Autogrill (AGL) Autogrill: la vendono o non la vendono?

Aikman

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"Torniamo ad occuparci di Autogrill per segnalare il momentaneo “nulla di fatto” nelle trattative per la cessione della società da parte della famiglia Benetton. Mentre il titolo sale in accordo con il resto del mercato, i fondi di private equity sono ancora alla finestra in attesa che il gruppo trevigiano prenda una decisione.

Nel 2004 Autogrill è uscita tutto sommato bene dalla lunga serie di rinnovi delle concessioni dei punti di ristoro su autostrade e superstrade in Italia, cedendo meno del 5 per cento delle aree di servizio e creando quindi le condizioni per un flusso di cassa certo per i prossimi anni. Nel 2005 le concessioni in palio saranno pochissime e ciò permetterà ad Autogrill di restare tranquillamente leader di mercato in Italia.

Sul fronte internazionale, la debolezza del dollaro ha influito negativamente sugli utili, pur in aumento, provenienti dalla divisione americana, che incide per oltre il 50 % sui ricavi del gruppo. La situazione resta in ogni caso positiva, con i margini operativi tutti in miglioramento.

A questo punto la domanda è sempre la stessa: gli ulteriori impegni del gruppo Benetton in Olimpia e Telecom spingeranno ancora per la dismissione del gruppo? Tempo fa la famiglia non aveva preso in considerazione le offerte pervenute in quanto inferiori al prezzo di 15 euro per azione. Ora che succederà? Come già detto, per entrare sul titolo occorre attendere uno storno dei corsi, con estrema pazienza.

Milano, 10 gennaio 2005"

da http://www.corrieredeititoli.com/AGL.html

Aik
 
Borsa Italiana rende noto che le azioni ordinarie Autogrill ed i relativi strumenti derivati sono temporaneamente sospese dalle negoziazioni in attesa di comunicato. Seguiranno i nuovi orari della seduta

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Bene Autogrill dopo rinnovo concessione Maine Turnpike, più debole Benetton

03-03-2006 10:25



Autogrill è vivace sull'S&P/Mib. L'azione, sovraperformando l'indice di riferimento (+0,37%), segna una delle migliori performance tra le blue chip sventolando un +0,88% a 12,11 euro. Deboli però gli scambi che vedono il passaggio di mano di 176 mila pezzi, pari allo 0,06% del capitale, contro una media giornaliera dell'ultimo mese pari a 1,6 milioni di pezzi.

Ieri la società ha rinnovato la concessione per la gestione dei punti di ristoro collocati lungo la Maine Turnpike, una tratta dell'Interstate 95, l'autostrada che attraversa per lungo la east coast. Tale concessione in pratica è stata estesa dall'originale scadenza del 2007 fino al 2037. Il giro d'affari cumulato della nuova concessione trentennale è atteso che si attesti approssimativamente a un miliardo di dollari.

"Trattandosi di rinnovo e non di acquisizione di una nuova concessione, i ricavi incrementali saranno piuttosto limitati", osserva l'analista di una primaria sim milanese. "Nonostante ciò, grazie alla lunga durata della nuova concessione Autogrill procederà a ristrutturare le quattro aree già esistenti e a costruirne una ex-novo".

"Questa notizia, seppur marginalmente positiva, non modifica la nostra visione sul titolo, peraltro già positiva: outperform con un target price a 14 euro", aggiunge l'esperto. Si guarda tra l'altro anche a un altro titolo di famiglia, Benetton (+0,33% a 10,69 euro). E' attesa infatti per oggi la diffusione dei dati di vendita preliminari del gruppo e delle linee guida 2006.

I risultati 2005 saranno al contrario comunicati il 30 marzo. Per quanto attiene ai dati delle vendita 2005, "le nostre attese sono per un fatturato consolidato pari a 1.724 milioni di euro, in crescita dell'1,2% anno su anno rispetto agli 1.704 milioni registrati nel 2004 e riclassificati secondo i principi IFRS", stima un altro analista ma della stessa sim che su Benetton ha una raccomndazione di outperform (farà meglio del mercato).

Per quanto invece attiene alle guidelines 2006, "vediamo un fatturato consolidato pari a 1.749 milioni, in crescita dell'1,4% anno su anno, un Ebit di 177 milioni, +1,5%, e un utile netto di 115 milioni, +4,4%". Più nel dettaglio, la forte crescita dei volumi venduti dovrebbe essere quasi pienamente controbilanciata dalle già annunciate riduzioni di prezzo. Allo stesso tempo, i risparmi di costo derivanti dalla delocalizzazione della produzione dovrebbero controbilanciare l'effetto negativo derivante dai tagli prezzo.

Francesca Gerosa
 

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