S&P 500 Anche Loro,fanno parte di noi.....

mi chiedevo:
1°) se il debito continua a salire (e continua a salire) si arriverà per esempio a 2,3 trill. di €. o 2,5 trill. di €
2°)in parallelo saliranno le tasse, per poter pagare l'interesse sul debito (perchè al punto uno abbiamo detto che il debito continuava, continua e continuerà a salire) o tagli alle pensioni, o allungamento dell'età pensionabile, o eliminazione di alcuni farmaci passabili con la mutua o sanità pubblica ridotta ecc.-
3°) non si taglia la P.A. e tutto il suo indotto, anzi aumentano i costi sia della politica che della P.A.

allora mi chiedo a QUANTO si arriva al BOOM?

ovvero la tassazione massima e il debito massimo che l'Italia puo' sostenere

aumento l'iva al 30%? ok
prelievo forzoso del 25%? ok
super imu ? ok
benzina a 3 euro? ok

quanto si puo' resistere prima di saltare?
di questo passo e con questa FORZA dovremmo avere nel 2015 un debito a 2,45 trillion e quasi 7.000.000 di disoccupati, con piu' o meno 13.000.000 di lavoratori privati e 6.000.000 statali

sostenibile?
 
a 2,5 trillion paghiamo 75 miliardi di debito
senza tagli alla p.a. o con tagli alla p.a. (per me ormai è tardi)

a 2,5 trillion con le tasse al record mondiale già ora e futuro, che alzeranno?
piu' che altro che molti hanno capito come si fa a non pagare le tasse e il giochino, la pa paga le tasse ma si paga il 30% dello stipendio il resto viene dal privato.

il privato conta ad oggi 18.000.000 di lavoratori totali (imprenditori compresi e artigiani)

18.000.000 che mantengono lo STATO e 4.500.000 di p.a. e debito e tutto

18 a 4,5
a quanto salta il banco?

10 e 4,5? oppure 7 e 4,5?
 
Accelera il calo degli impieghi bancari verso imprese e famiglie a novembre. E le attese per il 2014 non sono positive.



Peggiorano i dati relativi ai prestiti delle banche verso il settore privato, ossia le famiglie e le imprese. Nel mese di novembre, secondo i numeri forniti dalla Banca d’Italia, gli impieghi sono crollati del 4,3% su base annua, in accelerazione dal -3,7% registrato in ottobre. Ma è andata molto peggio alle società non finanziarie (imprese), verso le quali si è avuto un calo annuo del 6% dal -4,9% di ottobre, registrando la peggiore variazione dall’inizio delle rilevazioni nel 2001. In peggioramento anche il credito alle famiglie, sceso dell’1,5% sui dodici mesi, contro il -1,3% del mese precedente.
In aumento del 6,1% annuo, invece, la raccolta, in accelerazione dal +5,4% di ottobre. La raccolta obbligazionaria, comprensiva delle obbligazioni detenute dalle banche, è scesa del 7,3% (-7% a ottobre).
In lievissimo calo la crescita delle sofferenze bancarie, passate dal +22,9% di ottobre al +22,8% di ottobre. Si tratta, in ogni caso, del dato massimo dal 1998.
In lieve calo anche i tassi applicati sui prestiti per l’acquisto di un immobile, scesi dal 3,90% di ottobre al 3,86%. In discesa anche quelli sui finanziamenti alle imprese fino a un milione di euro (dal 4,47% al 4,38%) e quelli su importi superiori (dal 2,84% al 2,76%). Invariati allo 0,99% i tassi passivi sui depositi.
Dunque, il “credit crunch” non si arresta e mostra segnali di peggioramento. Il dato di novembre è allarmante, perché con la revisione qualitativa degli asset delle banche e con i seguenti stress-test della BCE, gli impieghi si preannunciano in calo un pò in tutta l’Eurozona da parte dei grandi istituti sottoposti agli esami di Francoforte nel 2014.
E in Italia c’è anche la questione dei prestiti Ltro in scadenza tra la fine dell’anno e il febbraio del 2015. Le banche italiane devono ancora rimborsare alla BCE 237 miliardi di euro e in assenza di liquidità alternativa, gli istituti non potrebbero rifinanziare i titoli di stato in scadenza, scatenando nuove tensioni finanziarie e un possibile aumento generalizzato dei tassi. E sono 468 miliardi i BoT e BTp da rinnovare quest’anno. Per questo, la BCE potrebbe intervenire con un’asta Ltro appositamente dedicata ai finanziamenti alle piccole e medie imprese, mentre le banche potrebbero rimpiazzare i prestiti triennali in scadenza con altri a breve termine, come suggeriscono i dati di questi giorni di Francoforte.
Ma la partita si complica e il tessuto produttivo italiano rischia di essere spazzato via per assenza di prestiti, dopo essersi deteriorato nel corso di questi ultimi cinque anni (-25% di produzione industriale).
 
mi chiedevo:
1°) se il debito continua a salire (e continua a salire) si arriverà per esempio a 2,3 trill. di €. o 2,5 trill. di €
2°)in parallelo saliranno le tasse, per poter pagare l'interesse sul debito (perchè al punto uno abbiamo detto che il debito continuava, continua e continuerà a salire) o tagli alle pensioni, o allungamento dell'età pensionabile, o eliminazione di alcuni farmaci passabili con la mutua o sanità pubblica ridotta ecc.-
3°) non si taglia la P.A. e tutto il suo indotto, anzi aumentano i costi sia della politica che della P.A.

allora mi chiedo a QUANTO si arriva al BOOM?

ovvero la tassazione massima e il debito massimo che l'Italia puo' sostenere

aumento l'iva al 30%? ok
prelievo forzoso del 25%? ok
super imu ? ok
benzina a 3 euro? ok

quanto si puo' resistere prima di saltare?
di questo passo e con questa FORZA dovremmo avere nel 2015 un debito a 2,45 trillion e quasi 7.000.000 di disoccupati, con piu' o meno 13.000.000 di lavoratori privati e 6.000.000 statali

sostenibile?
il limite è già raggiunto
il gettito iva e irpef sono in contrazione
ogni ulteriore tassazione produrrà l'effetto contrario
solo gli stupidi nn lo capiscono
ma nn ce n'è uno tra politici e sindacalisti che lo capisca:D
 
all'Europa non frega un cazz.o.
il debito pubblico non è piu' affar suo, ma nostro interno.

ora mi chiedo: che senso ha pagare un debito inutile? inutile perchè non crea ricchezza ne servizi e ne sussidi.
crea solo tamponi provvisori per respirare (per far respirare i soliti noti) e per gestire e mantenere la PA, che non ha piu' senso e non crea valore.

paradossalmente pagare le tasse ora, è controproducente per il settore privato, piu' che altro per le future generazioni

converrebbe subito portare al crack il paese con uscita dall'euro o confisca del paese
 
il limite è già raggiunto
il gettito iva e irpef sono in contrazione
ogni ulteriore tassazione produrrà l'effetto contrario
solo gli stupidi nn lo capiscono
ma nn ce n'è uno tra politici e sindacalisti che lo capisca:D


vero che sono in contrazione.
ma la domanda è piu' sottile:
quanto si puo' resistere?

insomma, soldi ne entrano meno ma ne entrano e il debito non ha un tetto, sale e sale.

quindi piu' tasse con meno entrate
quindi piu' debito con piu' interesse

fino a quanto?
 
per Corcas..siamo in orario..dopo aver distribuito tutto il giorno...adesso si possono fare questi 19410
 

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