Roncadin: Borsa Punta A Rilancio Opa Prima Di Assemblea/Ansa
(ANSA) - MILANO, 13 GIU - Riflettori di nuovo puntati su Roncadin a Piazza Affari, in apertura di un'altra settimana che si annuncia calda per il titolo sul quale è battaglia, la prima all'americana per il listino italiano. Il segnale lo si è già avuto nelle ultime sedute, che hanno visto il titolo chiudere di 10 centesimi al di sopra dell'Opa lanciata da Arena a 0,48 euro, mentre i giochi secondo gli operatori sono ancora tutti aperti.
Attraverso la holding di famiglia Cibus gli industriali friulani del freddo, per riconquistare il controllo della società ormai in mano alla rivale Arena di Dante di Dario (che detiene il 48% dopo l'esercizio della call option sul 15% del capitale) avevano lanciato lo scorso 7 giugno un'opa sul 60% del capitale di Roncadin a 0,47 euro.
Due giorni dopo Arena ha risposto, esercitando l'opzione di acquisto e lanciando una contro offerta a 0,48 euro. In realtà il gruppo molisano, attivo nella trasformazione di prodotti avicoli freschi, non avrebbe avuto particolare interesse a lanciare un'opa, disponendo già di una cospicua parte del capitale di Roncadin. Ma l'operazione, oltre che obbligatoria per la normativa, è stata resa necessaria dalla decisione degli ex azionisti di maggioranza di ritornare al timone dell'azienda attraverso la raccolta di deleghe in assemblea.
Entro martedì prossimo 15 giugno, inoltre, Cibus consegnerà 20 milioni di titoli, pari al 15% del capitale a seguito della opzione put esercitata da Arena. Un passaggio di mano che dovrebbe avvenire in modo indolore, senza ricorrere ad azioni legali come invece sembrava in un primo tempo, dal momento che i Roncadin, per garantire la loro offerta pubblica di acquisto, avevano dato in pegno la loro intera quota di capitale alla Banca di Cividale.
Cibus ha dichiarato che avrebbe consegnato regolarmente entro il 15 giugno il pacchetto di titoli Roncadin oggetto della opzione esercitata dalla rivale Arena. "Il pegno costituito a favore di Banca Cividale - ha informato una nota - si trasferirà sul netto ricavo della compravendita con conseguente liberazione delle suddette azioni dal relativo pegno". Da parte sua, Arena ha dichiarato che pagherà martedì il 15% dell'opzione call (con un esborso di 6,6 milioni) attraverso 'mezzi finanziari propri', pur dovendo lo stesso giorno rimborsare la cedola, pari a 9,5 milioni, di un bond da 135 milioni di euro.
Sulla scia di questi fatti il titolo ha messo a segno, nella giornata di venerdì, un aumento dell'1,40% a 0,494 euro, superando di 10 centesimi il prezzo dell'opa Arena e rafforzando l'ipotesi di un rilancio da parte dei Roncadin, evidentemente non più intenzionali a cedere il gioiello industriale di famiglia, per battere la più generosa offerta concorrente .
La partita si giocherà così all'assemblea degli azionisti di Roncadin, fissata in prima convocazione per il 28 giugno e per due giorni dopo in seconda per rinnovare il consiglio di amministrazione e ad approvare il bilancio d'esercizio 2003. Attualmente il consiglio è presieduto da Dante Di Dario, numero uno di Arena, che ha in progetto la fusione tra i due marchi per creare un unico grande operatore della filiera alimentare, che va dal prodotto fresco a quello surgelato. Da qui l'estrema azione dei fratelli Roncadin, intenzionati a ribaltare la conta delle deleghe in assemblea anche attraverso l'incarico alla società specializzate Proxitalia, per contrastare con la forza dei numeri lo strapotere del gruppo alimentare molisano.
La strada però per gli industriali friulani appare decisamente in salita. Con in mano ormai appena l'8,5% del capitale, se vogliono poter competere con gli azionisti rivali dell'attuale maggioranza, debbono prepararsi ad alzare la posta in gioco e proprio su questo sembra che gli operatori di borsa abbiano voluto scommettere, forse anche in assenza di segnali più concreti provenienti da altri fronti.
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