Faccio il copia incolla di un topic trovato su internet.
Intervista ad un guru della finaza americana
ne riporto una buona parte…
D- Molti settori che parteciparono al grande rialzo di fine millennio stanno spiccando il volo, mentre il Nasdaq e i semiconduttori sono rimasti indietro. Siamo di fronte a un ritrovato ciclo del Toro trainato da settori nuovi? Qual è il suo punto di vista?
RALPH- Negli USA le costruzioni, i petroliferi, gli industriali, i ciclici, le utility, il tabacco e i trasporti hanno ricompensato gli investitori. Credo che si tratti di una crescita delle quotazioni della durata di qualche anno. La prima gamba all’insù (marzo 2003-gennaio 2004) è stata guidata dai titoli a bassa capitalizzazione. Poi sono seguiti nove mesi di movimento laterale (gennaio-settembre). Durante tale periodo è vero che gli indici di Borsa non si sono mossi molto, ma è altrettanto vero che il numero dei titoli al rialzo ha ecceduto quello dei titoli al ribasso. Inoltre, abbiamo assistito a una rotazione interna. Per esempio, un comparto che si sta affacciando alle luci delle ribalta è quello delle telecomunicazioni. E poi ci sono le società a larga capitalizzazione che iniziano a soppiantare quelle più piccole nella gara delle performance.
D- Se questa è la diagnosi, qual è la prognosi?
RALPH- La prognosi è fausta. Se la mia analisi è corretta, la Borsa ha avviato la seconda gamba all’insù in agosto e ci si può aspettare un massimo di tutti i tempi tra la fine del 2004 e la fine del 2005.
D- Molto rumore è stato fatto a proposito dell’ottimo andamento del settore trasporto negli USA a dispetto del rincaro dei carburanti. Gli scettici però sottolineano che il Dow Jones Industrial Average e l’S&P500 ancora non riescono a superare i massimi di gennaio. Lei cosa ne pensa?
RALPH- Che l’economia USA sia scoppiettante è fuori discussione. Altrimenti camion e treni non viaggerebbero stipati di merci fino all’orlo regalando alle società del trasporto il pieno dei profitti. Perciò è solo una questione di tempo prima che anche il Dow Jones segua questa tendenza e sfori i vecchi massimi di gennaio. A quel punto, molti investitori si ricrederanno e assumeranno un atteggiamento più ottimista. Io voglio essere investito adesso, prima che il boom prenda forma.
D- Cosa stanno scontando le borse internazionali?
RALPH - A mio giudizio l’inevitabile. Ossia che a dispetto degli orrori del terrorismo, dell’incertezza sulle presidenziali americane, della paura dell’inflazione e Dio solo sa di quante altre cose, le economie sono in ripresa e giorni migliori ci aspettano.
D- Quali sono i temi d’investimento più allettanti per i prossimi anni?
RALPH- Rimanendo agli Stati Uniti, credo si debba guardare ai nomi della cosiddetta old-economy. Titoli come General Electric, Honeywell o ExxonMobil, per citarne alcuni. Ma credo anche che questo sia il decennio delle materie prime e che gli investitori debbano cercare nei modi più consoni una qualche esposizione verso l’oro, il rame, il petrolio e così via.
D- Qualche valutazione finale?
RALPH- Il 2004 è un anno elettorale. I mercati in genere fanno il minimo fra luglio e agosto e poi svoltano verso l’alto. Se il Dow Jones trova la forza di superare il picco di gennaio, confermando così la forza sottostante del mercato azionario, allora mi aspetto che la Borsa si vivacizzi molto di più di quanto i commentatori e il pubblico si aspettano, per marciare verso nuovi massimi assoluti.
[ da Borsa & Finanza del 25/9/2004, pg 8 - intervista curata da Vincenzo Sciarretta]