Banco Popolare (BP) aspettando un vecchio amico ......... (5 lettori)

Topuan

Forumer storico
Iris, quando un leader mondiale alza bandiera bianca

di Franco Locatelli

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10 gennaio 2009
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Piastrelle, al gruppo Iris mobilità per 780 addetti
Dell chiude in Irlanda
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Quando un'azienda chiude è sempre una sconfitta. Per tutti: per l'imprenditore, i soci, i dipendenti, i fornitori e la comunità. Ma quando l'azienda è un fiore all'occhiello del suo distretto la sconfitta è doppia. Se poi la chiusura arriva come un fulmine a ciel sereno è un dramma: umano e sociale. La liquidazione volontaria dell'Iris Ceramica di Sassuolo di Romano Minozzi, uno dei simboli del made in Italy e capogruppo di una multinazionale che è fra i leader mondiali della ceramica, è questo e altro ancora. Con la messa in mobilità di 780 lavoratori è anche un piccolo terremoto e, insieme, un grido d'allarme.

Ci sarà tempo per valutare una decisione inattesa, ma per giudicare bisogna prima capire. E il verbale dell'assemblea sociale che il 5 gennaio avvia l'autoscioglimento è un libro aperto. Per Minozzi l'epilogo comincia da Soros. Le parole del finanziere di origini ungheresi impressionano l'imprenditore: «Noi – aveva detto Soros in agosto – stiamo vivendo la fine della società del benessere: è la fine di un'era». Chiosa il titolare di Iris: «È l'inizio dell'era glaciale».
Continua u pagina 12

La sindrome della crisi di Iris Ceramica parte da Soros ma per Romano Minozzi i prodromi dell'«era glaciale» vengono da più lontano: addirittura dall'ingresso della Cina nella Wto del 2001 e dalla conseguente espansione del suo «capitalismo selvaggio» fino all'esplosione della crisi finanziaria americana e ai suoi devastanti effetti sull'economia reale e sul settore della ceramica e del porcellanato tecnico. L'analisi dell'escalation della crisi alimenta e accresce la convinzione dell'imprenditore modenese di trovarsi in un tunnel senza via d'uscita. Il buio è ovunque: nell'industria e nella finanza, a Sassuolo e a Wall Street. Minozzi porta a sostegno del suo ragionamento sull'irreversibilità della crisi, che è locale e nazionale ma anche planetaria, la bellezza di 36 pezze d'appoggio: dalle sofferenze della Fiat e della Toyota al crollo dell'immobiliare, dalla caduta della produzione industriale italiana e al credit crunch, fino al fallimento di 70mila aziende cinesi. Come quelle di George Soros anche le parole di Paul Krugman non lo lasciano indifferente: «In Europa come negli Stati Uniti il problema è il tempo» ma «nel mondo le economie stanno inabissandosi velocemente».

La geometria delle passioni è ormai a senso unico e le paure uccidono le speranze. «Nel quadro della crisi planetaria e italiana si inserisce purtroppo la crisi della nostra società» commenta Minozzi che snocciola, una dietro l'altra, le tappe del calvario che comincia nel 2007 con la caduta del fatturato. Inizialmente Iris Ceramica pensa di rispondere alla tempesta con un progetto di ristrutturazione da 5 milioni e 977mila euro di investimenti, ma le vendite crollano del 41,2% nel biennio 2007-8, gli ordini calano senza sosta, l'utilizzo degli impianti subisce una drastica contrazione e, nel dicembre del 2008, il fatturato accusa una discesa del 46,2% in valore e del 54,1% in quantità rispetto a due anni prima. «Il quadro è del tutto negativo».

Siamo alla resa finale: per la Iris Ceramica liquidare l'azienda, con la par condicio dei creditori e la messa in mobilità di tutto il personale, è meglio che dissipare il patrimonio sociale. Scelta della disperazione o mossa che si può ridiscutere? Possibile che per un gioiello di azienda in difficoltà non ci siano alternative alla liquidazione? Tutto questo ce lo dirà la cronaca, ma la chiusura di Iris fa meditare perché, nella sua unicità, è lo specchio di una crisi che, in talune sue dirompenti manifestazioni, non avevamo mai conosciuto.





La situazione di molte aziende in quasi tutti i comparti ora è questa.....sona azzi....
tirare avanti in perdità e rischiare il fallimento,o liquidare finche si è in tempo.
 

Mat72

disisdiend,maiollifrend..
Iris, quando un leader mondiale alza bandiera bianca

di Franco Locatelli

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Quando un'azienda chiude è sempre una sconfitta. Per tutti: per l'imprenditore, i soci, i dipendenti, i fornitori e la comunità. Ma quando l'azienda è un fiore all'occhiello del suo distretto la sconfitta è doppia. Se poi la chiusura arriva come un fulmine a ciel sereno è un dramma: umano e sociale. La liquidazione volontaria dell'Iris Ceramica di Sassuolo di Romano Minozzi, uno dei simboli del made in Italy e capogruppo di una multinazionale che è fra i leader mondiali della ceramica, è questo e altro ancora. Con la messa in mobilità di 780 lavoratori è anche un piccolo terremoto e, insieme, un grido d'allarme.

Ci sarà tempo per valutare una decisione inattesa, ma per giudicare bisogna prima capire. E il verbale dell'assemblea sociale che il 5 gennaio avvia l'autoscioglimento è un libro aperto. Per Minozzi l'epilogo comincia da Soros. Le parole del finanziere di origini ungheresi impressionano l'imprenditore: «Noi – aveva detto Soros in agosto – stiamo vivendo la fine della società del benessere: è la fine di un'era». Chiosa il titolare di Iris: «È l'inizio dell'era glaciale».
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La sindrome della crisi di Iris Ceramica parte da Soros ma per Romano Minozzi i prodromi dell'«era glaciale» vengono da più lontano: addirittura dall'ingresso della Cina nella Wto del 2001 e dalla conseguente espansione del suo «capitalismo selvaggio» fino all'esplosione della crisi finanziaria americana e ai suoi devastanti effetti sull'economia reale e sul settore della ceramica e del porcellanato tecnico. L'analisi dell'escalation della crisi alimenta e accresce la convinzione dell'imprenditore modenese di trovarsi in un tunnel senza via d'uscita. Il buio è ovunque: nell'industria e nella finanza, a Sassuolo e a Wall Street. Minozzi porta a sostegno del suo ragionamento sull'irreversibilità della crisi, che è locale e nazionale ma anche planetaria, la bellezza di 36 pezze d'appoggio: dalle sofferenze della Fiat e della Toyota al crollo dell'immobiliare, dalla caduta della produzione industriale italiana e al credit crunch, fino al fallimento di 70mila aziende cinesi. Come quelle di George Soros anche le parole di Paul Krugman non lo lasciano indifferente: «In Europa come negli Stati Uniti il problema è il tempo» ma «nel mondo le economie stanno inabissandosi velocemente».

La geometria delle passioni è ormai a senso unico e le paure uccidono le speranze. «Nel quadro della crisi planetaria e italiana si inserisce purtroppo la crisi della nostra società» commenta Minozzi che snocciola, una dietro l'altra, le tappe del calvario che comincia nel 2007 con la caduta del fatturato. Inizialmente Iris Ceramica pensa di rispondere alla tempesta con un progetto di ristrutturazione da 5 milioni e 977mila euro di investimenti, ma le vendite crollano del 41,2% nel biennio 2007-8, gli ordini calano senza sosta, l'utilizzo degli impianti subisce una drastica contrazione e, nel dicembre del 2008, il fatturato accusa una discesa del 46,2% in valore e del 54,1% in quantità rispetto a due anni prima. «Il quadro è del tutto negativo».

Siamo alla resa finale: per la Iris Ceramica liquidare l'azienda, con la par condicio dei creditori e la messa in mobilità di tutto il personale, è meglio che dissipare il patrimonio sociale. Scelta della disperazione o mossa che si può ridiscutere? Possibile che per un gioiello di azienda in difficoltà non ci siano alternative alla liquidazione? Tutto questo ce lo dirà la cronaca, ma la chiusura di Iris fa meditare perché, nella sua unicità, è lo specchio di una crisi che, in talune sue dirompenti manifestazioni, non avevamo mai conosciuto.





La situazione di molte aziende in quasi tutti i comparti ora è questa.....sona azzi....
tirare avanti in perdità e rischiare il fallimento,o liquidare finche si è in tempo.

topo, sono curioso di vedere se il 4 trim. delle banche chiuderà in + o - .........................

ciao
:titanic::help:
 

Topuan

Forumer storico
topo, sono curioso di vedere se il 4 trim. delle banche chiuderà in + o - .........................

ciao
:titanic::help:

per la aziende manufatturiere il primo trimestre 2009 sarà terribile,quelle in ritardo con i pagamenti,non riceveranno ne credito,ne approvigionamenti.
son azzi......per i fornitori, per le banche creditrici,per i leasing,per il personale
a molti miei clienti mancano gli ordinativi,il fatturato e previsto dal -20%quando và bene....) al -40%...
bohhh....era glaciale in arrivo.
 

Gabri

circonvenzione d'incapace


SAVIOTTI, IL BANCO E IL CASO ITALEASE

Il dossier Italease resta la priorita' da risolvere per il Banco Popolare anche nella nuova era della gestione di Pierfrancesco Saviotti. Subentrato a meta' dicembre al dimissionario Fabio Innocenzi, l'ex banchiere della Comit si e' dedicato d'urnenza al dossier Ducato-Agricole e fondo immobiliare,indispensabili per migliorare i ratios patrimoniali entro fine 2008.Risolti i due casi con successo,tanto che la Borsa nelle ultime due sedute ha premiato con il titolo al rialzo complessivo del 20 per cento ora Saviotti si sta dedicando al dossier Italease:Un caso scottante per il Banco poiche', dopo il fallimento dell'alleanza con in tedeschi di DZ Bank, le difficolta' di Italease ereditate dalla gestione Faenza restano in gran parte irrisolte. Italease puo' lavorare grazie al finanziamento dei soci. E una parte considerevole di questi prestiti arriva proprio dal Banco(circa 3miliardi+1,5 gia' deliberati,ma non ancora erogati):In attesa di capire come risolvere il caso Italease,Saviotti procede con dismissioni grandi e piccole,ieri ha ceduto la quota in Ichpi con una plusvalenza di sei milioni.(AL.G.)



Ciao :)
 
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Topuan

Forumer storico
la bce deve portare i tassi reali negativi subito....per tentare di dare fiducia ed evitare la liquidazione di molte aziende.I costi sociali per gli stati diventerebbero insopportabili.
 

eusebio

Forumer storico
la bce deve portare i tassi reali negativi subito....per tentare di dare fiducia ed evitare la liquidazione di molte aziende.I costi sociali per gli stati diventerebbero insopportabili.

Meglio sta soluzione, ripartire tutti dall'inizio e con meno disuguaglianze....

non tollero che si salvino capre e cavoli per poi vedere che metà popolazione fa fatica a pagare un mutuo trentennale e fatica ad arrivare a fine mese....

troppe persone ci hanno mangiato sopra per anni ed ora giustamente siam arrivati alla resa dei conti......

leggo su vari listini che anzichè abbassare il prezzo di questo o quel prodotto addirittura l'han ulteriormente aumentato....

mi chiedo se prima c'era un nesso con l'aumento delle materie prime, delle fonti energetiche, ora che si dovrebbe fare????
Se tanto mi da tanto certi listini avrebbero dovuto scendere di pari importo ai rincari avuti recentemente, invece nisba....

se prima avevano alzato di 10, ora se gliela smeni alla fine di abbassano di 2-3....
per carità forse avran ancora i magazzini pieni con i vecchi rincari, ma non va bene.......


poi tutti si lamentano, ma è da 10 anni che sento le stesse cose eppure nel frattempo il divario tra classi medie e ricconi è decuplicato......


lo ripeto preferisco che salti tutto ( sarebbe peggio che qualcuno resistesse ed altri no ) e si riparta da 0 con regole più ferree e più equilibrate... ( anche se sarà difficile che accada )...


Spero solo per chi chiude che poi non venga fuori che ha portato via soldi dall'azienda o quant'altro altrimenti credo che la classe operaia-impiegata si ribellerà....

troppo facile mollare ora in un periodo nero quando prima tra nessi e connessi si intascavano il 10-15% netto sul fatturato.....


Sapete quanto costava alle aziende di note marche un capo jeans nel 1998 ( a scuola avevamo avuto un incontro con un ex dirigente di una nota marca)????

10-15 milalire compresi i costi di logistica, ricerca,sviluppo, commerciali.....
bene quella cifra con delocalizzazioni varie fosse anche oggi di 20-25 euro attuali mi dite come si fa a vendere i jeans a 200-300-400 euro?????
Queste società vendessero anche a 50 ci starebbero dentro non con uno, ma con 2 piedi.....
Ti vendono borsette borsettine a 1000 euro made in italy quando vengono fatte nei paesi più dispersi del mondo e quanto arrivano in italia cambiano etichette e compagnia cantando........poi si creano holding e subholding che non si capisce più che giri fan fare alle cose......
 

eusebio

Forumer storico
topo, sono curioso di vedere se il 4 trim. delle banche chiuderà in + o - .........................

ciao
:titanic::help:


pensa che con quello che gli danno col nuovo ingaggio a Ibra 3/4 di quelle 780 persone potrebbero esser tutte mantenute....

recentemente sul sole avevano messo le differenze di stipendio che son andate a sommarsi negli anni...

bene 20-30 anni orsono un dirigente/top-manager prendeva 34 volte lo stipendio di un semplice operaio....

ora siamo arrivati a 300 e passa......


voglio vedere se anche i vari Passera, Marchionne, Montezemolo,Profumo,etcc.etcc.. oltre al variabile son disposti anche a tagliare parte del fisso......
 

luka46

Dracarys
pensa che con quello che gli danno col nuovo ingaggio a Ibra 3/4 di quelle 780 persone potrebbero esser tutte mantenute....

recentemente sul sole avevano messo le differenze di stipendio che son andate a sommarsi negli anni...

bene 20-30 anni orsono un dirigente/top-manager prendeva 34 volte lo stipendio di un semplice operaio....

ora siamo arrivati a 300 e passa......


voglio vedere se anche i vari Passera, Marchionne, Montezemolo,Profumo,etcc.etcc.. oltre al variabile son disposti anche a tagliare parte del fisso......
:clap::clap::clap::clap:
 

Steffan

Forumer attivo
BARRAI DI MERCATO LIBERO SEGNALA ITALEASE :

EURIBOR ...
A riprova che il forte abbassamento dell'Euribor è PILOTATO dalle Banche centrali e NON è reale .....
Ci sono molti bond bancari che scadono nei prossimi 6-9 mesi che rendono molto di più che prestare soldi a banche sul mercato dell'Euribor...
Se le tesorerie delle banche volessero...basterebbe che raccogliessero denaro sul mercato dell'Euribor a sei mesi e comprassero le obbligazioni bancarie pari scadenza.... Otterrebbero un profitto immediato. In alternativa....le banche stesse NON dovrebbero prestare le eccedenze di denaro sul mercato dell'Euribor perchè potrebbero ottenere maggiori guadagni comprando obbligazioni di banche a scadenza breve.
OCCHIO A NON FARVI PRENDERE DALL'ILLUSIONE CHE TUTTO è FINITO E SOTTO CONTROLLO.
IL SISTEMA DELLE BANCHE CENTRALI STA PRESTANDO ENORMI QUANTITA' DI DENARO ALLE BANCHE (vedi l'aumento delle cartolarizzazioni per dare titoli alla BCE).


Occhio a banca Italease...qualcosa mi dice che proveranno a portarla su di un 20%........e con essa altri titolini che hanno sofferto troppo sui mercati

Pubblicato da consulenza finanziaria di Mercato Libero a sabato, gennaio 10, 2009
 

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