Apprendiamo che la famiglia tipo "mulino bianco" da fastidio ai gay.

......vista la situazione economica itagliana sarebbe bene occuparsi di piu' delle cose serie....nel terzo mondo e nei paesi in via di sviluppo ; cioe' i paesi alla pari con noi ora, si occupano di cose piu' serie di gay/mulini bianchi e strnzte simili .....voglio vedere se in romania/turchia/bulgaria/brasile ecc. Cioe' paesi che hanno il nostro stesso rating le instituzioni si occupano si simili strnzate


:up:
 
Peraltro, Barilla ha infastidito anche me (ma molto meno di quelli e quelle che hanno criticato la Presidente della Camera), ma riconosco due cose:
1) un imprenditore ha diritto di rivolgersi al target di consumatori che vuole (certo, magari, non è stato molto "felice" nelle sue esternazioni)
2) si è scusato. Inizialmente in modo molto goffo. Poi ha riconosciuto di aver ancora molto da imparare sull'evoluzione della famiglia e si è impegnato in questo senso.

https://www.facebook.com/photo.php?v=10100857134817001&set=vb.184778364902413&type=2&theater


non ho sentito le parole di Barilla

ciò premesso, trovo sintomatico della mentalità italiana fare tutto 'sto casino per l'opinione di un singolo su un argomento francamente irrilevante (la pubblicità)

se non fossi già dimissionario dalla categoria, sarebbe una eccellente occasione per presentare le mie dimissioni irrevocabili
 
Gramellini


La logica sacrosanta del politicamente corretto impone infatti di scagliarsi contro ogni offesa alla sensibilità delle minoranze. È che stavolta non si riesce a scorgere tanto bene l’offesa. Soltanto la scelta di un’azienda di concentrarsi sul «target» - la famiglia tradizionale - a cui immagina di vendere i propri spaghetti. Una decisione ovviamente opinabile, ma ispirata da valutazioni commerciali, non politiche o morali. Così come ispirata da valutazioni commerciali è stata la scelta opposta di Ikea, che ha spalancato le porte dei suoi spot ai gay anche per suscitare scalpore e simpatia, assegnando al proprio marchio una patente d’avanguardia.
L’indignazione è un’energia rara e preziosa che con l’esperienza si impara a sprecare il meno possibile.
 
gli intoccabili, una volta erano i mafiosi

oggi i mafiosi devono farsi eleggere per non farsi arrestare

e quelli veramente intoccabili sono diventati gay, neri e etnie minori :mmmm:

un comune denominatore c'e' ovvero i "normali", puoi farne quello che vuoi
 
Io credo che un terreno sociale equo e nel quale i diritti siano garantiti a tutti quanti a prescindere dal sesso e dall'orientamento sessuale non sia una cosa "piccola".

In un clima sociale di equità, anche l'economia dovrebbe andare meglio.
"Dovrebbe", uso apposta il condizionale, perché non sono un'esperta, ma, di fatto, i paesi nei quali ci sono meno discriminazioni, in Europa, sono anche quelli con meno difficoltà economiche.

Comunque sono venuta a conoscenza di una ricerchina fatta in Europa sull'omofobia. Recentissima. Presentata a maggio.

Magari stimola la riflessione e convince persone che, qui, sono convinte che le persone LGBT abbiano gli stessi diritti di fatto e, anzi, siano preferite alle persone eterosessuali, che invece non è vero.
(E, magari, sottolineo anche che non sono i gay che sono infastiditi dalla famiglia del Mulino Bianco, ma il contrario).

Oggi, tra crisi di Governo e pagliacciate di gente infame che non sa cos'è il pudore, le discriminazioni nei confronti dei gay paiono bazzecole, ma la ricerca non la conoscete (penso) e magari vi apre un po' gli orizzonti del pensiero.

SPREAD è una parola che da qualche tempo si sente spesso e ormai sappiamo tutti benissimo che significa differenziale. Misurare un differenziale può essere utile per renderci conto che effettivamente esistono molte differenze tra noi che viviamo in Italia e i nostri vicini che vivono in altri paesi d’Europa.

L’Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali (FRA European Union Agency for Fundamental Rights | Helping to make fundamental rights a reality for everyone in the European Union); pubblica una ricerca, svoltasi nel 2012 e presentata quest’anno è European Union lesbian, gay, bisexual and transgender survey (http://fra.europa.eu/sites/default/files/eu-lgbt-survey-results-at-a-glance_en.pdf)

La ricerca FRA mostra chiaramente che le persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) devono affrontare la discriminazione in tutti i settori della vita sociale ed economica e che sono vulnerabili ad attacchi verbali e fisici (che rimangono in gran parte invisibili per paura di conseguenze negative). Nel 2012, circa 93.000 persone LGBT hanno risposto a livello europeo al sondaggio che FRA ha proposto per scoprire i problemi quotidiani che colpiscono le persone LGBT. Questa indagine ha raccolto dati comparabili tra i diversi membri dell’Unione sulle esperienze delle persone LGBT legate alla discriminazione e ai crimini ad essa collegati, nonché il loro livello di consapevolezza sui loro diritti. I risultati definitivi delle indagini sono stati pubblicati nel maggio 2013. I risultati del sondaggio saranno integrati da ricerche tra i funzionari pubblici e servizi fondamentali di istruzione, sanità e diritto, con l'obiettivo di identificare le barriere alla piena attuazione dei diritti LGBT.

A livello globale, gli organismi delle Nazioni Unite hanno incluso l'orientamento sessuale e l'identità di genere nelle liste aperte di motivi di discriminazione sulla base delle convenzioni delle Nazioni Unite. Nella UE, persone lesbiche, bisessuali e gay sono protette dalla discriminazione per motivi di orientamento sessuale come previsto dalla normativa UE, ma in materia di solo lavoro. Le persone transessuali sono protette dalla discriminazione nella misura in cui la discriminazione è legata al cambiamento di sesso (la direttiva europea che attua il principio della parità di trattamento tra uomini e donne nell'accesso e nella fornitura di beni e servizi).

Ma nelle altre aree della vita quotidiana?

Questa ricerca mette in luce molti altri aspetti della discriminazione. Qui potete vedere i risultati della ricerca, per singola domanda posta e per singolo paese. (LGBT Survey 2012)

Le domande sono molte, ne riporto qualcuna

“Secondo te, quanto è diffuso nel tuo paese un linguaggio offensivo su lesbiche, gay, bisessuali e transessuali da parte dei politici?”

“Quanto è frequente nel tuo paese che coppie omosessuali si tengano per mano in pubblico?”

“I tuoi vicini sanno che sei una persona LGBT?”

“Ti sei sentito discriminato negli ultimi 12 mesi a causa del tuo orientamento sessuale?”

Fino a una serie di quesiti mirati a far emergere i crimini di stampo omofobico che spesso non vengono denunciati per paura di ritorsioni.

I risultati di questa ricerca mostrano quanto l’omofobia sia diffusa in Europa e mostrano un differenziale enorme tra i diversi paesi dell’UE: alcuni, pur mantenendo un certo livello di discriminazione, riconoscono apertamente i diritti delle persone LGBT, altri non ammettono nemmeno l’esistenza di questi diritti. Soprattutto, gli Stati membri dell’UE legiferano diversamente nonostante le direttive comuni.

La sintesi di questo enorme progetto di ricerca la troviamo nel grafico che trovate in fondo

Esso mostra la risposta alla domanda “Negli ultimi 12 mesi, ti sei sentit* discriminat* o sei stat* molestat* a causa del tuo orientamento sessuale?”

In Olanda il 30% delle persone LGBT intervistate risponde positivamente, in Italia ben il 54%.

Abbiamo un differenziale interessante da indagare tra Italia e Olanda (il paese con la percentuale più bassa) e dal quale si potrebbe prendere spunto per migliorarci e migliorare le nostre politiche.

Ma che cosa genera questo differenziale?

Qui la situazione olandese http://fra.europa.eu/sites/default/files/fra_uploads/1363-LGBT-2010_thematic-study_NL.pdf che si può riassumere così:

In Olanda le persone LGBT hanno libertà di movimento, nel senso che l’Olanda è accessibile a chiunque indipendentemente dal suo orientamento sessuale; la discriminazione nel proprio paese d’origine rende possibile accedere allo status di rifugiati e come tali si ha diritto alla residenza e al ricongiungimento di altri membri della famiglia, senza distinzione tra famiglie omo e eterosessuali.

Rimane garantita la possibilità di manifestare a favore della tolleranza senza particolare necessità di notificare queste manifestazioni all’autorità; le manifestazioni a sfavore hanno dato il via a una serie di novità legislative per la parità dei diritti; il codice penale olandese punisce la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e punisce altresì come diffamazione i discorsi discriminatori.

Per quanto riguarda le persone transessuali, è ammessa la possibilità di cambiare il proprio genere di appartenenza sui documenti e l’assicurazione sanitaria di base comprende la possibilità di cambiare genere (non sono ancora coperti gli interventi chirurgici secondari legati al cambiamento di genere, ma se ne sta discutendo).

Uno dei punti di forza della legge olandese è la neutralità di genere del matrimonio, della partnership registrata e delle coppie di fatto.

Infine, la Commissione per le Pari Opportunità ha regolamentato in modo molto fine tutto quello che riguarda la discriminazione di genere e di orientamento sessuale. La diversità sessuale è entrata anche nei corsi di educazione sessuale e alla relazione nelle scuole primarie.

Qui la situazione italiana, http://fra.europa.eu/sites/default/files/fra_uploads/1358-LGBT-2010_thematic-study_IT.pdfche si può riassumere così:

L’Italia non riconosce alcuna forma di unione che non sia il matrimonio eterosessuale; ne consegue che non è possibile attuare un ricongiungimento familiare nel caso di famiglie non unite in matrimonio o unite in matrimonio ma composte da persone LGBT. Resta riconosciuto il diritto a chiedere asilo e accedere allo status di rifugiato, ma solo se si dimostra che essere una persona LGTB nel proprio paese d’origine è perseguibile sul piano della vita privata e non solo come manifestazione pubblica. La possibilità di ricongiungimento famigliare è riservata al coniuge (etero) e ai figli minori; ai figli maggiorenni e ai parenti di primo grado solo se dimostrano di non poter provvedere a sé stessi e alla loro salute nel loro paese d’origine; NON sono riconosciute le coppie di fatto, le partnership registrate o i matrimoni tra persone LGTB.

In Italia è in linea di principio possibile manifestare a favore della tolleranza, ma non ci sono dati chiari circa l’effettiva implementazione di questo principio costituzionale.

La legge italiana non punisce la discriminazione basata sull’orientamento sessuale, né punisce l’incitamento all’odio verso le persone LGBT, né considera come aggravante questo tipo di motivazione nei crimini legati alla omofobia.

Per quanto riguarda le persone transessuali, la legge italiana dice che prima si deve ottenere il permesso di un giudice per il ricorso alla chirurgia per il cambio di genere e solo dopo è possibile richiedere la modifica dei documenti anagrafici.

In questo momento, solo le regioni Liguria e Toscana citano nel loro statuto il rigetto della discriminazione basata sull’orientamento sessuale.

Con amarezza, devo constatare che l’Italia è fatta di tante "brave persone omofobiche", che considerano l’ESSERE LGTB un fatto privato da tenersi per sé, per non turbare l’odine pubblico.

E non considerano che le persone LGTB sono persone come tutte le altre, come lo sono i biondi e i mori e i rossi, come lo sono quelli che hanno gli occhi azzurri e quelli che hanno gli occhi neri o verdi, o chi lo sa. E come tali portatrici dei diritti fondamentali dell’essere umano, quelli che sancisce anche la nostra Costituzione:

Articolo 2: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”

Articolo 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Chissà perché tendiamo a dimenticarci che chi non rientra nei canoni tradizionali è un cittadino al pari di chi vi aderisce completamente, in tutte le formazioni sociali in cui svolge la sua personalità, privatamente e pubblicamente

Il grafico:
 

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Gramellini


La logica sacrosanta del politicamente corretto impone infatti di scagliarsi contro ogni offesa alla sensibilità delle minoranze. È che stavolta non si riesce a scorgere tanto bene l’offesa. Soltanto la scelta di un’azienda di concentrarsi sul «target» - la famiglia tradizionale - a cui immagina di vendere i propri spaghetti. Una decisione ovviamente opinabile, ma ispirata da valutazioni commerciali, non politiche o morali. Così come ispirata da valutazioni commerciali è stata la scelta opposta di Ikea, che ha spalancato le porte dei suoi spot ai gay anche per suscitare scalpore e simpatia, assegnando al proprio marchio una patente d’avanguardia.
L’indignazione è un’energia rara e preziosa che con l’esperienza si impara a sprecare il meno possibile.

Sabato sono stato all'IKEA con mia moglie, e siamo stati stigmatizzati da quei simpatici nazisti. :(
 
Quando vai all'Ikea con tua moglie, fai come mio marito?
Ovvero: tempo di permanenza totale, 20 minuti....?
O fai come mia sorella che,per comprare un vasetto per i fiori sta all'Ikea 3 ore?

:-?

Potrei andare all'IKEA con tuo marito e mandarvici mia moglie con tua sorella, così non ci emarginerebbero.

Comunque, volendo sostituire gli specchi (tre pannelli) dell'anticamera con un mobiletto chiuso (profondità 35, altrezza 236, lunghezza 150, ante a specchio scorrevoli, ca. 300 euro + optional), abbiam comprato:
- tre piumini (versione 1+3, adatti a temperature mutevoli)
- quattro copripiumini+federa e quattro lenzuola con angoli
- 6 ciotole per i cornflèix
- n. 1 pacco da n. 50 (credo) cerotti IKEA
- tovaglioli di carta colorati
- cappuccino decaffeinato, yogurt, plumcheik
- scatole / contenitori
- varie ed eventuali
Costo totale: 405 euro, mi pare.
Del resto, in cameretta c'erano ancòra lenzuola e trapunte con Uinnipù, Topolino e gente del genere: era ora di cambiare ma, purtroppo, copripiumini con l'immagine di Roberto Casaleggio e di Matteo Renzy non c'erano (esauriti, credo).


Il mobiletto chiuso non c'era. Torneremo.


2 ore abbondanti, comunque.
 
:rotfl:

Io ammetto che mi piace gironzolare per l'Ikea, ma siccome ci vado sempre munita di figli, non supero mai l'ora totale di permanenza e difficilmente compro cose diverse o più cose di quelle che dovevo prendere.
 
- n. 1 pacco da n. 50 (credo) cerotti IKEA
- tovaglioli di carta colorati

Li chiedevi a me...
non riesco a capire perchè tutte lel volte che mi costringe con la forza bruta ad andare all'ikea, mi trovo nel carrello (borsa gialla) sta roba...:rolleyes::rolleyes::rolleyes::rolleyes:
per i copripiuminiconimmaginedicasaleggioeorenzi
ti confermo che sono esauriti, ho appena chiamato all'ikea di Brescia e mi han detto che non sannno quando saranno disponibili..troppe richieste,
mi hanno offerto in sostituzione quelli con l'immagine della santadechè...mi sa cha alla fine accetterò..:rolleyes::rolleyes::rolleyes::rolleyes:
 
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