Titoli di Stato area non Euro ARGENTINA obbligazioni e tango bond (33 lettori)

StockExchange

Forumer storico
Che poi effettivamente, a ben pensare, ai fondi quasi converrebbe mettergli pressione facendo causa.
Tanto tre anni per tre anni a stare a becco asciutto e per di più con un piano di ristrutturazione che anche successivamente promette flussi di cassa irrisori a lungo e una maturity per la maggior parte dei titoli proposti in concambio, remota.
A questo punto tanto vale nel mentre istruire il processo.
In tre anni le udienze si avviano eccome e forse si giunge pure a una prima sentenza. Poi certo, la qual cosa non rende automaticamente escutibile alcunché, ma almeno li rimette esplicitamente fuori qualsivoglia mercato dei capitali (ben inteso lo sarebbero quasi certamente comunque con questo piano di pagamenti).
Magari poi su questa minaccia, vedi che spunta una proposta transattiva extragiudiziale migliore.
Non so se arriveranno realmente fin là sin da subito (intendo rivolgendosi subito al tribunale) ma di sicuro credo che ora si aprirá una fase dove i grandi creditori mostreranno almeno i denti.
 

tommy271

Forumer storico
Che poi effettivamente, a ben pensare, ai fondi quasi converrebbe mettergli pressione facendo causa.
Tanto tre anni per tre anni a stare a becco asciutto e per di più con un piano di ristrutturazione che anche successivamente promette flussi di cassa irrisori a lungo e una maturity per la maggior parte dei titoli proposti in concambio, remota.
A questo punto tanto vale nel mentre istruire il processo.
In tre anni le udienze si avviano eccome e forse si giunge pure a una prima sentenza. Poi certo, la qual cosa non rende automaticamente escutibile alcunché, ma almeno li rimette esplicitamente fuori qualsivoglia mercato dei capitali (ben inteso lo sarebbero quasi certamente comunque con questo piano di pagamenti).
Magari poi su questa minaccia, vedi che spunta una proposta transattiva extragiudiziale migliore.
Non so se arriveranno realmente fin là sin da subito (intendo rivolgendosi subito al tribunale) ma di sicuro credo che ora si aprirá una fase dove i grandi creditori mostreranno almeno i denti.

Per gli argentini è fondamentale l'assenza di pagamenti per tre anni: servono per gestire le necessità dell'economia interna senza andare a chiedere aiuti massicci al FMI.
Comunque, durante la trattativa, mi aspetto un miglioramento dell'offerta.
 

Ventodivino

מגן ולא יראה
Non so se arriveranno realmente fin là sin da subito (intendo rivolgendosi subito al tribunale) ma di sicuro credo che ora si aprirá una fase dove i grandi creditori mostreranno almeno i denti.
Dai Stock,
meglio di così come offerta non poteva andare (limeranno e chiuderanno).
I creditori dovrebbero, invece, pretendere più commitment (è questo il problema di questa ristrutturazione, nel mezzo del coronavirus e con l'Oman 2048 a 68) da parte dell'Argentina sui conticini.
Basta poco, come si è visto dalle varie proiezioni, come con poche variazioni dell'exit yeld (che non è un dato casuale, ma causale) su scadenze così lunghe, a far cambiare l'esito della partita per chi vuole entrare (se si vuol fare solo hold out sono chiacchere al vento, ma si può andare a fare una passeggiata, invece di perder tempo sulle news).
 

Bzt

Forumer storico
Sulla questione retail sì/no, nessun'altra novità/riflessione?
Perché se l'ipotesi benevola dovesse verificarsi, molte delle discussioni che stiamo facendo sarebbero pura accademia.
Magari è solo accademia anche discutere su retail sì/no, ma è un'ipotesi che il documento ufficiale argentino mette sul campo.

Storicamente, ci sono state altre ristrutturazioni che hanno "graziato" i retail? Che casistiche abbiamo?

(Sempre che noi, ai sensi di ecc..., si sia effettivamente "retail"...:fiu: :jack:)
 

Ventodivino

מגן ולא יראה
Sulla questione retail sì/no, nessun'altra novità/riflessione?
Perché se l'ipotesi benevola dovesse verificarsi, molte delle discussioni che stiamo facendo sarebbero pura accademia.
Magari è solo accademia anche discutere su retail sì/no, ma è un'ipotesi che il documento ufficiale argentino mette sul campo.

Storicamente, ci sono state altre ristrutturazioni che hanno "graziato" i retail? Che casistiche abbiamo?

(Sempre che noi, ai sensi di ecc..., si sia effettivamente "retail"...:fiu: :jack:)

Se il retail fosse risparmiato come lo metti in non contraddizione col fatto che gli Argentini dicano che per X anni non pagheranno interessi ?

PS
non ho certezze.
 

Bzt

Forumer storico
...
Certo nessuno di noi, io per primo, aveva mai fatto l'ipotesi dell'esclusione dei privati, mentre ricordo che ai tempi della Grecia se ne era parlato, per poi essere invece massacrati come le banche (che ce li avevano venduti, a noi allocchi....).
...

Un articolo di febbraio 2012

Ristrutturazione del debito greco, i "piccoli" risparmiati dallo swap
articoli di Isabella Bufacchi e di Vittorio da Rold11 febbraio 2012

  • ROMA. La ristrutturazione dei titoli di Stato greci, che mira a ridurre lo stock del debito pubblico di almeno 100 miliardi di euro imponendo ai privati una perdita equivalente al 50% del valore facciale dei 200 miliardi di bond a medio-lungo termine in loro possesso, potrebbe escludere i piccoli risparmiatori. Se la quota dei titoli greci con scadenza oltre i 2-3 anni e detenuta dagli investitori non istituzionali dovesse risultare vicina al 5% sul totale, come stimano gli addetti ai lavori in assenza di cifre ufficiali, non sarebbe determinante per il successo dell'operazione.

    Ma il destino dei retail, dei detentori al dettaglio, dipenderà totalmente dalla partecipazione degli investitori istituzionali allo swap proposto dalla Grecia: se lo scambio tra vecchi e nuovi titoli, che comporta una perdita ai prezzi di mercato più vicina al 70%, sarà accettato da una quota inferiore al 90% dei sottoscrittori privati, allora è prevedibile che l'haircut venga esteso a tutti i bondholders, compresi i risparmiatori e persino le banche centrali (Bce inclusa) finora rimasti fuori dalla mischia.

    Fonti dell'Iif, l'Institute of international finance che rappresenta le banche su scala globale nella trattativa con il Governo greco sui termini dello swap, hanno confermato ieri che la partecipazione dei risparmiatori è ancora in alto mare ed è una questione complicata. Dovrà essere stabilito, innanzitutto, il principio secondo il quale i sottoscrittori retail, greci e non, saranno trattati tutti alla stessa maniera. Lo swap in effetti verrà proposto a tutti gli investitori privati, istituzionali e non, greci e stranieri. Se la partecipazione su base volontaria dovesse raggiungere il 95% o più (senza escludere a priori l'accettazione dello scambio anche da investitori non istituzionali), e se lo swap volontario riuscisse a garantire una riduzione dello stock del debito pari a 100 miliardi, i risparmiatori non aderenti potrebbero avere l'opportunità di portare i titoli a scadenza con rimborso alla pari, senza haircut.

    Corre voce che questa apertura potrebbe essere circoscritta a chi possiede titoli fino a 100mila o 250mila euro, oppure a chi ha acquistato i bond in asta (anche se questa eventualità rischierebbe di discriminare tra residenti e non residenti). Lo scenario più plausibile, tuttavia, è quello peggiore. Lo swap, stando alle previsioni degli analisti di tutte le grandi banche, non riuscirà a chiudersi con una partecipazione vicina al 100% su base volontaria. A quel punto, la Grecia non avrebbe altra scelta se non quella di introdurre in via retroattiva le clausole di azione collettiva sui titoli domestici per dare il via libera allo scambio e imporlo al 100% dei sottoscrittori anche con un quorum di consensi molto basso, sotto quel 75% di voti favorevoli che caratterizza le Cacs sui bond internazionali greci emessi sotto la legge inglese.

    Non è ancora stato chiarito, tuttavia, cosa accadrà al risparmiatore detentore di titoli di Stato greci, nel caso in cui dovessero scattare le clausole di azione collettiva: c'è chi sostiene che a quel punto non vi sarà via d'uscita per la quota retail.

    Il coinvolgimento dei privati nello swap greco, tuttavia, sarà marginale rispetto a quanto accaduto ai risparmiatori privati italiani e tedeschi in occasione del default dell'Argentina. Il retail non è l'ago della bilancia nella ristrutturazione dei titoli di Stato greci: e questa è sicuramente una preoccupazione in meno per il Governo Papademos.
 
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Dai Stock,
meglio di così come offerta non poteva andare (limeranno e chiuderanno).
I creditori dovrebbero, invece, pretendere più commitment (è questo il problema di questa ristrutturazione, nel mezzo del coronavirus e con l'Oman 2048 a 68) da parte dell'Argentina sui conticini.
Basta poco, come si è visto dalle varie proiezioni, come con poche variazioni dell'exit yeld (che non è un dato casuale, ma causale) su scadenze così lunghe, a far cambiare l'esito della partita per chi vuole entrare (se si vuol fare solo hold out sono chiacchere al vento, ma si può andare a fare una passeggiata, invece di perder tempo sulle news).

Non ho capito, cosa intendi nella parte evidenziata ? A parte che per i retail da questa parte dell'oceano, sembrerebbe che la posizione di holdout è forzata, almeno nei termini della consultazione. Sembrerebbe di capire che neanche ci possono far pervenire la proposta, stanti le normative europee che ci tutelano. Poi certo se scattano le CAC ci tirano dentro. Ma se non scattano con i numeri che ottengono dai grandi fondi e non possono chiedere la nostra ulteriore adesione ?
 
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Un articolo di febbraio 2012

Ristrutturazione del debito greco, i "piccoli" risparmiati dallo swap
articoli di Isabella Bufacchi e di Vittorio da Rold11 febbraio 2012

  • ROMA. La ristrutturazione dei titoli di Stato greci, che mira a ridurre lo stock del debito pubblico di almeno 100 miliardi di euro imponendo ai privati una perdita equivalente al 50% del valore facciale dei 200 miliardi di bond a medio-lungo termine in loro possesso, potrebbe escludere i piccoli risparmiatori. Se la quota dei titoli greci con scadenza oltre i 2-3 anni e detenuta dagli investitori non istituzionali dovesse risultare vicina al 5% sul totale, come stimano gli addetti ai lavori in assenza di cifre ufficiali, non sarebbe determinante per il successo dell'operazione.

    Ma il destino dei retail, dei detentori al dettaglio, dipenderà totalmente dalla partecipazione degli investitori istituzionali allo swap proposto dalla Grecia: se lo scambio tra vecchi e nuovi titoli, che comporta una perdita ai prezzi di mercato più vicina al 70%, sarà accettato da una quota inferiore al 90% dei sottoscrittori privati, allora è prevedibile che l'haircut venga esteso a tutti i bondholders, compresi i risparmiatori e persino le banche centrali (Bce inclusa) finora rimasti fuori dalla mischia.

    Fonti dell'Iif, l'Institute of international finance che rappresenta le banche su scala globale nella trattativa con il Governo greco sui termini dello swap, hanno confermato ieri che la partecipazione dei risparmiatori è ancora in alto mare ed è una questione complicata. Dovrà essere stabilito, innanzitutto, il principio secondo il quale i sottoscrittori retail, greci e non, saranno trattati tutti alla stessa maniera. Lo swap in effetti verrà proposto a tutti gli investitori privati, istituzionali e non, greci e stranieri. Se la partecipazione su base volontaria dovesse raggiungere il 95% o più (senza escludere a priori l'accettazione dello scambio anche da investitori non istituzionali), e se lo swap volontario riuscisse a garantire una riduzione dello stock del debito pari a 100 miliardi, i risparmiatori non aderenti potrebbero avere l'opportunità di portare i titoli a scadenza con rimborso alla pari, senza haircut.

    Corre voce che questa apertura potrebbe essere circoscritta a chi possiede titoli fino a 100mila o 250mila euro, oppure a chi ha acquistato i bond in asta (anche se questa eventualità rischierebbe di discriminare tra residenti e non residenti). Lo scenario più plausibile, tuttavia, è quello peggiore. Lo swap, stando alle previsioni degli analisti di tutte le grandi banche, non riuscirà a chiudersi con una partecipazione vicina al 100% su base volontaria. A quel punto, la Grecia non avrebbe altra scelta se non quella di introdurre in via retroattiva le clausole di azione collettiva sui titoli domestici per dare il via libera allo scambio e imporlo al 100% dei sottoscrittori anche con un quorum di consensi molto basso, sotto quel 75% di voti favorevoli che caratterizza le Cacs sui bond internazionali greci emessi sotto la legge inglese.

    Non è ancora stato chiarito, tuttavia, cosa accadrà al risparmiatore detentore di titoli di Stato greci, nel caso in cui dovessero scattare le clausole di azione collettiva: c'è chi sostiene che a quel punto non vi sarà via d'uscita per la quota retail.

    Il coinvolgimento dei privati nello swap greco, tuttavia, sarà marginale rispetto a quanto accaduto ai risparmiatori privati italiani e tedeschi in occasione del default dell'Argentina. Il retail non è l'ago della bilancia nella ristrutturazione dei titoli di Stato greci: e questa è sicuramente una preoccupazione in meno per il Governo Papademos.

Io ricordo che mentre ci si avvicinava alla ristrutturazione greca era giá emersa questa questione di normative che proteggevano il retail da poter subire proposte di swap.
Io però non ho partecipato alla ristrutturazione. Durante i "lavori" non detenevo più debito greco.
Qualcuno che l'ha subita si ricorda se è stato contattato dalla propria banca e ha ricevuto modulistica per dare assenso o dissenso ?
 

Bzt

Forumer storico
Se il retail fosse risparmiato come lo metti in non contraddizione col fatto che gli Argentini dicano che per X anni non pagheranno interessi ?
...
Ragionando con l'accetta.
Con la ristrutturazione l'Argentina vuole pervenire ad un debito "sostenibile", se nel processo di reprofiling risultassimo irrilevanti, perché accanirsi col retail?

Se siamo rilevanti o no, non ne ho idea. Quant'è la massa retail dei titoli coinvolti nella ristrutturazione?
 

ficodindia

Forumer storico
Io ricordo che mentre ci si avvicinava alla ristrutturazione greca era giá emersa questa questione di normative che proteggevano il retail da poter subire proposte di swap.
Io però non ho partecipato alla ristrutturazione. Durante i "lavori" non detenevo più debito greco.
Qualcuno che l'ha subita si ricorda se è stato contattato dalla propria banca e ha ricevuto modulistica per dare assenso o dissenso ?
La banca ha contattato i bondisti. A me banca intesa.
 

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