicuri e molte donne in miserabili megere.

Sessualità.
Burattinai globalisti: Incentiviamo la promiscuità sessuale per sopprimere la famiglia a colpi di adulterio, masturbazione e concepimenti fuori dal matrimonio. Alla lunga tutto ciò manderà sul lastrico milioni di uomini divorziati e assoggetterà milioni di madri sole e relativi figli ai progetti del nostro governo centrale.

Utile Idiota: Il sesso è naturale e divertente! Ognuno dovrebbe fare piazza pulita dei vecchi concetti bigotti con cui la sessualità è stata repressa dal potere ecclesiastico.

Immigrazione.
Burattinai globalisti: Promuoviamo una massiccia migrazione dal Terzo Mondo alle nazioni occidentali. La gran parte degli immigrati accolti dai politici di sinistra servirà a diluire il peso politico del conservatorismo di destra, avverso al governo globale.

Utile Idiota: La lotta contro la xenofobia ed il supporto della diversità e del multiculturalismo sono i nostri maggiori punti di forza. Noi stessi siamo una nazione di immigrati. Dobbiamo essere come un faro per chi intende lasciare il proprio paese e spostarsi dalle nostre parti.

Gli utili idioti richiedono l'apertura delle frontiere e l'immigrazione illimitata.

Politica Estera.
Burattinai globalisti: Per sbarazzarci dei governi esteri titolari di sovranità e resistenti alle nostre politiche centralistiche, li rovesceremo adducendo il pretesto della difesa dei diritti umani e finanziando i gruppi sovversivi interni tramite la CIA e le ONG.

Utile Idiota: In quanto cittadini americani è nostro preciso dovere morale promuovere la democrazia e i diritti umani in qualsiasi parte del mondo imponendo pesanti sanzioni, e - se necessario - bombardando senza pietà. I paesi cattivi che non tutelano i diritti umani come Siria, Iran, Russia e Venezuela devono essere puniti, in quanto la strada dell'isolazionismo ci ha condotti alla seconda guerra mondiale.

Gli utili idioti odiano i leader di paesi come Iran e Russia. Non sanno bene perché, ma sanno con certezza di odiarli.


Dio e Religione.
Burattinai globalisti: Per erodere la moralità comune su cui si fonda la civiltà occidentale dobbiamo sradicare la consapevolezza di Dio dalla mente degli individui, ridicolizzare la spiritualità e promuovere l'ateismo. Quando il contatto tra le persone e Dio viene reciso, la società perde la bussola, degenera e in ultima analisi finisce per lasciarsi orientare da chi possiede i mezzi per manipolare la cultura.

Utile Idiota: Dio non esiste. L'universo è spuntato fuori dal nulla dopo il Big Bang. Abbiamo iniziato sotto forma di batteri che nuotavano in un brodo primordiale e poi ci siamo evoluti in pesci. Poi ai pesci sono spuntate le zampe e hanno iniziato a camminare sulla terraferma. Quelle creature poi sono diventate scimmie, mentre quelle rimaste in acqua si sono evolute in delfini. Infine, le scimmie sono diventate esseri umani. Andate a verificare su un qualsiasi libro di biologia! La religione è un complotto con cui i preti pedofili controllano le masse. La morale è un concetto relativo. La morale religiosa non deve entrare nei fatti politici.

Crisi Economica.
Burattinai globalisti: Di tanto in tanto muovendo le manopole della nostra Banca Centrale e del nostro governo federale provocheremo l'esplosione di bolle immobiliari, creditizie o monetarie. I successivi sconvolgimenti saranno addebitati alla libera impresa, meglio nota come 'avido capitalismo.'

Utile Idiota: Gli avidi capitalisti devono essere marcati molto più strettamente dal governo. Si arricchiscono a discapito dei lavoratori. La crisi economica è stata creata dai milionari che volano sui loro jet aziendali!

Anziché incolpare i falsari della Fed, gli utili idioti protestano contro l'avidità del capitale.

Teorie del Complotto.

Burattinai globalisti: La nostra agenda cospirativa è troppo enorme ed articolata per poter essere occultata, perciò dobbiamo imbastire una grande campagna culturale di disprezzo e scherno contro i pochi individui che avendo compreso il nostro gioco abbiano il coraggio di denunciarci. I nostri fidi portavoce dei media provvederanno a etichettare i nostri avversari come teorici del complotto, oppure estremisti. Ciò basterà a screditarli totalmente di fronte alle masse bovine.

Utile Idiota (inclusi numerosi conservatori): "Questa roba è solo una strampalata teoria del complotto. Non ti aspetterai che creda ad una tale sciocchezza? Corri a metterti un berretto di carta stagnola per proteggerti dal raggio della morte! Ah ah ah! E di Elvis che mi dici: è ancora vivo? Ah ah ah!

Gli utili idioti amano deridere ciò che le loro menti superficiali non riescono a comprendere.

Sintesi di un articolo in lingua inglese, pubblicato sul sito Tomato Bubble.
Link diretto:
http://www.tomatobubble.com/communistsandliberals.html

Traduzione a cura di Anticorpi.info

Tratto da:Anticorpi.info | Blog di Cultura Alternativa, Misteri e Paranormale





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