PILU
STATE SERENI
Allora il momento è di quelli topici, sarà anche un caso, ma vedere che spread dopo giorni di discesa proprio quando non c'è un accordo su un aspetto molto importante della vita di noi tutti, beh un po le palle mi fa girare ...
ancora di più quando poi accadono qs avvenimenti..
SCORRANO - Non ha lasciato né lettere e né biglietti. Le sue ansie, le sue preoccupazione per la mancanza di un lavoro erano note in paese. Lo sapevano la madre e il fratello. Lo sapevano tutti. Nessuno, però, immaginava che sarebbe arrivato a tanto: a farla finita.
Il suicidio di Antonio Maggio, 29 anni, di Scorrano, paesotto a pochi chilometri da Maglie, è colpa della crisi, della perdita del lavoro, della difficoltà a trovarne un altro, della mancanza di sicurezze, di una condizione di depressione resa ancora più dolorosa da una situazione di indigenza familiare e dalle richieste di aiuto rimaste inascoltate. Questo si dice in paese. E tanto hanno appreso anche i carabinieri che, dopo essere stati chiamati per il suicidio, stanno preparando un’informativa da mandare in Procura.
Gli esperti li chiamano “suicidi della crisi”. E mettono in guardia dal rischio emulazione. Perché il fatto stesso di sapere che qualcuno si è tolto la vita in una situazione di disagio, potrebbe indurre un fattore di emulazione. Ma la storia di Antonio, con il suo tragico epilogo, va raccontata. Perché nei tempi di crisi si muore anche così. Perché la crisi e i disagi economici acuiscono la disperazione legate al lavoro che non c’è più. Dieci mesi fa è morto il padre di Antonio Maggio. Il conto del funerale è rimasto in parte non pagato. Perché il bilancio della famiglia di Antonio è in rosso. In profondo rosso. Una voce è troppo esigua. È come se non ci sia proprio: quella delle entrate. Alla madre viene riconosciuto un assegno di invalidità: poche centinaia di euro al mese. Ma quei soldi servono per pagare le bollette dell’Enel, le imposte e le altre spese.
Qualche giorno fa, poi, è stata notificata anche la cartella della spazzatura. Una situazione resa ancora più grave dalla mancanza di lavoro per i due fratelli. Antonio Maggio, fino a qualche mese fa, era occupato in una cava di pietra leccese, una di quelle che si trova nei dintorni di Maglie. Così, per sbarcare il lunario, si era dedicato alla realizzazione di piccoli manufatti e di oggetti in pietra leccese. Il fratello, invece, di tanto in tanto, trova occupazione come cameriere. La casa nella quale abitano è un immobile che il Comune ha messo loro a disposizione diversi anni fa. Era l’alloggio che, un tempo, ospitava il custode del mattatoio.
La frustrazione, l’ansia e la difficoltà di tirare avanti hanno scavato la mente di Antonio. Si è insinuato il tarlo della disperazione, peggiorato dopo la perdita del lavoro e dopo le inutili ricerche di una nuova occupqazione. Così la crisi gli ha tolto il fiato, lo ha stritolato, fino a portarlo al suicidio. L’operaio della pietra leccese si è impiccato ieri mattina. Si è legato l’estremità di una corda intorno al collo. L’altra l’ha stretta ad una trave del locale che utilizzava per realizzazione gli oggetti in pietra leccese. Poi si è lasciato morire. Il cadavere è stato scoperto dal fratello. Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Scorrano. Il magistrato di turno, il sostituto procuratore Giovanni De Palma, ha inviato sul posto il medico legale Alberto Tortorella: confermato il suicidio; escluso qualsiasi altra ipotesi. La salma è stata restituita alla famiglia. Nel pomeriggio, alle 15, si svolgeranno i funerali nella chiesa madre di Scorrano.
Mercoledì 21 Marzo 2012 - 11:05 Ultimo aggiornamento: 13:50
ora che nella vita certi comportamenti non si devono neanche pensare siamo tutti d'accordo, ma purtroppo quando si arriva ad aver fame tutto si complica maledettamente..
Con queste modifiche sull'art. 18 che qualcuno dice indispensabile per far "crescere l'italia" secondo il mio modesto parere non farà altro che peggiorare la situazione
l'ottusità di parte dei sindacati e parte della politica rischia di scatenare fenomeni incontrollabili oltre che ad un declino irreversibile del nostro paese..
Fosse indispensabile per migliorare la situazione del mio paese sarei disposto anche a qs sacrificio, ma se i mali dell'italia partono tutti dall'art. 18 allora è il momento di dire basta
Un ultima considerazione ... ma se la disoccupazione in italia aumenta anche con l'art. 18, senza la modifica dell'art. 18 cosa cambia ?
Prego i moderatori di non spostare qs 3d da altra parte .. in qs periodi serve scuotere un po le coscienze della gente ...
a voi sempre nella massima educazione e rispetto delle idee altrui il vostro parere ..