Anche oggi sui mercati situazione stabile, attendista, per i TdS, Veteranos e Neocartaccia, argentini.
La prossima settimana ci saranno due udienze, una alla corte d'appello federale a New York e una nel tribunale di primo grado a Londra, per richieste di azioni esecutive da parte di obbligazionisti, rispettivamente HO e pescecani scambisti con due spanne di pelo sullo stomaco ... può darsi che dopo le udienze ci sia qualche movimento dei prezzi ma io non mi aspetto nulla di significativo (salvo che per eventuale precipitarsi di eventi socio-politici in Argentina).
Se chi comanda in Argentina decide di andare avanti ad oltranza col default ...
sono essenzialmente (considerando chi si troverà sul groppone la quantità più grossa di problemi)
rogne degli Argentini:
gli obbligazionisti esteri vecchi e nuovi rimarranno con i loro soldi incastrati per chissà ancora quanto tempo. Pazienza.
Ma parliamo (osservando spassionatamente la vicenda) di un problema trascurabile a livello economico e finanziario globale.
Un default di qualche decina di miliardi di dollari, fra l'altro default già in essere e quindi ormai senza shock da sorpresa, e fra l'altro sostenuto quasi integralmente da istituzionali specializzati che potrebbero essere già coperti per una buona parte per questo rischio, è di
impatto sistemico trascurabile.
L'Argentina è ancora nel G20 in forza di una regalo politico ricevuto decenni fa (sopratutto grazie agli USA di Bush Senior), quando la situazione geopolitica era molto diversa da oggi: ma da anni è uno stato di scarsa rilevanza politica ed economica non solo a livello globale ma anche dell'America Latina. Le forniture di soia possono essere alla bisogna rimpiazzate da Brasile e USA con giusto qualche piccolo aumento di prezzo.
E' da almeno due anni che gran parte delle multinazionali, industriali, commerciali e finanziarie, si sono ritirate dal mercato argentino perchè c'era da guadagnare poco e c'erano invece TANTI rischi di varia natura di perderci dei soldi.
Sono rimasti incastrati lì solo alcuni polli ... Telecom Italia ... certi polli francesi con attività difficilmente disinvestibili, ecc.
Nel 2001 invece l'importanza dell'Argentina a livello mondiale era più rilevante e il precipitare della crisi argentina colse di sorpresa la maggior parte degli investitori esteri, piccoli e grandi.
Oggi di interessante per gli investori esteri (escludiamo trafficanti di droga, armi, carne umana che fanno valutazioni diverse) in Argentina ci sono solamente le GRANDI POTENZIALITà ... però sfruttabili solo in un contesto politico-sociale stabile e riformato profondamente rispetto ad oggi. Fin quando non si prospetteranno convincenti segni di cambiamento gli investitori internazionali si dedicheranno ad altro, più interessante dell'Argentina.
Gli Argentini fra di loro la guerra termonucleare non
![Non si fa :no: :no:](/images/smilies/nonsifa.gif)
la possono fare perchè non dispongono di bombe H e nemmeno di bombe A (queste ultime presumibilmente sarebbero disponibili sul mercato nero, però costano un sacco di soldi da
pagare in contanti ... quindi escludo che gli Argentini se le procurino): se vorranno potranno prendersi vicendevolmente a schioppettate, accoltellarsi, strangolarsi .... riprendere i voli turistici per paracadutisti senza paracadute sull'Oceano Atlantico ... facciano un po' loro come gli pare.
Il rischio per noi in Italia è che come l'ultima volta qualche decina di migliaia di pseudo-Italiani scappino per venire da noi, cercando di farsi mantenere qui. Nel disgraziato caso in cui ciò si verificasse andranno potenziati i servizi di trasporto pubblici gratuiti solo andata verso il Vaticano
![Roll Eyes :rolleyes: :rolleyes:](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAIAAAAAAAP///yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7)
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