A Crocetta del Montello c’è
Maurizio Guarnier, titolare dell’osteria che porta il suo nome: per lui 21.721 azioni dell’ex Popolare di Asolo e Montebelluna, controvalore al massimo storico pari a circa 885 mila euro. A Castelfranco Veneto c’è
Ermanno Garatti, imprenditore nel settore della ristorazione: per lui un pacchetto azionario da 22.167 titoli, valore 892 mila euro ai massimi. Nel settore dei legnami c’è
Aldo Moz, Nervesa, 22.370 azioni per un controvalore di oltre 911 mila euro.
Veneto Banca, ecco la Top 100 degli azionisti rimasti bruciati
A volte il colpo è doppio. Destro-sinistro, come su un ring: prima Popolare di Vicenza, poi Veneto Banca. Alcuni trevigiani lo hanno sperimentato sul proprio volto. Nei giorni scorsi abbiamo detto di
Furio Bragagnolo e la sua Pasta Zara, ma nella stessa situazione c’è
Bruno Zago della Progest di Istrana: per lui 9.139 azioni a Montebelluna (valore 372 mila euro, ma la moglie
Anna Maria Gasparini ha in portafoglio oltre 13,5 milioni) e ben 22.271 a Vicenza (quasi 1,4 milioni di euro al valore massimo di 62,50 per azione). Doppio colpo anche per
Mosè Corazzin di Miane (9.955 titoli a Montebelluna, 72.417 a Vicenza), con “buco” potenziale complessivo che sfiora i cinque milioni di euro. Stessa situazione per
Adriano Chisini e
Carla Bellè della Blc Srl di Pieve di Soligo, settore legno: in due contano 45.500 azioni Veneto Banca (1,85 milioni di euro) e ben 129.215 della Popolare di Vicenza, otto milioni di euro ai massimi storici, ora ridotti a meno di tredicimila euro a dieci centesimi per azione.
Uscendo per un attimo dalla provincia di Treviso troviamo altri personaggi legati al mondo del calcio dopo
Roberto Bettega (oltre un milione di mezzo in azioni Veneto Banca) e
Francesco Guidolin (idem): tra gli azionisti, infatti, ci sono anche
Luigi de Canio, attuale allenatore dell’Udinese, di Matera come l’ex amministratore delegato
Vincenzo Consoli (qusi 913 mila euro a rischio crac) e con 1.400 titoli
Vincenzo Matarrese, ex presidente del Calcio Bari nonché fratello di Antonio, ex presidente di Lega Calcio e Federcalcio. C’è anche (con oltre sedicimila azioni VB) l’uomo che ha “inventato”
Adriano Galliani come dirigente sportivo: è
Valentino Giambelli, classe 1928, ex calciatore e poi presidente del Monza dove l’attuale amministratore delegato del Milan ha mosso i primi passi con la carica di vicepresidente.
Effetti collaterali pesanti anche per l’investimento della famiglia milanese della Conceria Stefania:
Angelo,
Dino e
Gianmario Ramponi hanno quasi 840 mila euro in azioni a testa. Situazione simile a San Martino di Lupari: nel settore della moda operano
Primo,
Maria,
Diego e
Giampaolo Bellet, con in portafoglio azioni per 815 mila euro (valore virtuale ai massimi) a testa.
Torniamo nella Marca per un ultimo giro. Marchi storici come Tecnica e Diadora: ci sono
Ruggero (17 mila azioni) e
Alberto Zanatta (3.500), poi
Giacomo e
Marco Danieli (figli di Roberto) con 631 mila euro a testa. In casa Geox, oltre a
Mario Moretti Polegato (11 mila azioni) e la sua cassaforte
Lir (valore del pacchetto 1,7 milioni) c’è la moglie
Anna Licia Balzan con 12.600 azioni. Esposizione pesante a Vittorio Veneto per
Tegola Canadese (18 mila azioni) dell’imprenditore
Luciano Mazzer (altri 18 mila titoli a nome proprio) e la controllante
Iwis (pacchetto da 3,7 milioni). Settore frutta: oltre 900 mila euro a rischio per
Romolo Cornuda e
Renzo Sbeghen, mentre a Treviso tra i professionisti ci sono l’avvocato
Aldo Laghi (12.522 azioni) e il commercialista
Aldo Van Den Borre (12.185).