Certo che se l'esborso é fissato per fine settembre e a fine ottobre avremo comunque il nuovo governo eletto, per un mese, fossi nei panni dell'FMI attenderei prima di sganciare. Accordandomi col nuovo governo circa il programma che intende seguire e le eventuali deroghe che vorrebbe ottenere.
Inoltre tenere la tranche in sospeso potrebbe implicitamente fungere da "bastone e carota" per riuscire a "suggerire" di votare il loro candidato preferito. Certo suggerimento che potrebbe essere raccolto solo da alcune "sensibilitá economiche" dell'Argentina che magari alle primarie possano aver disperso il voto in altre realtà minoritarie, non convergendo su Macrì. Ma credo questo sia l'unico disperato margine di ribaltamento dei pronostici. Più verosimilmente si potrá un po' erodere il vantaggio, ma queste elezioni è ormai chiaro chi le vincerá.
Aggiungerei, poi, che magari non tutto il male viene per nuocere.
Per scoprire di che morte si deve morire in una vicenda speculativa come questa e se si può imboccare la via del risanamento senza default e grossi sconvolgimenti, è persino meglio veder governare la parte ideologicamente avversa a certe ricette, ma vederla poi piegarsi al dato di realtá e alla realpolitik capitolando alle necessarie riforme e austerity, piuttosto che vederla prendersi il lusso di poter criticare finchè è all'opposizione, fomentando il malcontento con argomenti populisti.
In sintesi: Tsipras con Syriza che faceva propaganda da Grexit, mentre in Grecia c'era il governo tecnico, ha portato i bond appena revenienti da ristrutturazione e concambio fino a 14/100. Tsipras al governo che alla fine allontana Varoufakys e si piega al dato di realtá, lentamente insieme alla Troika li ha riportati vicino alla pari (non senza patemi e un referendum, che ha appunto sancito il fatto che sono stati in definitiva i greci stessi a piegarsi, perché ai greci gli euro - magari pochi, ma euro - piacevano assai, non meno che i dollari agli argentini
).
Perdonate il cinismo del post.
Però è così. Per capire se l'Argentina ha finalmente la maturitá per cambiare ricette, nei limiti del sostenibile, e fare le riforme e sacrifici necessari, niente di meglio di veder adottare quelle misure dalla parte politica formalmente avversa come 'manifesto'.
Che poi forse se le adotta con un po' più di sensibilità sociale e con occhio alla redistribuzione quanto basta per tamponare le vere emergenze sociali, forse i sacrifici sono più tollerabili di come l'austerity la applica a spron battuto certa destra neoliberista entusiasta.
D'altro canto le ricette di Macrì ci hanno comunque portato qui (fatto salvo l'ulteriore aggravamento per l'attuale fobia del mercato per i peronisti). Ma anche un anno fa l'Argentina benissimo non stava con le stesse ricette di Macrì. Altrimenti non sarebbero serviti i 57 mld del FMI.