Titoli di Stato area non Euro ARGENTINA obbligazioni e tango bond (38 lettori)

StockExchange

Forumer storico
Si ma la situazione è completamente diversa...

non posso pensare che da quando si è insediato il governo con tutti i proclami e proposte poi improvvisamente si dimentichino di revocare un ordine di pagamento per chissà quale motivo...

se non la volevano pagare non l’avrebbero pagata....

non te la pagano per poi stornartela....

anche perchè scusami a quel punto il famoso periodo di grazia di 30 giorni cosa ci sarebbe a fare ???

se la stornano sono in automatico in default non è che ci son tanti appigli poi ...

Credo che in questo caso si sta parlando dell'uso di alcune banche di accreditare per cortesia, con grande puntualità rispetto al calendario di stacco cedole del portafoglio del cliente, le cedole, anticipandole di fatto con mezzi propri.
Sistema che ovviamente è gestito in automatico col software e che spesso resta indietro rispetto alle vicende finanziarie in corso.
Nella vicenda Venezuelana lo si è visto fare in più occasioni (quando ormai il reale flusso cedolare era invece bloccato) quasi sempre dallo stesso gruppo bancario italiano, che adottava appunto questa policy di cortesia.
Logicamente quando poi si accorgono che la vera distribuzione di cedole da parte dell'emittente non si verifica, stornano gli importi.

Tu devi fare riferimento agli annunci ufficiali da parte dell'Argentina, di messa in pagamento.
Visto che c'è questo canale ufficiale e pubblicano questi pagamenti ti devi basare solo su quelli per capire se stanno pagando.
Qui sul sito siamo stati avvertiti prontamente dall'ottimo utente Archmax sempre sul pezzo sulle questioni tecniche dell'Argentina, e con un certo anticipo rispetto alla materializzazione effettiva sulla maggior parte delle banche (che non usano questa forma di cortesia di anticipare gli importi) quando hanno messo in pagamento pochi giorni fa le cedole delle PAR.
Inoltre dalle loro dichiarazioni sembrava di capire che intendeva essere uno degli ultimi pagamenti e che volessero sfruttare i grace periods per spuntare un accordo di ristrutturazione il più rapido possibile e non dover continuare a pagare secondo i vecchi contratti, ma rendere operativo il prima possibile il concambio .

Ora, sicuramente sará interessante vedere come si comporteranno, poiché dai toni dei grossi creditori, o loro, gli Argentini, si calano subito le braghe o non si stanno profilando i termini di un accordo rapido, compatibile con i ristretti termini di un grace period di 30 giorni.
 

matteotosi1985

Forumer attivo
Credo che in questo caso si sta parlando dell'uso di alcune banche di accreditare per cortesia, con grande puntualità rispetto al calendario di stacco cedole del portafoglio del cliente, le cedole, anticipandole di fatto con mezzi propri.
Sistema che ovviamente è gestito in automatico col software e che spesso resta indietro rispetto alle vicende finanziarie in corso.
Nella vicenda Venezuelana lo si è visto fare in più occasioni (quando ormai il reale flusso cedolare era invece bloccato) quasi sempre dallo stesso gruppo bancario italiano, che adottava appunto questa policy di cortesia.
Logicamente quando poi si accorgono che la vera distribuzione di cedole da parte dell'emittente non si verifica, stornano gli importi.

Tu devi fare riferimento agli annunci ufficiali da parte dell'Argentina, di messa in pagamento.
Visto che c'è questo canale ufficiale e pubblicano questi pagamenti ti devi basare solo su quelli per capire se stanno pagando.
Qui sul sito siamo stati avvertiti prontamente dall'ottimo utente Archmax sempre sul pezzo sulle questioni tecniche dell'Argentina, e con un certo anticipo rispetto alla materializzazione effettiva sulla maggior parte delle banche (che non usano questa forma di cortesia di anticipare gli importi) quando hanno messo in pagamento pochi giorni fa le cedole delle PAR.
Inoltre dalle loro dichiarazioni sembrava di capire che intendeva essere uno degli ultimi pagamenti e che volessero sfruttare i grace periods per spuntare un accordo di ristrutturazione il più rapido possibile e non dover continuare a pagare secondo i vecchi contratti, ma rendere operativo il prima possibile il concambio .

Ora, sicuramente sará interessante vedere come si comporteranno, poiché dai toni dei grossi creditori, o loro, gli Argentini, si calano subito le braghe o non si stanno profilando i termini di un accordo rapido, compatibile con i ristretti termini di un grace period di 30 giorni.


Potrebbe essere non dico di no ma essendoci stato tempo e dichiarazioni le banche si sarebbero dovute premunire mentre quantomeno non l’hanno fatto e si possono fare molte valutazioni da questo punto di vista.

staremo a vedere ma a mio avviso stornare una cosa che poi devi ridare tra 30 giorni non ha molto senso.
 

tommy271

Forumer storico
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IL MARATONETA

Forumer storico
Accreditata la cedola 8,95% e parte del capitale Tierra del fuego usp91528aa03 del 17 aprile. Sempre questo mese in scadenza il 26 Neuquén Province 7,875% USP71695AB92, che ad un anno dalla scadenza quota 76.
 

StockExchange

Forumer storico
Che bonus mamma mia

per me la loro strategia è caduta e si vedeva dai tempi della ristrutturazione della provincia che avevano una paura assurda di andare in default..


Il pagamento della cedola e la loro offerta senza senso conferma ancora di più questa tesi...


a mio parere tratteranno fino ad arrivare ad un’accordo elemosinando quello che possono e finirà li se riescono attivano le CAC (che comunque andrebbero a concambiare titoli con termini diversi da quelli proposti nella prima offerta) e se non riescono concambiano a chi accetta e amen...


Ulteriore prova è il fatto che non arriverà comunicazione per la proposta di cambio a noi retail...



Si ma occhio che se hanno paura di andare in default credo sia solo per una questione formale, per non avere l'ennesima nota di demerito e aggravare ancor di più una reputazione ormai a picco.

Ma sul piano pratico tra rendere esecutiva questa ristrutturazione o andare in default, gli cambia poco.


Infatti a parte il wishful thinking di sperare di raggiungere prima o poi uno yield sul secondario non double digit (e non è facile per loro) non vuol certo dire che se arrivassero addirittura a un 6-7% di YTM (e faccio fatica ad immaginarlo) poi questo significa che possono rifinanziarsi allegramente al 6-7%.

Abbiamo visto cosa è significato con Macrì reindebitarsi e pensare che aver raggiunto il merito di credito per poter emettere un matusa secolare al 7.5% fosse cosa buona.

Se ti indebiti in valuta forte al 6-7% oggi giorno in quello che sembra uno scenario futuro deflattivo o comunque di bassissima inflazione (almeno pre coronavirus e se questa pandemia non avrà effetti simili a una guerra mondiale cambiando totalmente gli scenari e sommando a uno shock della domanda uno shock dell'offerta di lungo periodo), non vai da nessuna parte se in un mondo con interessi vicini allo 0 sul risk quasi free e bassa inflazione sulle valute forti, ti indebiti a quei tassi. E prima o poi si fallisce di nuovo. A meno di non tenere assolutamente sotto controllo la mole del debito e quindi lo fai per pochissime emissioni una tantum.

Se loro hanno lasciato l'outstanding nominale del loro attuale debito sostanzialmente immutato, con pochi haircut e modestissimi, ne deriva che il peso in conto capitale del loro debito sul pil non ne risultarà alleviato.
Ne risulterá al più alleviata la spesa per debito dei prossimi anni (che comunque non è poco).
Quindi al limite possono avere per qualche anno sostanzialmente un saldo primario e un saldo pubblico complessivo, comprensivo dei costi del debito (azzerati o quasi) coincidente. E questo è lo spazio fiscale che recuperano. Se non se lo faranno bastare, comunque con una certa disciplina di bilancio, verosimilmente l'unico spazio per sforare sará al solito la monetizzazione col povero bistrattato peso. Non certo accedere a nuovi prestiti sul mercato dei capitali. Al più si terranno l'FMI in casa per anni.
E se agiranno nuovamente con la monetizzazione allegra del loro deficit e poi truccando i dati sull'inflazione (come in passato), così come è stata soprattutto la svalutazione del peso a far salire rapidamente il loro rapporto debito/pil espresso in $, così potrebbe avvenire In futuro pur lasciando l'attuale stock di debito in conto capitale quasi immutato e non facendo nuovo debito. Il rapporto debito/pil anche così potrà continuare a peggiorare al procedere della svalutazione del peso.
Di sicuro anche col loro piano di ristrutturazione in corso, non vedo spazio perché possano fare nuovo debito in ogni caso. E tra l'altro sembrava anche nel programma di Fernandez che voleva apparire virtuoso, accusando delle difficoltà di oggi, l'iperindebitamento fatto in pochi anni da Macrì (con l'aggravante che confrontato alla fuga di capitali dei medesimi anni, sembra essere servito nel rapporto di 1 a 1 solo a questo scopo).
E negli slogan di Fernandez c'era appunto l'idea di uscire dalla morsa di nuovo debito.
Tenendo presente quindi quanto sopra, la loro premura a non cadere in default sembrerebbe ora unicamente reputazionale. Ma nella sostanza non gli cambia nulla. Saranno comunque fuori dai mercati dei capitali per molti anni a venire anche dando corso a questo piano di ristrutturazione, passasse così com'é.
Al limite piccole emissioni brevi, chissà...
ma non vedo una possibilitá sostanziale di accesso ai mercati nei prossimi anni.

Per riaccedere al mercato a tassi appena sostenibili si dovrá tornare a uno scenario globale con opportunita di rendimenti al lumicino, reddito fisso quasi azzerato, discreto appetito per il rischio (fame nera per gli investitori) e Argentina che ha iniziato a inanellare anni buoni di performance economica.
E titoli concambiati che hanno superato i 70/100 ancora a relativa distanza dalla maturity. Quanto il mercato oggi lo giudichi probabile e dietro l'angolo questo scenario, lo si vede da come se li sta strappando dalle mani a 30 :-o.

Il che ben inteso non vuol dire che non vada ponderata questa opportunitá.
E infatti siamo tutti qui a girare in tondo sulla carcassa dell'Argentina per questo.
Il mercato oscilla sempre tra eccessi di pessimismo e poi eccessi di ottimismo fino all'euforia irrazionale.

P.S.

Piccola nota a margine, su quanto accennato sopra, nell'augurarci che il Covid non segni un mondo A.C. e D.C .
Avanti Covid e Dopo Covid.
Nell'augurarci che non disegni scenari economico-finanziari postbellici. Perchè in tal caso l'ultimo posto dove mettere i soldi sarebbe nei debiti distressed e straccioni lunghi 0 coupon.
A ben vedere l'ultimo posto dove mettere il denaro sarebbe nel debito in genere.

E le ipotesi che si ventilano da più parti di finanziare l'emergenza Covid con emissione di perpetual irredimibili, sembra proprio l'ultimo atto di una possibile strategia di mattanza che poi si potrebbe far compiere a una inflazione lasciata libera di galoppare, monetizzando il tutto.
Persino Soros in questi giorni ha consigliato l'UE di emettere perpetual irredimibili mutualizzati con cedola dello 0.5%.
Mi sto fregando le mani. Magari gli dessero retta, che non vedo l'ora di comprarli. :D
Il bello è che giá nella sua proposta lui dichiara la strategia per cui sarebbe un finanziamento a costo quasi 0, affidando all'inflazione il compito, negli anni, di mangiarsi il capitale.
E ce lo dice pure ? :rotfl:
Mettiamoci dunque tutti in fila per comprare perpetual 0 coupon fregandoci le mani :) .

Menomale, dal nostro punto di vista di risparmiatori, che in Europa abbiamo dei cani da guardia che fino ad oggi sembrano tutelare i nostri interessi.
Cosa che molti affezionati frequentatori dei forum finanziari (che quindi si dovrebbe presumere essere risparmiatori/investitori con qualche "sostanza" da difendere) sembrano non capire.
Siamo giunti al paradosso che il sovranismo ora alligna anche nelle menti ottenebrate di molti investitori finanziari che si definiscono quindi indirettamente fan dell'inflazione :eek:.
Chiedetelo ai risparmiatori argentini quanto è bella l'inflazione.
 
Ultima modifica:

davi100

Nuovo forumer
Ringrazio per le analisi, sempre interessanti, postate da utenti certamente che di finanza ci capiscono. Io mi limito ad osservare che quando l'Italia ha iniziato a cumulare il suo enorme debito pubblico, i politici di turno pensavano a "tirare a campare", senza preoccuparsi delle generazioni future, e in genere di cosa sarebbe successo dopo, per effetto di quegli indebitamenti. A maggior ragione, questo discorso vale in Argentina: il politico di turno cerca consenso elettorale, potere e/o conservazione del potere (vedasi Maduro). La soluzione a cui si arriverà passa attraverso queste visioni miopi e di corto/medio periodo, non siamo di fronte a statisti, ma a (tanti, non tutti) cialtroni
 

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