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Ingroia al confino in Guatemala
Blog di Beppe Grillo - Ingroia al confino in Guatemala
Ingroia, il giudice di Palermo che indaga da anni sulle collusioni tra politica e criminalità per la strage di via D'amelio, va in
Guatemala. Un incarico dell'ONU per combattere la criminalità nello Stato centroamericano. E' una buona notizia? Si e no. Si, perché
Ingroia era diventato un bersaglio. Rischiava di finire ammazzato come Borsellino che sapeva di morire perché a conoscenza della trattativa stato (con la s minuscola) - mafia. Borsellino era persino informato del tritolo dell'esercito arrivato dal continente appositamente per lui. Disse che la mafia, che lo avrebbe ucciso, era solo manovalanza. No, perché con Ingroia in Guatemala, ancora una volta
questo Paese si dimostra di me rda.
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anche un bambino assocerebbe, a torto o a ragione, il trasferimento di Ingroia alle
pressioni di Mancino e di Napolitano.
Quest'ultimo vorrebbe distrutte le intercettazioni tra il Quirinale e l'ex ministro degli Interni. Che Mancino, democristiano di antico corso, telefoni al Colle sapendo di essere indagato è molto strano. Le probabilità che fosse intercettato erano altissime, non poteva non saperlo. Ho il sospetto che non abbia telefonato per chiedere aiuto, ma per tentare di coinvolgere la presidenza della Repubblica. Dopodiché i giochi erano fatti.
I tempi cambiano.
I giudici prima si ammazzavano, ora si mandano al confino all'estero, molto più lontano che ai tempi di Mussolini. Ieri a Eboli, oggi a Città del Guatemala.