ANNA' A MYKONOS COR COPRIFUOCO E' COME PORTASSE LE PASTICCHE A 'N CONCERTO DE CRISTINA D'AVENA

DANY1969

Forumer storico
(Osho) :d:
Buona settimana a tutti :)
Le foto di mio fratello sono sicuramente più interessanti :lovin:... ma devo conservare l'archivio il più a lungo possibile... quindi ogni tanto Vi dovrete accontentare dei miei giretti :d:

Questo giro l'ho fatto una decina di giorni fa in Liguria... Cresta Mao (con partenza da Mallare), discesa a Spotorno e ritorno salendo da Noli :)

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Ultima modifica:
Co2 ........inquinamento atmosferico ..........la bella addormentata nel bosco
............il gregge di pecoroni........i cervelli dell'europa.

Ieri sera in TV. Grotta di Circe.
"pensate un po' sono stati ritrovati reperti di Ippopotami"........nella Grotta di Circe ? In Italia.
Significa che il clima non era quello di oggi.

C'era la CO2 ? C'erano le autovetture allora ?
C'erano le industrie ? Esisteva il riscaldamento ? NO. Ma il clima era diverso.
Perchè il deserto non era deserto ? Perchè c'era vita ed erba ?
.....per colpa del CO2 ?

E già, poi però salta fuori una notizia come questa.
E dato che le precipitazioni hanno origine dagli oceani, chi ci dice che una quantità di acqua
più elevata negli oceani - perchè più alti - porta ad un aumento della condensazione e quindi
aumento di nubi e quindi aumento di precipitazioni, dove la cO2 ha un'influenza marginale ?


Il clima impazzito sta devastando l'Europa.

E non solo: abbiamo visto cosa sta accadendo negli Stati Uniti, e ancora la crisi idrica in Iran.

Insomma, galoppiamo verso il caos.

Ma il peggio, ovviamente, deve ancora venire.

E quel "peggio" viene anticipato da uno studio della Nasa in collaborazione con l'Università delle Hawaii,

ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Climate Change,

dove si puntano i riflettori su una imminente "oscillazione" nell'orbita della Luna.




Un ondeggiamento che, secondo quanto riportato nello studio, avrà conseguenze catastrofiche,

con probabili e devastanti inondazioni lungo le coste degli Usa, addirittura di tre o quattro volte superiori rispetto a quello che avviene normalmente,

con ripercussioni difficilmente calcolabili.


Si tratta di fenomeni che già sono un problema in molte città dell'Atlantico ma soprattutto del Pacifico, fenomeni che però sarebbero destinati a peggiorare radicalmente.


La National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), nel corso del 2019, ha già segnalato 600 di queste oscillazioni.

Eppure, dalla metà degli anni 2030, sostiene la ricerca, la coincidenza tra l’aumento dell’innalzamento del livello del mare con un ciclo lunare
farà sì che le città costiere di tutti gli Stati Uniti e probabilmente di molte altre zone del mondo inizino un decennio di eventi drammatici.

Che potrebbero determinare la loro sparizione, spazzate via dalle acque.


Il fenomeno dell'oscillazione è un ciclo naturale durante il quale le maree possono risultare più o meno forti.

Sino ad oggi molto sottostimati, gli effetti dell'attrazione di gravità sul nostro pianeta
potrebbero determinare grossi rischi, in particolar modo quando Luna, Terra e Sole si allineeranno, aumentando così l'attrazione sui mari.


A suonare l'allarme è Bill Nelson, amministratore della Nasa:

"Le aree basse vicino al livello del mare sono sempre più a rischio e soffrono a causa dell’aumento delle inondazioni, e ciò non farà che peggiorare.
La combinazione dell’attrazione gravitazionale della Luna, dell’innalzamento del livello del mare e del cambiamento climatico
continuerà ad esacerbare le inondazioni costiere sulle nostre coste e in tutto il mondo.
Il Sea Level Change Team della NASA sta fornendo informazioni cruciali in modo da poter pianificare,
proteggere e prevenire danni all’ambiente e ai mezzi di sussistenza delle persone colpiti dalle inondazioni", ha concluso Nelson.
 
Trovo assurdo che accadano cose di questo genere.
Conosco la zona, la montagna scende al paese, da qualsiasi parte tu sia.
Se sei su un sentiero .....seguilo. E' chiaro che in questo periodo c'è foglia
e potresti non vedere "fuori" dal bosco, ma cosa vuol dire "sentiero impervio" ?
Ti porterà verso il basso. Sempre.
Pensate a quanto costano queste operazioni e nessuno paga.

Terminate circa un'ora fa le operazioni per il recupero di due escursionisti
che nel pomeriggio di oggi, domenica 18 luglio, intorno alle 17,
si sono disperse in una zona impervia nei boschi sopra l'abitato di Barzio.

Ad entrare in azione per il recupero e la discesa a valle dei due malcapitati
una squadra Saf dei Vigili del fuoco di Lecco con tre operatori.

Fortunatamente, i due escursionisti coinvolti ne sono usciti illesi.

Le operazioni sono procedute fino alle 19 di questa sera.
 
Dalla mezzanotte fra domenica e lunedì è scattato il “Freedom day” nel regno Unito,
il giorno, da tempo annunciato da Boris Johnson, in cui sarebbero cessate le ultime limitazioni legate al Covid-19.

Peccato che proprio il Primo Ministro non ne potrà godere
per aver avuto contatti con il Segretario alla Sanità, risultato positivo a un test. Per lui altri 10 giorni a casa…


Che cosa significa il “Freedom day”?

  • Cade l’obbligo di legge d’indossare mascherine nei negozi, stazioni, aeroporti, alberghi, pub, bar ristoranti e negozi e luoghi chiusi;
  • Fino a oggi era in vigore la “regola del sei”, il che significa che non era possibile prenotare un tavolo per più di sei persone, ma questa regola è stata ora rimossa.
  • Nei pub e bar torna il servizio al banco che, finora, era stato interrotto per ragioni di distanziamento sociale.
  • Cadono i limiti sul numero di persone che può affollare un bar o un locale pubblico. Cadono i limiti di distanziamento per i tavoli.
  • Cade il limiti per l’apertura notturna dei locali, Anzi la scorsa notte Liverpool le discoteche hanno riaperto direttamente a mezzanotte di ieri.

Un liberi tutti?

No, perché i positivi sono 55 mila al giorno, anche se morti e ospedalizzazioni sono sotto controllo,
con le seconde che sono un ottavo rispetto ai massimi.

Inoltre molte società di ristorazione e di trasporto possono imporre ugualmente l’obbligo delle mascherine,
cosa che è avvenuta in alcune stazioni e linee, aumentando il livello di caos
perché si verrà a sapere un po’ all’ultimo minuto se si dovranno indossare le mascherine o no.


L’esperimento è interessante. in un momento in cui mezzo governo italiano spinge verso un lockdown in Italia,
più che altro punitivo, verso i non vaccinati


Londra sta anticipando l’Europa continentale di almeno una quindicina di giorni,
quindi vedere la sua evoluzione con le aperture complete può dare delle indicazioni anche agli altri paesi.

Se la situazione delle ospedalizzazioni resterà sotto controllo,
allora anche le regole imposte nel Continente potranno essere abbandonate.


Sempre che il PD ed i giornalisti che vogliono segregare il popolo in eterno lo permettano.
 
Adesso vediamo cosa succede con il prezzo del petrolio.


Quando il primo accordo per le quote dell’OPEC+ (cioè Opec più Russia) a farlo saltare
erano stati gli Emirati Arabi Uniti molti han pensato che non ci fosse ricucitura.

Dopo due settimane di discussioni invece si è riusciti a raggiungere un accordo che ha messo assieme tutti,
Emirati compresi e che prevede anche un aumento graduale delle quote base di produzione.


The 19th OPEC and non-OPEC Ministerial Meeting has commenced via videoconference under the Chairmanship of HRH Prince Abdul Aziz Bin Salman, Saudi Arabia’s Minister of Energy and Co-Chair HE Alexander Novak, Russian Deputy Prime Minister, together with … pic.twitter.com/RyjMQIpMj8

— OPEC (@OPECSecretariat) July 18, 2021







L’accordo petrolifero di domenica prevede che l’OPEC+ aumenti la produzione di 400.000 barili al giorno ogni mese a partire da agosto fino all’ultima parte del 2022.

L’accordo mira a eliminare tutti i 5,8 mmb/giorno di tagli alla produzione effettuati all’inizio della pandemia,
quando le economie stavano chiudendo e la domanda era in subbuglio
e quando il WTI è stato scambiato brevemente a un prezzo profondamente negativo,
sebbene il principe Abdulaziz abbia avvertito che il nuovo meccanismo mensile consente all’OPEC +
di mettere in pausa o addirittura invertire gli aumenti di produzione in caso di crollo della domanda.


La tabella seguente mostra i singoli obiettivi di produzione di petrolio per i paesi OPEC+ per il resto di quest’anno,
a seguito dell’accordo del gruppo di aumentare le forniture totali di 400k b/g ogni mese da agosto.


Le cifre sono in migliaia di barili al giorno.



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L’accordo fornisce anche agli Emirati Arabi Uniti e a molti altri paesi linee di base più elevate
rispetto alle quali vengono misurati i loro tagli alla produzione, a partire da maggio 2022, secondo una dichiarazione del gruppo.


A parte le quote base riviste, l’accordo di oggi è generalmente in linea con quello stipulato all’inizio di questo mese,
ma il cui accordo finale è stato bloccato per oltre due settimane dopo che gli Emirati Arabi Uniti
hanno chiesto una rivalutazione della propria quota di produzione all’interno del gruppo.

La scorsa settimana, il leader dell’OPEC, l’Arabia Saudita, ha raggiunto un compromesso con gli Emirati Arabi Uniti.


L’OPEC ha affermato che la linea di base degli Emirati Arabi Uniti salirà di circa 332.000 barili al giorno a 3,5 milioni di barili al giorno.

L’Arabia Saudita e la Russia, due dei maggiori produttori mondiali insieme agli Stati Uniti,
vedranno ciascuno alzato la propria linea di base di 500.000 barili al giorno.

Complessivamente, la capacità produttiva stimata del gruppo entro maggio 2022 aumenterà di 1,63 milioni di barili al giorno.


Le singole linee di base riviste sono mostrate nella tabella seguente, in migliaia di barili al giorno:


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Come nota Bloomberg, l’accordo multiforme significa diverse cose per il mercato petrolifero.

Offre ai paesi acquirenti una visione più chiara di quanto velocemente l’OPEC+ ripristinerà i 5,8 milioni di barili al giorno di produzione
che sta ancora trattenendo, da quando ha effettuato tagli profondi lo scorso anno nelle fasi iniziali della pandemia.

Inoltre, gli adeguamenti di base non modificheranno il ritmo degli aumenti di produzione mensile di 400.000 barili al giorno
quando entreranno in vigore il prossimo anno, ha affermato il principe Abdulaziz.

Il gruppo continuerà a incontrarsi ogni mese, inclusa una revisione del mercato a dicembre, e potrebbe modificare il programma se necessario, ha affermato.


“Gli incontri mensili e la revisione di dicembre ti dicono che è tutto modificabile”, ha affermato Bill Farren-Price, direttore della società di ricerca Enverus.
“Quindi i rialzisti del petrolio dovrebbero leggerlo come positivo – OPEC + gestione dell’offerta continua”.

L’unica domanda è quanto tempo prima che i produttori di scisto statunitensi
aumentino la propria produzione per trarre vantaggio dai prezzi del petrolio più alti.



L’accordo di oggi risolve anche rimostranze di vecchia data che hanno causato tensioni all’interno dell’OPEC + dalla fine del 2020,
culminate all’inizio di questo mese quando gli Emirati Arabi Uniti hanno bloccato un accordo all’inizio di questo mese,
sostenendo che il modo in cui è stata calcolata la sua quota era ingiusto perché non rifletteva un’espansione costosa nell’industria del paese.

Il litigio è stato particolarmente aspro e le tensioni vanno oltre la diplomazia petrolifera
in mezzo alla crescente rivalità economica tra Abu Dhabi e Riyadh.

I ministri di ciascun paese hanno utilizzato le interviste ai media per sostenere il loro caso,
risvegliando i ricordi della guerra dei prezzi saudita-Russia del 2020
e anche le passate minacce degli Emirati Arabi Uniti di lasciare il cartello.


Ora il problema sembra comunque superato.
 
Osanniamo al regime cattocomunistagrillino.....e pure forza italia ahahahahahah poverini. Che caduta di stile.


Come in Iran: i candidati alle elezioni amministrative in Italia devono venire esaminati preventivamente.


Non per sapere se sono degni di fede, secondo i canoni della religione islamica come nel regime degli ayatollah,
ma per essere sicuri che incarnino il verbo spesso ambiguo dell’Antimafia dei professionisti,

quella che trova spesso i propri officianti nell’omonima Commissione parlamentare, pro tempore presieduta dal grillino duro e puro

– e messo ai margini dallo stesso movimento dopo il rifiuto di votare la fiducia al governo di Mario Draghi – Nicola Morra.



Lo stesso che ha rivelato in tv di essere stato messo a parte, da Piercamillo Davigo,
di quel che bolliva in pentola a Milano nell’indagine su Piero Amara e sulla Loggia Ungheria.

Cioè proprio quella di cui avrebbero dovuto far parte notissimi magistrati italiani, tra cui – la maledizione delle coincidenze –
anche alcuni noti nomi di pm Antimafia, che peraltro hanno sempre smentito sdegnosamente le accuse
bollandole, forse giustamente, come calunnie vere e proprie.


Sebbene propalate e sponsorizzate di fatto da altri loro colleghi.


Ma l’autore della pensata illiberale – sembra quasi impossibile crederlo – stavolta non è Morra,
che pure godrà come un riccio delle future polemiche e probabilmente monterà in cattedra in qualche talk show di mezza estate,
bensì un suo conterraneo: Roberto Occhiuto, parlamentare di Forza Italia
(partito che ha sempre combattuto la politica del sospetto prendendosi in faccia gli sputi dei manettari),
che è anche candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Calabria.


Sarebbe stato proprio lui, secondo Affaritaliani.it, ad aver avanzato la proposta.

Con parole veementi: “La ’ndrangheta fa schifo, e fa schifo ai calabresi.
La ’ndrangheta ha disonorato la Calabria e non permetteremo che disonori il prossimo Governo regionale…
sto lavorando in Parlamento per modificare la legge istitutiva della Commissione Antimafia.
Ho proposto alla relatrice del Decreto semplificazioni di presentare un emendamento
che dia la possibilità alla stessa Commissione di analizzare le liste prime che si presentino”.


Secondo Occhiuto, la Commissione già svolgerebbe questo lavoro ma
“solo dopo la presentazione delle candidature, e dando i risultati ad una settimana dal voto
e quindi negando la possibilità di sostituire gli eventuali impresentabili.
Io invece voglio tenere l’asticella altissima, voglio che le mie liste siano inattaccabili
e voglio che nelle mie liste ci siano persone che vogliano dare un contributo alla Calabria”.


Come se già non bastasse la follia e lo scandalo delle interdittive Antimafia
che stanno distruggendo sempre e solo sulla base della cultura del sospetto
e senza nemmeno uno straccio di processo un’intera economia,

adesso da Forza Italia viene la proposta di commissariare preventivamente la Calabria.

Con candidati scelti dalla Commissione Antimafia, che – per giunta – è pure presieduta da un grillino vagamente ideologizzato con tendenza para forcaiola.

In pratica, Morra (ma a pensarci anche la temibilissima magistratura locale)
avrebbe trovato proprio in Forza Italia quello “più puro che li epura”.


Roba da non crederci.


O forse in Calabria i politici, gli amministratori locali e persino gli stessi magistrati

hanno un senso di colpa così parossistico – a causa della ’ndrangheta –

da essere indotti ad autoflagellazioni preventive anche a spese dello Stato di diritto?



Ai posteri l’ardua sentenza.


Ammesso che fenomeni come questi meritino la menzione della storia

e non quella di possibili studi psicanalitici sugli ultimi trent’anni di vita italiana,

caratterizzati dall’autodistruzione organizzata della politica e degli altri poteri dello Stato.
 
Per avere buone riforme c’è una strada soltanto:

andare al voto e porre fine all'attuale maggioranza parlamentare e di chi, a sinistra, li sorregge. Altra via non c’è.


Fisco
, giustizia, mercato e concorrenza, produttività, lavoro e ammortizzatori sociali,
spesa pubblica e Pubblica amministrazione, ricerca e studio
sono i comparti più importanti da rifondare senza cincischiare ulteriormente.

Le riforme devono essere radicali per poter incidere effettivamente sul tessuto economico e sociale.

Riforme a metà non servono, di pannicelli caldi non c’è bisogno.

E per fare riforme radicali occorre che il vento liberale prenda il sopravvento su quello statalista e giustizialista,
e che il populismo, ovunque si annidi, venga spazzato via da serietà e competenza.


Si dice questo perché il presidente designato del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte,
sabato scorso è apparso in video per annunciare battaglia contro la riforma della giustizia,
già varata dal Consiglio dei ministri col voto favorevole di tutti i suoi membri,
e contro quella degli ammortizzatori sociali, in particolare del reddito di cittadinanza.


La dichiarazione di Conte, se per un verso conferma le sue straordinarie capacità di adattamento ai desiderata dei suoi ventriloqui,
per un altro dimostra l’impossibilità perfino di portare avanti riforme di per sé già annacquate,
frutto di estenuanti compromessi al ribasso, figuriamoci di adottare riforme radicali, come invece v’è urgente necessità.


Non è questione solo di rispetto dei vincoli europei collegati al Next Generation Eu.

Non è in gioco soltanto la credibilità internazionale del nostro Paese,
pure essenziale per camminare a testa alta nel consesso delle nazioni.

E dirò di più: neppure è questione di soldi.


Qui è in ballo qualcosa di più importante: la vita delle nuove generazioni e i cardini costituzionali della democrazia, questa è la doppia pelle in gioco.


Spetterà ai bambini e alle bambine di oggi dover fronteggiare il gigantesco debito accumulato fin qui,
saranno loro a doversi accollare i costi e a sopportare l’inefficienza della sanità, della previdenza,
dell’Amministrazione pubblica, a dover fare i conti con la cattiva giustizia, con un sistema fiscale esoso e disincentivante,
con una scuola inadeguata e una università impreparata alle sfide del futuro.

Saranno loro, se non saremo noi ad intervenire con radicalità, adesso.


Ma in gioco, come detto, vi sono anche i cardini della democrazia rappresentativa e i principi costituzionali.

L’ossuta e irragionevole difesa della legge di Alfonso Bonafede sulla prescrizione, annunciata dal suo mentore,
è pericolosa perché dimostra il disprezzo non soltanto degli accordi già raggiunti,
ma anche e per l’appunto dei principi costituzionali e di Diritto internazionale che pretendono, tutti e coralmente,
che l’indagato e l’imputato siano riconosciuti innocenti fino a sentenza definitiva e che indagini e processi siano ragionevolmente brevi.


L’impuntatura di Conte, poi, sul reddito di cittadinanza è la dimostrazione di un fatto non meno grave,
ma che in fondo è solo una delle altre facce del populismo e dello statalismo più irresponsabile:

il totale disprezzo dei diritti – sì, dei diritti – di chi sopporta l’onere della spesa pubblica.
Chi lavora, produce e paga le tasse ha il diritto sacrosanto di vedere il denaro pubblico speso al meglio,
ha il diritto che la spesa sia la migliore realizzabile, non la peggiore.



Cosa potrebbe fare Mario Draghi, ?

Forse potrebbe lasciare Palazzo Chigi e rendersi disponibile per la corsa al Quirinale ?
 
Ecco cosa significa cadere nelle mani di INCOMPETENTI che cercano di fare
il lavoro degli altri, senza averne le basi.


A partire dal16 Giugno 2021, l'operatore PosteMobile ha deciso di dare il via al cambio di rete a favore della Giga Network di Vodafone.


Il cambio di network impatterà in maniera graduale tutti i clienti di PosteMobile, sia vecchi che nuovi.

Gli attuali utenti che utilizzano questo virtuale hanno ricevuto nelle scorse ore un SMS informativo in merito a questo switch:


Facciamo un nuovo passo per proporre ai clienti offerte convenienti con la qualità di sempre: ti informiamo che cambiamo rete mobile! Il passaggio della tua linea PosteMobile avverrà in modo semplice e veloce entro 48h. Le condizioni economiche dell’offerta restano invariate.
Se noti una temporanea interruzione della navigazione Internet, basterà spegnere e riaccendere il dispositivo. Trasparenza, convenienza, semplicità. Info postemobile.it/rete

Questa mutazione è gratuita e non prevede la sostituzione SIM per i già clienti.

La velocità massima raggiungibile su rete Vodafone è di circa 300 Mbps in 4G+ e 150 Mbps in 4G.


Ricordiamo che l'operatore rosso ha deciso di eliminare la rete 3G per favorire l'espansione del 4G e 5G.


Questo ovviamente comporterà a dover utilizzare per le chiamate da Postemobile il 2G,

questo perché PosteMobile non ha ancora avuto il permesso da parte di Vodafone di attivare il VoLTE.
 

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