Legittimare il licenziamento per motivi economici è una vergogna per qualsiasi paese democratico.
Chiunque avrà il coraggio di alzare la testa, verrà decapitato, con una manciata di spiccioli.
Tutte le aziende si disferanno dei quarantenni e dei cinquantenni che dovranno ancora lavorare rispettivamente trenta e vent' anni, solo per il semplice fatto che ora un giovane coi nuovi contratti costa meno della metà e dopo qualche anno renderà di più. (chi lo vuole un sessantenne od un settantenne a lavorare...)
Un azienda ogni 100 dipendenti, lasciando a casa i diligenti "padri" di famiglia ed assumendo giovani, risparmierebbe sul costo del lavoro tra remunerazioni, oneri sociali, accantonamenti e tfr circa Eur 2.000.000 di euro all'anno !!! (chi non lo farebbe ?)
Risolveranno sicuramente il problema della disoccupazione giovanile e manderanno all'inferno tutti gli altri.
Naturalmente col nuovo potere di acquisto sotto le scarpe.
Complimenti ancora una volta a questo bel governo tecnico, che dopo aver massacrato i pensionati, le categorie non protette, la piccola imprenditoria, ora sferra il colpo sui lavoratori subordinati.
Questi scellerati hanno già provocato il crollo dei consumi con un incidenza del pil che graverà in negativo su base annua almeno del 2,5%.
Aspettiamo l'IMU e l'IVA al 23 % per decretare la fine di ogni speranza, assisteremo anche al crollo verticale degli immobili, unico caposaldo dal dopoguerra ad oggi.
Tutto questo grazie ad un branco di scellerati, servi dei poteri forti, messi al timone per distruggerci moralmente, psicologicamente, economicamente e putroppo anche culturalmente (vedi lo stato della scuola in cui si trova).
Persone ignoranti e povere sono sono più facili da soggiogare.
Quale sarebbe stato il vero compito di un sano governo tecnico, non marcio ?
Lavorare solo per mettere un freno agli sprechi grotteschi che avrebbero permesso di incamerare più entrate di quelle che otterranno deprimendo il popolo,
e sferrando così anche un duro colpo al consociativismo malavitoso.
Ho paura che ritorneranno gli anni di ............., se la gente perde ogni speranza; anche se, non siamo un popolo di rivoltosi.