Attenta Italia,occhio ai Gatekeepers! Il M5S è stato un Cavallo di Troia/GATEKEEPER fin dall'inizio?

@221

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Inanzitutto voglio fare una premessa:
Io non sono complottista. Se uno inizia a vedere i rettiliani nella tazza del caffèlatte, sono dell'idea che magari è il caso di prendersi una vacanza in un posto rilassante...
D'altra parte però, se i fatti non tornano (e la vicenda pentastellata, penso che tutti concorderanno, è stata assai singolare, anzi assurda) è bene cercare di unire i puntini della storia e vedere il disegno che ne viene fuori:


I fatti
A settembre 2019 il M5S si è suicidato politicamente, in un governo che è un Monti-bis/Tsipras
messo su con lo scopo di ratificare il nuovo Mes e direttive UE. (Retroscena di Repubblica: La cancelliera Merkel chiama il Nazareno - "fate il governo". Input europeo. Ordini da UE. Governano in nome del popolo sovrano? Direi di no)


Il Movimento 5 Stelle è diventato a tutti gli effetti una costola della sinistra.
Ha rinnegato se stesso, tutto il suo passato. Si sono rimangiati tutto quanto. La frittata è stata girata dal giorno alla notte. La sua intera linea politica è sfasciata: morta suicida e defunta.
Stanno addirittura cercando di riciclarsi come partito verde, attento ai temi ambientali.


Viene spontaneo porsi una domanda:
Ipotesi: È possibile che il M5S sia stato un Cavallo di Troia/Gatekeeper fin dall'inizio, cioè un
partito fantoccio creato appositamente allo scopo di intercettare, assorbire e neutralizzare la protesta, che sta montando a causa del peggioramento delle condizioni dell'Italia (un Paese sempre meno sovrano e sempre più povero), impedendo al contempo che il dissenso vada a coagularsi intorno a veri organizzazioni/partiti di lotta in opposizione al sistema che cerca di imporsi?

Ebbene ho pensato di raccogliere in questo thread materiale/testimonianze inerenti.
(Si tratta di un ipotesi decisamente interessante, fra l'altro, per le sue implicazioni:
implicherebbe l'esistenza di un mandante/finanziatore del progetto (UE? Poteri forti esterni e interessi collegati?) e il fatto che questo qualcuno, dopo il suicidio politico pentastellato, potrebbe decidere di continuare nel tentativo di gatekeeping, mettendo in piedi altre entità fantoccio.)

P.S.
Il contraddittorio è gradito, anzi incoraggiato. Per una sola testa è più facile incorrere in abbagli, per un gruppo è più difficile.
 
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Dai Vaffx Day a un governo con il PD pro-establishment europeo.....


Quando dicevano: PDL meno L, i partiti responsabili della distruzione dell Italia.

La Piovra PD

Servizio delle Iene: con che faccia PD e M5S stanno al governo insieme?

Il programma elettorale con cui il Movimento 5 Stelle ha partecipato e vinto le elezioni del 4 marzo 2018 è fortemente critico verso l'UE:
smantellamento del Mes, no austerity, possibilità di recedere dall'Euro.
 
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scenarieconomici.it/domani-finisce-anche-lutilita-del-m5s-come-portiere-dei-poteri-forti/
2 Settembre, 2019 posted by Giuseppina Perlasca su scenarieconomici.it


Domani finisce anche l’utilità del M5s come “Portiere” dei poteri forti

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Una delle accuse che sono mosse al Movimento Cinque Stelle è di essere il “Portiere”.” Gatekeeper”, che ha guidato una legittima, enorme, protesta, legata al precipitare del reddito pro capite, in modo controllabile dai poteri forti. I maligni affermano che tutto sia iniziato con il famoso incontro sul Britannia del 1992, oppure può essere iniziato, più probabilmente, nei primi anni 2000, quando i temi e gli spettacoli di Grillo muovevano torme di scontenti e qualcuno ne ha colto l’occasione. Con questo Qualcuno non intendo solo Gianroberto Casaleggio, ma qualcun altro. Grillo ha goduto della tolleranza del potere, quello vero, quello europeo antidemocratico, perchè alla fine il Vaffa era un momento catartico, ma completamente innocuo.

Con la votazione di domani cessa il percorso, logico, del Movimento Cinque Stelle e Grillo consegna definitivamente alla succursale italia dei poteri forti il suo elettorato. Da domani il Movimento Cinque Stelle, quello movimentista, muore. A pronunciare le esequie il Guiseppi Conte, colui che fu nominato da Renzi al vertice della giustizia amministrativa. I Cinque Stelle sono già praticamente esclusi dal governo, dopo che è saltato il posto di DI Maio come Vicepremier,e che si accontenteranno di posti minori. Il PD comanderà e basta vedere i nomi per comprenderne la qualità(nomi da AGI) :


    • al MISE la De Micheli, colei che disse che “Se si svaluta la moneta del 30% il PIL cala del 30%”. Evidentemente il PD vuol far fare bella figura al predecessore Di Maio;
    • agli interni il prefetto Morcone, uno che vuole abolire il Decreto Sicurezza ed aprire i porti;
    • all’economia, direttamente dall’Europa, Roberto Gualtieri, il peggio dell’ordoliberismo, colui che voleva cedere i debiti dei poveri italiani alle multinazionali, oppure la Reichlin, una superliberista;
    • ci saranno Delrio e la Ascani, due renziani DOC
Mi fermo per carità di patria. I posti ai grillini saranno secondari: qualche ministrucolo, qualche sottosegretario. Il resto sarà diviso tra “Tecnici” di nomina presidenziale e piddini di scuola renziana o sinistra. Basta guardare come si sono piegati, sulle concessioni, passando da “Cancellazione” ad Atlantia a “Revisione”, termine che può voler dire tutto ed il contrario di tutto, anche un aumento dei poteri e dei ricavi del concessionario.

Domani, con l’ultimo voto, si potrà dismettere il Movimento, che avrà condotto la protesta nella casa dei poteri forti. Un risultato incredibile, per il quale Grillosi è impegnato direttamente, spendendo la sua poca, residua credibilità, ma di breve durata. Si può prendere in giro la gente, ma non per sempre.


 
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Articolo di Elia Mercanzin sul suo blog: www.eliamercanzin.com/chi-ha-voluto-euro-ha-voluto-anche-il-m5s/
04/06/2015

Chi ha creato l’€uro ha creato anche il Movimento 5 Stelle
Il movimento 5 stelle è uno strumento di gatekeeping, creato per consegnare milioni di voti e migliaia di attivisti all’irrilevanza sostanziale sulle questioni “chiave”che affliggono il paese.

Avendo la possibilità di ottenere Profitto e Vantaggi da una qualsiasi situazione non dedichereste la massima attenzione alla sua pianificazione e a predisporre adeguate contromisure in caso di problemi?
Cerchereste di controllare tutto ciò che è possibile controllare, di piegare la realtà al massimo per raggiungere i vostri obiettivi.
Che si tratti di approntare un investimento, di mettere in piedi un’attività professionale, di organizzare un week-end a Londra o un appuntamento con la ragazza dei vostri sogni.
Io lo farei. Anche voi. Siate Sinceri.
Quindi se noi, gente normale, dedichiamo la massima attenzione possibile alle nostre piccole faccende, per quale strana ragione chi può controllare ricchezze finanziarie immense, chi ha i mezzi per condizionare la vita di intere nazioni, invece, dovrebbe comportarsi come un improvvisatore?
A mio parere il Movimento 5 Stelle è uno dei progetti di Gatekeeping più riusciti e sofisticati nella storia delle democrazie (o presunte tali) occidentali.

Generalizzando possiamo considerare gatekeepers tutti coloro che, pur parlando ad un pubblico ampio attraverso i media, si astengono dal dire alcune verità importanti. Si tratta, in parole semplici, di agire in modo tale da far rispettare i limiti informativi imposti dal sistema. Il gatekeeper dunque è colui che subisce pressioni e condizionamenti che lo inducono a comportarsi in un certo modo, facendo prevalere logiche diverse rispetto alla vera informazione. Oppure colui che sceglie di sostenere il sistema evitando di parlare di alcune verità che potrebbero demolirlo.*

Il termine “Gatekeeper” non si adatta perfettamente ad un movimento politico tuttavia è entrato nel gergo comune anche associato a fenomeni del genere e la sua la definizione, in ogni caso, rende in maniera sufficientemente chiara il concetto. Per sviluppare la mia opinione in merito ho bisogno di disegnare un contesto più ampio quindi è richiesta un po’ di pazienza (se non ne siete dotati bene, arrivederci! Significa che questo mio modo di procedere funziona ottimamente da filtro di qualità del lettore). Consiglio caldamente la lettura di questo mio post prima di proseguire: fornisce un quadro di riferimento concettuale indispensabile per collocare correttamente le riflessioni che seguono.

Per trovare una soluzione bisogna prima capire qual’è la causa del problema.
L’Unione Europea in generale e l’Unione Economica e Monetaria in particolare, per chiunque osservi la realtà con un minimo di obiettività è una creazione che sta portando il continente verso lidi opposti a quelli dichiarati nei trattati. Non c’è traccia di prosperità condivisa, ne di solidarietà. Non mi dilungo in considerazioni lapalissiane su questi aspetti che sono sotto agli occhi di tutti. La cosiddetta Eurozona è immersa in una situazione sociale drammatica (mai registrata in tempo di pace) che ha come causa fondante l’architettura economica e politica determinata dai trattati europei che ha generato le condizioni macroeconomiche tali da consentire alla crisi di assumere proporzioni devastanti e, cosa ancor più grave, impedendo oggi, per sua stessa natura, che siano messe in pratica azioni correttive che nel resto del mondo, al contrario, vengono comunemente adottate.

La moneta unica non è l’unico problema ma se non lo si risolve, risolvere gli altri non ha alcun senso. E’ una semplice, banale, questione di priorità.
Non risolvere le distorsioni e gli squilibri macro-economici, concentrandosi sulle questioni relative all’etica politica, alla buona amministrazione, all’onestà (temi ovviamente sacrosanti ma non “vitali”) equivale a preoccuparsi di lavare i piatti (anche qui cosa buona e giusta) mentre la casa è avvolta da un incendio ed è a rischio la vita degli abitanti.
Buon senso dice che la prima cosa da farsi è tentare di domare l’incendio o chiamare i vigili del fuoco mettendosi in salvo, corretto? I piatti che puzzano sono sgradevoli ma morire soffocati o carbonizzati è peggio.
Arrivare a comprendere la natura VERA del problema Euro equivale a svelare l’essenza stessa della realtà in cui ci dibattiamo. Cambia tutto. Tutte le altre questioni che oggi sembrano la causa di tutti i mali, fonte di preoccupazione e indignazione, scivolerebbero indietro nella scala dell’urgenza.

Ecco, oggi in Italia c’è qualcuno che vuol farci preoccupare dei piatti sporchi. Nel migliore dei casi ci dice che ci sono effettivamente delle fiamme ma che possiamo tranquillamente continuare a pulire le posate, poi al fuoco ci penseremo.
Qualcuno afferma che la crisi in cui mezza Europa si sta dibattendo è frutto di incidenti di percorso, di fenomeni di difficile gestione a cui si sta ponendo rimedio magari commettendo errori in buona fede, di prezzi da pagare per ottenere grandi benefici in un futuro, etc.
Tuttavia con piglio molto pragmatico non si può non giungere a una amara considerazione: l’esperimento della moneta unica è un fallimento.
Attenzione però: è un fallimento se rapportato agli obiettivi dichiarati, quelli che l’opinione pubblica più o meno conosce e il buon senso vorrebbe. Se invece proviamo a rapportare lo stato delle cose ad obiettivi diversi, l’esperimento è stato un grande successo, con margini notevoli di miglioramento, ma di sicuro un successo.
Da ogni situazione c’è qualcuno che trae giovamento e qualcuno che ne trae meno, per qualcun altro la situazione si rivela una tragedia.
Dipende dal punto di osservazione, nella vita tutto è relativo.
Nella fattispecie ci sono diversi soggetti che da questo fallimento stanno traendo grande giovamento (un indizio: il sistema bancario-finanziario? Il modello di sviluppo export-oriented della Germania? I delocalizzatori italiani? Una classe politica, accademica e giornalistica servile?).
Anche qui non mi dilungo.
Teniamolo come dato assodato e proseguiamo.
L’UE / UEM, va da sè, è stata progettata con decenni di anticipo: non serve ripescare la storia personale (ufficiale e/o ufficiosa) dei padri fondatori o ripercorrere il tragitto di queste istituzioni per intuire che organizzazioni così complesse, che coinvolgono quattro delle maggiori economie del mondo, non si improvvisano, ne si disegnano in un paio di anni (come molti affermano sia avvenuto per la moneta unica, figlia, secondo questi, della caduta del muro di Berlino: una narrazione abbastanza ridicola). Nello specifico, il trattato di Maastricht è stato firmato certamente nel 1992 cioè (solo) poco più di due anni dopo il crollo simbolico del comunismo.
Ma non fu affatto un fulmine a ciel sereno e chi lo pensa è un grande ingenuo.
L’unione monetaria è sempre stata in agenda dei “padri fondatori”, evidenziata come obiettivo chiave che avrebbe consentito di accelerare verso l’unione politica, a tappe forzate.

Tutta questa premessa per dire cosa?
Per dire che la situazione in cui siamo immersi a livello di istituzioni e meccanismi politico-economici è stata ampiamente pianificata, certamente non nei minimi dettagli ma sicuramente nella sua architettura di base e nelle sue regole di funzionamento.
Nulla è casuale.

Architettura di base e regole che si sapeva (almeno dagli anni 60) avrebbero creato squilibri, distorsioni, asimmetrie soprattutto in coincidenza con shock esterni; l’UEM è una avventura senza precedenti storici (“una moneta senza stato”) che la letteratura economica neutrale più volte sconsigliò di intraprendere proprio per la sua struttura intrinsecamente fallace. Allora, se le cose stanno così, perchè si è proceduto con la sua creazione, implementazione e mantenimento nonostante si fosse a conoscenza di tutto ciò a monte e nonostante le evidenze empiriche degli ultimi anni di crisi?
La risposta è molto semplice, quasi banale: perchè per “qualcuno”…

…gli effetti che riscontriamo corrispondono esattamente a ciò che si desiderava ottenere.
L’alternativa è pensare che per decenni statisti, economisti, funzionari siano stati preda di una follia endemica, di una ipnosi collettiva con tendenze masochiste al limite del criminale e che quindi, oggi, siamo nella mani di volenterosi incompetenti che stanno tentando di rimediare a danni fatti dai loro predecessori. Se pensate questo chiudete questa pagina con serenità e buona fortuna.
Bene, a questo punto abbiamo messo a fuoco che: – UE / UEM sono il frutto di decenni di pianificazione. – con estrema chiarezza tutto era destinato a ottenere risultati contrari a quelli ufficialmente dichiarati.
Ergo, la situazione di crisi, le tensioni sociali, l’austerità, la disoccupazione sono fenomeni ampiamente previsti.

…quindi è assai ragionevole ritenere che coloro hanno pianificato il tutto abbiano previsto e predisposto opportuni accorgimenti per “gestire” gli effetti collaterali legati al progetto.
Quali effetti collaterali? Appunto, le tensioni sociali, il dissenso, l’opposizione all’interno della società.

Come si fa a gestire questi fenomeni “sgraditi”?
Ci sono sostanzialmente due modi:
– la repressione
Oppure
– la prevenzione e il controllo attraverso la manipolazione

La repressione, soprattutto quando diventa armata, è uno strumento rapido, relativamente costoso che si utilizza, però, quando la tensione ha già superato i limiti di guardia.
Quando la gente arriva in piazza determinata a tutto significa che ha poco da perdere e diventa estremamente pericolosa per il sistema.
Manganellare o arrestare persone è efficace ma serve a contenere nell’immediato, la tensione resta, la società diventa una pentola a pressione e, prima o poi, esplode.
Senza contare che chi vuole reprimere in questo modo si elegge senza equivoci possibili a nemico pubblico n°1.
Questo tipo di strumento poteva funzionare (per un po’ almeno) fino agli anni 70: Argentina e Cile hanno dimostrato che alla lunga è una strategia che non paga.
Figuriamoci se oggi a Roma o Milano comparissero carri armati o squadroni di militari per le strade: il “cattivo” sarebbe smascherato immediatamente.
Siamo una società cresciuta bene o male a pane e democrazia: chi comanda, se veste la divisa militare, viene associato immediatamente al “cattivo”.
Questo è ovviamente funzionale a inserire nella testa delle persone una visione semplificata della realtà, quasi cinematografica: il nemico, il cattivo si riconosce facilmente, è brutto e aggressivo, è normalmente un militare e dichiara apertamente il suo odio per quello che noi siamo.
È Saddam Hussein, Gheddafi, Mussolini, Hitler.
Questo è un altro aspetto che sconsiglia la repressione militare come strumento.
La strategia del controllo attraverso la manipolazione richiede uno sforzo sicuramente maggiore, neppure paragonabile: una accurata pianificazione e attuazione di una molteplicità di attività servendosi di una molteplicità di soggetti e organizzazioni con la relativa molteplicità di strumenti.
Senza dimenticare un costante monitoraggio delle dinamiche sociali, esplicite e implicite, per intervenire tempestivamente se necessario.
Questa strategia porta risultati solo a medio-lungo termine ma questi sono incredibilmente migliori rispetto a quelli prodotti dalla repressione, all’uso della forza.
Elemento fondamentale è il controllo dell’opinione pubblica e degli ambiti in cui si forma (o non forma).
Per essere più precisi è bene parlare di controllo della consapevolezza pubblica.
La manipolazione della consapevolezza pubblica è un’opera gigantesca che richiede anni di lavoro ma rappresenta, per chi ha tempo e mezzi adatti, semplicemente ciò che è, uno strumento appunto.
(Il tempo e i mezzi sono elementi relativi… tutto è relativo nella vita, lo ricordo, dipende dal punto di osservazione con cui si guarda alla realtà).
Possiamo dire che l’obiettivo di creare una società in gran parte “addomesticata” è stato raggiunto in maniera egregia, basta guardarsi attorno.
Tuttavia, il potere, il sistema è a sua volta consapevole dell’esistenza di una percentuale di individui che, per varie ragioni, vengono colpite con minore efficacia da questo condizionamento costante.
Questa eterogenea fascia di persone, per quanto minoritaria nel contesto della società, rappresenta una grave minaccia perché il dissenso che loro incarnano non è quello che va in piazza rabbioso bensì è una forma di pensiero indipendente e di autonomia informativa, un dissenso “ragionato” e quindi devastante, incontrollabile per quanto spesso confuso e contraddittorio.
La più grande minaccia per qualsiasi tipo di potere è ovviamente l’individuo che pensa con la propria testa.
Tuttavia, quest’ultimo per sua natura tende a isolarsi, non necessita di aggregazione, diffida dei gruppi e quindi, numericamente e strategicamente, è praticamente innocuo.
Invece gli individui (numericamente ben più consistenti) che, in buona fede, tendono a seguire un “buon pastore” non controllato dal potere stesso, rappresentano il nemico mortale per chi aspira a controllare il gioco: se ben guidati potenzialmente possono far saltare il banco.
Insomma, va rafforzato l’isolamento dei primi mentre i secondi vanno indirizzati verso pascoli lussureggianti ma ben recintati, sotto l’occhio affettuoso di un falso “buon pastore”.

Come si può rendere inoffensiva questa pericolosa minoranza?
Offrendo a queste persone dei recinti in cui auto-rinchiudersi.

Il presupposto chiave dietro a questa soluzione si basa sulla conoscenza approfondita della natura umana: tutti, anche ovviamente la minoranza di cui stiamo parlando, hanno bisogni, hanno un ego da soddisfare più o meno preponderante. Abbiamo soprattutto paure, di varia natura e dimensione, ma tutti ne possediamo e ne siamo, chi più, chi meno, condizionati. Il potere utilizza queste caratteristiche per costruire i recinti di cui sopra.
Che tipo di recinto è necessario?
Il linea generale è necessario attivare o infiltrare organizzazioni pre-esistenti in modo da attrarre queste persone offrendo loro apparenti risposte definitive, attività coerenti con le loro convinzioni ma del tutto innocue e, di conseguenza, un ambiente apparentemente strutturato che soddisfi il loro bisogno di sentirsi utili, di sentirsi diversi, di far parte di un gruppo di eletti rispetto alla massa “addomesticata”, senza dare loro la possibilità di diventare realmente pericolosi perché affidati, appunto, ad un “falso” buon pastore.
Il punto cruciale è riempire queste “scatole sociali” (nella realtà fisica e/o nel web) con contenuti “a pelle” sacrosanti, ineccepibili ma sostanzialmente non cruciali, inserendole in confezioni apparentemente alternative, fuori dal sistema o, meglio ancora, anti-sistema.

Si tratta quindi, in parole povere, di attirare queste persone verso riserve, verso acquari confortevoli mascherati da mare tropicale. Brutalmente, si tratta di costruire DISTRAZIONI raffinate.
Siamo arrivati al punto: questo appena descritto è GATEKEEPING nella declinazione che mi interessa illustrare in questo post.
All’interno di queste riserve controllate le persone si danno un gran da fare, si impegnano, stringono rapporti e non si sentono SOLE, pianificano, si sentono NEL POSTO GIUSTO e questa sensazione soddisfa uno dei loro bisogni fondamentali, quello di AVERE UN SENSO come essere vivente e allo stesso tempo placa le loro PAURE in quanto hanno la verosimile convinzione di star operando per UN MONDO MIGLIORE, di essere DIVERSI, appunto, dalla massa.
Chi confeziona le scatole, il guardiano del recinto o dell’acquario, deve semplicemente vigilare al fine di mantenere la copertura e al contempo, di tenere costantemente impegnati gli individui all’interno, alimentandone PAURE e BISOGNI, miscelando sapientemente l’introduzione di VERITA’, MEZZE VERITA’, IMPRECISIONI e MENZOGNE in base all’evoluzione degli eventi. Verità piccole e innocue assieme a mezze verità servono a far sembrare corrette le imprecisioni e invisibili le OMISSIONI.
Le OMISSIONI informative sono allo stesso tempo punto di forza e tallone di Achille del sistema in quanto ciò che occultano, se in possesso di questa minoranza di persone, significherebbe la fine del sistema stesso.

Il Movimento 5 Stelle è un’organizzazione del genere sopra descritto fondata, quindi, sull’utilizzo sapiente di verità, mezze verità, imprecisioni e, soprattuto, sull’omissione.
M5S ovvero occuparsi di tutto tranne di ciò che è di vitale importanza.
Un movimento per controllare e de-potenziare il dissenso
A differenza del precedente, cronologicamente più vicino, caso di “Gatekeeping” politico-sociale italiano cioè La Lega Nord negli anni 90 del secolo scorso, il progetto di contenimento, de-potenziamento e deviazione del dissenso messo in atto attraverso la creazione del M5S è decisamente più articolato e strutturato.
Analizziamolo alla luce delle considerazioni fin qui esposte.

La creazione dell’acquario confortevole
Il movimento si è coagulato attorno alla figura di Beppe Grillo che nel corso della sua carriera si è costruito una solida reputazione di artista “scomodo”, anti-sistema.
Attività sicuramente meritoria perché ha acceso i riflettori su questioni indubbiamente rilevanti attirando l’interesse soprattutto di una particolare fetta di pubblico, quella dotata di una naturale sensibilità per quegli argomenti (vedi sopra…).
Il varo del suo personale blog ha attivato la creazione di una community virtuale sempre più rilevante in termini numerici consentendo di porre le basi di un consenso condiviso su tematiche di forte presa, ribadisco, su quella porzione di target che ha nella media le caratteristiche di curiosità, impegno, sensibilità potenzialmente pericolose per il sistema.
Con l’andar del tempo il Blog è diventato un megafono di critica politica e di tematiche ecologiche, arrivando a costituire un polo di riferimento di pensiero critico alternativo.
Un pensiero critico, tuttavia, nella sostanza superficiale, dedicato alla fustigazione di una classe politica già di per sé indifendibile e alla promozione di filosofie vagamente descresciste.
Insomma, Beppe Grillo ed il suo blog con il deteriorarsi della situazione politica e in concomitanza dello scoppio della crisi economica si sono trasformati nell’unica vera alternativa mainstream prima a livello informativo e successivamente, dopo la costituzione del movimento, a livello politico, per una determinata tipologia di pubblico.

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Basta politica mangiasoldi, basta corrotti, onestà!
Chi non sarebbe d’accordo con parole d’ordine del genere?
Infatti il movimento ha raccolto grazie ad esse un consenso sempre più vasto, tradottosi in significative percentuali di voti a favore.
Mi sarei stupito del contrario in un paese ammorbato dal Berlusconismo e dalla partitocrazia.
Il problema sorge quando l’intera costruzione ideologica e programmatica di un movimento di opinione/partito si basa esclusivamente su di esse.
Dal 2010 in poi, nonostante la crisi economica fosse già in atto e parecchie voci realmente alternative fossero da anni impegnate nel denunciare la trappola mortale costituita dalla moneta unica, il movimento 5 stelle ha continuato la sua opera di aggregazione del dissenso esclusivamente sui suoi cavalli di battaglia, senza minimamente toccare le questioni “chiave” come quelle macro-economiche, semplicemente non parlandone, omettendo la presenza dell’incendio e soprattutto rifiutando qualsiasi collaborazione con chi gridava “al fuoco, al fuoco!”.

Il nemico, il male assoluto, secondo il M5S, è la casta, la corruzione, lo stipendio del politico, le auto blu, gli affaristi, i furbetti del quartierino.
Certo, sono mali gravi, cronici ma in Italia ci son sempre stati (anche quando si era la 5° potenza economica del mondo).
Nessun paese ne è immune, ognuno a modo proprio, in primis la tanto virtuosa Germania.

In sostanza…

le fiamme stavano divorando le fondamenta della casa ma la testa del movimento continuava a tenere occupati i propri militanti e simpatizzanti con il detersivo e i piatti sporchi.
Tuttavia, tra il 2012 e 2013, man mano che il fumo si faceva più denso e nascondere la realtà (Euro = crisi) diventava sempre più problematico, come da manuale, fù necessario…

…intervenire per disorientare.
L’intervento consistette nel parlare del problema tenendo tuttavia un profilo ambiguo, usando le famose MEZZE VERITA’, dicendo il bianco ma anche il nero, dando così l’impressione a militanti, simpatizzanti e potenziali tali, l’impressione che il movimento se ne stesse occupando senza però esporsi troppo, per poter sempre riposizionarsi in caso di necessità. Soprattutto senza fare realmente nulla per annullare l’omissione informativa, ovviamente.
Quindi si è tollerata anche l’autonoma azione di isolati attivisti o meet-up nell’affrontare il tema ben sapendo che la natura stessa dell’organizzazione, un arcipelago di gruppi sparsi sul territorio senza un reale coordinamento tra loro (casuale?), avrebbe sabotato la diffusione di iniziative non controllate.
Questo video rappresenta in maniera emblematica l’equilibrismo dialettico e politico di cui parlo… e l’opinione di Beppe Grillo vale, come autorevolezza presso la base dei militanti, molto più di quella dello sconosciuto attivista o del gruppo di Sesto San Giovanni, siamo d’accordo su questo?
E la logica della “democrazia dal basso”? Fumo negli occhi, nella sostanza non esiste.
Le decisione politiche fondamentali a livello nazionale ed europeo non vengono decise dalla base ma scendono dall’alto, da Grillo-Casaleggio o dal “direttorio”.
Nel piccolo è emblematico il sabotaggio compiuto ai danni di una iniziativa (che sollevava il problema della sovranità monetaria all’attenzione del movimento) nata tra gli stessi attivisti che pur essendo stata la più votata, finì prima totalmente ignorata e poi, poche settimane fa, rimossa dal sito ufficiale. https://fabiocastellucci.wordpress.com/2015/05/26/il-m5s-si-suicida-casaleggio-eurista/
In questo post la cronistoria del fatto.
Di fronte a questi episodi (e altri che non documento qui per brevità) so per certo che molte persone (bene informate sulla realtà) hanno abbandonato il movimento, disgustati da questa opacità e contraddittorietà.
Questo articolo offre un altro interessante motivo di riflessione sulle reali convinzioni della leadership del movimento sul tema.


Ma i fatti e le affermazioni che ho riportato sono nulla rispetto all’evidenza più eclatante:

La totale assenza di iniziative sistematiche e organizzate di divulgazione sulle tematiche macro-economiche a livello territoriale, associate all’iniziativa della raccolta firme per il fantomatico “Referendum sull’€uro”.
Un (apparente) suicidio.

Cioè, in pratica, pur essendo consapevole del bassissimo livello di conoscenze sul tema tra le persone, pur sapendo che la gente è bombardata da 5 anni di terrorismo mediatico innestato su un substrato di disinformazione e lavaggio del cervello che prosegue da decenni, ecco, nonostante questo cosa ci si inventa?
Un referendum su un tema per il quale il movimento stesso NON E’ IN GRADO DI ESPRIMERE UNA POSIZIONE NETTA.
Da che mondo è mondo chi promuove un referendum (per l’aborto, per il divorzio, per il nucleare, per l’acqua pubblica, ecc.) ha una sua posizione, altrimenti che senso ha?
Ma c’è di più… … che senso ha promuovere una iniziativa senza informare le persone su un tema che ha una certa complessità tecnica, mandandole allo sbaraglio di fronte al fuoco massiccio dei mass media sostenitori della tesi “SI EURO”?
Che senso ha promuovere una iniziativa che per arrivare in porto deve percorrere un iter lunghissimo e condizionato dal consenso maggioritario all’interno del parlamento?
NESSUN SENSO… per le persone informate.
Per chi ha voluto l’€uro e intende proteggerlo invece ne ha molto di senso.
Infatti…

Il Referendum sull’Euro è una patetica ma efficace pantomima per distrarre, per, di nuovo, dare l’impressione che il movimento “sta facendo qualcosa” mentre in realtà non sta facendo nulla.
Serve al sistema per guadagnare tempo.

Gli stessi attivisti impegnati nella raccolta firme non sono in grado di spiegare alle persone in modo corretto le motivazioni per un eventuale NO o un eventuale SI.
Quel che è peggio, non sono in grado di reggere alcun tipo di contraddittorio con qualcuno che la pensa in maniera opposta.

La mancanza di informazione, l’ignoranza, colpisce in primis gli attivisti e questa è la seconda più grave evidenza a supporto della teoria M5S=Gatekeeping
Devo ammettere che chi ha progettato e sta gestendo questo fenomeno è veramente in gamba, non c’è che dire.
La cosa più impressionante è constatare la padronanza dei meccanismi della psicologia di gruppo e individuale: i militanti del movimento, anche persone di notevole intelligenza, sono così immersi nel paradigma del “NOI SIAMO DIVERSI” da non riuscire a emanciparsene.
La sensazione di far parte di un gruppo di “migliori” e “onesti” è inebriante e chi critica il movimento è automaticamente un nemico.
Pur messi di fronte a dati di fatto, non sono in grado di ammettere a se stessi anche semplicemente che forse che c’è qualcosa che non va perchè farlo equivarrebbe a creare un varco, a contemplare la possibilità di aver sbagliato, di aver sprecato ore, giorni e mesi della propria vita dentro ad un acquario.

Criticare, prendere le distanze dal movimento o mettere in discussione le proprie convinzioni significherebbe annullare se stessi perché nel movimento essi hanno una identità e, soprattutto, LA SPERANZA.
La speranza che il M5S sia lo strumento per evitare il disastro a cui stiamo andando incontro, un strumento contro la PAURA. Speranza e paura che si auto-alimentano a vicenda e producono risposte auto-assolutorie di varia natura, dal “siamo disorganizzati ma siamo onesti, bisogna aver pazienza”, “Beppe Grillo è solo il portavoce, non è il nostro capo” al “siamo un movimento fatto da gente di varia estrazione, non è possibile avere un’idea comune”, finendo spesso con il classico “sempre meglio del PD, di Berlusconi o della Lega”.
In questo trovo perfetta corrispondenza con l’attitudine dei supporter o militanti di tutti gli altri partiti: identificazione totale e spirito critico azzerato.
In conclusione, il movimento 5 stelle ha rappresentato e ancora oggi rappresenta una formidabile valvola di sfogo del dissenso, un bacino di laminazione flessibile in grado di adattarsi tempestivamente al corso del fiume, alla sua portata d’acqua per evitare inondazioni in un momento storico in cui i ghiacciai, a monte, si stanno sciogliendo.
Tutto previsto.
E se tutto questo lungo e complesso ragionamento fosse soltanto una mia allucinazione?
Anche ipotizzando la remota possibilità che non ci sia nessun manovratore dietro e che il movimento sia semplicemente un’organizzazione gestita da ingenui dilettanti la prospettiva è ugualmente agghiacciante.
Alla fine il risultato è il medesimo.

Cari amici grillini, uscite dall’acquario prima che sia troppo tardi.
*Antonella Randazzo: INSOSPETTABILI GATEKEEPERS

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Estratto da:
oltrelebarricate.wordpress.com/2019/09/08/il-golpe-si-e-compiuto-uccisa-la-democrazia-in-italia-da-un-movimento-di-imbroglioni-e-traditori/
settembre 8, 2019
/ Domalex

Il golpe si è compiuto. Uccisa la democrazia in Italia da un MoViMento di imbroglioni e traditori

(...)
Viene assolto così, e nel modo più plateale possibile, il vero compito dei 5 Stelle: prendere i voti di milioni di cittadini infuriati e riportarli ordinatamente ai partiti dell’establishment europeista e globalista.

Adesso, la ferita inferta alla democrazia dalla nascita del Conte Bis sarà difficile da rimarginare, e si lega in modo stretto al tentativo in Gran Bretagna di impedire in tutti i modi una Brexit no deal, cioè senza alcun accordo, da parte di Boris Johnson. È sempre più evidente come la sopravvivenza dell’Ue sia incompatibile con le regole basilari della democrazia rappresentativa: o muore l’una, o muore l’altra.
È sicuramente preferibile che a saltare in aria sia la prima, mostro tirannico diretto da banchieri, Germania e Francia, ma finché la classe politica italiana ed europea sarà popolata da maggiordomi, imbroglioni, traditori e servi sciocchi, sarà la seconda a dover cedere il passo. E non è una buona notizia per nessuno.
 
comedonchisciotte.org/perche-non-rispondo-piu-su-grillo-e-m5s/ 7.01.2013
DI PAOLO BARNARD
7.01.2013

PERCHE’ NON RISPONDO PIU’ SU GRILLO E M5S

Il M5S ha un problema gravissimo, le cui proporzioni sono
quelle di un brontosauro che sta nel tuo bagno. Ma non lo vede. Non lo vede per
ciò che ho già scritto, perché Casaleggio lavora per annullare i cervelli di
centinaia di milioni di persone attraverso programmi di massificazione e
massmanipolazione della Rete che sono apertamente descritti dalla sua azienda.
Non ne fa neppure un mistero, non si nasconde come fece Gelli, lo dice alla
luce del sole, tale è la sua arroganza e sicumera in quello che fa.
Il M5S è diventato una setta molto più cerebralmente
annullata di Scientology, è totalmente inutile discutere con loro, non hanno
più reazioni neuronali vive.
Il brontosauro:
A) La Casaleggio Associati detta tutto ciò che Grillo fa e
dice, espelle, caccia, accetta, dirige, e il comico obbedisce.
B) La Casaleggio Associati è un’impresa con legami a 360
gradi nel mondo bancario internazionale, delle Telecom, della speculazione in
equities, ha un fatturato e deve rispondere a quello.
C) Il M5S è il primo partito italiano nella storia del Paese
che è interamente controllato da un’azienda privata specializzata in
massificazione e massmanipolazione di massa. Assai più radicalmente del PDL. Neppure
negli USA questo è mai stato possibile.
D) Alle primarie del M5S potevano partecipare come votanti gli iscritti al movimento “che
devono però essere controllati da noi su chi sono e cosa fanno” (Grillo). Neppure la Stasi
aveva questa regola.
F) Il M5S deve sgobbare gratis per anni perché “noi non abbiamo soldi”, dice Grillo, che
dichiara 4 milioni di euro all’anno. Per non parlare del fatturato di Casaleggio.
G) Grillo dice “io non ti devo dimostrare di essere onesto, o ti fidi o non ti fidi”, proprio come
in Scientology, o come nelle dittature.
Basta, il brontosauro è già completo, anche se ci sarebbe molto di più, come la vicenda
Salsi ecc.
I grillini non vedono nulla di queste aberrazioni ignobili.
Sono morti neuronali. Inutile insistere. Casaleggio è un pericolo nazionale, sa
cosa fare con la Rete per infettare con la morte neuronale decine di milioni di
persone. Questo è il suo progetto, leggetelo.
E questi sono la novità pulita della politica italiana.
Spariamoci. Non ne discuto più, è tempo gettato ai folli.

Paolo Barnard
Fonte: paolobarnard.info
Link: paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=540
7.01.2013

* fonti: le dichiarazioni in video di Grillo, il sito Casaleggio.
 
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Ottimo dettaglio. La specialità della casa della Casaleggio Associati.
"Strategie" un modo carino per dire manipolazione
p.s. Sono anche degli sfornatori di troll e account fake di servizio sui social (immagino multiaccount di gente pagata per fare il lavoro).
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